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Dal nostro forum, utente spanna

E’ venuto il momento di svelare la strategia di Hogan, intendo la vera strategia, che non è pubblica, e soprattutto non è stata concordata con AZ ne’ con il governo. Sarà un racconto piuttosto lungo, per cui chi non fosse interessato ai retroscena può tranquillamente evitare di continuare a leggere. Con il passare del tempo alcuni punti fissi della strategia di hogan stanno cominciando ad emergere dalla nebbia, in modo che siano sufficientemente delineati da poter essere raccontati. Altri invece non sono ancora emersi del tutto, ma non mancheranno di manifestarsi più avanti. Ma partiamo dalla notizia di oggi sul sole 24 ore: de juniac non firmerà nessun nuovo accordo con AZ, e quindi la patata bollente passerà a metà luglio nelle mani del nuovo AD di AFKLM. La posizione di AZ sembra essere quella di chi per rinnovare vuole importanti concessioni, economiche o di altro tipo, e non è disposta a rinnovare l’accordo così com’è. Di fronte ad AZ sta una AFKLM che è un’azienda a sua volta in difficoltà, ma ben consapevole della sua forza enormemente superiore a quella di AZ, e delle sue capacità. Non sappiamo cosa farà il nuovo AD di AFKLM ma io credo che aldilà di piccole modifiche AFKLM non sarà disposta a fare altre concessioni, e quindi ritengo probabile che si ritornerà alla situazione del 2011, con AF e KLM che ritornano ad operare da MXP. La posizione di AZ è assurda da un punto di vista economico, in quanto la tv le garantisce ricavi a costo zero, ricavi generati dai suoi pax mille miglia di tutta Italia, del nord in particolare, che sfruttano la jv per viaggiare nel mondo attraverso CDG e AMS. Inoltre la jv impegna alcuni slot di Linate di cui altrimenti AZ non saprebbe che fare. De juniac è ben conscio di quanto AZ benefici dalla jv, e quindi resta inflessibile, anche perché’ può benissimo continuare ad aspirare traffico IC dall’intera Italia come faceva fino al 2011, prima dell’entrata in vigore della stessa, con l’unica differenza di qualche costo in più. La posizione di AZ tuttavia sembra molto rigida, al punto che altre mosse già operative pare siano state fatte proprio in funzione anti-jv: pensiamo al bus navetta tra LIN e MXP, a che serve se non a costituire una passerella, scomoda finche’ si vuole ma pur sempre tale, in modo da consentire prosecuzioni seppur minime a chi arriva a Lin dal sud Italia? Tale passerella è una necessità qualora si voglia impedire o comunque rendere difficile la prosecuzione da LIN per CDG e AMS. Questo è il primo tassello della strategia hoganiana, ridimensionare il rapporto tra AZ e AFKLM ad un grado inferiore rispetto al rapporto tra AZ e EY, e tra AZ e le consociate di EY, in particolare AB. E qui entra in gioco anche DUS che qualche destinazione IC la può offrire.
E’ chiaro che questa mossa danneggerà il conto economico di AZ del 2017, perché’ perdere i proventi che la JV garantisce non sarà privo di dolore. E l’obiettivo di utile nel 2017? Ad hogan non interessa affatto, tutt’altro. E qui entra in gioco un altro pezzo della strategia di hogan, quello sconosciuto al governo e ad AZ. Hogan vuole il controllo totale di AZ così come ce l’ha di AB. La cacciata di cassano da parte degli italiani non gli è ancora andata giù, ed allora ha preparato un piano per prendere il controllo totale di AZ in modo soft. Usa le stesse tecniche usate in AB, che poi sono tecniche vecchie come il mondo: chi ha i soldi li presta a chi non li ha, con generosità, ed un bel giorno quello che li ha presi in prestito (AZ) si accorge che non li può restituire. Ed a quel punto il gioco è fatto: gli italiani se non possono restituire i soldi si facciano da parte che il comando lo prende hogan, che in cambio continuerà a garantire finanziamenti. Questo piano è in essere da almeno un anno. Vi ricordate circa un anno fa quando AZ emesse una tranche di obbligazioni, destinate ad essere acquistate dagli arabi? All’ultimo momento, non si sa come, le cose cambiarono al punto che l’acquirente furono le Generali, costrette dal governo italiano a versare il proprio obolo. Evidentemente il governo aveva subodorato qualche strana manovra da parte di hogan. Ma quelle obbligazioni non bastarono ad AZ, che ha bisogno di altri fondi per continuare ad investire e per coprire i disavanzi di bilancio. Ad ottobre 2015 AZ prese in prestito oltre 100 milioni di dollari, questa volta generosamente forniti da un veicolo finanziario EA PARTNERS I BV, di proprietà araba. L’altro giorno sono arrivati altri 100 milioni di dollari forniti da un nuovo veicolo finanziario, EA PARTNERS II BV, ancora di proprietà araba. Eventuali altri disavanzi futuri di bilancio dovranno essere rifinanziati: c’è da scommettere che hogan è pronto a fornire tutti i mezzi di cui AZ ha bisogno. I disavanzi di AZ per hogan non sono affatto un problema, anzi, sono un’opportunità. Un bel giorno qualcuno suonerà alla porta di AZ per chiedere la restituzione di quelle somme, ed allora ci sarà da ridere. Il governo sarà in grado di costringere le banche e le assicurazioni a versare altro denaro nella fornace alitalia? Di sicuro ogni ulteriore prestito che verrà erogato dagli arabi fornisce ulteriore potere decisionale ad hogan, e per questo hogan si può permettere decisioni che penalizzano nel breve e medio periodo AZ, purché’ ne beneficino EY ed AB. L’obiettivo è prendere il controllo totale di AZ, per imporre una strategia che oggi il governo non può accettare. Quale? … solo il tempo ce lo dirà.

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