Ma ormai Alitalia è già praticamente fallita. E la nuova società che nascerà dalle sue ceneri (se mai nascerà) non avrà né nome né livrea della vecchia azienda. Per cui...Il_Residente ha scritto: ↑mer 28 apr 2021, 11:20:08 Molto diverso invece sarebbe chiudere la compagnia perché ci sarebbero un sacco di persone ad essa legate di cui perderesti l'appoggio.
Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Regole del forum
In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
-
- Messaggi: 2450
- Iscritto il: mar 08 mar 2011, 20:11:31
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Sbagliato. A parte Roma e in misura molto minore Milano, Alitalia non ha praticamente agganci sul territorio, intesi come dipendenti. E il loro numero continua a scendere. L'indotto, se c'è mercato, passerà a servire un altro committente.Il_Residente ha scritto: ↑mer 28 apr 2021, 11:20:08 Del parere delle masse su un tema come questo il politico se ne sbatte perché in ogni caso (salvo rarissime eccezioni) non muove un solo voto. Molto diverso invece sarebbe chiudere la compagnia perché ci sarebbero un sacco di persone ad essa legate di cui perderesti l'appoggio.
Alitalia ha sempre avuto trattamenti di favore. Cassa integrazione pluriennale all'80% dello stipendio, qualunque esso fosse. Uso del termine "tragedia" perché il pagamento degli stipendi ritarda di qualche giorno, non di diversi mesi, ammesso che poi arrivi. Prestiti ponte, ristori e altro elargiti senza ritegno. Una casta tra i lavoratori, che sicuramente suscita invidia e malumore.
Se tu fossi un politico del torinese (caso Embraco) o del napoletano (caso Whirlpool), giusto per fare due esempi ma ce ne sono molti di più in giro per l'Italia, te ne fregheresti se il tuo potenziale elettorato ti chiedesse conto del diverso trattamenti riservato? Risponderesti come il Marchese Del Grillo?
-
- Messaggi: 132
- Iscritto il: gio 13 set 2018, 14:30:45
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Alitalia potrà essere chiusa nel momento in cui sarà talmente piccola che i voti (e i soldi che ci gireranno all'interno) non giustificheranno più il suo mantenimento.KittyHawk ha scritto: ↑mer 28 apr 2021, 13:04:41Sbagliato. A parte Roma e in misura molto minore Milano, Alitalia non ha praticamente agganci sul territorio, intesi come dipendenti. E il loro numero continua a scendere. L'indotto, se c'è mercato, passerà a servire un altro committente.Il_Residente ha scritto: ↑mer 28 apr 2021, 11:20:08 Del parere delle masse su un tema come questo il politico se ne sbatte perché in ogni caso (salvo rarissime eccezioni) non muove un solo voto. Molto diverso invece sarebbe chiudere la compagnia perché ci sarebbero un sacco di persone ad essa legate di cui perderesti l'appoggio.
Alitalia ha sempre avuto trattamenti di favore. Cassa integrazione pluriennale all'80% dello stipendio, qualunque esso fosse. Uso del termine "tragedia" perché il pagamento degli stipendi ritarda di qualche giorno, non di diversi mesi, ammesso che poi arrivi. Prestiti ponte, ristori e altro elargiti senza ritegno. Una casta tra i lavoratori, che sicuramente suscita invidia e malumore.
Se tu fossi un politico del torinese (caso Embraco) o del napoletano (caso Whirlpool), giusto per fare due esempi ma ce ne sono molti di più in giro per l'Italia, te ne fregheresti se il tuo potenziale elettorato ti chiedesse conto del diverso trattamenti riservato? Risponderesti come il Marchese Del Grillo?
I casi che citi sono di aziende private, non statali; c'è una differenza immensa. L'elettorato può chiedere conto quanto vuole del trattamento diverso, ma le sue richieste si perderanno nel nulla e comunque la distinzione tra lavoratori di Serie A, B e C è palese ed evidente in più campi.
Se fosse come sostieni Alitalia sarebbe chiusa da anni.
- malpensante
- Messaggi: 19988
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Neanche Air Italy è stata chiusa finora e non è statale. Dipende dalla capacità di far casino.
-
- Messaggi: 132
- Iscritto il: gio 13 set 2018, 14:30:45
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Air Italy è chiusa.malpensante ha scritto: ↑mer 28 apr 2021, 13:52:32 Neanche Air Italy è stata chiusa finora e non è statale. Dipende dalla capacità di far casino.
