malpensante ha scritto: ↑gio 08 ott 2020, 09:43:17 Vestager è incapace di idee meno prosaiche, come le "convergenze parallele" di Aldo Moro e, da brava Danese, resta inchiavardata all' "Essere o non essere" del locale principe Amleto.
Essere o non essere la stessa compagnia aerea di prima? Questo non è il dilemma. Alitalia in ogni sua forma non sarà più la stessa e sempre sarà la stessa compagnia aerea fallimentare.
Vestager sta lasciando il guinzaglio troppo lungo, concedendo al Governo italiano di gabbare le regole europee per l'ennesima volta, salvo mettere in scena la solita pantomima non credibile. Il suo dovere sarebbe far rispettare le regole, non mettersi le fette di salame sugli occhi per non vedere.
A me pare invece che per ovvi motivi non vogliano essere additati gli artefici della chiusura di Alitalia. Come biasimarli, d'altronde creerebbe attriti con il governo italiano a livello internazionale in altre politiche e aumenterebbe l'avversione contro l'Unione Europea e perché no, Germania e Olanda da tradizione. Di fatto concedono ad AZ di fare ciò che vogliono perché sanno che si autoestinguerà da sola senza che loro rimettano un centesimo, tanto i soldi sono degli italiani ed è ''cosa loro''. I nuovi intercontinentali aperti sono stati progressivamente chiusi prima del COVID, come Seoul e Santiago del Chile, quelli per il Medio Oriente in epoca CAI, da quando hanno abbandonato l'hub di MXP persino l'est Europa. Hanno più voli nazionali che internazionali e gli aerei sono sempre meno, sebbene il futuro radioso promesso. Ad ogni giro di boa l'azienda viene potata come network anche se il numero dei dipendenti rimarrà lo stesso e si pone il problema degli slot a Linate quando il COVID sarà finito perché se affittano c'è il rischio che si ritrovino la concorrenza nell'Idroscalo. Impossibile che la situazione non imploda prima o poi come nel 2008.