Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

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malpensante
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » gio 08 apr 2021, 08:29:18

L'autore è meglio noto come forumista 13900 su Aviazione Civile e una volta come (fabrizio) su SkyscraperCity.

Ha assolutamente ragione quando sostiene che una linea aerea legacy come Alitalia non debba operare voli point-to-point, la sua presenza a Linate non ha senso e ne avrà ancora meno quando, con la cessione di slot, Alitalia si troverà a competere con una easyJet sulle rotte da Catania etc. in cui finora ha avuto il monopolio al Forlanini. Altrettanto privi di senso sono i volo intercontinentali secchi da Malpensa a New York o Tokyo.

Che prospettive ha Alitalia a Roma? Non rosee, ma sarà il caso che ci si abitui e da qua levi le tende. L'unico modo in cui una legacy può operare a Milano è fare hub&spoke a Malpensa e perché abbia successo bisognerebbe chiudere, limitare e/o ri-regolamentare Linate.

milmxp
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda milmxp » gio 08 apr 2021, 08:50:31

malpensante ha scritto: gio 08 apr 2021, 08:29:18
L'autore è meglio noto come forumista 13900 su Aviazione Civile e una volta come (fabrizio) su SkyscraperCity.

Ha assolutamente ragione quando sostiene che una linea aerea legacy come Alitalia non debba operare voli point-to-point, la sua presenza a Linate non ha senso e ne avrà ancora meno quando, con la cessione di slot, Alitalia si troverà a competere con una easyJet sulle rotte da Catania etc. in cui finora ha avuto il monopolio al Forlanini. Altrettanto privi di senso sono i volo intercontinentali secchi da Malpensa a New York o Tokyo.

Che prospettive ha Alitalia a Roma? Non rosee, ma sarà il caso che ci si abitui e da qua levi le tende. L'unico modo in cui una legacy può operare a Milano è fare hub&spoke a Malpensa e perché abbia successo bisognerebbe chiudere, limitare e/o ri-regolamentare Linate.
Ma infatti questo è vero, perché devi fare un solo mestiere, ma sarebbe un solo rintanarsi nell'ultimo fortino rimasto.
Come sono d'accordo che non ha assolutamente senso volare a JFK e a NRT ptp da MXP (sarebbe la stessa salsa dei voli da Linate fatti a MXP a causa delle restrizioni giuridiche e materiali di LIN), sarebbe solo uno spreco delle poche macchine che avranno.
Ma il Nord Italia sarebbe completamente e definitivamente perso. In realtà ormai lo è già.
Tolte Linate e Malpensa può darsi che Alitalia perda meno, ma c'è sempre il problema delle rotte intercontinentali "meno classiche" che perderebbero soldi, per cui i margini di manovra sarebbero risicati.
Da tenere conto anche che con un'Alitalia debole le aerolinee potrebbero decidere di fare ulteriori voli per conto proprio, una volta ripreso il turismo (vedasi la Boston di Delta).
Quindi come la mettiamo?
Ultima modifica di milmxp il gio 08 apr 2021, 09:01:18, modificato 1 volta in totale.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » gio 08 apr 2021, 08:57:55

Perché Alitalia vola da Linate? Perché se facesse da Malpensa o da Bergamo i voli point-to-point che fa da Linate sarebbe ancora più spacciata, con la struttura di costi che ha. Magari i voli da Linate negli orari preferiti per chi viaggia per affari possono guadagnare qualcosa, ma negli altri orari no e il bilancio complessivo è negativo, salvo forse qualche eccezione.

Il motivo per cui Alitalia vola da Linate è perché volare vuol dire usare gli equipaggi, che altrimenti andrebbero licenziati e Alitalia esiste per mantenere in vita posti di lavoro morti.

Lasciando Linate diventerebbe agli occhi di tutti una Aliroma, più coerente ma anche con meno possibilità di far cantare siam pronti alla morte Alitalia chiamò.