Il casino lo stanno facendo i dipendenti, ma non otterranno nulla (al massimo qualcuno verrà reinserito in altre aziende del settore).
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Su Alitalia è stata costruita, nei decenni, una agiografia. Da tutti, nessun schieramento escluso. È evidente che nessuno vuole passare alla storia come quello che ha chiuso Alitalia perché per farlo, usando un eufemismo, non bisogna far parte del coro delle voci bianche. Ma prima o poi ci si arriverà. Già se salterà il marchio un primo passo sarà compiuto.Il_Residente ha scritto: ↑mer 28 apr 2021, 13:45:02 Alitalia potrà essere chiusa nel momento in cui sarà talmente piccola che i voti (e i soldi che ci gireranno all'interno) non giustificheranno più il suo mantenimento.
I casi che citi sono di aziende private, non statali; c'è una differenza immensa. L'elettorato può chiedere conto quanto vuole del trattamento diverso, ma le sue richieste si perderanno nel nulla e comunque la distinzione tra lavoratori di Serie A, B e C è palese ed evidente in più campi.
Se fosse come sostieni Alitalia sarebbe chiusa da anni.
- malpensante
- Messaggi: 19988
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
In due anni la gente inizia a dimenticarsene. Non sempre resuscitare marchi un tempo famosi riesce, anzi il successo è più l'eccezione che la regola.
-
- Messaggi: 132
- Iscritto il: gio 13 set 2018, 14:30:45
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Non credo che andrà così.
ITA sarà il nome istituzionale e legale, ma tutti continueranno a chiamarla Alitalia fino a quando potrà riappropriarsi anche del suo nome.
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
del suo nome e ....dei suoi debiti.
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
investi decine di milioni per lanciare un nuovo marchio e poi dopo 2 anni lo butti nel cestino per tornare a quello vecchio e devi spendere altre decine di milioni per informare il mercato che stavi scherzando? Ridipingi tutti gli aerei ancora freschi di pittura, cambia di nuovo le divise e vai a stabilire il record mondiale di cambio di divise nel minor tempo, 5 divise diverse in meno di 10 anni, via le tappezzerie coi vecchi loghi ITA e vai con i nuovi loghi alitalia, butta via materiale promozionale e rifallo nuovo, ecc... ecc.. Bella strategia, niente da dire.
PS
ripensandoci, avrebbe il vantaggio di poter continuare la grande tradizione alitalia di fallimenti ed aggiungere nuovi entusiasmanti capitoli di amministrazione straordinaria, prestiti ponte, tagli al personale e via dicendo
PS
ripensandoci, avrebbe il vantaggio di poter continuare la grande tradizione alitalia di fallimenti ed aggiungere nuovi entusiasmanti capitoli di amministrazione straordinaria, prestiti ponte, tagli al personale e via dicendo
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Molto intelligentemente si potrebbe copiare quanto messo in pratica dai cugini svizzeri. Il logo Swissair e Swiss International Air Lines sono simili ma con font diverso e posizione della croce differente, a destra la prima e a sinistra la seconda.
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-CPH-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-KRN-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE-ZRH
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Quando un prodotto o servizio o società acquisisce cattiva fama, è prassi abbastanza comune cambiarne il suo nome. Le scuse addotte sono molteplici, ma se non ci fossero stati eventi avversi probabilmente il cambio non sarebbe mai avvenuto. Rimanendo nel campo dell'aviazione civile vengono in mente Germanwings diventata Eurowings e il 737 MAX che Ryanair non chiama più MAX.
ITA dovrebbe privarsi del marchio Alitalia per almeno due anni, secondo quanto si è letto, per accontentare la Commissione europea. Ammettiamo che succeda. Cosa potrebbe accadere se, trascorsi i due fatidici anni, il (graficamente bruttissimo e foneticamente non meglio) marchio ITA dovesse aver preso piede e agli occhi dei potenziali viaggiatori fosse sinonimo di servizio di trasporto aereo buono ed economicamente vantaggioso? Si tornerebbe per forza indietro al vecchio marchio? Agli Svizzeri, mi pare, Swiss sta bene e Swissair è stato relegato alla storia.
Non vedo neppure come il marchio Alitalia potrebbe essere parzialmente riutilizzato, perché farlo diventare il braccio low cost di ITA vorrebbe dire sminuirlo e Alitalia non ha attualmente fama di servizio extra lusso, quindi non potrebbe neppure caratterizzare l'offerta premium di ITA.
