https://it.businessinsider.com/gli-aeroporti-accusano-alitalia-non-ci-paga-lenac-non-faccia-partire-gli-aerei/Gli aeroporti si scagliano contro Alitalia: "Non ci paga, l’Enac lasci a terra i suoi aerei"
L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) intervenga subito per fare in modo che Alitalia onori il debito contratto con gli aeroporti italiani dopo l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria, risalente al 2 maggio del 2017. Questo, in estrema sintesi, il senso della missiva datata 9 giugno e inviata dall’associazione di categoria Assaeroporti all’indirizzo dell’Enac, l’autorità di regolazione tecnica, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile italiana. Al centro della vicenda, c’è la nota con cui, di recente, l’ente presieduto da Vito Riggio ha risposto, in sostanza, di non potere fare nulla per i crediti sia antecedenti sia successivi alla procedura di amministrazione.
E questo perché, sempre secondo l’Enac, non è applicabile l’articolo 802 del codice della navigazione, che, tra le altre cose, stabilisce che l’ente di vigilanza dell’aviazione, "anche su segnalazione del gestore aeroportuale o della società Enav", che gestisce il traffico aereo, possa vietare "la partenza degli aeromobili quando risultano violati gli obblighi relativi al pagamento di tasse, diritti e tariffe, anche di pertinenza di Enav".
"Eventuali situazioni creditizie che dovessero concretizzarsi successivamente all’ammissione in amministrazione straordinaria" concedeva l’Enac nella nota "potranno essere portate, laddove se ne ravveda la necessità, all’attenzione del giudice delegato che potrà determinarsi ai sensi del quadro normativo di riferimento". Ma Assaeroporti, presieduta da Fabrizio Palenzona (che firma la missiva), proprio non ci sta. Perciò, nella lettera indirizzata all’Enac, l’associazione mette nero su bianco che "l’orientamento espresso nella nota, nella parte in cui esclude la possibilità di applicare l’articolo 802 del codice della navigazione ai crediti sorti successivamente all’ammissione di Alitalia alla procedura di amministrazione straordinaria, è erroneo e deve essere respinto". In altri termini, per Assaeroporti è inaccettabile che la ex compagnia di bandiera, ora guidata dai tre commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, si faccia scudo dell’amministrazione straordinaria per non pagare i diritti aeroportuali. Gli scali, tra l’altro, spesso e volentieri sono a partecipazione pubblica. E questo significa che ogni mancato pagamento da parte di Alitalia pesa un po’ sulle tasche di tutti noi, oltre al prestito ponte statale da 600 milioni.
Tra gli argomenti che Assaeroporti utilizza per respingere la tesi dell’Enac, c’è quello che "il principio per cui i crediti sorti successivamente all’ammissione di una società alla procedura di amministrazione straordinaria attengono alla gestione dell’impresa, sono esigibili e devono essere soddisfatti dalla gestione commissariale a prescindere dall’autorizzazione del giudice delegato vale, a maggior ragione, qualora applicato con riferimento a corrispettivi, quali sono i diritti aeroportuali, previsti dalla legge (anche) a tutela della sicurezza della navigazione aerea". Senza contare che la nota dell’Enac "contiene riferimenti di par condicio creditorum", cioè di pari trattamento per tutti i creditori, "senza però considerare che proprio la prospettata (e infondata) inapplicabilità dell’articolo 802 realizzerebbe una alterazione di detto principio, poiché il gestore aeroportuale sarebbe l’unico creditore impossibilitato a esperire qualsivoglia azione a tutela dei propri diritti e interessi".
Anche alla luce di queste considerazioni, Assaeroporti ritiene che proprio il mancato esercizio dell’articolo 802 del codice della navigazione possa esporre l’Enac stesso "ai rischi connessi a eventuali azioni risarcitorie" da parte dei gestori aeroportuali "volte a far valere una responsabilità extracontrattuale dell’ente nell’ipotesi in cui quest’ultimo non impedisca il decollo o consenta l’atterraggio del vettore che non risulti (...) in regola con il pagamento dei corrispettivi, atteso che, così operando, l’Enac consentirebbe al vettore inadempiente", e dunque ad Alitalia, "di eludere le garanzie del credito". Insomma, il messaggio è chiaro: se l’ente di vigilanza e controllo dell’aviazione civile italiana non tornerà sui propri passi, stabilendo che l’articolo 802 si applica per Alitalia con riferimento ai debiti contratti dal vettore durante l’amministrazione straordinaria, esiste il rischio concreto che gli aeroporti gli chiedano i danni. Ente avvisato...
