Fiumicino: 50 anni fa l'attentato palestinese

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Fiumicino: 50 anni fa l'attentato palestinese

Messaggio da leggereda I-Alex » dom 17 dic 2023, 17:39:53

17 dicembre 1973, terrore a Fiumicino. Cosa successe quel giorno

Un commando di cinque terroristi palestinesi, arrivato a Fiumicino con un volo dalla Spagna, irruppe nello scalo con armi ed esplosivi fra i passeggeri in attesa di imbarcarsi. Fu una strage

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Erano le 13 del 17 dicembre 1973. Un commando di cinque terroristi palestinesi, arrivato a Fiumicino con un volo dalla Spagna, irruppe nello scalo con armi ed esplosivi fra i passeggeri in attesa di imbarcarsi. Vennero sparate raffiche di mitra tra la folla, presi in ostaggio sei agenti e lanciate una bomba al fosforo e due granate dirompenti all’interno di un Boeing 707 della Pan Am diretto a Teheran, via Beirut, fermo in una piazzola di parcheggio con 56 passeggeri a bordo. Morirono in 29 in quella trappola, ustionati o soffocati. Subito dopo i terroristi si impossessarono di un jumbo della Lufthansa pronto al decollo.

Trentadue vittime
Complessivamente restarono a terra 32 persone, tra cui 6 italiani, 5 civili e il giovane finanziere appena ventenne Antonio Zara, che tentò di opporsi alla fuga dei terroristi ma uno di loro lo uccise con una raffica di mitra che lo raggiunse alla schiena.

L’assalto al volo Pan Am
Alle 12:51, proprio mentre il volo 110 della Pan Am si preparava al rullaggio, cinque sospetti si fecero strada nel terminal, armati di armi da fuoco automatiche e granate. I terroristi iniziarono a sparare in tutto il terminal, mandando in frantumi le finestre e uccidendo due persone. Il capitano del volo Erbeck ordinò a tutte le persone a bordo di scendere a terra.

Diversi uomini armati corsero attraverso la pista verso il jet Pan American, lanciando diverse bombe a mano attraverso le porte anteriori e posteriori aperte dell’aereo. Le esplosioni fecero cadere a terra l’equipaggio e i passeggeri, e la cabina si riempì di fumo denso e acre. Le hostess riuscirono ad aprire l’uscita di emergenza sopra l’ala su un lato dell’aereo. L’equipaggio cercò di evacuare il maggior numero possibile di passeggeri attraverso l’uscita disponibile, ma 29 passeggeri e un membro dell’equipaggio morirono, compresi tutti gli undici passeggeri della prima classe. Il capitano Erbeck sopravvisse all’attacco ma sua moglie venne uccisa.

Il dirottamento
Intorno alle 13.30, l’aereo di Lufthansa decollò alla volta di Atene dove giunse alle ore 16:50. Qui i dirottatori chiesero alle autorità elleniche di liberare due terroristi palestinesi detenuti nelle carceri greche. Le trattative proseguirono per circa 16 ore, durante le quali i dirottatori uccisero un ostaggio italiano, l’addetto al trasporto bagagli Domenico Ippoliti, il cui corpo fu abbandonato sulla pista. I dirottator fecero poi ripartire l’aeero, con destinazione Beirut. Le autorità libanesi però rifiutarono di concedere all’aereo l’autorizzazione per l’atterraggio e occuparono le piste dell’aeroporto con autobus e camionette. Anche Cipro fece lo stesso. Fecero così scalo a Damasco, dove le autorità siriane rifornirono l’aereo di viveri e carburante. Dopo 6 ore decollarono di nuovo alla volta di Kuwait City, dove l’aereo si fermò definitivamente.

L’azione criminale, che provocò peraltro il ferimento di altre 17 persone, terminò nella tarda serata del giorno dopo all’aeroporto di Kuwait City, dove furono liberati gli ostaggi ed arrestati i terroristi.

L’arresto e la successiva liberazione
Dopo estenuanti trattative, nel 1974 il presidente egiziano Anwar Sadat accettò che i terroristi venissero portati al Cairo e processati. Rimasero in carcere fino al 24 novembre 1974, quando in seguito alle trattative iniziate durante il dirottamento di un aereo britannico in Tunisia, effettuato proprio per chiederne la liberazione, i cinque uomini del commando furono rilasciati in Tunisia con la complicità di molti governi arabi, europei e degli Stati Uniti. Da quel momento non si ebbero più notizie certe sulla loro sorte e scomparvero, probabilmente ospitati da qualche Paese arabo, rimanendo impuniti.

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L’eroismo di Antonio Zara
Le sei vittime italiane furono la famiglia De Angelis, con Giuliano, Emma e la figlia Monica, Raffaele Narciso, Domenico Ippoliti e il finanziere Antonio Zara, ucciso mentre cercava di opporre resistenza ai fedayn e per questo insignito della medaglia d’oro al valor militare. A lui la Guardia di Finanza ha dedicato, a Fiumicino, una solenne cerimonia. «In quella drammatica giornata - ricorda il Comando Provinciale della Guardia di Finanza- si verificò il primo attentato terroristico in un aeroporto italiano”: un commando armato del gruppo Settembre Nero, dopo aver lanciato due bombe all’interno di un aereo della Pan Am fermo su una piazzola di manovra dello scalo aeroportuale uccidendo 28 passeggeri, ne prese in ostaggio altri e si impossessò di un jumbo della compagnia Lufthansa pronto al decollo. Il finanziere Antonio Zara, poco più che ventenne, in servizio di vigilanza doganale, tentò di opporsi alla fuga dei terroristi, ma uno di loro lo freddò con una raffica di mitra che lo raggiunse alla schiena.

Mattarella: il terrorismo uccide i valori dell’umanità
«Il terrorismo offende i valori dell’umanità - ha detto il presidente Mattarella - a partire dal diritto alla vita, lede l’incolumità individuale e collettiva, viola i diritti umani, minaccia pace e sicurezza universale. Occorre saper dare risposte costruttive alle sofferenze di chi ritiene di non avere vie di uscita dalla propria condizione, attuando le necessarie misure di contrasto alle organizzazioni che agiscono con l’obiettivo di soggiogare le popolazioni con il terrore, di esercitare forme di costrizione sui pubblici poteri, di destabilizzare le strutture cardine degli Stati».

https://www.ilsole24ore.com/art/17-dice ... o-AF8Nc65B
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gabbozzo
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Re: Fiumicino: 50 anni fa l'attentato palestinese

Messaggio da leggereda gabbozzo » gio 21 dic 2023, 13:57:05

Ricordavo dell'attentato di Fiumicino ma non ricordavo della fuga per mezzo medio oriente. Davvero assurdo.
Tra l'altro credo che l'episodio di Roma sia quello che ha dato il via alle normative per l'istituzione delle zone sterili negli aeroporti.


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