Secondo me rimangono in Skyteam e basta. Ogni volta si paventa l'entrata sotto l'orbita di Star, ma non si concretizza.
Tra l'altro FCO di per sé non è che ci azzecchi molto con Star Alliance.
Secondo me rimangono in Skyteam e basta. Ogni volta si paventa l'entrata sotto l'orbita di Star, ma non si concretizza.
E' proprio questo il punto, anche secondo me. E' l'HUB in cui opera ITA che determina poi automaticamente la scelta partner,e non viceversa.
Non avremo mai un hub a MXP, però la situazione IC pre-Covid era decisamente migliore rispetto ai tempi di Alitalia; all'epoca eravamo alla loro mercé e molti bilaterali erano blindati a favore di FCO.grandemilano ha scritto: ↑dom 26 dic 2021, 09:52:35E' proprio questo il punto, anche secondo me. E' l'HUB in cui opera ITA che determina poi automaticamente la scelta partner,e non viceversa.
Se ITA vuol finire in SA deve prima spostare l'HUB. Cosa che non accadrà mai.
Sono pronto a scommettere che saremo di nuovo sottomessi agli interessi di AF e soci. Lo eravamo pima quando AZ era una realtà molto più grande, lo saremo ancora di più ora con la piccola ITA.
Ce ne faremo una ragione.
https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 23533.htmlCorsa contro il tempo per trovare il partner industriale. I vertici di Ita Airways devono scegliere in fretta - prima dell’inizio della stagione estiva - l’alleato per disegnare il proprio futuro nei cieli. O comunque mettere le basi per il prossimo anno quando, si presume pandemia alle spalle, il mercato del trasporto aereo ripartirà di slancio. In questi mesi è stata soprattutto Lufthansa a lavorare sottotraccia, superando di slancio i corteggiamenti di Air France su mandato di Delta Airlines. Il vettore Usa, partner storico dei francesi, sembra ora più lontano, visto che i tedeschi sarebbero disposti a stringere con determinazione per entrare nell’azionariato di Ita Airways. Circola un dossier - pr ora non ufficiale - in cui la compagnia tedesca immagina i futuri scenari di collaborazione. E tra questi, oltre alle intese commerciali, è previsto l’ingresso nel capitale con una quota tra il 15 e il 40%, lo sviluppo di Fiumicino come nuovo hub e l’integrazione degli acquisti per sviluppare al massimo le sinergie. Ma l’obiettivo principale, in vista della ripartenza, è assestare alla concorrenza europea un duro colpo, sfruttando la carta Ita. A tedeschi piace il nuovo corso della compagnia italiana che punta su aerei green, discontinuità con il passato, servizi di qualità e che può vantare conti in ordine in un mercato, quello italiano, che fa gola a molti.
LE TAPPE DELL’INTESA
Come noto, allo stato il vettore tricolore non può certo reggere la concorrenza internazionale, tanto più dopo il taglio della flotta imposto dalla Ue; ha quindi bisogno per rafforzare il proprio network di un colosso cui affiancarsi. Il tutto per evitare di restare stritolato tra low cost molto aggressive e i giganti globali.
Sia l’ad Fabio Lazzarini che il presidente Alfredo Altavilla non hanno nascosto le proprie preferenze per il gruppo tedesco. E in questi giorni i contatti, anche se informali, si sarebbero intensificati. In considerazione del fatto che i tedeschi hanno già rimborsato il prestito concesso dallo Stato e dunque sono pronti ad agire sul mercato delle alleanze.
Del resto, anche nella recente visita a Palazzo Chigi proprio il neo cancelliere Olaf Scholz ne avrebbe fatto cenno al premier Mario Draghi. Dopo aver tenuto in vita prima Alitalia (costata ai contribuenti circa 16 miliardi) e poi Ita, il governo preme affinché si trovi uno sbocco industriale solido e che dia prospettiva alla compagnia. Naturalmente, con un bilancio non appesantito da debiti e costi sotto controllo, immaginare un matrimonio è più facile. Anche perché la newco corrisponde perfettamente, sia sotto il profilo occupazionale che per quanto riguarda la flotta, all’identikit che Lufthansa insegue da tempo per ampliare il proprio raggio d’azione.
