Il problema è politico. Nessuno è così illuso da pensare di andare a gabbare in massa gli euroburocrati. Ed è stato così anche in passato.spanna ha scritto: ↑lun 18 mag 2020, 18:16:13Chi pensava alla UE come dei fessi coll'anello al naso mi pare che si debba ricredere, i fessi coll'anello al naso siamo noi italiani che pensando di ottenere chissa' quali privilegi per il salvataggio di alitalia stiamo distruggendo l'aviazione italiana, dilapidando contemporeamente miliardi di euro dei contribuenti.
Di fatto è sempre passato il compromesso che da un lato permetteva agli italiani di far sopravvivere la loro amata compagnia di bandiera e dall'altro garantiva che tale sopravvivenza impattasse poco o nulla sugli interessi dei competitor.
Definito questo doppio obiettivo, negli anni non si è fatto altro che "interpretare" il diritto (sia nazionale che comunitario) per dare alle varie operazioni una copertura formale di legittimità.
Per restare al discorso della continuità, volendo remare contro, non sarebbe certo difficile dimostrare che anche cedendo un ramo d'azienda, la continuità resta inalterata nei rimanenti.
Idem nelle varie bad/new company, assolutamente estranee a debiti e pendenze varie, ma pienamente contigue nei diritti acquisiti (slot, bilaterali), flotta e gran parte del personale.
E proprio perchè questo tipo di situazione ha una gestione squisitamente politica, probabilmente in questo momento sono in corso trattative sotto traccia tra i vari stati dove ciascuno cerca di portare a casa il massimo.
Dubito che perfino tedeschi e francesi possano mettere impunemente 10 MLD€ nei loro campioni aeronautici senza concedere agli altri nemmeno le briciole.
Purtroppo per noi, aggiungo.