Pierluigi
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda Pierluigi » gio 08 apr 2021, 10:10:30

KL63 ha scritto: mer 07 apr 2021, 23:59:43 https://m.huffingtonpost.it/entry/perch ... .#comments
Roma l'hub può essere solo a Roma, cargo, yelds, posizione geografica rispetto all'Europa, stagionalità del traffico, tutte cosucce che non serve considerare. Va considerata l'equa distanza fra Catanzaro, Cuneo, Bolzano rispetto a FCO. E poi vuoi mettere quant'ebellaRroma rispetto a Milano, e quella è l'unica cosa su cui non ci sono dubbi, ma che non serve ad un hub.
E questo insegna economia dei trasporti... Vabbè a Milano c'abbiamo Er P O N T I che insegna.
Concentrare tutto su di uno scalo può avere senso, ma sono le motivazioni che lasciano parecchio perplessi.
L'articolo non cita nessuno dei fattori che dici tu (posizione geografica, stagionalità, cargo, yelds).
L'articolo esordisce invece citando quello che si dice anche qui, e da sempre: il piano ITA è la fotocopia di tutti i precedenti e fallimentari piani dal 2008 ad oggi (Capitani Coraggiosi, Etihad, Gubitosi, etc) e quindi è necessariamente destinato al fallimento.
Dice inoltre, come è chiaro a chiunque, che la presenza di Alitalia a Linate è inutile, anzi dannosa, ad Alitalia stessa (oltre che a Milano ed alla sua utenza): nessuna compagnia che si prefigge un modello hub&spoke, spreca le sue già risicate risorse in una base dedicata al point-to-point in una città a 600km dall'hub.
Le uniche compagnie che, vado a memoria, hanno una hub + base ptp in Europa sono BA e AF, ma tutte le loro basi sono concentrate in un'unica città (LHR, LGW, LCY per BA; CDG, ORY per AF). E nell'hub hanno basata una quantità di aerei che è 4 o 5 volte la flotta AZ a FCO.
La coperta AZ è cortissima: condividerla tra FCO e LIN garantisce il fallimento sia dell'hub che della base ptp.
La tesi si può riassumere così: vuoi fare hub&spoke e hai poche risorse? Fai solo quello e lascia stare il resto!

Come dice Malpensante, la presenza di AZ a Linate è finalizzata ad impegnare slot, aerei ed equipaggi: non ha alcun obbiettivo industriale né commerciale sostenibile. Se venisse meno questa presenza, è la tesi dell'articolo, si potrebbe fare più chiarezza sulle reali (non-)strategie di Alitalia. E, forse, si potrebbe tentare un abbozzo di vero hub a FCO.

Lo spostamento dell'hub a Malpensa non è mai stato argomento di discussione a livello politico negli ultimi anni: quindi, tanto vale fare chiarezza sulla "Romacentricità" di Alitalia. Si aprirebbero gli occhi a molti e sarebbe un bene per tutti.

La tesi mi trova perfettamente d'accordo.

gabbozzo
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda gabbozzo » gio 08 apr 2021, 10:20:01

KL63 ha scritto: mer 07 apr 2021, 23:59:43 https://m.huffingtonpost.it/entry/perch ... .#comments
Roma l'hub può essere solo a Roma, cargo, yelds, posizione geografica rispetto all'Europa, stagionalità del traffico, tutte cosucce che non serve considerare. Va considerata l'equa distanza fra Catanzaro, Cuneo, Bolzano rispetto a FCO. E poi vuoi mettere quant'ebellaRroma rispetto a Milano, e quella è l'unica cosa su cui non ci sono dubbi, ma che non serve ad un hub.
E questo insegna economia dei trasporti... Vabbè a Milano c'abbiamo Er P O N T I che insegna.
Concentrare tutto su di uno scalo può avere senso, ma sono le motivazioni che lasciano parecchio perplessi.
A me non sembra così tremendo come articolo, è un'opinione sulla situazione che almeno prova a dire qualcosa di diverso dalla solita propaganda..tanto nessuno cita mai un dato o fa un'analisi minimamente completa del contesto di mercato in cui si insedierebbe l'hub.
Davvero in termini assoluti Roma fa 1 volta e mezzo i pax extra UE di Milano?

KittyHawk
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 08 apr 2021, 10:53:45

Linate non ha solo la funzione di tenere occupati velivoli ed equipaggi. Serve anche a inculcare, nell'ampio pubblico, l'idea che Alitalia è la compagnia di bandiera italiana, l'unica vera compagnia nazionale, a lisciare il pelo ai politici locali e, non ultimo, a poter affermare che offre un servizio pubblico indispensabile, con la continuità territoriale. Lasciamo perdere che non sia vero, perché per manipolare l'opinione pubblica la verità non serve, anzi talvolta è controproducente.

