Da Gallarate agli Usa volano aerei d'epoca

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I-TIGI

Da Gallarate agli Usa volano aerei d'epoca

Messaggio da leggereda I-TIGI » mer 30 gen 2008, 12:02:20

Gallarate - Li realizza la Aerolab: che ha già conquistato gli importanti clienti americani
Da Gallarate agli Usa volano aerei d'epoca

E' una idea che non poteva che venire a un "malato di aviazione", come lui stesso si definisce. Ma quella di Francesco Rizzi titolare di Aerolab, azienda aeronautica di Gallarate iscritta all'Associazione Artigiani della Provincia di Varese, è una di quelle destinate a mettere le ali: costruire piccoli aerei con il fascino degli aerei d'epoca, quelli che nel primo novecento hanno fatto la storia dell'aviazione, ma con strumentazioni assolutamente in linea con la tecnologia di oggi. Una produzione destinata ad appassionati che, magari, l'aereo se lo costruiscono da solo, come modellisti che abbiano deciso di lavorare in scala 1:1. Il primo dei quali è proprio chi ha concepito quest'idea: «Sono uno di quelli che si mette in garage e costruisce il suo aereo - spiega Rizzi - si chiamano costruttori amatoriali, un movimento che nel mondo ha una certa presenza ma in Italia però un po’ meno, più che altro per difficoltà burocratiche. Il mio primo progetto completo l’ho studiato a 16 anni ma non ho mai smesso: realizzavo, guidavo e rivendevo prevalentemente repliche di aerei d'epoca. Io amo volare e questa passione è per me diventata due volte mestiere: prima diventando pilota per Alitalia nel 1990, poi imprenditore e costruttori di aerei nel 2001, con la nascita di Aerolab».

Una passione che l'ha portato in giro per l'Italia: «Io sono di Pontedera, ma nel 1990 mi sono spostato a Roma alla sede di Alitalia. L’avvento di Malpensa mi è stato utile per trasferirmi di nuovo, a Gallarate nel 1996: di Roma non apprezzavo lo spirito. Ed è stato meglio così: se fossi stato ancora là questa attività non avrei potuto nemmeno gestirla. Tutte le subforntiture a controllo di alta tecnologia si trovano qui, mica altrove…»

La prima idea di Rizzi, infatti è quella di affidare a terzi altamente specializzati i vari componenti dei suoi gioiellini volanti. «Per realizzare l'aereo noi coordiniamo varie aziende, ognuna delle quali realizza una parte. Usiamo le competenze dove le troviamo: la saldatura e l’assemblaggio dei pezzi per esempio la facciamo in Argentina, mentre per tutti i componenti usiamo molte delle realtà locali della zona, perché è qui che si trova lavorazione a controllo, che è quella che cerchiamo. L’ingegnere progettista strutturale, invece, è di Bucarest: per questo il mio principale strumento di lavoro è Skype»


Ma come è successo che un appassionato realizzatore di aerei "in proprio" tentasse la rischiosa avventura di diventare un imprenditore aeronautico? «I fattori sono stati principalmente due. Innanzitutto, lo stop di 20 anni della produzione di aerei leggeri, cominciato negli anni 70 con una legge americana (Gli Statunitensi sono i principali clienti degli aerei leggeri, per uso personale, ndr) che rendeva costosissimi, e perciò del tutto sproporzionati per gli aerei più economici, i controlli per arrivare alla certificazione di un aereo. Il mercato è ripartito solo negli anni 90, grazie a una nuova normativa USA voluta dalla lobby dei piloti amatori. In quel momento stavo costruendo un aereo in legno degli anni 30 molto apprezzato in America: quella novità legislativa mi mise seriamente in mente di provare a mettermi in produzione. Il mercato degli aerei leggeri però non è facile: chi ne cerca uno non cerca semplicemente “un aereo”: lo vuole con l’ala bassa o l’ala alta, in legno o in fibra di carbonio. In un mercato così puntare su un solo modello era piuttosto rischioso. Pensando a questo sono arrivato all'altra idea che mi ha consentito di tentare l'avventura più serenamente, ed è la vera innovazione industriale del progetto: realizzare tre modelli diversi montabili però su un'unica fusoliera, con in comune quindi tutta la parte delle strumentazioni e del motore. Un modello ad ala bassa (con le ali al disotto del “corpo” dell’aereo, ndr), uno ad ala alta (con le ali al di sopra, ndr) e un biplano. L’intento preciso è quello di realizzare un bell’aereo, ma a basso rischio industriale e con prezzi contenuti: il modello già assemblato ha un prezzo di listino in media di 60mila euro più Iva, mentre il kit da montare da sè ha prezzo di 40000».

Ad apprezzare i modelli gallaratesi sono soprattutto dai principali clienti mondiali del settore, gli americani: «I primi modelli sono andati tutti negli Stati Uniti, dove abbiamo rivenditori locali e dove abbiamo partecipato alle più grandi (e mitiche, ndr) fiere del settore: quella di Osh Kosh e la Sun and Fun, in Florida. Gli americani hanno apprezzato in particolare una italianità che mi ha un pò stupito: io credevo di avere fatto un prodotto per loro. E loro, invece, hanno notato il nostro stile e la cura nei particolari. Segno inequivocabile, in Usa e in tutto il mondo, del vero "Made in Italy"».


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Re: Da Gallarate agli Usa volano aerei d'epoca

Messaggio da leggereda mxp exp » lun 04 feb 2008, 16:32:31

un grande!
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Re: Da Gallarate agli Usa volano aerei d'epoca

Messaggio da leggereda FalconJet » lun 04 feb 2008, 16:37:12

mxp exp ha scritto:un grande!
Quoto!

Grazie Tigi per aver postato l'articolo! :grin:


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