Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Malpensa, Sea condannata a pagare 8 milioni. Per la morte di 100 mila piante
Causa pilota di un cittadino che si era stabilito nel Parco Naturale del Ticino "invaso" dall'inquinamento dei residui di carburante. Il Ministero dell’Ambiente aveva fornito una valutazione sulla base di ispezioni del Corpo Forestale dello Stato in cui parlava chiaramente di “disastro ambientale”. Responsabile anche il ministero dei Trasporti
di Thomas Mackinson | 16 giugno 2012
Una tegola da otto milioni di euro sulla Sea. Un’ingombrante pronuncia per il piano di espansione di Malpensa e una nuova ombra sulla vendita ai privati già contestatissima. La seconda sezione civile della Corte d’Appello di Milano ha condannato il gestore aeroportuale milanese, in solido con il Ministero dei Trasporti, per danno alla proprietà e ha perfino aumentato la liquidazione dell’indennità da 5 a quasi 8 milioni di euro. Le motivazioni della sentenza saranno depositate a giorni, ma la pronuncia dei giudici in secondo grado mette un carico pesante sulla Sea, sul suo passato e soprattutto sul futuro.
La vicenda risale al lontano 1999, quando il proprietario di un’area boschiva di 220 ettari sorvolata dagli aerei in decollo osserva i segni evidenti di un inquinamento devastante per le piante. Lì, in località “Tre Pini”, il signor Umberto Quintavalle aveva stabilito la sua residenza con la volontà di valorizzare la proprietà con un progetto compatibile con le funzioni del Parco Naturale del Ticino. Con le piante che muoiono, una dopo l’altra, è costretto invece ad accantonare per sempre il progetto. Ma lui non si dà per vinto perché, dopo una serie di accertamenti, appare credibile che la morìa di 100mila piante sia da collegare ai residui incombusti del carburante degli aerei in decollo da Malpensa. Così scatta una causa-pilota che, al tempo, sembrava temeraria: un cittadino solo contro i giganti della Sea e del Ministero e un’azione legale che apriva scenari nuovi sul fronte della compatibilità tra grandi infrastrutture del trasporto aereo e l’ambiente. Peggio, metteva in discussione le scelte degli amministratori lombardi che per anni hanno fatto di Malpensa una bandiera politica ed economica. A giudizio finisce l’origine stessa dell’aeroporto lombardo, realizzato nel 1998 all’interno del Parco del Ticino, una riserva naturale protetta da norme nazionali e comunitarie. In aula Sea tira dritto, nega la responsabilità e contesta ogni addebito. Seguono quattro anni di perizie, analisi e controanalisi. Nel 2008 la sentenza di primo grado del giudice La Monica stabilisce le ragioni del proprietario e il risarcimento in quattro milioni di euro. Sea impugna la sentenza e la guerra legale riparte da capo. Si arricchisce però di alcuni colpi di scena che sembrano rafforzare Davide e indebolire il gigante Golia. Il 7 ottobre 2010 è il Ministero dell’Ambiente a fornire una valutazione sulla base di ispezioni del Corpo Forestale dello Stato e a parlare chiaramente di “disastro ambientale”.
Anche i comuni cosiddetti “di sedime”, che sono interessati a decolli e atterraggi si mobilitano e commissionano studi epidemiologici sugli effetti dell’inquinamento acustico e da idrocarburi sulle persone. Lo fa, ad esempio, il Comune di Casorate che affida all’Asl di Varese un’analisi dei dati clinici di 12 anni (1997-2009). Il risultato è un aumento della mortalità per malattie respiratorie del 54,1% e un balzo nei ricoveri ospedalieri pari al 23,8%, contro medie per tutta la provincia del 14 e del 7,8%. Dati alla mano, il comune farà un esposto in Procura. L’Università Cattolica di Brescia si cimenta nell’analisi della qualità dell’aria. E ancora una volta mette in croce Malpensa. Si tratta di in un campionamento dei valori inquinanti con diverse postazioni nei comuni intorno all’aeroporto. I risultati sono stati presentati un anno fa e segnalano la criticità raggiunta da alcuni inquinanti cancerogeni come il benzopirene. Anche questi dati sono stati ignorati dagli enti preposti alla tutela dell’ambiente e della salute, mentre sul territorio si muovevano comitati ambientalisti sistematicamente inascoltati. Perfino l’Europa, e siamo a due anni fa, ha messo la vicenda nel suo puntatore e ha aperto un’istruttoria che potrebbe finire in procedura di infrazione per l’Italia. Con tanto di multa.
A mettere un punto fermo a 13 anni di contese arriva oggi la seconda condanna per la Sea. Non è la parola fine, c’è sempre la Cassazione. Ma l’avvocato Elisabetta Cicigoi, che ha difeso Quintavalle insieme ai colleghi Matteo Majocchi e Gianluca Gariboldi, sembra fiduciosa anche se attende di leggere la motivazione della sentenza. Spiega che è sicuramente una pronuncia importante: è l’epilogo di una battaglia che si è svolta in un aula di tribunale su basi giuridiche e con dati scientifici accertati da quattro anni di perizie; ma ribadisce anche l’inviolabilità di alcuni vincoli giuridici di rilievo pubblico fondamentali. Su tutti, l’obbligo per gli amministratori che intendono realizzare infrastrutture di questa portata e complessità a valutare correttamente le localizzazioni e a mettere in campo concreti strumenti di mitigazione e misure compensative. Cosa che, evidentemente, a Malpensa non è stata fatta a dovere.
