I-Alex ha scritto:le piste fanno i movimenti, i numeri di pax li fanno gli aerei
Sulle attuali piste di Mxp c’è ancora buona capacità di movimenti ma se a Nord già si lamentano oggi (col 50% di movimenti in meno del 2007) forse l’idea della terza pista dovrebbe proprio partire dai Sommesi, Arsaghesi, Casoratesi...
Infatti è proprio così e il sindaco di Arsago ha già detto che con certi numeri sarebbe proprio lui a richiedere la terza pista.
Il discorso però è un po' più ampio e parte dal primo interrogativo che viene sempre posto, ma su cui tutti fanno orecchie da mercante: qual è il limite dello sviluppo dell'aeroporto?
Vi riporto un pensiero trovato su Facebook che credo racchiuda perfettamente il pensiero della maggioranza:
"L’aeroporto è presente da più di mezzo secolo, ma solo negli ultimi 20 anni ha cominciato a voler crescere passando dai 5/6 milioni di passeggeri ad oltre 24. Tutto questo senza mai avere una approvazione ambientale: nel 1999, l’unica valutazione fatta sull’aeroporto e sul suo possibile sviluppo - tarato allora sui 21 milioni di passeggeri - venne RESPINTA dal ministro competente e solo un decreto dell’allora presidente del consiglio riuscì a bypassare quella valutazione.
Oggi si parla di superare quelle cifre dando per scontato che il “masterplan” sia già in vigore... si parla di 32 milioni di passeggeri oppure di 40 senza uno straccio di documento che possa convalidare quella situazione.
La politica non fa nulla: sta a guardare un po’ basita la crescita e non si occupa di fornire documenti che provino la compatibilità con il territorio di un qualunque ampliamento.
Non un Piano d’Area, che Regione Lombardia ha promesso di rifare ormai 9 anni fa, non un Piano Nazionale dei Trasporti in cui inserire i limiti e le possibilità di crescita di qualsiasi infrastruttura.
A fronte di una popolazione che chiede di scrivere delle regole e rispettare quelle che ci sono, c’è una azienda privata che, prima ancora che gli vengano approvati i piani di sviluppo, dice semplicemente che deve inseguire le regole di un mercato che lo spinge ad uno sviluppo senza limiti.
Nessuno chiede di chiudere nulla, ma nemmeno si può immaginare che il proprio vicino di casa possa costruire un grattacielo in zona agricola."
Poi, naturalmente ognuno può pensare e parteggiare come preferisce, ma di base c'è la richiesta di fare studi e definire regole prima di dichiarare "faremo la terza pista", perché così si fomenta il contrasto.
Con una VAS (valutazione ambientale strategica) si porrebbero tutti le infrastrutture da eseguire sul tavolo e si valuterebbe insieme come muoversi evitando così il muro contro muro.