Certo l’ingresso nell’azionariato, ben visto da Palazzo Chigi, comporterà anche un rimescolamento delle carte negli assetti di governance, ma di questo si parlerà più avanti quando l’operazione entrerà nel vivo.
In un’intervista al quotidiano tedesco Handesblatt, Altavilla ha sottolineato che Lufthansa è «tra i pretendenti belli e ricchi che possono ora essere interessati a Ita Airways». E ha aggiunto: «Sarebbe sbagliato rimanere indipendenti perché saremmo sempre troppo piccoli rispetto ai tre grandi gruppi aerei che operano in Europa». Altavilla, inoltre, ha espresso ammirazione per il modello di business di Lufthansa e di tutto il gruppo (che comprende Austrian Airlines, Swiss Air, Brussels Airlines ed Eurowings), «perché negli ultimi anni la compagnia tedesca è riuscita a integrare altri piccoli vettori simili a Ita Airways come è ora con grande successo». Insomma, Ita è matura per imboccare quella strada.
A favore di questa possibilità, in ogni caso, giocano sia le aperture del ceo di Lufthansa, Carsten Spohr (che ha confermato i colloqui con Altavilla), sia la circostanza che i tedeschi hanno voglia di crescere in fretta. Il fatto che Ita Airways sia entrata nell’alleanza SkyTeam (guidata da Delta e Air France) non compromette le trattative, visto che l’accordo negoziato con una certa lungimiranza da Lazzerini è valido per un solo anno, consentendo così al vettore tricolore di passare alla concorrenza (Star Alliance) guidata da Lufthansa.
I TENTATIVI DI DELTA
Dall’altra sponda dell’Oceano Delta Airlines ha ribadito che vuole garantirsi una posizione strategica in Europa tramite l’Italia soprattutto per non lasciare spazio all’avanzata di Lufthansa. Anche la compagnia americana ritiene che Ita «abbia i fondamentali economici a posto: i dipendenti sono stati tagliati, le retribuzioni calmierate, i debiti azzerati». Sfida aperta quindi con la partita che va chiusa prima dell’estate.
Io quando leggo ancora questa storia di Fimicino nuvo hub mi faccio di quelle risate...spanna ha scritto: ↑ven 07 gen 2022, 08:43:20https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 23533.htmlCorsa contro il tempo per trovare il partner industriale. I vertici di Ita Airways devono scegliere in fretta - prima dell’inizio della stagione estiva - l’alleato per disegnare il proprio futuro nei cieli. O comunque mettere le basi per il prossimo anno quando, si presume pandemia alle spalle, il mercato del trasporto aereo ripartirà di slancio. In questi mesi è stata soprattutto Lufthansa a lavorare sottotraccia, superando di slancio i corteggiamenti di Air France su mandato di Delta Airlines. Il vettore Usa, partner storico dei francesi, sembra ora più lontano, visto che i tedeschi sarebbero disposti a stringere con determinazione per entrare nell’azionariato di Ita Airways. Circola un dossier - pr ora non ufficiale - in cui la compagnia tedesca immagina i futuri scenari di collaborazione. E tra questi, oltre alle intese commerciali, è previsto l’ingresso nel capitale con una quota tra il 15 e il 40%, lo sviluppo di Fiumicino come nuovo hub e l’integrazione degli acquisti per sviluppare al massimo le sinergie. Ma l’obiettivo principale, in vista della ripartenza, è assestare alla concorrenza europea un duro colpo, sfruttando la carta Ita. A tedeschi piace il nuovo corso della compagnia italiana che punta su aerei green, discontinuità con il passato, servizi di qualità e che può vantare conti in ordine in un mercato, quello italiano, che fa gola a molti.
LE TAPPE DELL’INTESA
Come noto, allo stato il vettore tricolore non può certo reggere la concorrenza internazionale, tanto più dopo il taglio della flotta imposto dalla Ue; ha quindi bisogno per rafforzare il proprio network di un colosso cui affiancarsi. Il tutto per evitare di restare stritolato tra low cost molto aggressive e i giganti globali.