E’ presto per dire se la decisione avrà effetti su altre proprietà o sulle azioni legali intraprese dai comuni che si considerano danneggiati. Magari su altre aree aeroportuali italiane dove da anni si tenta inutilmente di far sentire la voce dell’ambiente e della salute. Certo la condanna pesa sul tavolo della politica che sta andando nella direzione contraria di un ulteriore ampliamento di Malpensa, con polo logistico e terza pista, e di una cessione di proprietà e controllo verso i privati che la giunta di Giuliano Pisapia cerca a tutti i costi pur di salvare i conti del Comune.
Da http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... to/265232/
Causa pilota di un cittadino che si era stabilito nel Parco Naturale del Ticino "invaso" dall'inquinamento dei residui di carburante. Il Ministero dell’Ambiente aveva fornito una valutazione sulla base di ispezioni del Corpo Forestale dello Stato in cui parlava chiaramente di “disastro ambientale”. Responsabile anche il ministero dei Trasporti
di Thomas Mackinson | 16 giugno 2012
Una tegola da otto milioni di euro sulla Sea. Un’ingombrante pronuncia per il piano di espansione di Malpensa e una nuova ombra sulla vendita ai privati già contestatissima. La seconda sezione civile della Corte d’Appello di Milano ha condannato il gestore aeroportuale milanese, in solido con il Ministero dei Trasporti, per danno alla proprietà e ha perfino aumentato la liquidazione dell’indennità da 5 a quasi 8 milioni di euro. Le motivazioni della sentenza saranno depositate a giorni, ma la pronuncia dei giudici in secondo grado mette un carico pesante sulla Sea, sul suo passato e soprattutto sul futuro.
La vicenda risale al lontano 1999, quando il proprietario di un’area boschiva di 220 ettari sorvolata dagli aerei in decollo osserva i segni evidenti di un inquinamento devastante per le piante. Lì, in località “Tre Pini”, il signor Umberto Quintavalle aveva stabilito la sua residenza con la volontà di valorizzare la proprietà con un progetto compatibile con le funzioni del Parco Naturale del Ticino. Con le piante che muoiono, una dopo l’altra, è costretto invece ad accantonare per sempre il progetto. Ma lui non si dà per vinto perché, dopo una serie di accertamenti, appare credibile che la morìa di 100mila piante sia da collegare ai residui incombusti del carburante degli aerei in decollo da Malpensa. Così scatta una causa-pilota che, al tempo, sembrava temeraria: un cittadino solo contro i giganti della Sea e del Ministero e un’azione legale che apriva scenari nuovi sul fronte della compatibilità tra grandi infrastrutture del trasporto aereo e l’ambiente. Peggio, metteva in discussione le scelte degli amministratori lombardi che per anni hanno fatto di Malpensa una bandiera politica ed economica. A giudizio finisce l’origine stessa dell’aeroporto lombardo, realizzato nel 1998 all’interno del Parco del Ticino, una riserva naturale protetta da norme nazionali e comunitarie. In aula Sea tira dritto, nega la responsabilità e contesta ogni addebito. Seguono quattro anni di perizie, analisi e controanalisi. Nel 2008 la sentenza di primo grado del giudice La Monica stabilisce le ragioni del proprietario e il risarcimento in quattro milioni di euro. Sea impugna la sentenza e la guerra legale riparte da capo. Si arricchisce però di alcuni colpi di scena che sembrano rafforzare Davide e indebolire il gigante Golia. Il 7 ottobre 2010 è il Ministero dell’Ambiente a fornire una valutazione sulla base di ispezioni del Corpo Forestale dello Stato e a parlare chiaramente di “disastro ambientale”.
Anche i comuni cosiddetti “di sedime”, che sono interessati a decolli e atterraggi si mobilitano e commissionano studi epidemiologici sugli effetti dell’inquinamento acustico e da idrocarburi sulle persone. Lo fa, ad esempio, il Comune di Casorate che affida all’Asl di Varese un’analisi dei dati clinici di 12 anni (1997-2009). Il risultato è un aumento della mortalità per malattie respiratorie del 54,1% e un balzo nei ricoveri ospedalieri pari al 23,8%, contro medie per tutta la provincia del 14 e del 7,8%. Dati alla mano, il comune farà un esposto in Procura. L’Università Cattolica di Brescia si cimenta nell’analisi della qualità dell’aria. E ancora una volta mette in croce Malpensa. Si tratta di in un campionamento dei valori inquinanti con diverse postazioni nei comuni intorno all’aeroporto. I risultati sono stati presentati un anno fa e segnalano la criticità raggiunta da alcuni inquinanti cancerogeni come il benzopirene. Anche questi dati sono stati ignorati dagli enti preposti alla tutela dell’ambiente e della salute, mentre sul territorio si muovevano comitati ambientalisti sistematicamente inascoltati. Perfino l’Europa, e siamo a due anni fa, ha messo la vicenda nel suo puntatore e ha aperto un’istruttoria che potrebbe finire in procedura di infrazione per l’Italia. Con tanto di multa.