L'idea di trasformarsi in una compagnia che fa un vero hub&spoke non è sbagliata, tutt'altro. Ciò che è sbagliato è il posizionamento, almeno per le ambizioni che Alitalia dice di avere. Se si accontenterà di rimanere piccola e servire un mercato principalmente stagionale e leisure, senza tentare strane avventure, potrebbe finanche vedere degli utili.
L'importante è che poi non si inventi cose strane e, nel caso lo facesse, che non cerchi di gettare la colpa del suo fallimento sugli altri, che per forza di cose saremmo noi.

milmxp
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda milmxp » gio 08 apr 2021, 10:58:30

KittyHawk ha scritto: gio 08 apr 2021, 10:53:45 Linate non ha solo la funzione di tenere occupati velivoli ed equipaggi. Serve anche a inculcare, nell'ampio pubblico, l'idea che Alitalia è la compagnia di bandiera italiana, l'unica vera compagnia nazionale, a lisciare il pelo ai politici locali e, non ultimo, a poter affermare che offre un servizio pubblico indispensabile, con la continuità territoriale. Lasciamo perdere che non sia vero, perché per manipolare l'opinione pubblica la verità non serve, anzi talvolta è controproducente.

L'idea di trasformarsi in una compagnia che fa un vero hub&spoke non è sbagliata, tutt'altro. Ciò che è sbagliato è il posizionamento, almeno per le ambizioni che Alitalia dice di avere. Se si accontenterà di rimanere piccola e servire un mercato principalmente stagionale e leisure, senza tentare strane avventure, potrebbe finanche vedere degli utili.
L'importante è che poi non si inventi cose strane e, nel caso lo facesse, che non cerchi di gettare la colpa del suo fallimento sugli altri, che per forza di cose saremmo noi.
Quoto. Probabilmente l'hub in grado di competere con gli altri è più un desiderata dell'autore che la reale intenzione di Alitalia. Per come stanno messe le cose, Alitalia non sarebbe in grado di fare questo mestiere da nessuna parte.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda D960 » gio 08 apr 2021, 11:09:07

Posto che anche se AZ dovesse spostare le operazioni a Milano Malpensa i margini di azione sarebbero più limitati rispetto a 20 anni fa, non vedo però come possa competere con gli hub centro-nordeuropei coprendo solo Roma Fiumicino. A parte le destinazioni italiane, Parigi, Londra, Amsterdam, Francoforte a cui aggiungere Atene, Tel Aviv, Barcellona, Madrid e poc'altro, direi che la rete sarebbe comunque risicata perché il cargo è poco, il traffico originante inferiore e soggetto a stagionalità come spesso si sottolinea. Se a ciò aggiungiamo che qualsiasi altra apertura, sia nell'internazionale che nell'intercontinentale è stata un buco nell'acqua e ha causato ulteriori perdite, vedo un nanerottolo in confronto a Lufthansa, British ed Air France.
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda easyMXP » gio 08 apr 2021, 11:20:39

malpensante ha scritto: gio 08 apr 2021, 08:29:18
L'autore è meglio noto come forumista 13900 su Aviazione Civile e una volta come (fabrizio) su SkyscraperCity.

Ha assolutamente ragione quando sostiene che una linea aerea legacy come Alitalia non debba operare voli point-to-point, la sua presenza a Linate non ha senso e ne avrà ancora meno quando, con la cessione di slot, Alitalia si troverà a competere con una easyJet sulle rotte da Catania etc. in cui finora ha avuto il monopolio al Forlanini. Altrettanto privi di senso sono i volo intercontinentali secchi da Malpensa a New York o Tokyo.

Che prospettive ha Alitalia a Roma? Non rosee, ma sarà il caso che ci si abitui e da qua levi le tende. L'unico modo in cui una legacy può operare a Milano è fare hub&spoke a Malpensa e perché abbia successo bisognerebbe chiudere, limitare e/o ri-regolamentare Linate.
Infatti a me sembra un articolo equilibrato e obiettivo, ma le reazioni che ho visto tra l'offeso e lo sdegnato sono più adatte alla curva di uno stadio.
Giusto quello che dice, incluso che a causa della frammentazione del mercato italiano (e qui è palese il riferimento soprattutto alla frammentazione del mercato lombardo) l'unico posto logico dove provare a fare un hub è FCO.
Lo diciamo da anni anche qui che senza chiusura di LIN pensare di fare un hub a MXP è un'utopia.
La pecca è dare per scontata la sostenibilità dell'hub a FCO, quando invece è tutt'altro che garantita, ma che l'unica strategia sensata per AZ nelle attuali condizioni di LIN/MXP sia concentrare tutto a FCO è verissimo.
Ovvio che chiudesse LIN il discorso cambierebbe, ma non l'ha nemmeno preso in considerazione perché tanto LIN non verrà mai chiuso.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » gio 08 apr 2021, 11:50:40

easyMXP ha scritto: gio 08 apr 2021, 11:20:39 l'unico posto logico dove provare a fare un hub è FCO.
Più Alitalia si rimpicciolisce e si concentra sul mercato nazionale e più è importante il (residuo) ruolo di Fiumicino come hub nord-sud, cioè per chi vuole volare da Genova a Brindisi o da Verona a Lamezia T. con scalo.