piano salvataggio Alitalia: prestito ponte e commissari al lavoro per venderla
Regole del forum
In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
E anche gli aeroporti italiani si lamentano, mettendo di mezzo l'Enac:
- malpensante
- Messaggi: 18624
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Immaginate le conseguenze per un aeroporto preso a caso, in cui i 2/3 degli slot sono di Alitalia...
-
- Messaggi: 2815
- Iscritto il: sab 12 set 2015, 00:14:48
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
in una parola LADRI.malpensante ha scritto:Immaginate le conseguenze per un aeroporto preso a caso, in cui i 2/3 degli slot sono di Alitalia...
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
In pratica i commissari stanno gestendo AZ grazie ai soldi dello stato (600 milioni in totale), non pagando i debiti (neppure in USA, vista la richiesta di Chapter 15) e facendo super-offerte sui voli (anche se bisognerebbe sapere quanti posti sono offerti a prezzi "stracciati", certamente non tutti): così è facile dire poi che non si cono problemi di cassa ed i LF sono buoni.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Ieri, nell'audizione al Senato, i 3 commissari dichiaravano felicemente che i 600 milioni di prestito sono ancora intonsi. Non che ci voglia molto, se non si pagano i fornitori.
Tornando agli aeroporti italiani, fino a che punto i gestori e operatori sono obbligati a fornire servizi se poi non vengono pagati? Non parlo di far atterrare o decollare aerei, oppure di garantire un parcheggio all'aeromobile, ma per quanto riguarda la gestione dei passeggeri, dei bagagli e delle altre infrastrutture come la mettiamo?
Tornando agli aeroporti italiani, fino a che punto i gestori e operatori sono obbligati a fornire servizi se poi non vengono pagati? Non parlo di far atterrare o decollare aerei, oppure di garantire un parcheggio all'aeromobile, ma per quanto riguarda la gestione dei passeggeri, dei bagagli e delle altre infrastrutture come la mettiamo?
- malpensante
- Messaggi: 18624
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Difficile dare del ladro ad uno che non paga, perché è lo Stato nelle varie sue incarnazioni che gli dice che può non pagare... Certo che all'estero andrà diversamente.romaneeconti ha scritto:in una parola LADRI.
Non so se Alitalia stia pagando quanto dovuto per l'operatività in Amministrazione Straordinaria, ma posso supporre che SAI avesse concordato scadenze di pagamento così lunghe, che nulla del dopo referendum sia ancora scaduto.
Il punto è che ENAC si fa un baffo della regola internazionale per cui, se non hai pagato quanto dovuto, l'aeroporto non ti consente di decollare e il tuo aereo resta a terra. Nell'interpretazione di ENAC si tratterebbe di "interruzione di pubblico servizio", reato penale a carico dei dirigenti del gestore aeroportuale.
Ricordo quanto sopra dalla precedente situazione di "quasi morte" di Alitalia, ma essendo lo stesso don Vito sempre saldamente in sella, non dubito che siamo al sequel della solita storia. Alitalia non paga, ma l'aeroporto deve continuare a servirla, dove proprio servirla assume una connotazione medievale, da corvée feudale.
-
- Messaggi: 2815
- Iscritto il: sab 12 set 2015, 00:14:48
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Hai ragione M., il mio aggettivo e' proprio riferito allo Stato. Adesso mi piacerebbe che tutte le Aziende in AS si comportassero alla stessa maniera...utilizzi i servizi e non li paghi. Che bell'immagine di trasparenza e legalita' che ne esce fuori. Vomito.malpensante ha scritto:Difficile dare del ladro ad uno che non paga, perché è lo Stato nelle varie sue incarnazioni che gli dice che può non pagare... Certo che all'estero andrà diversamente.romaneeconti ha scritto:in una parola LADRI.