A mettere un punto fermo a 13 anni di contese arriva oggi la seconda condanna per la Sea. Non è la parola fine, c’è sempre la Cassazione. Ma l’avvocato Elisabetta Cicigoi, che ha difeso Quintavalle insieme ai colleghi Matteo Majocchi e Gianluca Gariboldi, sembra fiduciosa anche se attende di leggere la motivazione della sentenza. Spiega che è sicuramente una pronuncia importante: è l’epilogo di una battaglia che si è svolta in un aula di tribunale su basi giuridiche e con dati scientifici accertati da quattro anni di perizie; ma ribadisce anche l’inviolabilità di alcuni vincoli giuridici di rilievo pubblico fondamentali. Su tutti, l’obbligo per gli amministratori che intendono realizzare infrastrutture di questa portata e complessità a valutare correttamente le localizzazioni e a mettere in campo concreti strumenti di mitigazione e misure compensative. Cosa che, evidentemente, a Malpensa non è stata fatta a dovere.
E’ presto per dire se la decisione avrà effetti su altre proprietà o sulle azioni legali intraprese dai comuni che si considerano danneggiati. Magari su altre aree aeroportuali italiane dove da anni si tenta inutilmente di far sentire la voce dell’ambiente e della salute. Certo la condanna pesa sul tavolo della politica che sta andando nella direzione contraria di un ulteriore ampliamento di Malpensa, con polo logistico e terza pista, e di una cessione di proprietà e controllo verso i privati che la giunta di Giuliano Pisapia cerca a tutti i costi pur di salvare i conti del Comune.
Da http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... to/265232/
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- cesare.caldi
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Re: Quintavalle: Sea e Ministero condattanati, risarcimento 8mln
Ci mancava anche questa storia speriamo nella Cassazione....
Questo signore avrà avuto anche le sue ragioni ma chissà come mai i comitati di protesta o pseudo ambientalisti esistono solo quelli contrari a MXP, mentre per LIN che è un aeroporto in piena città con decolli ed atterraggi che sorvolano e quindi inquinano zona ad alta densità abitativa nessuno protesta tutto va benissimo...se c'è un aeroporto da chiudere o limitare lasciamo stare le ragioni strategiche, ma per pure ragioni ambientali e di sicurezza è proprio Linate.
Questo signore avrà avuto anche le sue ragioni ma chissà come mai i comitati di protesta o pseudo ambientalisti esistono solo quelli contrari a MXP, mentre per LIN che è un aeroporto in piena città con decolli ed atterraggi che sorvolano e quindi inquinano zona ad alta densità abitativa nessuno protesta tutto va benissimo...se c'è un aeroporto da chiudere o limitare lasciamo stare le ragioni strategiche, ma per pure ragioni ambientali e di sicurezza è proprio Linate.
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condattanati, risarcimento 8mln
Il Fattoquotidiano non è nuovo a questi attacchi nei confronti di malpensa, anzi avvengono sistematicamente.
Non voglio nemmeno commentare questo giornalismo spazzatura. Oltre alla cronaca dei fatti, che mi auguro sia corretta almeno quella, è il ricamo del "giornalaio" di turno che fà venire il voltastomaco.
Non voglio nemmeno commentare questo giornalismo spazzatura. Oltre alla cronaca dei fatti, che mi auguro sia corretta almeno quella, è il ricamo del "giornalaio" di turno che fà venire il voltastomaco.
Marco
The engine is the heart of an airplane but the pilot is its soul.
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- malpensante
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Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
È vilipendio scrivere che viviamo in un Paese di m***a?
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Per me no, è la semplice veritàmalpensante ha scritto:È vilipendio scrivere che viviamo in un Paese di m***a?
Malpensa airport user
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
tutto accade "casualmente" in concomitanza con la privatizzazione.
C'è qualcuno ancora che dice che i magistrati non debbano pagare per loro "errori" ?
Troppi di loro (non tutti ma troppi) sono ideologizzati e sparano sentenze ideologiche. E non pagano mai. Nemmeno quando a distanza
di tempo si dimostra abbiano "sbagliato" (o sentenziato politicamente).
Su questo quello che diceva Berlusconi era sacrosanto. Non è un'osannazione perchè ho sempre criticato le cose che non condividevo. Lasciamo perdere le altre cose sbagliate o discutibili: si tratta di opinioni e tali rimangono.
Ma su questo era l'nico ad avere il coraggio di dire che i magistrati sono intoccabili. Lo diceva per cose sue? Non mi interessa ora.
So che è ed era giusto evidenziare questa "facoltà di sbagliare" senza alcuna contromisura.
Possiamo incriminare operai, impiegati, forze dell'ordine (anche generali o alti ufficiali rovinati per aver usato maniere forti quando era giusto farlo), dottori, politici, sindacalisti, tutti insomma. I magistrati no.
Possono essere quasi "divini" e sbagliare senza che qualcuno li punisca. Il Consiglio Superiore? Una farsa. Come dire al bimbetto di autocensurarsi o al ladro di guardare e controllare sè stesso (esempio estremo per far capire che parliamo di organi rettorici).
Arriva un fesso di cittadino che sa dell'aeroporto, sa che c'è il rumore e riesce a "vincere" 8 milioni... sono pessimista, ma i segni di un declino irreversibile sono quotidiani. Così cadde l'impero romano: per implosione su sè stesso. Incluso quando a guardia dei confini ci mise "soldati" che fino a poco prima erano di fatto i prigionieri del posto. E a controllarli dei generali locali.
Così è l'Italia (e l'Europa per altri aspetti): siamo ossessionati dalla facciata (accoglienza senza se e senza ma di persone non sempre integrabili alla nostra cultura), dimostrarsi esageratamente attenti a pseudo istanze ambientaliste. Ma si peerde il contatto con la realtà.