Fiumicino ha un paio di problemini come l'assenza di cargo, l'enorme stagionalità della domanda intercontinentale, la carenza di domanda intercontinentale business, il non essere su nessuna posizione privilegiata nelle rotte intercontinentali, ma se uno non ha grilli per la testa e si limita a volare a New York, San Paolo, Tokyo va bene. Soprattutto va bene (agli altri) se fa i voli di avvicinamento dagli aeroporti italiani. Non mi aspetto che ci vada nessuno da nord per voli intercontinentali, se non per il Sudamerica e infatti non ci andava nessuno neanche prima. Chi si contenta gode, comunque.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KL63 » gio 08 apr 2021, 11:56:08

Rispondo a tutti in un volta sola.
Ho chiuso con "Concentrare tutto su di uno scalo può avere senso, ma sono le motivazioni che lasciano parecchio perplessi."
Per quanto riguarda le operazioni su Linate fino a due pagine fa più forumisti sostenevano che "fossero necessarie per coprire le perdite su Roma Fiumicino".
Per quanto riguarda ciò che rende un hub profittevole, dovrebbe esserci una combinazione di fattori che sarebbero " yelds, e Milano ne garantisce di più alti, cargo imbarcato e Milano ne garantisce molto di più, poca stagionalità, ed anche qui Milano è messa meglio, posizione geografica, non rispetto ad una nazione di cui una parte è meno ricca di un'altra, ma del contesto competitivo internazionale, per cui Milano è messa decisamente in posizione più favorevole rispetto a Roma, (blu banana) Milano terza città europea per PIL pro capite ecc.".
Ridurre le operazioni su Linate e concentrarsi nell'ultimo fortino come ho scritto può avere senso, ma, se come motivazione della scelta si scrive che "Un’Alitalia hub carrier a Roma, in grado di offrire voli in competizione con quelli degli hub centro-nordeuropei, può essere un valore aggiunto per il paese a tutto vantaggio dei dipendenti [quali quelli di Alitalia base Roma?] e, soprattutto, dei contribuenti italiani (che di norma colmano le perdite).[e se potessimo smettere di colmarle una vlta per tutte sarebbe meglio]
L’unica perdente da questa situazione sarebbe, probabilmente, Milano: senza Alitalia e senza ulteriori limitazioni, ci sarebbe un travaso di voli low cost e, peggio, un incremento dei voli feeder per gli hub europei. Ogni passeggero intercontinentale che parte dal Forlanini via Francoforte, Parigi (o Roma!) [il nord Italia è perso a favore dei concorrenti stranieri si diceva fino a poche pagine fa, senza millemiglia sarà ancora peggio] è un passeggero in meno sui voli diretti da Malpensa, con tutto ciò che ne consegue in termini di accessibilità intercontinentale alla città. È anche per questo che Roma genera una volta e mezzo più passeggeri extra-UE della città più ricca, dinamica ed internazionale d’Italia.[e su questo ha perfettamente ragione ma di chi è la colpa prinicpale?]", non si tiene conto di nessuno dei fattori sopracitati che dovrebbero rendere un hub profittevole e destinato al sicuro fallimento. Per quanto riguarda il traffico di passeggeri internazionale certamente sarà maggiore a Roma ma sarà prevalentemente composto da turisti incoming e pellegrini, tutte categorie di passeggeri notoriamente alto spendenti, a parte una quota di viaggiatori istituzionali decisamente più ricchi.
Per quanto riguarda il poter "pescare" dal bacino del mediterraneo l'unico paese da cui ha senso è Israele, tutti gli altri o sono poveri o politicamente instabili, come hub verso l'estremo oriente non presenta nessun vantaggio geografico, come hub verso il sud est asiatico, a parte le ME3, ci sono competitors come Singapore Airlines, Cathay ecc. con i quali non c'è partita. Quindi ha ragione nello concentrare tutto in uno scalo ma il fallimento è sicuro. Gli altri mercati geografici verso i quali la posizione di FCO è favorevole o pari sono Africa e Sud America...
Peraltro come contribuente milanese sono solo contento, così al prossimo giro SEA subirà un danno limitato.
Poi se vogliamo definirlo "hub" con 6/7 velivoli di lungo raggio.
Per quanto riguarda la sua qualifica ho sbagliato leggendo e scrivendo dal telefono, effettivamente si qualifica come "esperto" non docente.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda I-GABE » gio 08 apr 2021, 12:04:05