Sia l’ad Fabio Lazzarini che il presidente Alfredo Altavilla non hanno nascosto le proprie preferenze per il gruppo tedesco. E in questi giorni i contatti, anche se informali, si sarebbero intensificati. In considerazione del fatto che i tedeschi hanno già rimborsato il prestito concesso dallo Stato e dunque sono pronti ad agire sul mercato delle alleanze.
Del resto, anche nella recente visita a Palazzo Chigi proprio il neo cancelliere Olaf Scholz ne avrebbe fatto cenno al premier Mario Draghi. Dopo aver tenuto in vita prima Alitalia (costata ai contribuenti circa 16 miliardi) e poi Ita, il governo preme affinché si trovi uno sbocco industriale solido e che dia prospettiva alla compagnia. Naturalmente, con un bilancio non appesantito da debiti e costi sotto controllo, immaginare un matrimonio è più facile. Anche perché la newco corrisponde perfettamente, sia sotto il profilo occupazionale che per quanto riguarda la flotta, all’identikit che Lufthansa insegue da tempo per ampliare il proprio raggio d’azione.
Certo l’ingresso nell’azionariato, ben visto da Palazzo Chigi, comporterà anche un rimescolamento delle carte negli assetti di governance, ma di questo si parlerà più avanti quando l’operazione entrerà nel vivo.
In un’intervista al quotidiano tedesco Handesblatt, Altavilla ha sottolineato che Lufthansa è «tra i pretendenti belli e ricchi che possono ora essere interessati a Ita Airways». E ha aggiunto: «Sarebbe sbagliato rimanere indipendenti perché saremmo sempre troppo piccoli rispetto ai tre grandi gruppi aerei che operano in Europa». Altavilla, inoltre, ha espresso ammirazione per il modello di business di Lufthansa e di tutto il gruppo (che comprende Austrian Airlines, Swiss Air, Brussels Airlines ed Eurowings), «perché negli ultimi anni la compagnia tedesca è riuscita a integrare altri piccoli vettori simili a Ita Airways come è ora con grande successo». Insomma, Ita è matura per imboccare quella strada.
A favore di questa possibilità, in ogni caso, giocano sia le aperture del ceo di Lufthansa, Carsten Spohr (che ha confermato i colloqui con Altavilla), sia la circostanza che i tedeschi hanno voglia di crescere in fretta. Il fatto che Ita Airways sia entrata nell’alleanza SkyTeam (guidata da Delta e Air France) non compromette le trattative, visto che l’accordo negoziato con una certa lungimiranza da Lazzerini è valido per un solo anno, consentendo così al vettore tricolore di passare alla concorrenza (Star Alliance) guidata da Lufthansa.
I TENTATIVI DI DELTA
Dall’altra sponda dell’Oceano Delta Airlines ha ribadito che vuole garantirsi una posizione strategica in Europa tramite l’Italia soprattutto per non lasciare spazio all’avanzata di Lufthansa. Anche la compagnia americana ritiene che Ita «abbia i fondamentali economici a posto: i dipendenti sono stati tagliati, le retribuzioni calmierate, i debiti azzerati». Sfida aperta quindi con la partita che va chiusa prima dell’estate.
Anche io ho pensato a una grande velina. Tra l'altro il Messagero non era quello che diceva che ITA sarebbe partita con 90-100 macchine e chissà quanti WB?KittyHawk ha scritto: ↑ven 07 gen 2022, 09:14:31 Grandissima velina!!! Mancano solo il riferimento alla marmotta che incarta il cioccolato e l'Italia pronta a vincere il Campionato del Mondo, ma per il resto c'è tutto quello che serve a incantare gli ignari lettori (romani): FCO hub, soldi (ingresso nell'azionariato) e semo fichi (aerei green, servizi di qualità, conti in ordine nel mercato italiano che fa gola a molti).
https://www.lesechos.fr/industrie-servi ... es-1377454Les nuages ne se sont toujours pas dissipés dans le ciel italien. Tandis qu'ITA Airways, successeur du transporteur historique national, a commencé ses opérations le 15 octobre dernier , alors que commençait à gonfler une nouvelle vague de la pandémie de Covid-19, la nouvelle année a débuté avec la mise en liquidation d'Air Italy. L'ex-Meridiana, détenue à 51 % par le prince Aga Khan et à 49 % par Qatar Airways, a vu ses 1.322 salariés recevoir cette semaine leur lettre de licenciement. Lancée en février 2018, la compagnie aérienne, qui accumulait des centaines de millions d'euros de pertes, n'aura pas profité des difficultés d'Alitalia.