La saga AZ continua a essere interessante.
ITA dovrebbe privarsi del marchio Alitalia per almeno due anni, secondo quanto si è letto, per accontentare la Commissione europea. Ammettiamo che succeda. Cosa potrebbe accadere se, trascorsi i due fatidici anni, il (graficamente bruttissimo e foneticamente non meglio) marchio ITA dovesse aver preso piede e agli occhi dei potenziali viaggiatori fosse sinonimo di servizio di trasporto aereo buono ed economicamente vantaggioso? Si tornerebbe per forza indietro al vecchio marchio? Agli Svizzeri, mi pare, Swiss sta bene e Swissair è stato relegato alla storia.
Non vedo neppure come il marchio Alitalia potrebbe essere parzialmente riutilizzato, perché farlo diventare il braccio low cost di ITA vorrebbe dire sminuirlo e Alitalia non ha attualmente fama di servizio extra lusso, quindi non potrebbe neppure caratterizzare l'offerta premium di ITA.
La saga AZ continua a essere interessante.
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
https://www.teleborsa.it/News/2021/04/2 ... a-131.html
(Teleborsa) - "La lettera noi non l'abbiamo mandata". Così il numero uno di ITA, Fabio Lazzerini, in una audizione alle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera, ripresa oggi, in merito alle indiscrezioni relative alla lettera contenente la manifestazione d'interesse per il ramo aviation.
Il manager ha spiegato che si stava cercando di "accelerare il processo" per il decollo di ITA e che in questa direzione si era pensato di mandare una lettera, che non è stata più inviata e che era "una delle idee sul tavolo" per "cercare di iniziare una trattativa, garantendo un polmone finanziario, per l'interesse di Alitalia e di ITA".
Il manager ha parlato di "colloqui importanti" con Lufthansa e Delta-Air France-KLM per una "futura alleanza", ma non per un ingresso nell'azionario. Quanto all'handling, si parla di "quattro operatori economici, uno abbastanza prevedibile, interessati a entrare per fare un polo".
Parlando delle condizioni poste dall'UE, Lazzerini ha ricordato che a Lufthansa e Air France-KLM, in cambio del supporto finanziario, è stato richiesto il rilascio di una percentuale di slot "infinitesimale", mentre ad ITA da subito di chiede il il 50%, "un moltiplicatore che ci sembra decisamente un po' tanto".
Lazzerini ha ribadito che l'Italia è una "superpotenza" nel settore turistico ed ITA deve assumere "un ruolo di componente di un sistema". I grandi investimenti che farà ITA sono sul lungo raggio e sulla flotta, perché la compagnia a fine paino avrà "l'80% degli aerei di nuova generazione".
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Bel programma, ma mi raccomando: sempre FCO +LIN (con molti slot).
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Lasciali fare, è il sesto programma che presentano con queste caratteristiche. Sono sicuro che arriveremo anche al settimo, magari al decimo inizieranno a rendersi conto che qualcosa non va.RAV38 ha scritto:Bel programma, ma mi raccomando: sempre FCO +LIN (con molti slot).
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Poi magari quando negli stand degli eventi senti dire da Air Dolomiti: ''Noi non siamo come Alitalia, offriamo wi-fi gratis a bordo e anche lo snack'', che nessuno ci rimanga male .
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-CPH-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-KRN-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE-ZRH
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
- malpensante
- Messaggi: 19988
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
La nuova Alitalia riparte dagli slot di Linate (con più aerei)
di Leonard Berberi 29 apr 2021
Per conservare il maggior numero di slot all’aeroporto di Milano Linate la nuova Alitalia è «costretta» a prendersi più aerei di quanti sarebbero necessari in questo momento con un mercato che in Europa viaggia attorno al -60%. È quanto emerge dalle parole pronunciate durante l’audizione alle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive da Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Italia Trasporto Aereo, la newco pubblica creata per rilanciare la compagnia tricolore. È uno dei nodi nelle discussioni con Bruxelles che chiede il rilascio della metà dei diritti di decollo e atterraggio nello scalo cittadino milanese dal momento che nelle intenzioni iniziali la nuova società dovrebbe partire con il 50% in meno della flotta di Alitalia in amministrazione straordinaria.