Non so se Alitalia stia pagando quanto dovuto per l'operatività in Amministrazione Straordinaria, ma posso supporre che SAI avesse concordato scadenze di pagamento così lunghe, che nulla del dopo referendum sia ancora scaduto.
Il punto è che ENAC si fa un baffo della regola internazionale per cui, se non hai pagato quanto dovuto, l'aeroporto non ti consente di decollare e il tuo aereo resta a terra. Nell'interpretazione di ENAC si tratterebbe di "interruzione di pubblico servizio", reato penale a carico dei dirigenti del gestore aeroportuale.
Ricordo quanto sopra dalla precedente situazione di "quasi morte" di Alitalia, ma essendo lo stesso don Vito sempre saldamente in sella, non dubito che siamo al sequel della solita storia. Alitalia non paga, ma l'aeroporto deve continuare a servirla, dove proprio servirla assume una connotazione medievale, da corvée feudale.
- malpensante
- Messaggi: 18624
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Ma GS è come Braveheart
(da rassegna stampa in mia disponibilità)
(da rassegna stampa in mia disponibilità)
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Fiumicino? Attualmente è un problema. Linate? Irrinunciabile. La saga continua.
http://www.radiocolonna.it/economia/2017/06/14/alitalia/Fiumicino poco accessibile, un guaio per Alitalia
I tre commissari Laghi, Gubitosi e Paleari rilanciano l’allarme. Scalo poco attrezzato e accessibile, Linate e Malpensa più strategici
Alitalia ha un problema e forse anche Roma. L’aeroporto di Fiumicino. Che è poco accessibile e scarseggia in infrastrutture. Va bene, all’orizzonte ci sono i maxi-investimenti del gestore Adr (Benetton), ma per il momento la situazione non va.
Tanto da costringere i commissari di Alitalia, ascoltati questo pomeriggio al Senato, a suonare il campanello di allarme. Lo stato dell’accessibilità dell’aeroporto di Fiumicino “non sono all’altezza degli altri hub intercontinentali” e “su questo occorre essere molto franchi”, ha detto senza giri di parole il commissario Stefano Paleari. Di conseguenza, per Alitalia deriverebbe “un enorme beneficio da condizioni di accessibilità più competitive” nello scalo. Tradotto, bisogna mettere mano allo scalo della Capitale.
Discorso diverso per quanto riguarda gli hub milanesi di Linate e Malpensa. “Il nostro posizionamento su Linate è molto forte e intendiamo mantenerlo, mentre ipotizziamo di far crescere Malpensa su alcune rotte”, aggiunge Luigi Gubitosi, altro commissario Alitalia. Gli fa eco Paleari, chiarendo come “il fatto che su Linate la metropolitana entro il 2021 collegherà l’aeroporto con il centro-città è importante per la posizione di Alitalia”.
Poche ore prima dell’audizione in Parlamento, lo stesso Gubitosi aveva inviato una lettera a tutto il personale, anticipando le prossime mosse della compagnia. Tre in sostanza i punti. Primo: malgrado la crisi, Alitalia tiene botta e a maggio i ricavi sono saliti a 250 milioni rispetto ai 240 dello scorso anno. Non solo. Le prenotazioni “dopo una brusca caduta nella prima metà del mese, hanno ripreso a crescere. Secondo, i tagli proseguono. Dopo quelli ai contratti di copertura sui carburanti,”il 25% dei dirigenti è stato o sarà avvicendato entro fine giugno”. Infine, i tre commissari della compagnia a luglio metteranno a punto il piano industriale e dopo l’estate si metteranno a tavolino a preparare la stagione estiva del 2018.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Si sta forse delineando una strategia? Sperano in un "contratto di servizio" con la Pubblica Amministrazione? La cosa certa è che idee sono confuse, passando senza esitazione dai LR alla copertura del territorio nazionale non servito dall'AV.
http://www.primocanale.it/notizie/vertici-alitalia-al-senato-aerei-saranno-l-alta-velocit-dei-territori-trascurati-186701.htmlVertici Alitalia al Senato: aerei saranno l'alta velocità dei territori trascurati
ROMA - Dove l'alta velocità ferroviaria non può arrivare la soluzione sarà l'aereo. A prezzi decisamente più competitivi rispetto a quelli odierni.