Avete sentito di quel magistrato di Marsala che sostanzialmente ha assolto quel recidivo automobilista che distrusse la famiglia del maresciallo dell'Aeronautica? Chi paga per i 2 bambini, la moglie e il maresciallo poi suicidatosi? Quel "bravo ragazzo" con precedenti non farà nemmeno un giorno di carcere!
Colgo l'occasione per evidenziare un fatto a cui si è dato poco risalto e, poichè noi ci occupiamo di aviazione, è giusto anche che facciamo sapere cosa sia successo ad un maresciallo dell'Aeronautica. Idealmente uno dei "nostri". Un entusiasta dell'aviaizone, sperava che è stato svilito fino al suicidio.
C'è qualcuno ancora che dice che i magistrati non debbano pagare per loro "errori" ?
Troppi di loro (non tutti ma troppi) sono ideologizzati e sparano sentenze ideologiche. E non pagano mai. Nemmeno quando a distanza
di tempo si dimostra abbiano "sbagliato" (o sentenziato politicamente).
Su questo quello che diceva Berlusconi era sacrosanto. Non è un'osannazione perchè ho sempre criticato le cose che non condividevo. Lasciamo perdere le altre cose sbagliate o discutibili: si tratta di opinioni e tali rimangono.
Ma su questo era l'nico ad avere il coraggio di dire che i magistrati sono intoccabili. Lo diceva per cose sue? Non mi interessa ora.
So che è ed era giusto evidenziare questa "facoltà di sbagliare" senza alcuna contromisura.
Possiamo incriminare operai, impiegati, forze dell'ordine (anche generali o alti ufficiali rovinati per aver usato maniere forti quando era giusto farlo), dottori, politici, sindacalisti, tutti insomma. I magistrati no.
Possono essere quasi "divini" e sbagliare senza che qualcuno li punisca. Il Consiglio Superiore? Una farsa. Come dire al bimbetto di autocensurarsi o al ladro di guardare e controllare sè stesso (esempio estremo per far capire che parliamo di organi rettorici).
Arriva un fesso di cittadino che sa dell'aeroporto, sa che c'è il rumore e riesce a "vincere" 8 milioni... sono pessimista, ma i segni di un declino irreversibile sono quotidiani. Così cadde l'impero romano: per implosione su sè stesso. Incluso quando a guardia dei confini ci mise "soldati" che fino a poco prima erano di fatto i prigionieri del posto. E a controllarli dei generali locali.
Così è l'Italia (e l'Europa per altri aspetti): siamo ossessionati dalla facciata (accoglienza senza se e senza ma di persone non sempre integrabili alla nostra cultura), dimostrarsi esageratamente attenti a pseudo istanze ambientaliste. Ma si peerde il contatto con la realtà.
Avete sentito di quel magistrato di Marsala che sostanzialmente ha assolto quel recidivo automobilista che distrusse la famiglia del maresciallo dell'Aeronautica? Chi paga per i 2 bambini, la moglie e il maresciallo poi suicidatosi? Quel "bravo ragazzo" con precedenti non farà nemmeno un giorno di carcere!
Colgo l'occasione per evidenziare un fatto a cui si è dato poco risalto e, poichè noi ci occupiamo di aviazione, è giusto anche che facciamo sapere cosa sia successo ad un maresciallo dell'Aeronautica. Idealmente uno dei "nostri". Un entusiasta dell'aviaizone, sperava che è stato svilito fino al suicidio.
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
ma è assurdo!!!!!!!!!
io compro un terreno tra ferrovia e autostrdada presento un progetto per una casa di riposo e relax e poi denuncio ferrovie e autostrade perchè i miei clienti si lamentano del rumore ed ho enormi perdite in qaunto non tornano più i fessi che ho gabbato prima con pubblicità irreale?
siamo in italia.
io compro un terreno tra ferrovia e autostrdada presento un progetto per una casa di riposo e relax e poi denuncio ferrovie e autostrade perchè i miei clienti si lamentano del rumore ed ho enormi perdite in qaunto non tornano più i fessi che ho gabbato prima con pubblicità irreale?
siamo in italia.
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
io non comprendo perchè sia Sea a dover pagare: è concessionaria di aeroporti in base a una legge dello stato, se gli aerei inquinano a Mxp inquinano in tutto il mondo. Dovrebbe essere lo Stato a risarcire, al massimo rivalendosi sulle compagnie che volano o sui costruttori...
boh
boh
Malpensa airport user
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Prima considerazione: e' solo a mxp che c'e' inquinamento o vale per tutti gli aeroporti?
Se vale per tutti gli aeroporti, e' meglio che sotto i sentieri di decollo/atterraggio ci siano:
1) ettari di terreno incolto/boschivo
2) coltivazioni (chissa' come vengono buoni i pomodori)
3) abitazioni/attivita' umane
4) mare o deserto (il famoso mare di milano, l'idroscalo? Ma e' di fianco alla pista quindi non conta)
A london heatrow o a francoforte dove il traffico e' 3 o 4 volte quello di mxp che tipo di livello di inquinamento hanno davanti alle piste? La gente ci abita con la maschera antigas? Si e' creato un deserto artificiale?