Il nuovo piano
«Guardando l’evoluzione del mercato e considerando alcune delle osservazioni anche normative fatte sull’uso degli slot stiamo pensando a un ampliamento della flotta iniziale in modo che ci sia più correlazione tra gli aerei e gli slot a cui siamo interessati soprattutto a Linate», ha detto Lazzerini che è intervenuto assieme al presidente di ITA Francesco Caio. Per questo, annuncia, «stiamo già rivedendo la dimensione possibile del mix di velivoli disponibili, non necessariamente di proprietà». Se nell’ultima bozza di piano industriale i velivoli erano 47 per il trasporto passeggeri e 2-3 per le merci, stavolta la forbice è tra i 50 e i 55, tornando così ai valori di quanto stimato nella prima versione del business plan, dello scorso dicembre, che mirava a decollare con 52 aeromobili.
Il caso milanese
Se l’hub resta Roma Fiumicino, Lazzerini non ha intenzione di cedere più di tante quote di mercato a Linate definendo «eccessive» le richieste dell’Antitrust Ue. L’aeroporto — ha detto l’ad — «è investimento anche per la città: Milano ci sta portando la metropolitana. Il Comune e il gestore (cioè Sea, ndr) devono decidere se vogliono Linate pieno di low cost o offrire un servizio adeguato all’investimento fatto». Il rilascio (solo temporaneo) degli slot per questa stagione estiva (che nel trasporto aereo va da fine marzo al termine di ottobre) ha portato all’ingresso di low cost come Volotea, all’ampliamento delle rotte di easyJet, all’arrivo della romena Blue Air e della bulgaro-siciliana Tayaran Jet. Anche Wizz Air e Ryanair — come rivelato dal Corriere — hanno avuto alcuni diritti di decollo e atterraggio.
La flotta
Nell’arco di piano — quinquennale — cambiano le caratteristiche degli aerei non solo per quanto riguarda la tipologia (la quota di quelli per il lungo raggio sale al 32% rispetto all’attuale 23%) e l’età («l’80% a fine piano sarà di nuova generazione»), ma anche sui contratti: incrementano i velivoli presi a noleggio. È prevista anche un’evoluzione ulteriore sui voli intercontinentali — ha anticipato Lazzerini — per soddisfare la domanda delle imprese italiane e per il turismo. Mentre sull’handling e la manutenzione ITA sta parlando con quattro potenziali partner industriali.
La proposta di acquisto
Lazzerini ha poi affrontato anche la questione della lettera con all’interno la proposta di acquisto del ramo aviation di Alitalia e il contratto di fornitura dei servizi di handling e manutenzione. Lettera che non è stata ancora inviata. «Avevamo una bozza di lettera — ha rivelato —, è un’idea che abbiamo sul tavolo per iniziare una trattativa». Per l’ad però «è più importante prendere il controllo commerciale» per «proteggere la stagione estiva del Paese o si perdono quote di mercato ed è difficile recuperare». Anche perché «l’assenza del vettore nazionale nella programmazione estiva delle crociere e dei villaggi turistici sta impattando anche le loro vendite». «Offriamo la possibilità di stringere da subito un accordo commerciale», ha proseguito. «Se inizieremo a volare l’1 luglio o l’1 agosto o qualsiasi altra data è meno rilevante di quando prendiamo il controllo commerciale dell’azienda».
Il dossier a Palazzo Chigi
Dietro il ritardo nell’invio della proposta — che recava la data del 26 aprile — non c’è soltanto il fatto che il dossier Alitalia-ITA è ora nelle interlocuzioni tra i ministri e la presidenza del Consiglio, ma anche l’intenzione del ministero dell’Economia e delle finanza di far decidere proprio al primo ministro Mario Draghi tutti i prossimi passi. Fonti istituzionali non nascondono al Corriere che c’è anche un allineamento «non proprio perfetto» tra il dicastero dell’Economia (azionista della newco) e il ministero dello Sviluppo economico (che gestisce l’amministrazione straordinaria) su come procedere nelle prossime settimane.
La questione marchio
L’ad di ITA ha poi toccato il tema del marchio Alitalia. Un asset che ha valore economico, oltre che simbolico, e che a differenza dei loghi di Sabena (diventata Brussels Airlines) o Swissair (trasformata in Swiss) che sono sparite «quello di Alitalia resta sul mercato: se non lo prendiamo noi lo prende qualcun altro» per cui «se fossimo impediti di usarlo ci sarebbe il rischio di qualcun altro in giro con quel brand, creando confusione», ha avvertito Lazzerini, non a caso «è uno dei fulcri di negoziazione tra governo e Commissione europea». C’è poi un’altra questione: gli stipendi ai dipendenti di Alitalia. Sul conto corrente della compagnia non c’è stato ancora alcun versamento e al 29 aprile non è stata pagata alcuna retribuzione per il mese in corso.