E' questa l'intenzione di Alitalia emersa a margine dell'audizione del commissario Gubitosi e dei vertici dell'azienda in commissione ottava al Senato.
A porre il tema dell'isolamento dei territori penalizzati sia da treni che aerei è stato il senatore Maurizio Rossi che ha posto anche il tema dei prezzi che penalizzano pesantemente Genova e altre zone del paese dove la compagnia aerea opera sostanzialmente in regime di monopolio e con una concorrenza su ferro molto limitata.
Rossi ha ricordato che questa condizione ha indotto Alitalia ad alzare i prezzi in modo folle, arrivando a 900 euro per un volo di andata e ritorno in territorio nazionale: "Visto che state costruendo la nuova Alitalia - ha chiesto il Senatore ligure - e valuterete proposte arrivate da 32 soggetti interessati, in quale modo pensate di poter garantire collegamenti frequenti ed economicamente corretti specialmente dove non esiste un'alta velocità ferroviaria?
Le risposte arriveranno nei prossimi giorni, ma Rossi ha ottenuto alcune anticipazioni: la strategia sarebbe quella di consentire ai territori meno serviti dall'alta velocità di avere collegamenti in giornata con Milano e Roma.
Per quanto riguarda Genova, le prospettive potrebbero essere interessanti non per Milano (considerando la poca distanza e che verrà realizzato il terzo valico) ma specialmente per Roma:
i collegamenti tra il capoluogo ligure e la capitale potrebbero essere ridisegnati per orari e prezzi: nell'idea dei vertici Alitalia c'è in sostanza l'idea di far diventare la compagnia l'alta velocità con cui collegare alcuni territori attualmente trascurati.
- malpensante
- Messaggi: 18624
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
È tradizione di ogni rinascita di Alitalia affermare che Malpensa è importante e che da Malpensa partiranno nuovi voli intercontinentali. Lo disse Sabelli, lo dissero Lupi e Hogan...
Parole, parole, parole
Parole, parole, parole
- malpensante
- Messaggi: 18624
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Quanto al l'accessibilità di Fiumicino, non potendo spostarlo a est di Roma, né potendo spostare i binari dell'Alta Velocità a ovest, , c'è da fare una stazione per treni più lunghi e con più binari, nell'attesa che quella di Fiumicino 2 sia passante.
Ai tempi di Hogan ci si preoccupava di portare l'AV anche a Malpensa e a Venezia. Parole.
For the foreseeable future treni AV che saltano la stazione di testa di Roma Termini sono destinati a non essere remunerativi.
Ai tempi di Hogan ci si preoccupava di portare l'AV anche a Malpensa e a Venezia. Parole.
For the foreseeable future treni AV che saltano la stazione di testa di Roma Termini sono destinati a non essere remunerativi.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Poi ci si chiede coma mai i manager voluti da EY non abbiano fatto nulla: prima sono stati boicottati dalla cricca storica di AZ capitanata dal grande capo GS, dirigenti, quadri intermedi e giù fino ai livelli più bassi, adesso li stanno finalmente mandando via, così la cricca potrà continuare tranquillamente a farsi gli affari suoi finanziata dallo stato.malpensante ha scritto:Ma GS è come Braveheart
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Beh, diciamo che anche il management di EY non ha particolarmente brillato e/o ha fatto gli interessi di EY (era chiaro a tutti - tranne che ai sognatori di un noto forum - che il principale interesse di EY in AZ era quello portare i pax italiani ad AUH - vedi anche l'insistenza sul volo per AUH dal mega-cessy - che ad oggi resta un nano rispetto a DXB e DOH).easyMXP ha scritto:Poi ci si chiede coma mai i manager voluti da EY non abbiano fatto nulla: prima sono stati boicottati dalla cricca storica di AZ capitanata dal grande capo GS, dirigenti, quadri intermedi e giù fino ai livelli più bassi, adesso li stanno finalmente mandando via, così la cricca potrà continuare tranquillamente a farsi gli affari suoi finanziata dallo stato.malpensante ha scritto:Ma GS è come Braveheart
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Non capisco bene cosa sta succedendo. Tutta la stampa riferisce compiaciuta che AZ si sta riprendendo brillantemente. I voli vanno bene, i LF sono in crescita, le prenotazioni, dopo un momento di incertezza hanno ripreso alla grande, i ricavi di conseguenza crescono (il mese di maggio ha guadagnato molto di più che nello stesso mese del 2016. Un buon numero di dirigenti (evidentemente ritenuti inetti o inutili) sono stati cacciati sui due piedi. Si stanno per aprire nuove importanti rotte IC e subito dopo l'estate si farà un bel programma per un grande network intercontinentale. Tutto ciò è appena stato autorevolmente confermato da Gubitosi nell'ultima audizione in Senato. Ma allora mi domando: che senso ha puntare a vendere AZ. Perchè gettare nelle mani di altre compagnie straniere questo rinnovato gioiello dell'aeronautica italiana. Di fronte a questi fatti il Governo dovrebbe cambiare rapidamente il mandato ai commissari e che non si parli più né di vendita né di spezzatino o cose del genere.