Si, pour ITA, la Commission européenne a exigé une rupture nette avec la compagnie nationale en faillite, cette injonction n'a été que partiellement respectée. Ainsi, 83 % des créneaux aéroportuaires milanais et 43 % des slots romains ont été conservés. Mais la nouvelle compagnie a subi une sérieuse cure d'amaigrissement, avec une importante réduction de la flotte et de la masse salariale. ITA compte ainsi 2.141 employés, bien loin des 10.500 salariés d'Alitalia. « Au moins 1.000 personnes de plus seront embauchées en 2022 », promet ITA qui aligne 52 avions, soit la moitié de la flotte de la défunte compagnie.
En quête d'un partenaire
Le président d'ITA Airways, Alfredo Altavilla, prévoit « cette année d'embarquer plus de 13 millions de passagers, un objectif qui est cependant suspendu à l'évolution de la crise sanitaire ». Fin 2021, le nombre de passagers transitant dans les cieux italiens s'est contracté de 65 % comparé à 2019. Face à la concurrence des compagnies low cost, qui dominent le marché des vols court et moyen-courriers, ITA souhaite donner la priorité aux vols long-courriers plus rémunérateurs.
Mais, faute de moyens, il n'y aura qu'un unique vol intercontinental jusqu'au printemps prochain, celui pour New York. Afin de se renforcer, la jeune compagnie cherche un partenaire susceptible d'entrer à son capital avant la mi-2022 ce qui lui permettrait peut-être d'atteindre les buts de fixés par son plan industriel. Il vise la rentabilité d'ici le deuxième trimestre 2023 et un chiffre d'affaires de 3,3 milliards d'euros en 2025.
Trop petite
Andrea Giuricin, professeur d'économie des transports à l'université de Milan-Bicocca, est dubitatif sur le fait de voir souvent citer Lufthansa comme possible soutien . « C'est ce qu'espère le gouvernement italien mais quel intérêt aura la compagnie allemande à reprendre une entreprise à peine née et déjà en crise ? » s'interroge-t-il. Selon lui, « c'est évident qu'ITA perd des dizaines de millions d'euros et qu'elle est trop petite pour ses ambitions ».
Pour seule planche de salut, « ITA ne peut qu'espérer dans l'interventionnisme du gouvernement italien », estime le professeur d'économie. Ce qu'il a commencé à faire en concédant à la compagnie des conditions plus favorables pour ses contrats de travail par rapport à celles des low cost. « Mais ça ne sera pas suffisant », craint l'universitaire.
Mi hai tolto le parole di bocca!KittyHawk ha scritto:Grandissima velina!!! Mancano solo il riferimento alla marmotta che incarta il cioccolato e l'Italia pronta a vincere il Campionato del Mondo, ma per il resto c'è tutto quello che serve a incantare gli ignari lettori (romani): FCO hub, soldi (ingresso nell'azionariato) e semo fichi (aerei green, servizi di qualità, conti in ordine nel mercato italiano che fa gola a molti).
Devono essere i postumi delle vacanze e si sa che la Befana a Roma gode di grande considerazione.
