Messaggio da leggereda rommix » lun 23 feb 2009, 09:27:01
repubblica.it
Sabelli: "Il decollo è stato lento ma gli indici ora vanno in su"
MILANO - Il decollo è stato difficile. Ma gli italiani da un paio di settimane "stanno tornando ad affezionarsi ad Alitalia". E le prenotazioni di queste settimane, dopo il crollo di novembre e dicembre, viaggiano (grazie alle promozioni)"a livelli superiori del 40% a quelli del 2008". Rocco Sabelli, dopo qualche giorno da brivido, tira un sospiro di sollievo. E dopo un battesimo dell'aria non proprio all'acqua di rose assicura che per Cai "c'è motivo di guardare al futuro con più ottimismo".
Ingegner Sabelli, si aspettava una partenza così complicata?
"A dire il vero sì. C'è stato un passaggio di testimone in movimento. E sapevo che le prime settimane sarebbero servite solo per assicurare regolarità al servizio. Sotto questo profilo, grazie al nostro personale, abbiamo avuto risultati eccellenti. Abbiamo garantito 40 mila voli, con sei sole cancellazioni. Sappiamo da dove venivamo e, devo dire la verità, su questo fronte avevo qualche preoccupazione".
Sarà, ma regolarità a parte, chi è salito sui vostri aerei a gennaio ha visto tanti posti vuoti...
"Il mese scorso ne riempivamo solo il 43%. Ma non mi stupisco. La congiuntura è quella che è. E soprattutto tra novembre e dicembre attorno ad Alitalia s'era creato un clima di isteria. I voli di gennaio sono stati quelli che si prenotavano in quel periodo".
E adesso?
"Ora i passeggeri stanno tornando. Negli ultimi giorni riempiamo 55 posti su 100. Non sarà tanto, d'accordo, ma non siamo lontani dal 65% che pensiamo di raggiungere tra aprile e maggio. È un segnale incoraggiante. La diffidenza su Alitalia sta diradandosi".
I vostri concorrenti volano con aerei molto più pieni. Come sperate di riconquistare il traffico perduto?
"Lo stiamo già facendo. Il 9 febbraio abbiamo lanciato la nostra prima promozione (tutti i voli della rete a 99 euro) e le prenotazioni sono decollate. A gennaio ne registravamo 270mila a settimana, a inizio febbraio siamo saliti a 550 mila, come nel 2008. Avviata l'offerta siamo decollati a 780mila tra il 9 e il 16 febbraio e questa settimana dovremmo arrivare a 800 mila. In 15 giorni sono stati venduti 1 milione e 600mila biglietti, il 40% in più dell'anno scorso. E tra breve partiremo con un'offerta simile anche per il lungo raggio".
Peccato che la Roma-Milano continui a perder colpi, logorata dalla concorrenza dell'alta velocità. Cosa pensate di fare?
"Ridurremo di 20 minuti i tempi del viaggio tagliando i tempi morti a terra grazie a banchi e gate dedicati e semplificando l'assegnazione dei posti. Non solo: stiamo studiando - ma ci vorrà tempo - un servizio navetta personale da casa ad aeroporto e fino a destinazione. Cambierà pure la struttura di prezzo. Faremo un biglietto solo andata e ridurremo da 12 a 4 le fasce tariffarie. Chi punta a risparmiare avrà biglietti un po' più vincolati ma a costi bassi".
I passeggeri si lamentano della difficoltà a integrare Air One ed Alitalia. Doppie carte di imbarco, bagagli da ritirare ai transiti. Prezzi diversi sui due siti per la stessa rotta. Cosa sta succedendo?
"Il problema delle tariffe disallineate è già stato risolto. Per il resto è vero. C'è qualche problema a far dialogare i sistemi informatici delle due compagnie. Serviranno due-tre mesi per risolverli. Ma ci siamo organizzati per portare direttamente le nuove carte d'imbarco al gate ai passeggeri con le coincidenze più strette".
Il marchio Air One sopravviverà o avremo solo aerei con la livrea Alitalia?
"Da inizio aprile arriveranno i primi velivoli nuovi e tutti avranno i colori Alitalia. Nel 2009 ne entreranno in servizio 14 e abbasseremo l'età media della flotta da 12,3 a 8,5 anni. Air One? È una compagnia gestita benissimo. Sul marchio stiamo valutando. Dobbiamo vedere che fare su low cost e su tratte regionali. C'è interesse e in questo senso potrebbero sopravvivere sia Air One che Volare. Tra poche settimane decideremo".
Dopo tante polemiche avete messo l'hub a Fiumicino. A vedere i dati sugli intercontinentali di gennaio non c'è da essere troppo contenti...
"Oggi i voli a lungo raggio da Roma pagano il crollo di prenotazioni di novembre e dicembre. Adesso le cose vanno meglio e sul fronte delle vendite i migliori risultati stanno arrivando proprio sull'intercontinentale".
Il traffico d'affari del nord sembra però aver scelto di volare con altre compagnie. L'ipotesi Malpensa è in archivio?
"Parliamoci chiaro: il nostro piano A da agosto scorso è quello di mettere l'hub a Malpensa. Ma le condizioni sono sempre le stesse: le infrastrutture di collegamento e il servizio di Linate limitato solo alla navetta Roma-Milano".
A giudicare dalle reazioni della politica del nord una chimera...
"Non è vero. Stiamo lavorando con Sea, Ue, Regione per cercare una soluzione. Ci sono opzioni interessanti. Ma di sicuro non ci sposteremo a Malpensa fino a quando Linate non sarà ridimensionata. Entro due o tre mesi bisognerà arrivare a una soluzione e comunque la prossima stagione estiva sarà ancora basata su Fiumicino".
Non è che i Benetton, soci Cai e Adr, spingono per rimanere nella capitale?
"Noi stiamo gestendo la nostra strategia in assoluta libertà. Senza pressioni politiche o dei soci".
Molti piccoli aeroporti si lamentano di essere stati traditi da Alitalia. Dicono che interi pezzi del paese dopo il taglio al network non riescono più a volare. L'orario estivo cambierà qualcosa?
"Non molto. Avremo qualche frequenza in più. Ma la filosofia del piano resta la stessa. Si devono ottimizzare le quote di mercato. In Italia non ci saranno grandi novità su aeroporti di seconda fascia. Mentre sulle nostre basi (Venezia, Catania, Torino, Napoli, Roma e Milano) potremmo rafforzarci".
Su molte rotte operate in monopolio. Molti temono che ne approfittiate per rialzare i prezzi. Può tranquillizzarci?
"Incontrerò ai primi di marzo le associazioni di consumatori. E li rassicurerò: i nostri prezzi tenderanno a scendere dappertutto. Certo saremo più aggressivi dove dobbiamo difendere le quote. Di sicuro però a oggi non abbiamo aumentato il costo dei biglietti. E dove c'erano due tariffe differenti tra Alitalia ed Air One abbiamo sempre preso la più bassa".
La recessione vi obbligherà a rivedere il piano?
"No, rimane valido. Il 2009 chiudere con un po' più dei 200 milioni di perdita prevista, ma non molto, forse il 10%. Il pareggio arriverà nel 2011 come previsto".
Com'è andata con l'hostess de "Il grande fratello"?
"E' un dibattito che non mi ha appassionato. Ho solo chiesto all'ufficio del personale di applicare le regole, valgono per lei come per chiunque altro. E così è stato".
(e. l.)
(23 febbraio 2009)