- malpensante
- Messaggi: 18624
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Invece dello spezzatino si dovrebbe fare un bollito misto.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Invece stanno preparando il solito khimchi.malpensante ha scritto:Invece dello spezzatino si dovrebbe fare un bollito misto.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
In realtà lo schema mi pare molto chiaro. Se si spera di trovare un compratore per l'intero carrozzone, occorre far sembrare che le cose vadano benissimo e che AZ è sulla via del risanamento. E' chiaro che un eventuale compratore farà un'accurata due diligenge e se la situazione risulterà diversa (non penso che i commissari possano fare miracoli) farà un'offerta per la sola parte di AZ che interessa e non per l'intero. Ma, da un lato tentar non nuoce, e soprattutto se gli italiani si convincono - grazie ai media asserviti - che era tutta colpa di EY e della JV Atlantica, perchè in realtà AZ ha tutte le carte in regola per produrre utili e permettere ai romani di avere qualche volo IC ed ai milanesi-centro di avere un aeroporto sotto casa per volare in Italia ed Europa, ecco allora che - se non si trova un acquirente per l'intero carrozzone - si apre la strada per l'intervento in AZ delle Ferrovie, Leonardo, ENI, etc., senza che l'opinione pubblica si inalberi ed anzi con applausi per aver salvato la compagnia di bandiera da mani straniere ed ostili: l'unico ostacolo sarebbe ovviamente convincere la EU (perchè si tratterebbe di fatto di una nazionalizzazione), ma magari una soluzione la si trova (tipo liberalizzare gli slots a LIN come contropartita: qualche sacrificio bisogna pur farlo). Poi tra un paio di anni (o forse prima) saremmo daccapo con AZ sull'orlo della bancarotta, ma al domani ci si penserà appunto ... domani (quando magari non ci saranno neppure elezioni in vista).RAV38 ha scritto:Non capisco bene cosa sta succedendo. Tutta la stampa riferisce compiaciuta che AZ si sta riprendendo brillantemente. I voli vanno bene, i LF sono in crescita, le prenotazioni, dopo un momento di incertezza hanno ripreso alla grande, i ricavi di conseguenza crescono (il mese di maggio ha guadagnato molto di più che nello stesso mese del 2016. Un buon numero di dirigenti (evidentemente ritenuti inetti o inutili) sono stati cacciati sui due piedi. Si stanno per aprire nuove importanti rotte IC e subito dopo l'estate si farà un bel programma per un grande network intercontinentale. Tutto ciò è appena stato autorevolmente confermato da Gubitosi nell'ultima audizione in Senato. Ma allora mi domando: che senso ha puntare a vendere AZ. Perchè gettare nelle mani di altre compagnie straniere questo rinnovato gioiello dell'aeronautica italiana. Di fronte a questi fatti il Governo dovrebbe cambiare rapidamente il mandato ai commissari e che non si parli più né di vendita né di spezzatino o cose del genere.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
C'è da commentare? Non credo.
http://www.corriere.it/economia/17_giugno_17/alitalia-come-low-cost-d573137c-52b4-11e7-a6f1-62717796370c.shtmlAlitalia, come le low cost, a caccia di bandi (e incentivi)
Il commissario Luigi Gubitosi: «La compagnia parteciperà a tutti i bandi degli aeroporti italiani» che mettono a gara gli incentivi per attivare nuove rotte. Finora ampiamente utilizzati da Ryanair e accusati di poca trasparenza. Il caso Trapani
Iper-criticati per la poca trasparenza relativa al modo in cui vengono assegnati. Percepiti come la prova tangibile della concorrenza (sleale) delle compagnie low-cost (vedi Ryanair) adesso diventano appetiti anche da Alitalia. Luigi Gubitosi, uno dei tre Commissari, ieri ha detto che Alitalia parteciperà a tutti i bandi degli aeroporti italiani che dispongono gli incentivi per attrarre i vettori ad attivare nuove rotte.