Anch'io dubito che ci sia tutto questo slancio da parte di LH, tuttavia secondo me sarà proprio AF la prescelta. E questo soprattutto in base a logiche geopolitiche che vedono l'Italia a rimorchio della Francia nel tentativo di creare un minimo di massa critica sufficiente a contrappesare quella tedesca nella UE.spanna ha scritto: ↑ven 07 gen 2022, 14:35:56 ITA continua imperterrita nel suo piano di far entrare delta con 100 M€ di capitale entro il 2022, anche il 319 appena dipinto presenta un bel logo sky team in bella vista casomai qualcuno avesse qualche dubbio in proposito. I contatti con LH sono solamente di pura cortesia e i piani per un loro ingresso sono semplici manifestazione di interesse ma LH e' ben distante dal trovare un qualsiasi accordo, tanto piu' che ITA ha gia' impegnato i suoi capitali nell'acquisto di aerei che non faranno altro che appesantire il suo conto economico e bruciare piu' velocemente il capitale sociale, piu' velocemente di quanto gia' non facciano ora intendo. Il presunto sorpasso di AF ai danni di LH e' avvenuto perche' LH ha innestato la retromarcia, mentre AF e' rimasta ferma dov'era, completamente disinteressata alla vicenda. La velinona pubblicata dal messaggero serve solo a scandire i tempi dell'ingresso inevitabile di delta e a precostituirsi un alibi rispetto al mancato ingresso di LH ma anche di air france, un modo per dire all'elettorato italiano "vedete? Noi ci abbiamo provato, eravamo vicinissimi ma loro non si sono impegnati, non hanno messo la firma, insomma colpa loro ci si e' dovuti accontentare dei 100 M€ di delta". Benissimo, avanti cosi'. Dopodiche' il prossimo a saltare sara' altavilla, che a quel punto ricevera' piu' di un calcio del somaro da parte di quelli che oggi lo santificano. Ma per quello manca ancora tempo, ci vuol tempo a bruciare 1,35 G€.
Condivido. LH vuole solo partnership commerciale, ben si guarda dall'entrarci nell'azionariato o dall'acquistarla quasi in toto. Hanno EN e gli va benone cosi.spanna ha scritto: ↑ven 07 gen 2022, 14:35:56 ITA continua imperterrita nel suo piano di far entrare delta con 100 M€ di capitale entro il 2022, anche il 319 appena dipinto presenta un bel logo sky team in bella vista casomai qualcuno avesse qualche dubbio in proposito. I contatti con LH sono solamente di pura cortesia e i piani per un loro ingresso sono semplici manifestazione di interesse ma LH e' ben distante dal trovare un qualsiasi accordo, tanto piu' che ITA ha gia' impegnato i suoi capitali nell'acquisto di aerei che non faranno altro che appesantire il suo conto economico e bruciare piu' velocemente il capitale sociale, piu' velocemente di quanto gia' non facciano ora intendo. Il presunto sorpasso di AF ai danni di LH e' avvenuto perche' LH ha innestato la retromarcia, mentre AF e' rimasta ferma dov'era, completamente disinteressata alla vicenda. La velinona pubblicata dal messaggero serve solo a scandire i tempi dell'ingresso inevitabile di delta e a precostituirsi un alibi rispetto al mancato ingresso di LH ma anche di air france, un modo per dire all'elettorato italiano "vedete? Noi ci abbiamo provato, eravamo vicinissimi ma loro non si sono impegnati, non hanno messo la firma, insomma colpa loro ci si e' dovuti accontentare dei 100 M€ di delta". Benissimo, avanti cosi'. Dopodiche' il prossimo a saltare sara' altavilla, che a quel punto ricevera' piu' di un calcio del somaro da parte di quelli che oggi lo santificano. Ma per quello manca ancora tempo, ci vuol tempo a bruciare 1,35 G€.
E se vorranno dar fastidio all'eventuale accoppiata AF+ITA basterà che espandano EN (COA italiano, con tutto quello che ne consegue).
la prescelta? Stai descrivendo una situazione in cui sembra che il governo abbia davanti a se' diverse soluzioni da scegliere e stia decidendo quale sia la migliore. Io invece vedo un governo che ha deciso un piano industriale per ITA in piena continuita' con la vecchia alitalia, da proporre a possibili alleati che pero' aldila' della cortesia di facciata stanno tutti dicendo di no. Il primo che eventualmente dicesse di si', ITA sarebbe sua, non sarebbe quindi il governo a scegliere tra alternative, ma un pazzo temerario a dire di si' ad un progetto senza senso.belumosi ha scritto: ↑ven 07 gen 2022, 15:31:25 Anch'io dubito che ci sia tutto questo slancio da parte di LH, tuttavia secondo me sarà proprio AF la prescelta. E questo soprattutto in base a logiche geopolitiche che vedono l'Italia a rimorchio della Francia nel tentativo di creare un minimo di massa critica sufficiente a contrappesare quella tedesca nella UE.