Se vale per tutti gli aeroporti, e' meglio che sotto i sentieri di decollo/atterraggio ci siano:
1) ettari di terreno incolto/boschivo
2) coltivazioni (chissa' come vengono buoni i pomodori)
3) abitazioni/attivita' umane
4) mare o deserto (il famoso mare di milano, l'idroscalo? Ma e' di fianco alla pista quindi non conta)
A london heatrow o a francoforte dove il traffico e' 3 o 4 volte quello di mxp che tipo di livello di inquinamento hanno davanti alle piste? La gente ci abita con la maschera antigas? Si e' creato un deserto artificiale?
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Le tue sono considerazioni di una persona normale che usa la testa. Aggiungo che se poi attorno a Malpensa, nata molto tempo prima e i cui progetti di espansione erano noti a tutti da decenni, qualcuno ha deciso di istituire un parco molto ma molto tempo dopo, checché ne dica il giornalaio fenomeno che ha scritto l'articolo, questi hanno ben poco da "menare il torrone". Piuttosto mi preoccupano gli avvocati e giudici ideologizzati come dice Musica. Quelli possono fare danni.spanna ha scritto:Prima considerazione: e' solo a mxp che c'e' inquinamento o vale per tutti gli aeroporti?
Se vale per tutti gli aeroporti, e' meglio che sotto i sentieri di decollo/atterraggio ci siano:
1) ettari di terreno incolto/boschivo
2) coltivazioni (chissa' come vengono buoni i pomodori)
3) abitazioni/attivita' umane
4) mare o deserto (il famoso mare di milano, l'idroscalo? Ma e' di fianco alla pista quindi non conta)
A london heatrow o a francoforte dove il traffico e' 3 o 4 volte quello di mxp che tipo di livello di inquinamento hanno davanti alle piste? La gente ci abita con la maschera antigas? Si e' creato un deserto artificiale?
Marco
The engine is the heart of an airplane but the pilot is its soul.
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Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Se hai "amici" potenti ti spostano sia l'autostrada sia la ferrovia. Anzi, così è ancora meglio, perché si crea l'occasione per distribuire qualche prebenda.S62 ha scritto:ma è assurdo!!!!!!!!!
io compro un terreno tra ferrovia e autostrdada presento un progetto per una casa di riposo e relax e poi denuncio ferrovie e autostrade perchè i miei clienti si lamentano del rumore ed ho enormi perdite in qaunto non tornano più i fessi che ho gabbato prima con pubblicità irreale?
siamo in italia.
Chi si ricorda cosa è successo con le rotte da Linate, tra San Raffaele, polo chimico e Milano 2?
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Sentenza Quintavalle
Assaeroporti preoccupata.
Malpensa- Tutti attendono di leggere le motivazioni del giudice. Ma intanto la "sentenza Quintavalle" fa tremare i gestori aeroportuali dell'intero Paese. E crea non poca preoccupazione in chi dovrebbe sviluppare le infrastrutture di volo e teme invece di essere accusato di danno ambientale con tanto di multa milionaria.
«E' un fatto grave che porta negatività al piano di sviluppo, di crescita e occupazionale previsto dal governo», commenta Fulvio Cavalleri, vice presidente vicario di Assaeroporti, l'associazione che riunisce 38 aeroporti tra i più grandi d'Italia riunendo in sé il 98 per cento del traffico aereo nazionale. «Ho letto il dispositivo e mi riservo di esaminare le motivazioni della sentenza, ma francamente sono sconcertato. Se questa sentenza costituirà un precedente che farà scuola, nessuno più svilupperà infrastrutture. Sarà una spada di Damocle per chi possiede un aeroporto da gestire». Cavalleri si definisce «colpito». E avanza con decisione: «Gli aerei non sono della Sea che deve occuparsi di accoglierli e farli ripartire dal proprio scalo. Sea gestisce le compagnie aeree, non è il possessore delle macchine». Dunque secondo il portavoce di Assoaeroporti, sarebbero semmai i vettori a dover essere incriminati.
La sentenza della Corte d'appello di Milano condanna Sea e, in solido il ministero dei Trasporti a un indennizzo di 8 milioni di euro a favore di Umberto Quintavalle, proprietario della cascina Tre Pini, nella brughiera del Dosso, per la morìa di alberi avvenuta nel giro di dieci anni. Dopo il pronunciamento di primo grado, anche l'appello ha dato ragione al privato cittadino che ha portato Malpensa alla sbarra per le centomila piante deperite se non già morte nella tenuta da 210 ettari che sarebbe dovuta diventare un punto naturalistico aperto al pubblico.
«Il Parco del Ticino dovrebbe essere in un deserto, ridotto a un campo di gramigna», punge Cavalleri. «Ci sarà bisogno di un temperamento di questa sentenza. Non possiamo certo delocalizzare Malpensa. Ricordo che l'aeroporto svolge una funzione sociale e che tutti gli scali, Malpensa in primis, stanno combattendo per limitare l'emissione di CO2 e il rumore al suolo. Sea sta lavorando per ridurre le rotte degli aerei, con minuti in meno di percorrenza nei tragitti. L'Italia è molto attenta e anche a livello europeo si lavora per un cielo unico».
Assaeroporti non starà con le mani in mano. «Concorderemo con Sea qualche iniziativa e ci confronteremo con il ministero dei Trasporti per cercare uno strumento normativo che metta al riparo da simili situazioni». Lo stesso piano nazionale degli aeroporti, in fase di redazione al ministero, secondo Cavalleri «rischia una possibile interferenza ambientale». Dunque l'associazione degli aeroporti chiosa: «Sarà un tema che ci occuperà molto».