Che FCO venga definito hub o meno e' irrilevante, la sostanza e' che Alitalia puo' sopravvivere (forse) come linea regional basata a Roma, come sostengo da tempo. Mollino MXP definitivamente (inclusa la NY e cargo) e stiano a LIN in termini di mercato.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda D960 » gio 08 apr 2021, 12:08:36

malpensante ha scritto: gio 08 apr 2021, 11:50:40
Più Alitalia si rimpicciolisce e si concentra sul mercato nazionale e più è importante il (residuo) ruolo di Fiumicino come hub nord-sud, cioè per chi vuole volare da Genova a Brindisi o da Verona a Lamezia T. con scalo.

Fiumicino ha un paio di problemini come l'assenza di cargo, l'enorme stagionalità della domanda intercontinentale, la carenza di domanda intercontinentale business, il non essere su nessuna posizione privilegiata nelle rotte intercontinentali, ma se uno non ha grilli per la testa e si limita a volare a New York, San Paolo, Tokyo va bene. Soprattutto va bene (agli altri) se fa i voli di avvicinamento dagli aeroporti italiani. Non mi aspetto che ci vada nessuno da nord per voli intercontinentali, se non per il Sudamerica e infatti non ci andava nessuno neanche prima. Chi si contenta gode, comunque.
Mi chiedo però quali prospettive di crescita ci potranno essere in una situazione del genere. Che sviluppi potrà mai avere nel lungo periodo? Alla fine fra Milano e Roma, certamente Milano negli ultimi tempi ha avuto una crescita maggiore ed è più dinamica se guardiamo il numero dei vettori che hanno aperto nuove rotte. Non sto dicendo che Roma non possa essere presidiata in questo modo ma mi pare che il raggio di azione sia estremamente più piccolo, a meno che non si integrino le operazioni con una branca low cost in stile Vueling o Iberia Express.
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » gio 08 apr 2021, 12:13:40

Ma che importa se non cresce? Se Alitalia stesse a Roma, non chiedesse soldi a me come contribuente e non rompesse con la richiesta di privilegi (hub "naturale" per grazia di dio e volontà della nazione, no alle V libertà, bilaterali fatti su misura etc.) non mi darebbe più fastidio di quello che mi dà un qualsiasi altro hub.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda spanna » gio 08 apr 2021, 12:32:57

malpensante ha scritto: gio 08 apr 2021, 12:13:40 Ma che importa se non cresce? Se Alitalia stesse a Roma, non chiedesse soldi a me come contribuente e non rompesse con la richiesta di privilegi (hub "naturale" per grazia di dio e volontà della nazione, no alle V libertà, bilaterali fatti su misura etc.) non mi darebbe più fastidio di quello che mi dà un qualsiasi altro hub.
e soprattutto mollasse gli slot di LIN
non e' un caso che la trattativa stato - mafia, cioe' scusate, stato europeo - alitalia, si sia arenata li'
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda easyMXP » gio 08 apr 2021, 13:17:03

D960 ha scritto: gio 08 apr 2021, 12:08:36 Mi chiedo però quali prospettive di crescita ci potranno essere in una situazione del genere. Che sviluppi potrà mai avere nel lungo periodo? Alla fine fra Milano e Roma, certamente Milano negli ultimi tempi ha avuto una crescita maggiore ed è più dinamica se guardiamo il numero dei vettori che hanno aperto nuove rotte. Non sto dicendo che Roma non possa essere presidiata in questo modo ma mi pare che il raggio di azione sia estremamente più piccolo, a meno che non si integrino le operazioni con una branca low cost in stile Vueling o Iberia Express.
Lo scopo non è creare una nuova compagnia che possa spezzare le reni a LH o AF, è creare un residuo di compagnia che smetta di perdere. Non credo che nessun politico di livello (non la ciurma che fa numero), al di là delle dichiarazioni di facciata, pensi veramente il contrario.
Se è così, come dice malpensante, va benissimo.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » gio 08 apr 2021, 14:56:59

Siccome non capisce una fava è appena diventata capogruppo del PD alla Camera.
ALITALIA: SERRACCHIANI, INACCETTABILI DISPARITA' TRATTAMENTO UE TRA COMPAGNIE