Sarebbero tre gli scali che potrebbero metterli a gara: Trapani, Alghero e Olbia. Oltre a Reggio Calabria, per il quale Alitalia avrebbe fatto richiesta previo cambiamento di statuto. Interessante è il caso Trapani. La società di gestione aeroportuale, Airgest (controllata dalla regione Sicilia), rischiava di finire in concordato preventivo per aver lautamente incentivato Ryanair. La regione Sicilia è stata così costretta a garantire 20 milioni, lanciando un aumento di capitale di 5 milioni. Soldi pubblici, quindi. Ieri intanto si è interrotta la trattativa tra azienda e sindacati sulla cassa integrazione a zero ore per 317 dipendenti.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Cancellano un intercontinentale e al cliente mandano un sms per avvisarlo di contattare il proprio agente... mah
Malpensa airport user
-
- Messaggi: 2815
- Iscritto il: sab 12 set 2015, 00:14:48
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
ieri ero in partenza a Mxp: dapprima davano il Mxp Jfk schedulato x le 13 in partenza alle 15 con l'AUH serale regular. Poi verso le ore 16, hanno cancellato il serale su AUH e hanno schedulato il Mxp Jfk alle 22.10 (lo stesso orario del Mxp- Auh) utilizzando il giro macchina proveniente da NRT delle 18.30. In pratica e' dalle 16 di ieri che avevano annunciato la cancellazione del Mxp-Auh in aeroporto.I-Alex ha scritto:Cancellano un intercontinentale e al cliente mandano un sms per avvisarlo di contattare il proprio agente... mah
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
AZ è oramai priva di qualsiasi affidabilità: li salva la campagna pro-AZ di tutti i media ed i loro fans semper fidelis.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
vediamo se ho capito bene cosa sta succedendo con l'amministrazione starordinaria, dato che con un fallimento ho avuto a che fare solo due volte, in una delle quali non ho preso un euro nell'altra un decimo del dovuto, da cui togliere poi le spese legali.
1) da quando AZ è in AS i vecchi debiti non vengono onorati e semmai un giorno lontano, lontano i creditori vedranno le briciole
2) ora AZ non sta pagando alcuni fornitori "istituzionali" società aeroportuali ENAV ecc. i cui amministratori poi rischieranno azioni penali e risarcitorie per non aver fatto niente per tutelare il credito, d'altro canto se facessero qualcosa si beccherebbero subito una denuncia per interruzione di pubblico servizio
3) AZ ha incassato i 600 milioni di prestito ponte o meglio donazione
4) siamo nella stagione più reddittizia per una compagnia aerea sta incassando per dei servizi che deve ancora prestare
5) AZ ha chiesto la protezone del Chapter 11 anche negli states quindi nemmeno lì paga i debiti pregressi, penso che però dovrà pagare i servizi resi ora
6) Le banche con le quali erano stati stipulati i contratti di copertura sul prezzo del carburante sono state costrette a rivedere i contratti e restituire il "maltolto", se però il carburante fosse salito a 70 dollari al barile scommetto che non avrebbero avuto più soldi
Tutto giusto?
Ci credo che i commissari possono cantare che siamo in via di risanamento e che va tutto bene, anzi a gonfie vele!