Alessandra Pedroni
http://www.laprovinciadivarese.it/stori ... eoccupata/
Assaeroporti preoccupata.
Malpensa- Tutti attendono di leggere le motivazioni del giudice. Ma intanto la "sentenza Quintavalle" fa tremare i gestori aeroportuali dell'intero Paese. E crea non poca preoccupazione in chi dovrebbe sviluppare le infrastrutture di volo e teme invece di essere accusato di danno ambientale con tanto di multa milionaria.
«E' un fatto grave che porta negatività al piano di sviluppo, di crescita e occupazionale previsto dal governo», commenta Fulvio Cavalleri, vice presidente vicario di Assaeroporti, l'associazione che riunisce 38 aeroporti tra i più grandi d'Italia riunendo in sé il 98 per cento del traffico aereo nazionale. «Ho letto il dispositivo e mi riservo di esaminare le motivazioni della sentenza, ma francamente sono sconcertato. Se questa sentenza costituirà un precedente che farà scuola, nessuno più svilupperà infrastrutture. Sarà una spada di Damocle per chi possiede un aeroporto da gestire». Cavalleri si definisce «colpito». E avanza con decisione: «Gli aerei non sono della Sea che deve occuparsi di accoglierli e farli ripartire dal proprio scalo. Sea gestisce le compagnie aeree, non è il possessore delle macchine». Dunque secondo il portavoce di Assoaeroporti, sarebbero semmai i vettori a dover essere incriminati.
La sentenza della Corte d'appello di Milano condanna Sea e, in solido il ministero dei Trasporti a un indennizzo di 8 milioni di euro a favore di Umberto Quintavalle, proprietario della cascina Tre Pini, nella brughiera del Dosso, per la morìa di alberi avvenuta nel giro di dieci anni. Dopo il pronunciamento di primo grado, anche l'appello ha dato ragione al privato cittadino che ha portato Malpensa alla sbarra per le centomila piante deperite se non già morte nella tenuta da 210 ettari che sarebbe dovuta diventare un punto naturalistico aperto al pubblico.
«Il Parco del Ticino dovrebbe essere in un deserto, ridotto a un campo di gramigna», punge Cavalleri. «Ci sarà bisogno di un temperamento di questa sentenza. Non possiamo certo delocalizzare Malpensa. Ricordo che l'aeroporto svolge una funzione sociale e che tutti gli scali, Malpensa in primis, stanno combattendo per limitare l'emissione di CO2 e il rumore al suolo. Sea sta lavorando per ridurre le rotte degli aerei, con minuti in meno di percorrenza nei tragitti. L'Italia è molto attenta e anche a livello europeo si lavora per un cielo unico».
Assaeroporti non starà con le mani in mano. «Concorderemo con Sea qualche iniziativa e ci confronteremo con il ministero dei Trasporti per cercare uno strumento normativo che metta al riparo da simili situazioni». Lo stesso piano nazionale degli aeroporti, in fase di redazione al ministero, secondo Cavalleri «rischia una possibile interferenza ambientale». Dunque l'associazione degli aeroporti chiosa: «Sarà un tema che ci occuperà molto».
Alessandra Pedroni
http://www.laprovinciadivarese.it/stori ... eoccupata/
Marco
The engine is the heart of an airplane but the pilot is its soul.
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Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
se abitassi vicino ad una autostrada e seguendo questa logica io potrei fare causa al gestore dell'infrastruttura per l'inquinamento sia acustico sia dell'aria!
è assurdo ed incredibile!
siamo sempre più ridicoli!!
è assurdo ed incredibile!
siamo sempre più ridicoli!!
Federico
Non è la specie più forte a sopravvivere, nè la più intelligente, ma quella più pronta al cambiamento. C. Darwin
Non è la specie più forte a sopravvivere, nè la più intelligente, ma quella più pronta al cambiamento. C. Darwin
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
A dir il vero, per le autostrade succede già, seppur in altra forma. Prova ne è il fatto che le barriere antiacustiche le devono innalzare e pagare i gestori autostradali.flyEK ha scritto:se abitassi vicino ad una autostrada e seguendo questa logica io potrei fare causa al gestore dell'infrastruttura per l'inquinamento sia acustico sia dell'aria!
è assurdo ed incredibile!
siamo sempre più ridicoli!!
Ciò che è ridicola è invece la forma di difesa di SEA: sono le linee aeree che inquinano, non l'aeroporto! Per chi non lo avesse capito, questo è un modo per debellare qualsiasi processo, perché il danneggiato dovrebbe fare causa singolarmente a tutte le compagnie aeree e dimostrare, per ognuna di loro, il danno provocato. Auguri!!!
Ma ammettiamo pure che fosse possibile. I passi successivi sarebbero allora:
1) La responsabilità è dei costruttori di aerei (Boeing, Airbus etc.), perché noi compagnie aeree non facciamo altro che usare quello che l'industria ci fornisce per raggiungere lo scopo del nostro business, trasportare persone e merci in giro per il mondo!
2) Per carità! Noi siamo degli assemblatori che mettono insieme cellule, avionica, carrelli, interni e motori, e magari un po' di vernice per completare l'aereo. La colpa è dei motoristi (P&W, GE, RR etc.), che non sono in grado di fornirci dei propulsori non inquinanti!
3) Colpa nostra?!?! Ma non scherziamo! La colpa è dell'industria petrolchimica (Shell, BP, Total etc.) che non è capace di commercializzare carburanti che non inquinino.
