Hallenius ha scritto: ↑sab 05 set 2020, 11:43:16
Milano non è Torino o Bologna, dunque andrei un po' cauto con eventuali tagli. Un conto è tenere attive varie basi sparse per l'Italia, un altro è avere un hub ed una focus city in una realtà importante come il capoluogo meneghino, anche perché non è detto che sia più conveniente per AZ lasciare liberi slot a LIN piuttosto che volare dallo stesso con LF scarsi.
In ogni caso il tema non è tanto la "sfida" tra Roma e Milano in quanto, considerando la peculiarità del mercato italiano, qualsiasi hub carrier avrebbe la necessità di presidiare direttamente o indirettamente con l'aiuto degli "alleati" entrambe le realtà.
A tal fine a Milano sarebbe fondamentale un aeroporto differente da mxp che rispondesse alle necessità di cui ho già scritto. So comunque che per voi queste sono tutte "cretinate", ma tant'è: Viva il campanilismo.
Se hai scarse risorse ti concentri per ottimizzarle al massimo, specie se hai velleità di costruire un hub. Su Milano AZ ci guadagna o perde? Anche se guadagnasse, spostando a Roma le risorse occupate su Milano aumenterebbe il guadagno o ci perderebbe? Queste sono le domande da porsi e a cui sarebbe bello ricevere una risposta.
A presidiare Milano con degli "alleati" AZ ci ha già provato. I passeggeri milanesi venivano instradati su CDG e AMS e AZ si prendeva una percentuale. Per diverse destinazioni avevano anche la possibilità di passare per FCO, ovviamente, ma non so quanti lo facessero. Al penultimo fallimento AZ denunciò l'accordo come svantaggioso (non mi ricordo l'avesse fatto al momento della firma e dell'incasso del capitale transalpino, ma magari ero distratto) e AF e KLM furono costrette ad abbandonare in buona parte LIN (continuarono e continuano a operare felicemente da MXP, per inciso). Ma si sa che con AZ quando le cose vanno male, il che succede regolarmente, la colpa è sempre di quelli che prima erano amici e alleati. Ragione per cui LH, anche prima del Covid-19, si guardava bene dall'entrare come socio in Alitalia. Finire cornuti e mazziati non è una bella prospettiva, neppure per i tedeschi.
Infine su MXP. A meno di avere il deserto intorno, devi "accontentarti" di quello che hai. Con grande lungimiranza, negli anni '60 del secolo scorso, avrebbero potuto vincolare una grande parte dell'Est Milano per sviluppare, in un remotissimo futuro, l'aeroporto di Linate con più piste da 4000 metri.
Ma c'erano almeno 3 controindicazioni in quel momento (ce ne sarebbe stata anche una quarta sulla qualità del suolo, a quanto scrivevano, ma forse si sarebbe trovata comunque una soluzione).
La prima controindicazione è sul valore del territorio, che non essendo completamente deserto e incolto non sarebbe stato possibile "congelare" facilmente e senza opposizioni per espandere poi (forse) l'esistente Linate.
La seconda è sul traffico aereo. Ancora a metà degli anni '70 l'aeroporto più trafficato DEL MONDO, Chicago O'Hare, faceva solo 20 milioni di passeggeri. Pensare che Linate a fine anni '90 avrebbe raggiunto i 15 milioni di passeggeri, com'è successo, era più che fantascienza. Sempre per ricordare cos'era l'aviazione all'epoca, quando venne introdotto il 747 (primi anni '70) AF, LH, AZ e mi pare Sabena crearono il consorzio Atlas per mettere a fattore comune la manutenzione del nuovo velivolo, dato che nessuna avrebbe avuto le risorse per farla da sola (ad Az erano toccati i motori, per inciso).
La terza controindicazione è meteorologica. Per chi non è di Milano o non era ancora nato, è difficile persino immaginare cosa fosse la nebbia negli anni '60 e '70. In città non si vedeva da una parte all'altra della strada, e non sto parlando di periferia. Ci si immagini cosa si potesse vedere appena fuori dall'ambito abitato. E gli aeroporti, allora più che mai, dovevano essere ben visibili dai piloti.