Le alleanze
Quanto alle partnership Lazzerini ha spiegato che spetta all’azionista di ITA — il ministero dell’Economia — decidere se e chi fa entrare nel capitale della newco. Per il momento l’ad punta a stringere un accordo commerciale o con gli alleati storici di Delta Air Lines-Air France-Klm (e Virgin Atlantic) oppure Lufthansa. Proprio il colosso tedesco, presentando i dati trimestrali, è intervenuto anche sul dossier. «Siamo pronti a una collaborazione commerciale con Alitalia, ma non a un investimento finanziario», ha ripetuto Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo.
Il ricorso di Ryanair
Sul fronte dell’amministrazione straordinaria i ristori per i danni subiti dal Covid-19 — e approvato dalla Commissione europea — finiscono nel mirino di Ryanair, la principale low cost del continente e primo vettore in Italia per passeggeri trasportati. Secondo il sito specializzato MLex la denuncia è stata presentata alla Corte di Giustizia dell’Ue: secondo loro proprio l’autorizzazione del pacchetto da parte di Bruxelles sarebbe un abuso di potere dal momento che Alitalia è già coinvolta in una doppia indagine europea per aiuti di Stato (pari a 1,3 miliardi di euro) erogati nel 2017 e 2019. Il Corriere ha chiesto chiarimenti a Ryanair ma senza ottenere una risposta al momento della pubblicazione dell’articolo.
lberberi@corriere.it
https://www.corriere.it/economia/aziend ... f8bf.shtml
di Leonard Berberi 29 apr 2021
Per conservare il maggior numero di slot all’aeroporto di Milano Linate la nuova Alitalia è «costretta» a prendersi più aerei di quanti sarebbero necessari in questo momento con un mercato che in Europa viaggia attorno al -60%. È quanto emerge dalle parole pronunciate durante l’audizione alle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive da Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Italia Trasporto Aereo, la newco pubblica creata per rilanciare la compagnia tricolore. È uno dei nodi nelle discussioni con Bruxelles che chiede il rilascio della metà dei diritti di decollo e atterraggio nello scalo cittadino milanese dal momento che nelle intenzioni iniziali la nuova società dovrebbe partire con il 50% in meno della flotta di Alitalia in amministrazione straordinaria.
Il nuovo piano
«Guardando l’evoluzione del mercato e considerando alcune delle osservazioni anche normative fatte sull’uso degli slot stiamo pensando a un ampliamento della flotta iniziale in modo che ci sia più correlazione tra gli aerei e gli slot a cui siamo interessati soprattutto a Linate», ha detto Lazzerini che è intervenuto assieme al presidente di ITA Francesco Caio. Per questo, annuncia, «stiamo già rivedendo la dimensione possibile del mix di velivoli disponibili, non necessariamente di proprietà». Se nell’ultima bozza di piano industriale i velivoli erano 47 per il trasporto passeggeri e 2-3 per le merci, stavolta la forbice è tra i 50 e i 55, tornando così ai valori di quanto stimato nella prima versione del business plan, dello scorso dicembre, che mirava a decollare con 52 aeromobili.
Il caso milanese
Se l’hub resta Roma Fiumicino, Lazzerini non ha intenzione di cedere più di tante quote di mercato a Linate definendo «eccessive» le richieste dell’Antitrust Ue. L’aeroporto — ha detto l’ad — «è investimento anche per la città: Milano ci sta portando la metropolitana. Il Comune e il gestore (cioè Sea, ndr) devono decidere se vogliono Linate pieno di low cost o offrire un servizio adeguato all’investimento fatto». Il rilascio (solo temporaneo) degli slot per questa stagione estiva (che nel trasporto aereo va da fine marzo al termine di ottobre) ha portato all’ingresso di low cost come Volotea, all’ampliamento delle rotte di easyJet, all’arrivo della romena Blue Air e della bulgaro-siciliana Tayaran Jet. Anche Wizz Air e Ryanair — come rivelato dal Corriere — hanno avuto alcuni diritti di decollo e atterraggio.