4) Questa poi è bella! Allora saremmo noi i colpevoli? Ma noi usiamo solo quello che la natura ci mette a disposizione, al massimo la distilliamo. La colpa è di Madre Natura o del Padreterno o del dio che pregate, a vostra scelta. Sono loro che hanno "creato", malamente dobbiamo aggiungere, le riserve di combustibili fossili così scadenti, piene di impurità e di composti dannosi.
Ma SEA non avrebbe potuto mettere a tacere il tutto prima, comprandosi i terreni in questione? 220 ettari di terreno boschivo, a 10.000 euro all'ettaro, fanno poco più di 2 milioni di euro. Stiamo parlando di terreno agricolo boschivo, non di terreno irriguo e pianeggiante, mi pare, e sicuramente non uno dove si possono impiantare coltivazioni per prodotti DOC o DOP. Vogliamo proprio esagerare? Parliamo di 15.000 euro all'ettaro e siamo ancora sotto i 3,5 milioni di euro.
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Potrei denunciare Milano perchè è inquinata... robb de matt...
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
L'Ue avverte l'Italia:"Tuteli la Brughiera"
Lo stato italiano non ha fatto abbastanza per difendere la "Brughiera del Dosso", l'area naturale a ridosso dell'aeroporto varesino. In una lettera la Commissione chiede chiarimenti
Lo stato italiano non ha fatto abbastanza per tutelare la "Brughiera del Dosso", l'area naturale a ridosso dell'aeroporto varesino di Malpensa. In una lettera della Commissione Europea dello scorso giugno (diffusa dai proprietari della tenuta Quintavalle, già vincitrice in secondo grado di una causa per i danni arrecati dall'inquinamento dell'area) il Governo italiano viene messo in mora per non aver ottemperato a quanto richiesto per tutelare l'habitat naturale della brughiera.
I privati lamentavano la morte di 120mila alberi. Per la cronaca, la causa è ancora in itinere, la Sea farà ricorso in cassazione poichè nel frattempo lo scalo ha migliorato le sue performances arrivando a ottenere dei ricoscimenti proprio sulla questione ambientale.
Tornando al merito della procedura aperta da Bruxelles, l'area rientra infatti nella definizione di Sito di importanza comunitaria: un sito che contribuisce in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale e presenta gli elementi fisici o biologici essenziali alla vita e riproduzione dell'habitat stesso.
Secondo quanto previsto dalle direttive Ue l'Italia deve designare tale sito come zona speciale di conservazione il più rapidamente possibile ed entro un termine massimo di sei anni, stabilendo le priorità in funzione dell'importanza dei siti per il mantenimento o il ripristino dell'habitat, "soprattutto alla luce dei rischi di degrado e di distruzione che incombono". Questo significa promuovere piani di gestione specifici o integrati ad altri piani di sviluppo e le opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali
Obblighi ai quali, secondo la lettera della Commissione Europea, l'Italia non avrebbe ottemperato. Per questo le è stata inviata una lettera di messa in mora per ricevere al più presto chiarimenti nel merito che l'Italia è dovuta a fornire entro 60 giorni.
da Varesenews.it
Lo stato italiano non ha fatto abbastanza per difendere la "Brughiera del Dosso", l'area naturale a ridosso dell'aeroporto varesino. In una lettera la Commissione chiede chiarimenti
Lo stato italiano non ha fatto abbastanza per tutelare la "Brughiera del Dosso", l'area naturale a ridosso dell'aeroporto varesino di Malpensa. In una lettera della Commissione Europea dello scorso giugno (diffusa dai proprietari della tenuta Quintavalle, già vincitrice in secondo grado di una causa per i danni arrecati dall'inquinamento dell'area) il Governo italiano viene messo in mora per non aver ottemperato a quanto richiesto per tutelare l'habitat naturale della brughiera.
I privati lamentavano la morte di 120mila alberi. Per la cronaca, la causa è ancora in itinere, la Sea farà ricorso in cassazione poichè nel frattempo lo scalo ha migliorato le sue performances arrivando a ottenere dei ricoscimenti proprio sulla questione ambientale.
Tornando al merito della procedura aperta da Bruxelles, l'area rientra infatti nella definizione di Sito di importanza comunitaria: un sito che contribuisce in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale e presenta gli elementi fisici o biologici essenziali alla vita e riproduzione dell'habitat stesso.
Secondo quanto previsto dalle direttive Ue l'Italia deve designare tale sito come zona speciale di conservazione il più rapidamente possibile ed entro un termine massimo di sei anni, stabilendo le priorità in funzione dell'importanza dei siti per il mantenimento o il ripristino dell'habitat, "soprattutto alla luce dei rischi di degrado e di distruzione che incombono". Questo significa promuovere piani di gestione specifici o integrati ad altri piani di sviluppo e le opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali
Obblighi ai quali, secondo la lettera della Commissione Europea, l'Italia non avrebbe ottemperato. Per questo le è stata inviata una lettera di messa in mora per ricevere al più presto chiarimenti nel merito che l'Italia è dovuta a fornire entro 60 giorni.
da Varesenews.it
Malpensa airport user
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
In pratica lo Stato Italiano, SEA etc. etc. cosa dovrebbero fare, ridurre, rinunciare ai piani di sviluppo,chiudere l'aeroporto?
Mi sembra che l'Europa si faccia viva solo per rompere le palle. A proposito, ma non è stata proprio la UE in passato a promuovere lo sviluppo di Malpensa?
