Messaggio da leggereda I-TIGI » mar 26 ago 2008, 14:27:06
Bisogna vedere chi integra chi, per il momento pesce piccolo se magna pesce grande (come ampiamente previsto), chi mettera' a terra' aerei e Alitalia e non AirOne...
Ed ecco, puntuale, la replica dell'ANPAC, vediamo se riescono a far saltare il tutto, in poche parole, "loro" i numeri uno della classe non vogliono stare con AirOne e poi avanti con sta' storia della compagnia di bandiera...hanno rotto, forse aveva ragione la Moratti quando disse che e' megli oche fallissero!
"Tolale licenziamento" di tutti i dipendenti? Ma sono ubriachi? E poi ancora con sta' storia del paese bloccato...che l'Italia non se lo puo' permettere (Svizzeri e Belgi che sono...UFO?)!
Forse non si rendono conto che a bloccarsi (per sempre) se vanno avanti cosi sono solo loro, come si dice vicino alla Magliana? "Morto un Papa se ne fa' un altro!"
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Alitalia: Anpac; Piano Fenice rinunciatario, uccide azienda
ROMA (MF-DJ)--"Non ritengo possibile che venga presentato un piano di questo tipo. Per questo siamo in attesa, ma in un'attesa alquanto preoccupata. Il Piano Fenice, come sta venendo fuori, sarebbe
rinunciatario sia rispetto a quello che dovrebbe essere Alitalia, sia rispetto al progetto che veniva delineato da Air France-Klm".
Ad affermarlo a Mf-Dow Jones e' Fabio Berti, presidente dell'Anpac (Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale), il quale non nasconde i timori per la categoria dei piloti e per il futuro
dell'Alitalia con il Piano Fenice predisposto dall'advisor Intesa Sanpaolo per il salvataggio e il rilancio della compagnia di bandiera, perche' delineerebbe "uno scenario rinunciatario, che ammazza l'azienda".
"Non capisco come il Governo possa sostenere un progetto cosi', anche perche' il premier Silvio Berlusconi era stato molto chiaro nelle sue critiche nei confronti del piano Air France-Klm e ora ci aspettiamo che sia coerente" spiega il rappresentante dei piloti. "Qui si sta dimenticando -prosegue Berti- che Alitalia e' la compagnia di bandiera dell'Italia, a cui e' affidato un ruolo fondamentale nel movimento di passeggeri e merci in Italia e all'estero, e non si puo' pensare solo a razionalizzarne il funzionamento. Solo con un piano di efficienza non si va avanti".
Sullo spazio di negoziato, Berti spiega che "ci aspettiamo una fase interlocutoria e informale, con un confronto con le parti sociali. Gli imprenditori sono fondamentali, ma senza il Governo e il sindacato non si va da nessuna parte". Se il Piano Fenice non subisse importanti e sostanziali correzioni, "sarebbero i lavoratori, ancora prima deisindacati, a dire di no. Stiamo attenti a non sottovalutare ne' gli uni,ne' gli altri".
Berti non crede alle minacce di chi dice che, oltre al Piano Fenice, c'e' il totale fallimento di Alitalia, con il licenziamento di tutti idipendenti, perche' "il Paese sarebbe letteralmente paralizzato e nessun Governo puo' permettere questo. E' uno scenario a cui non si puo' arrivare e chi lo paventa non e' credibile. Tutti i Paesi importanti -conclude Berti- hanno una compagnia di bandiera forte e sostenuta dallo Stato. Il Governo si assuma invece la responsabilita' di garantire che l'Italia abbia una compagnia di bandiera che sia sana e abbia una dimensione logica. Oggi, invece, c'e' il rischio di avere una compagnia ridicola".
(MF-DJ)