Capigruppo Pd Camera incontrano sindacati trasporto aereo (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 08 apr - "Disparita' di trattamento tra le compagnie da parte della Commissione europea non sono accettabili. Garantiamo la massima attenzione del Pd e chiediamo al Governo un deciso impegno per assicurare la partenza della nuova societa' nei tempi previsti". Cosi' Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera che insieme ai capigruppo in commissione Trasporti Davide Gariglio, commissione Lavoro, Antonio Viscomi, commissione Attivita' produttive Gianluca Benamati e a Paola De Micheli ha incontrato stamane i segretari nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo.
Al centro del confronto, si legge in una nota, le criticita' delle trattative tra il Governo italiano e la Commissione Ue sul piano di sostegno per la nuova compagnia Ita, il piano industriale della stessa e le questioni legate al mantenimento dei livelli occupazionali in Alitalia. "Chiediamo che si attivi un tavolo permanente - continua Serracchiani - sul trasporto aereo che riguardi tutte le compagnie aeree nazionali. Chiediamo anche la definizione di un accordo quadro che garantisca la salvaguardia del brand Alitalia e consenta alla nuova compagnia, a partire dal nuovo piano industriale e alla velocita' delle prossime decisioni che consentirebbe di intercettare la ripresa del settore prevista per la stagione estiva, di stare sul mercato sia nel settore passeggeri che nel cargo e tutelare i livelli occupazionali".

https://www.borsaitaliana.it/borsa/noti ... 50152.html

gabbozzo
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda gabbozzo » gio 08 apr 2021, 17:22:10

D960 ha scritto: gio 08 apr 2021, 12:08:36
malpensante ha scritto: gio 08 apr 2021, 11:50:40
Più Alitalia si rimpicciolisce e si concentra sul mercato nazionale e più è importante il (residuo) ruolo di Fiumicino come hub nord-sud, cioè per chi vuole volare da Genova a Brindisi o da Verona a Lamezia T. con scalo.

Fiumicino ha un paio di problemini come l'assenza di cargo, l'enorme stagionalità della domanda intercontinentale, la carenza di domanda intercontinentale business, il non essere su nessuna posizione privilegiata nelle rotte intercontinentali, ma se uno non ha grilli per la testa e si limita a volare a New York, San Paolo, Tokyo va bene. Soprattutto va bene (agli altri) se fa i voli di avvicinamento dagli aeroporti italiani. Non mi aspetto che ci vada nessuno da nord per voli intercontinentali, se non per il Sudamerica e infatti non ci andava nessuno neanche prima. Chi si contenta gode, comunque.
Mi chiedo però quali prospettive di crescita ci potranno essere in una situazione del genere. Che sviluppi potrà mai avere nel lungo periodo? Alla fine fra Milano e Roma, certamente Milano negli ultimi tempi ha avuto una crescita maggiore ed è più dinamica se guardiamo il numero dei vettori che hanno aperto nuove rotte. Non sto dicendo che Roma non possa essere presidiata in questo modo ma mi pare che il raggio di azione sia estremamente più piccolo, a meno che non si integrino le operazioni con una branca low cost in stile Vueling o Iberia Express.
Se AZ ha costi operativi da major deve fare la major ma con il dimensionamento e posizionamento previsto per ITA questo indubbiamente non si può fare.
Deve quindi necessariamente diventare competitiva sul corto raggio (ipotizzavo anch'io un modello low cost soft tipo vueling o Iberia Express) sui mercati che oggi occupa visto che non deve manco fare la fatica di conquistare quote di mercato partendo da zero tipo air italy. Oggettivamente su FCO e LIN di persone ne muove parecchie, possibile che non ci sia modo di trarne profitto come fanno i concorrenti? Se poi non sono un bagno di sangue rotte da Roma per JFK, GRU e NRT si tengono queste come "minimo sindacale" per non essere politicamente classificata "low cost".
Comunque è assurdo pretendere il salvataggio di un'impresa senza alcuna ristrutturazione seria se non tagli sulle dimensioni.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 08 apr 2021, 17:23:15

Tra poco si spegneranno le quattro candeline dell'Amministrazione straordinaria. Tempo e soldi per giungere a una soluzione ne hanno avuti in abbondanza. C'è stato nell'ultimo anno il Covid, è vero, ma prima non hanno fatto nulla. Tutti hanno avuto tra le mani il dossier Alitalia: è una colpa condivisa e nessuno è innocente. Non si cerchi altrove il colpevole, dato che è in casa.