Mi sembra che l'Europa si faccia viva solo per rompere le palle. A proposito, ma non è stata proprio la UE in passato a promuovere lo sviluppo di Malpensa?
Marco
The engine is the heart of an airplane but the pilot is its soul.
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Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Qualcuno sa dove è possibile consultare questa comunicazione da Bruxelles?
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
qui c'è la lettera di risposta agli ambientalistiKittyHawk ha scritto:Qualcuno sa dove è possibile consultare questa comunicazione da Bruxelles?
Alla fine il Governo deve dire come porre rimedio... un po' di piante nuove e via :green:
Malpensa airport user
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
certo che è lui... un cittadino comune non avrebbe mai vinto una causa simile ne tanto meno preso così tanti soldi. Chissà cosa c'è dietrofrenchMXP ha scritto:sarà lui il furbone? http://it.quanta.com/management/umberto ... valle.html
Malpensa airport user
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Faccio notare un pezzo dell'articolo all'inizio del thread:
La vicenda risale al lontano 1999, quando il proprietario di un’area boschiva di 220 ettari sorvolata dagli aerei in decollo osserva i segni evidenti di un inquinamento devastante per le piante. Lì, in località “Tre Pini”, il signor Umberto Quintavalle aveva stabilito la sua residenza con la volontà di valorizzare la proprietà con un progetto compatibile con le funzioni del Parco Naturale del Ticino. Con le piante che muoiono, una dopo l’altra, è costretto invece ad accantonare per sempre il progetto. Ma lui non si dà per vinto perché, dopo una serie di accertamenti, appare credibile che la morìa di 100mila piante sia da collegare ai residui incombusti del carburante degli aerei in decollo da Malpensa. Così scatta una causa-pilota che, al tempo, sembrava temeraria: un cittadino solo contro i giganti della Sea e del Ministero ecc. ecc.
Certo, come no, proprio un povero cittadino inerme vittima delle circostanze e delle sopraffazioni dei cattivoni!
Magari chiamiamola con un nome più corretto: una bella speculazione (o tentativo di speculazione) di una persona da decenni nell'establishment economico di questo paese
La vicenda risale al lontano 1999, quando il proprietario di un’area boschiva di 220 ettari sorvolata dagli aerei in decollo osserva i segni evidenti di un inquinamento devastante per le piante. Lì, in località “Tre Pini”, il signor Umberto Quintavalle aveva stabilito la sua residenza con la volontà di valorizzare la proprietà con un progetto compatibile con le funzioni del Parco Naturale del Ticino. Con le piante che muoiono, una dopo l’altra, è costretto invece ad accantonare per sempre il progetto. Ma lui non si dà per vinto perché, dopo una serie di accertamenti, appare credibile che la morìa di 100mila piante sia da collegare ai residui incombusti del carburante degli aerei in decollo da Malpensa. Così scatta una causa-pilota che, al tempo, sembrava temeraria: un cittadino solo contro i giganti della Sea e del Ministero ecc. ecc.
Certo, come no, proprio un povero cittadino inerme vittima delle circostanze e delle sopraffazioni dei cattivoni!
Magari chiamiamola con un nome più corretto: una bella speculazione (o tentativo di speculazione) di una persona da decenni nell'establishment economico di questo paese
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
non si sa niente dell'esito dell'audizione di ieri a Brussel? Potrebbe trasformarsi in una brutta tegola!
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Ieri c'è stata la prima udienza, la Regione ha illustrato il suo piano da predisporre entro il 2013 per la riqualificazione del sito. La Ue può archiaviare o ricorrere alla corte di giustiziaKL63 ha scritto:non si sa niente dell'esito dell'audizione di ieri a Brussel? Potrebbe trasformarsi in una brutta tegola!
Malpensa airport user
Re: Quintavalle: Sea e Ministero condannati, risarcimento 8mln
Due osservazioni, chissà come mai proprio nel "lontano" 1999 ha deciso di accamparsi intorno all'aeroporto, nel pieno del lancio di malpensa2000.......... speculazione e nient'altro, questo delle piante che muoiono non gli importa niente!!! p.s. nella biografia postata prima si legge che ha fondato industrie chimiche e per batterie.... chissà se quelle sono più pulite di un aeroporto............easyMXP ha scritto:Faccio notare un pezzo dell'articolo all'inizio del thread:
La vicenda risale al lontano 1999, quando il proprietario di un’area boschiva di 220 ettari sorvolata dagli aerei in decollo osserva i segni evidenti di un inquinamento devastante per le piante. Lì, in località “Tre Pini”, il signor Umberto Quintavalle aveva stabilito la sua residenza con la volontà di valorizzare la proprietà con un progetto compatibile con le funzioni del Parco Naturale del Ticino. Con le piante che muoiono, una dopo l’altra, è costretto invece ad accantonare per sempre il progetto. Ma lui non si dà per vinto perché, dopo una serie di accertamenti, appare credibile che la morìa di 100mila piante sia da collegare ai residui incombusti del carburante degli aerei in decollo da Malpensa. Così scatta una causa-pilota che, al tempo, sembrava temeraria: un cittadino solo contro i giganti della Sea e del Ministero
seconda osservazione: ma come mai muoiono solo le sue di piante? io tutto intorno all'aeroporto vedo boschi in salute, sarà forse che gli aerei spisciolano solo sulle sue piante? che cattivoni dispettosi!!
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