La flotta
Nell’arco di piano — quinquennale — cambiano le caratteristiche degli aerei non solo per quanto riguarda la tipologia (la quota di quelli per il lungo raggio sale al 32% rispetto all’attuale 23%) e l’età («l’80% a fine piano sarà di nuova generazione»), ma anche sui contratti: incrementano i velivoli presi a noleggio. È prevista anche un’evoluzione ulteriore sui voli intercontinentali — ha anticipato Lazzerini — per soddisfare la domanda delle imprese italiane e per il turismo. Mentre sull’handling e la manutenzione ITA sta parlando con quattro potenziali partner industriali.
La proposta di acquisto
Lazzerini ha poi affrontato anche la questione della lettera con all’interno la proposta di acquisto del ramo aviation di Alitalia e il contratto di fornitura dei servizi di handling e manutenzione. Lettera che non è stata ancora inviata. «Avevamo una bozza di lettera — ha rivelato —, è un’idea che abbiamo sul tavolo per iniziare una trattativa». Per l’ad però «è più importante prendere il controllo commerciale» per «proteggere la stagione estiva del Paese o si perdono quote di mercato ed è difficile recuperare». Anche perché «l’assenza del vettore nazionale nella programmazione estiva delle crociere e dei villaggi turistici sta impattando anche le loro vendite». «Offriamo la possibilità di stringere da subito un accordo commerciale», ha proseguito. «Se inizieremo a volare l’1 luglio o l’1 agosto o qualsiasi altra data è meno rilevante di quando prendiamo il controllo commerciale dell’azienda».
Il dossier a Palazzo Chigi
Dietro il ritardo nell’invio della proposta — che recava la data del 26 aprile — non c’è soltanto il fatto che il dossier Alitalia-ITA è ora nelle interlocuzioni tra i ministri e la presidenza del Consiglio, ma anche l’intenzione del ministero dell’Economia e delle finanza di far decidere proprio al primo ministro Mario Draghi tutti i prossimi passi. Fonti istituzionali non nascondono al Corriere che c’è anche un allineamento «non proprio perfetto» tra il dicastero dell’Economia (azionista della newco) e il ministero dello Sviluppo economico (che gestisce l’amministrazione straordinaria) su come procedere nelle prossime settimane.
La questione marchio
L’ad di ITA ha poi toccato il tema del marchio Alitalia. Un asset che ha valore economico, oltre che simbolico, e che a differenza dei loghi di Sabena (diventata Brussels Airlines) o Swissair (trasformata in Swiss) che sono sparite «quello di Alitalia resta sul mercato: se non lo prendiamo noi lo prende qualcun altro» per cui «se fossimo impediti di usarlo ci sarebbe il rischio di qualcun altro in giro con quel brand, creando confusione», ha avvertito Lazzerini, non a caso «è uno dei fulcri di negoziazione tra governo e Commissione europea». C’è poi un’altra questione: gli stipendi ai dipendenti di Alitalia. Sul conto corrente della compagnia non c’è stato ancora alcun versamento e al 29 aprile non è stata pagata alcuna retribuzione per il mese in corso.
Le alleanze
Quanto alle partnership Lazzerini ha spiegato che spetta all’azionista di ITA — il ministero dell’Economia — decidere se e chi fa entrare nel capitale della newco. Per il momento l’ad punta a stringere un accordo commerciale o con gli alleati storici di Delta Air Lines-Air France-Klm (e Virgin Atlantic) oppure Lufthansa. Proprio il colosso tedesco, presentando i dati trimestrali, è intervenuto anche sul dossier. «Siamo pronti a una collaborazione commerciale con Alitalia, ma non a un investimento finanziario», ha ripetuto Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo.
Il ricorso di Ryanair
Sul fronte dell’amministrazione straordinaria i ristori per i danni subiti dal Covid-19 — e approvato dalla Commissione europea — finiscono nel mirino di Ryanair, la principale low cost del continente e primo vettore in Italia per passeggeri trasportati. Secondo il sito specializzato MLex la denuncia è stata presentata alla Corte di Giustizia dell’Ue: secondo loro proprio l’autorizzazione del pacchetto da parte di Bruxelles sarebbe un abuso di potere dal momento che Alitalia è già coinvolta in una doppia indagine europea per aiuti di Stato (pari a 1,3 miliardi di euro) erogati nel 2017 e 2019. Il Corriere ha chiesto chiarimenti a Ryanair ma senza ottenere una risposta al momento della pubblicazione dell’articolo.
lberberi@corriere.it
https://www.corriere.it/economia/aziend ... f8bf.shtml
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Ma i parlamentari presenti all'audizione delle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive si sono resi conto di essere stati presi in giro, oppure non ci arrivano?