KittyHawk
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda KittyHawk » gio 08 apr 2021, 17:39:36

gabbozzo ha scritto: gio 08 apr 2021, 17:22:10 Se AZ ha costi operativi da major deve fare la major ma con il dimensionamento e posizionamento previsto per ITA questo indubbiamente non si può fare.
AZ non ha costi da major, ma più da low cost. O meglio, si avvicina a una easyjet ma non raggiunge i livelli di una FR o, forse peggio ancora, una Wizzair. Questo ante Covid. Il problema di AZ sono i ricavi, che sono ben distanti dalle major e non sufficientemente più alti delle low cost per non perdere.
Non riesce neanche a trovare un modello di business alternativo. Ad esempio, il bilancio operativo di FR è in perdita, ma gli irlandesi guadagnano perché sovvenzioni ancillary e co-marketing fanno incassare molto di più della perdita. FR vende passeggeri a chi è disposto a pagarglieli. AZ non può farlo, perché non li ha e non può garantirli. Anni fa aveva provato qualcosa del genere a Torino ma non ci è riuscita.

spanna
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda spanna » gio 08 apr 2021, 18:36:39

cosi' giorgetti risponde alla lupo al question time del senato di oggi:
GIORGETTI, ministro dello sviluppo economico:
Ringrazio la senatrice Lupo per aver fatto chiarezza a beneficio di tutti, perché forse non è molto chiara l'esatta ripartizione delle competenze. Il Ministero dello sviluppo economico risponde di quello che è rimasto, per così dire, della vecchia Alitalia con l'amministrazione straordinaria. Il progetto ITA è totalmente nelle facoltà e nelle prerogative del Ministero dell'economia e delle finanze, che ha promosso la newco denominata ITA e che ha curato e sta curando naturalmente il piano industriale redatto dagli amministratori che sono stati nominati dal precedente Governo.

A mio parere, l'aspetto del rapporto con la Commissione europea è importante da inquadrare. Come è stato evidenziato dagli interroganti, a seguito all'entrata in vigore dell'articolo 79 della legge 17 marzo 2020, n. 18 e della conseguente costituzione alla società ITA per l'esercizio dell'attività di trasporto aereo, sono state avviate ripetute interlocuzioni con la Commissione europea al fine di definire il perimetro della nuova società e l'acquisizione da parte degli asset di pertinenza di Alitalia attualmente in amministrazione straordinaria.

Mi preme precisare che dette interlocuzioni non sono il frutto di una libera scelta, ma risultano imposte dalla legge nazionale che ha previsto la costituzione di ITA. Infatti, l'articolo 79, comma 3 del decreto-legge n. 78 del 2020, dopo aver previsto che per l'esercizio dell'attività di impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci è autorizzata la costituzione della nuova società interamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta, prevede espressamente che l'esercizio dell'attività è subordinato alle valutazioni della Commissione europea. Inoltre, il comma 4 della richiamata norma dispone che il piano industriale presentato da ITA è trasmesso alla Commissione europea per le valutazioni di competenza e che la società procede all'integrazione o alla modifica del piano industriale tenendo conto della decisione della Commissione europea.

È quindi il Parlamento - davanti al quale sto parlando - che a mio parere ha approvato una norma che subordina, per così dire, il decollo di ITA all'assenso da parte della Commissione europea. Non bastava tutto quello che già in qualche modo è previsto da parte delle normative europee, dalle direttive sulla concorrenza, ma il Parlamento, di cui anch'io facevo parte, anche se adesso sono al Governo, ha approvato una norma che impone al Governo di presentare il piano industriale e avere l'assenso della Commissione europea, altrimenti non può andare avanti. Lo dico perché le norme si approvano, si possono anche cambiare e questo naturalmente è rimesso alla vostra facoltà.

In detto quadro, la Commissione non ha mai escluso la possibilità della costituzione di una compagnia di bandiera, ma il dialogo si è incentrato sull'analisi della regolamentazione nel settore, della disciplina degli aiuti di Stato e dei requisiti, ivi compresa la cosiddetta necessaria discontinuità, perché il nuovo soggetto non possa essere chiamato a rispondere della complessiva posizione debitoria della precedente compagnia. In particolare, i cosiddetti prestiti ponte, che sono stati giudicati in qualche modo illegittimi, credo che il 30 aprile dovrebbero in qualche modo essere restituiti o imputati a ITA. Nel contesto della trattativa, non sono emersi elementi per poter ravvisare un atteggiamento discriminatorio nei confronti dello Stato italiano.