Una precisazione economico-finanziaria: l'acquisto di aerei nuovi NON appesantisce il conto economico in quanto gli aerei sono un cespite patrimoniale che viene ammortizzato in un certo numero di anni. È la quota di ammortamento che pesa ogni singolo anno sui conti; se è meno del canone di affitto pagato per un aereo simile, il conto economico potrebbe addirittura migliorare.ITA ha gia' impegnato i suoi capitali nell'acquisto di aerei che non faranno altro che appesantire il suo conto economico e bruciare piu' velocemente il capitale sociale
Da rassegna stampa in mia disponibilità.LE TRATTATIVE
ROMA Non c’è solo Lufthansa in
campo per Ita. La forte accelera-
ta dei tedeschi che, come antici-
pato dal Messaggero, vogliono
arrivare alle nozze entro l’anno,
non ha lasciato indifferente il
colosso British Airways che, in-
sieme ad Iberia, è di fatto la ter-
za maggiore compagnia aerea
di linea in Europa. Nei mesi
scorsi i vertici del gruppo hanno
avuto una serie di contatti infor-
mali con il presidente di Ita Al-
fredo Altavilla e hanno mostra-
to interesse a giocare la partita,
quanto meno per rendere la sfi-
da con gli altri competitor più
ardua. Del resto Iag, il gruppo di
cui fa parte British, controlla ol-
tre a Iberia anche Vueling, Aer
Lingus e altre società minori at-
tive sul settore cargo, con una
posizione di assoluto rilievo nel
Regno Unito, in Spagna e in Ir-
landa. Ha circa 573 velivoli e co-
pre 270 destinazioni. La società
gestisce vari servizi di flotte di
aeromobili, tra cui Airbus A318,
Airbus A319, Airbus A340-600,
Boeing 787-800, Embraer E190
e Boeing 777-200, e non avrebbe
problemi ad integrarsi con Ita,
sia sotto il profilo dell’offerta
commerciale che per quanto ri-
guarda la gestione dei velivoli.
Soprattutto, a giudicare dalla
avances, è in cerca di un nuovo
sbocco per crescere.
Al momento, come detto, na-
viga a fari spenti ed evita di sco-
prire le carte in maniera forma-
le ma il dossier alleanze è sul ta-
volo. In attesa della ripartenza
del settore e della fine della pan-
demia che, anche in questi gior-
ni, sta penalizzando fortemente
il trasporto aereo.
Di certo la strategia di Iag è
sostanzialmente la stessa che
vuole seguire Lufthansa. In pra-
tica si tratta di arrivare alla noz-
ze con l’ingresso nel capitale di
Ita allo scopo di definire le scel-
te strategiche e sfruttare al mas-
simo le sinergie.
Come accennato, Lufthansa
sarebbe pronta ad arrivare fino
al 40% del capitale e fare di Fiu-
micino, visto che in Germania
ha praticamente esaurito la pro-
pria capacità operativa, un nuo-
vo hub di riferimento valoriz-
zando anche Milano.
IL MERCATO
Proprio l’interesse di queste ore
dei tedeschi che, come noto,
hanno completamente rimbor-
sato il prestito statale e hanno
quindi mano libera per acquisi-
zioni, ha acceso i riflettori sul
mercato italiano. In questa par-
tita, almeno al momento, ri-
schia invece di restare alla fine-
stra il tandem Delta Airli-
nes-Air France. Il vettore Usa, e
non è un dettaglio da poco, uti-
lizza prevalentemente Boeing e
non vede di buon occhio la scel-
ta di Ita tutta focalizzata su Air-
bus. La compagnia transalpina
deve invece ancora rimborsare
gli aiuti statali ricevuti per
l’emergenza Covid e ha difficol-
tà a muoversi sul fronte dello
shopping. Di fronte all’avanzata
dei concorrenti, non sono ovvia-
mente esclusi colpi di scena vi-
sto che c’è in ballo la suprema-
zia sul mercato continentale e
non solo. Del resto, la newco tri-
colore fa gola a molti visto che
non ha debiti, punta su una flot-
ta moderna e green e ha un co-
sto del lavoro particolarmente
contenuto, di certo inferiore ri-
spetto a quello di Lufhtansa, Bri-
tish, Delta e Air France.