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Per me FML e Caio ormai le sparano grosse per giustificare i nuovi 3miliardi che gli arriveranno, se resisteranno.
l unica cosa certa è che per Milano ci sarà sempre da farsi il salto via altri hub.
Io finché resisterò, mai passerò per linate, mai userò laziofly!!
l unica cosa certa è che per Milano ci sarà sempre da farsi il salto via altri hub.
Io finché resisterò, mai passerò per linate, mai userò laziofly!!
MXP,CTA,LIN,CGD,VIE,AHO,CAG,OLB,KBP,TLL,LED,SVO,JFK,MBA,BKK,HKT,DPS,BLQ,SIN,TUN,BGY,LXR,PMV,DXB,TPE,HKG,KBV,AMM,UTH,LPQ,CNX,BWN,LBU,KCH,MYY,MNL,CRK,DOH,VLC,CGN,BCN,BUD,PRG,AUH,CGK,JOG,KUL,TXL,LIS,STR,KIX,NRT,IST,HAM,CPH,KIV,PEK,SVQ,MCT,CPT,MJT,AGP,JKH,OPO,LXS,SKG,MAD,KWI,JIK,ATH, PMO, BIO,DUS,
- Clipper_Mandarin
- Messaggi: 536
- Iscritto il: dom 10 feb 2008, 11:53:06
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Mi sembra esagerata la prima affermazione: mi pare che prima della pandemia da Milano ci fossero molte più destinazioni LR di quante ne avesse Alitalia da Roma.
Concordo invece sulla seconda: adesso che non devo più fare trasferte per lavoro credo che Alitalia non mi vedrà mai più.
Ciao,
Massimo
Massimo
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Intanto si avvicina sempre più la sentenza di Bruxelles.
https://www.ansa.it/sito/notizie/econom ... 06108.html
https://www.ansa.it/sito/notizie/econom ... 06108.html
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
E intanto i vertici di Alitalia e ITA litigano come i più famosi capponi di Renzo. Da notare come anche dalle istituzioni giunge un rimbrotto per l'incontro previsto tra i vertici di Alitalia e ITA e i sindacati, perché la Commissione europea lo potrebbe classificare come «un elemento di continuità aziendale».
https://www.corriere.it/economia/aziende/21_aprile_30/alitalia-tensione-commissari-newco-ita-64ab461e-a9ea-11eb-8b01-83c2a483d7f5.shtmlAlitalia, tensione tra i commissari e la newco Ita
Il dossier Alitalia fa «litigare» l’amministrazione straordinaria e i vertici di Italia Trasporto Aereo. Cioè il venditore e il principale aspirante acquirente degli asset della compagnia aerea. In una nota inviata venerdì sera i commissari correggono la ricostruzione data in audizione dalla newco. Nell’audizione davanti alle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera di giovedì l’amministratore delegato di ITA Fabio Lazzerini ha ricordato che il 28 gennaio scorso «era stata mandata una lettera con una manifestazione di interesse ad acquisire il ramo aviation, handling e manutenzione» di Alitalia. Ma a quella lettera «non abbiamo ricevuto risposta».
La replica
Una ricostruzione che non è piaciuta nei palazzi a due passi dall’aeroporto di Fiumicino. «In relazione alla dichiarazione — si legge — i commissari straordinari di Alitali precisano che tale comunicazione esprimeva un generico e non circostanziato interesse per l’acquisizione di “asset” e non di rami d’azienda in esercizio, come invece richiesto per poter integrare il programma di cessione dei complessi aziendali di Alitalia - SAI e di Alitalia Cityliner». «Inoltre — aggiungono i commissari — tale manifestazione di interesse era espressamente contestualizzata “nell’ambito della procedura di dismissione” le cui determinazioni sono rimesse agli organi di sorveglianza della procedura, già da dicembre 2020». Una missiva troppo generica, insomma, per avere una risposta.