1) da quando AZ è in AS i vecchi debiti non vengono onorati e semmai un giorno lontano, lontano i creditori vedranno le briciole
2) ora AZ non sta pagando alcuni fornitori "istituzionali" società aeroportuali ENAV ecc. i cui amministratori poi rischieranno azioni penali e risarcitorie per non aver fatto niente per tutelare il credito, d'altro canto se facessero qualcosa si beccherebbero subito una denuncia per interruzione di pubblico servizio
3) AZ ha incassato i 600 milioni di prestito ponte o meglio donazione
4) siamo nella stagione più reddittizia per una compagnia aerea sta incassando per dei servizi che deve ancora prestare
5) AZ ha chiesto la protezone del Chapter 11 anche negli states quindi nemmeno lì paga i debiti pregressi, penso che però dovrà pagare i servizi resi ora
6) Le banche con le quali erano stati stipulati i contratti di copertura sul prezzo del carburante sono state costrette a rivedere i contratti e restituire il "maltolto", se però il carburante fosse salito a 70 dollari al barile scommetto che non avrebbero avuto più soldi
Tutto giusto?
Ci credo che i commissari possono cantare che siamo in via di risanamento e che va tutto bene, anzi a gonfie vele!
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
Nell'elenco non sono stati citati i leasing: li stanno pagando oppure no? Le marche irlandesi di buona parte della flotta non dipendono solo da condizioni finanziarie più favorevoli (per chi non importa), ma anche dal fatto che l'Irlanda aderisce al trattato di Città del Capo, con quel che ne consegue.
In questo momento in AZ stanno cercando di erodere la cassa il meno possibile. Due, a mio parere, i motivi.
Il primo, anche se non esplicitato, è che evidentemente in nessuna delle manifestazioni di interesse pervenute c'è la volontà di farsi carico dell'intero baraccone. Quindi i commissari hanno bisogno di più tempo e più soldi per gestire la situazione e far in modo che lo "spezzatino", se sarà inevitabile, sia meno "spezzatino" possibile.
Il secondo è che, salvo ulteriori novità, le elezioni politiche si terranno il prossimo anno. I 600 milioni in cassa, gentilmente estorti agli italiani, garantivano la tranquillità con le elezioni autunnali, ma se si arriverà alla prossima primavera e non si sta attenti il rischio di un'Alitalia senza cassa alla vigilia delle elezioni è più che un'ipotesi. E nessun politico vuole trovarsi a dover prendere allora una decisione in merito, sia essa un nuovo aiuto finanziario o la condanna definitiva al fallimento. Oltretutto la carta del prestito ponte è già stata giocata e l'Unione europea non concederà il bis.
Tempi grami per i fornitori italiani di AZ, che rischiano di venir "moralmente obbligati" ( :fischio: ) a proseguire con la fornitura di merci e servizi.
In questo momento in AZ stanno cercando di erodere la cassa il meno possibile. Due, a mio parere, i motivi.
Il primo, anche se non esplicitato, è che evidentemente in nessuna delle manifestazioni di interesse pervenute c'è la volontà di farsi carico dell'intero baraccone. Quindi i commissari hanno bisogno di più tempo e più soldi per gestire la situazione e far in modo che lo "spezzatino", se sarà inevitabile, sia meno "spezzatino" possibile.
Il secondo è che, salvo ulteriori novità, le elezioni politiche si terranno il prossimo anno. I 600 milioni in cassa, gentilmente estorti agli italiani, garantivano la tranquillità con le elezioni autunnali, ma se si arriverà alla prossima primavera e non si sta attenti il rischio di un'Alitalia senza cassa alla vigilia delle elezioni è più che un'ipotesi. E nessun politico vuole trovarsi a dover prendere allora una decisione in merito, sia essa un nuovo aiuto finanziario o la condanna definitiva al fallimento. Oltretutto la carta del prestito ponte è già stata giocata e l'Unione europea non concederà il bis.
Tempi grami per i fornitori italiani di AZ, che rischiano di venir "moralmente obbligati" ( :fischio: ) a proseguire con la fornitura di merci e servizi.
Re: Nuovo piano salvataggio Alitalia: il personale vota NO al referendum...
In teoria la posizione più esposta ad eventuali conseguenze, al limite anche di ordine penale, è Vito Riggio se da qualche parte venisse presentato un esposto per omissione in doveri di ufficio. Non so se l'ENAC invierà rapidamente una ingiunzione ai commissari di AZ affinchè procedano a saldare i conti in primo luogo con gli aeroporti (italiani) dove la compania continua a volare a quanto pare "a sbafo". Se non lo facesse Riggio si esporrebbe a una querela alla corte dei conti. E non solo.
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 181 ospiti