I SINDACATI
La Fnta, che rappresenta An-
pac, Anpav e Anp, ovvero il per-
sonale navigante di Ita Airways,
auspica che la scelta del partner
commerciale-industriale si
«concretizzi entro il primo se-
mestre del 2022 in modo da con-
solidare lo sviluppo del piano in-
dustriale, confermare le assun-
zioni previste e dare una pro-
spettiva più solida al futuro del
vettore dì bandiera». «Al mo-
mento - si spiega ancora - per-
mangono inefficienze del net-
work che solo attraverso la si-
nergia con un partner solido e
di dimensioni adeguate posso-
no trovare una soluzione». E
proprio del futuro della compa-
gnia parleranno il 12 gennaio il
presidente esecutivo Alfredo Al-
tavilla e l’amministratore dele-
gato Fabio Lazzerini, in una au-
dizione organizzata dalla Com-
missione Trasporti.
Ma infatti la mia è una valutazione sulla differenza tra ammortamenti e/o canoni di leasing di un aereo di nuova generazione rispetto ad uno che ha una decina di anni o poco più. Tenendo anche conto la scarsa capacità di Ita di trasformare le prestazioni superiori di un aereo di nuova concezione in un premio sul prezzo del biglietto, come ha dimostrato la recente esperienza della compagnia sexy a 5 stelle, i nuovi aerei accelereranno le perdite.e623 ha scritto: ↑sab 08 gen 2022, 13:46:01Una precisazione economico-finanziaria: l'acquisto di aerei nuovi NON appesantisce il conto economico in quanto gli aerei sono un cespite patrimoniale che viene ammortizzato in un certo numero di anni. È la quota di ammortamento che pesa ogni singolo anno sui conti; se è meno del canone di affitto pagato per un aereo simile, il conto economico potrebbe addirittura migliorare.ITA ha gia' impegnato i suoi capitali nell'acquisto di aerei che non faranno altro che appesantire il suo conto economico e bruciare piu' velocemente il capitale sociale
Il peso è sulla parte finanziaria: se ho un limitato ammontare di fondi in cassa, e lo uso tutto per comprare aerei nuovi, non mi rimangono i fondi per coprire le necessità operative.
(non entro nel resto del discorso, ovviamente)
non so se fanno piu' ridere le scuse per aver dimezzato il fatturato rispetto al previsto (la pandemia... ahahhahha... come se fosse scoppiata improvvisamente 3 mesi fa) oppure l'orgoglio per essere "i primi ad aver lanciato la classe superior" ahahhahah, affermazione ridicola, come se la business class l'avessero inventata loro.Da quando è partita ad ottobre "abbiamo trasportato 1,26 milioni di passeggeri, con un fatturato di appena sotto i 90 milioni di euro".
Lo ha detto il presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera sul piano industriale della società, aggiungendo che è stato "molto importante l'accordo con i sindacati e le organizzazioni professionali per il nuovo contratto".
Altavilla ha precisato che Ita è stata "la prima compagnia che ha lanciato la classe superior sui voli domestici".
"I ricavi del 2021 sono stati il 50% in meno rispetto al piano industriale, influenzati da alcuni fattori: pandemia, poi non abbiamo vinto il bando di gara della Sardegna e non abbiamo potuto cominciare la campagna pubblicitaria per vendere i biglietti fino al 10 di ottobre".
"E' necessario integrare la compagnia all'interno di un'alleanza a condizioni di pari dignità che garantisca crescita e risultati economici positivi e sfrutti e valorizzi le potenzialità di Fiumicino e Linate per generare traffico per Ita Airways, evitando di diventare la ruota di scorta di altri vettori per fare fideraggio in Europa". "Stiamo parlando di un'alleanza di equity" e ci sono "contatti con molteplici operatori sia europei che extraeuropei". Altavilla ha precisato che "ci sono le condizioni per accelerare questo processo e chiudere entro la prima metà dell'anno".
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