La lettera non inviata
È la seconda volta in una settimana che i commissari «rettificano» la ricostruzione delle interlocuzioni tra Alitalia in amministrazione straordinaria e Italia Trasporto Aereo. Il 28 aprile alle undici di sera con un’altra nota i vertici dell’aviolinea tricolore sono intervenuti a fornire la loro versione a proposito di una lettera della newco con la proposta di acquisto del ramo aviation e della firma di due contratti di fornitura dei servizi di handling e manutenzione. La lettera era datata 26 aprile. Ma, ha spiegato la nota, «non è pervenuta sinora ai commissari straordinari destinatari». Il giorno dopo la ricostruzione è stata confermata dall’ad di ITA che l’ha descritta come una delle idee per uscire dallo stallo nelle trattative per il decollo della nuova compagnia.
L’incontro del 5 maggio
Le frizioni tra l’amministrazione straordinaria e la newco avvengono in un momento delicato per una compagnia che pagherà gli stipendi in ritardo in due tranche il 3 e 4 maggio grazie ai 52 milioni di indennizzi Covid anticipati dal governo (ma non ancora versati). E anche alla vigilia dell’«incontro urgente» — il 5 maggio — tra i tre commissari di Alitalia (Gabriel Fava, Giuseppe Leogrande, Daniele Santosuosso» e le sigle sindacali. Nella comunicazione del 30 aprile — inviata per conoscenza anche al ministero dello Sviluppo economico e a quello dell’Economia e delle finanze — viene scritto che «a tale incontro sono invitati, come richiesto, anche i vertici di ITA». La presenza della newco — però — viene considerata «particolare» e «rischia di essere controproducente», spiegano al Corriere due fonti istituzionali perché potrebbe essere vista dalla Commissione europea — che indaga sulle due società — come «un elemento di continuità aziendale».
-
- Messaggi: 2450
- Iscritto il: mar 08 mar 2011, 20:11:31
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Da quello che si legge oggi, pare che sia tutto da rifare. La commissione UE si aspetta ora una nuova proposta da Roma.
Mi chiedo: non possono presentare un piano industriale che prevede lo spostamento dell'hub su Malpensa? Basterebbe come segno di discontinuità per ottenere il via libera a ITA?
Tanto dopo 6 mesi, a giochi ormai fatti, possono ritornare a Fiumicino additando ogni possibile giustificazione
Mi chiedo: non possono presentare un piano industriale che prevede lo spostamento dell'hub su Malpensa? Basterebbe come segno di discontinuità per ottenere il via libera a ITA?
Tanto dopo 6 mesi, a giochi ormai fatti, possono ritornare a Fiumicino additando ogni possibile giustificazione
-
- Messaggi: 2450
- Iscritto il: mar 08 mar 2011, 20:11:31
Re: Nuntio vobis gaudium magnum, habemus piano
Per quanto riguarda il possibile matrimonio con Lufthansa:
https://www.milanofinanza.it/news/lufth ... 1254521353
"Si tratta del nostro mercato estero più importante dopo gli Usa", ha ricordato Sphor, "siamo il numero uno in Italia per traffico intercontinentale"
Questa non mi sembra una interessante dichiarazioni, insieme a quella di "solo un accordo commerciale". Ci sarebbe sono interesse ad aspirare ulteriormente verso gli hub mitteleuropei, ma nessun investimento in AZ.
Ma è così difficile da capire che quell'azienda se vuole cresce e attirare investimenti deve spostare il proprio baricentro su Milano?
In queste condizioni nessuno se l'è mai pigliata, e mai se la prenderà!
Negli anno 90 quando hanno presentato il piano Malpensa2000 si era presentato ben più di un investitore estero (poi fu scelta KLM)
https://www.milanofinanza.it/news/lufth ... 1254521353
"Si tratta del nostro mercato estero più importante dopo gli Usa", ha ricordato Sphor, "siamo il numero uno in Italia per traffico intercontinentale"
Questa non mi sembra una interessante dichiarazioni, insieme a quella di "solo un accordo commerciale". Ci sarebbe sono interesse ad aspirare ulteriormente verso gli hub mitteleuropei, ma nessun investimento in AZ.
Ma è così difficile da capire che quell'azienda se vuole cresce e attirare investimenti deve spostare il proprio baricentro su Milano?
In queste condizioni nessuno se l'è mai pigliata, e mai se la prenderà!
Negli anno 90 quando hanno presentato il piano Malpensa2000 si era presentato ben più di un investitore estero (poi fu scelta KLM)
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 36 ospiti