Anche la vicenda degli slot non appare al momento dissimile rispetto a quella in qualche modo imposta ad altri soggetti in ambito europeo e naturalmente non può essere - qui veniamo al tema della dimensione e del perimetro dell'attività della nuova ITA - incoerente con il volume di attività che viene proposto. È chiaro che se viene proposto un numero di aerei limitato, il numero degli slot in qualche modo deve essere coerente. Questa è la posizione che ha la Commissione europea.

Non va in ogni caso trascurato - questo è un altro elemento che tengo a sottolineare qui - che la complessiva operazione va valutata ed analizzata non solo nell'ottica della newco, ma anche nel pieno rispetto delle esigenze dell'amministrazione straordinaria di Alitalia, di cui è prevista l'acquisizione da parte degli asset.

Qui ci sono dei creditori dell'amministrazione straordinaria. In base alle norme universali della par condicio, i creditori in questo momento fanno ancora affidamento sull'amministrazione straordinaria (penso agli aeroporti, a chi rifornisce il carburante e ai dipendenti).

In detto quadro è ferma intenzione del Governo adottare tutte le iniziative funzionali alla più celere conclusione delle trattative, che proseguono a oltranza anche in queste ore, nell'ottica di realizzare quanto prima un assetto che garantisca gli interessi dello Stato italiano, ma risulti nel contempo coerente con la disciplina europea, evitando possibili ricadute negative in termini giurisdizionali, che rischierebbero di minare l'operatività della compagnia proprio in fase di decollo.

Nell'ambito delle trattative si stanno vagliando le più adeguate modalità realizzative della complessa operazione e anche, come ultima possibilità, quella di effettuare l'affitto di uno più rami d'azienda di Alitalia, nel rispetto del principio di discontinuità. Questa opzione continua a essere sul tavolo (c'è una richiesta in questo senso), pur non essendo la prima su cui stiamo trattando, in quanto - evidentemente - molto dipende dal positivo esito delle trattative principali che stiamo conducendo con la Commissione.

In ogni caso si vigilerà affinché le condizioni di operatività di ITA e delle correlate operazioni di acquisizione del patrimonio aziendale, anche tramite trasferimento da parte dell'attuale compagnia di bandiera, non siano meno favorevoli rispetto alle omologhe operazioni assentite nei confronti delle compagnie aeree degli altri Stati membri, pur nella consapevolezza che un elemento peculiare del caso italiano è la situazione di pregressa crisi in cui Alitalia si trova ormai da anni e che rappresenta un elemento di sostanziale divergenza rispetto alle operazioni assentite a livello europeo e di cui si discute nelle cronache di questi giorni.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda I-Alex » gio 08 apr 2021, 21:59:13

così Draghi in conferenza stampa stasera

https://youtu.be/E0iXI6y4qhs
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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda gabbozzo » gio 08 apr 2021, 23:18:40

Grazie dei contributi.
Commento a caldo dopo gli interventi di Giorgetti e Draghi: hanno preso coscienza che c'è poco da fare perché i conti sono sostanzialmente insanabili e non più sostenibili, la Commissione non scherza e la nuova compagnia sarà un giocattolino da far partire entro l'estate con le condizioni date in quella fase di trattativa.
Forse è la prima volta che non sento la solito morbosa retorica..pure in controtendenza con la stampa delle ultime settimane.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda Mattia » ven 09 apr 2021, 08:44:38

gabbozzo ha scritto: gio 08 apr 2021, 23:18:40 Grazie dei contributi.
Commento a caldo dopo gli interventi di Giorgetti e Draghi: hanno preso coscienza che c'è poco da fare perché i conti sono sostanzialmente insanabili e non più sostenibili, la Commissione non scherza e la nuova compagnia sarà un giocattolino da far partire entro l'estate con le condizioni date in quella fase di trattativa.
Forse è la prima volta che non sento la solito morbosa retorica..pure in controtendenza con la stampa delle ultime settimane.
Giorgetti lo dice dal primo giorno che è ora di finirla di buttare i soldi in Alitalia, Draghi lo sa benissimo e lo ha spiegato anche ieri.

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Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano

Messaggio da leggereda malpensante » ven 09 apr 2021, 08:51:42

Mattia ha scritto: ven 09 apr 2021, 08:44:38Giorgetti lo dice dal primo giorno che è ora di finirla di buttare i soldi in Alitalia, Draghi lo sa benissimo e lo ha spiegato anche ieri.
Sarà anche ora di finirla di buttare i soldi in Alitalia, ma il programma è di dare altri miliardi a ITA.


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