Messaggio da leggereda ivan » mer 14 feb 2024, 21:42:00
Forse la partita non è ancora chiusa?
Da Huffington nella mia disponibilità.
Il Comandante Aponte: l'uomo che vuole trasportare tutto quello che si muove in Italia
di Claudio Paudice
Dall'avvento del governo Meloni, l'attivismo del patron di Msc, la più grande multinazionale di trasporto container, non conosce pause. Prima l'acquisto di Italo, poi l'accordo per salvare gli operai di Wartsila, infine la voglia di prendersi Ita. Ritratto di un imprenditore che la politica sta attenzionando
14 Febbraio 2024 alle 17:16
Un container trasportato via mare a bordo di una meganave gestita dalla più grande compagnia di navigazione al mondo, poi scaricato in un terminal gestito dalla stessa società, movimentato a livello logistico da una sua controllata, spostato su ferro e gestito da una società ferroviaria sussidiaria, a bordo di vagoni merci costruiti da un'altra filiale, e chissà in futuro viaggiare a bordo di un aereo di una compagnia sempre dello stesso gruppo. In altre parole, il sogno di controllare l'intera catena logistica e guidare da origine a destino le merci senza doversi affidare a nessun altro soggetto economico. Dall'avvento del Governo Meloni, l'attivismo di Gianluigi Aponte non conosce pause. Dopo aver rilevato il 50% di Italo e aver provato a entrare nell'ex Alitalia, un obiettivo non del tutto sfumato viste le difficoltà riscontrate a Bruxelles nella fusione tra Ita Airways e la compagnia di bandiera tedesca Lufthansa, la più grande multinazionale di trasporto container si è fatta avanti per risolvere la crisi di Wartsila. In un'intervista al quotidiano di Genova Il Secolo XIX Aponte ha annunciato di aver "raggiunto un accordo" per rilevare la società in una crisi senza sbocco, specificando che "Wartsila ha chiuso uno stabilimento che produceva motori e ha licenziato 300 persone". Ora però c'è l'interesse del colosso guidato dal "Comandante" originario di Sorrento (come Achille Lauro) che guida il colosso dei container Mediterranean Shipping Company, e una delle principali società crocieristiche globali. Un businessman che si candida così a risolvere una vecchia vertenza, proponendosi come un interlocutore sempre più interessante per la premier Giorgia Meloni. "Noi riprendiamo le 300 persone e creiamo una fabbrica di carri ferroviari, carri per le ferrovie merci. Si tratta di mezzi particolari che permettono di trasportare più carico. È una bella struttura che peraltro ci serve".
Tra Msc e Wartsila "so che è in atto un'interlocuzione importante che noi seguiamo con grande attenzione perché riteniamo che il sito industriale di Wartsila sia strategico non solo per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, ma per l'Italia", ha confermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. "Siamo ovviamente impegnati affinché queste interlocuzioni che sono in corso giungano in porto nel modo migliore possibile. Siamo certamente interessati". A Bagnoli della Rosandra (Trieste) l'obiettivo è di costruire carri ferroviari per aumentare il trasporto merci, coinvolgendo i 300 esuberi della multinazionale finlandese e magari anche creando nuovi posti di lavoro. Di un ruolo di Msc nella vertenza Wartsila si era cominciato a parlare a fine 2023. Lunedì l'annuncio ufficiale. I sindacati però vogliono vederci chiaro anche perchè, dopo la doccia fredda del luglio 2022, quando Wartsila annunciò la cessazione della produzione, e dopo i vari stop and go collegati alla vertenza, non c'è più margine né tempo per dubbi e incertezze.
L'iniziativa si inquadrerebbe perfettamente nel sistema industriale di Msc. Il gruppo è infatti azionista di riferimento di Medway, impresa ferroviaria che opera in Italia e in diversi paesi europei, e con la MedLog è leader nella logistica. Ma l'impero verticale di Msc è sconfinato e abbraccia tutto: dalle meganavi alle banchine fino agli interporti, i treni-merci, i tir, i magazzini, la gestione logistica e la spedizione. Tutto nelle mani di uno. Fondata nel 1970, la società di diritto svizzero è diventata la prima compagnia di navigazione del mondo scalzando la danese Maersk nella capacità di movimentare milioni di Teu (unità di misura dei contenitori da venti piedi), davanti ad altri colossi del traffico globale di merci come la francese Cma Cgm, la cinese Cosco, la tedesca Hapag-Lloyd, la giapponese One, la taiwanese Evergreen, la sudcoreana HMM. Gli utili stratosferici macinati durante la pandemia e il periodo immediatamente successivo, quando i noli sono saliti alle stelle, sono stati investiti per allargare sempre di più l'orizzonte industriale del gruppo. Tanto in Italia, dove Msc ha per certi versi il suo core business (movimenta il 40% dei volumi in entrata e in uscita), tanto all'estero.
Qui Msc si è guadagnata le cronache recenti per aver rilevato il 50% di Italo, la seconda compagnia di trasporto passeggeri su ferro. A ottobre scorso, il gruppo ha firmato un accordo vincolante per l'acquisizione della metà dal fondo Usa Gip. L'altra quota di circa il 50% in Italo continua ad essere di proprietà di Gip, che avrà una governance congiunta con Msc, con alcune entità del Gruppo Allianz e fondi gestiti da Allianz Capital Partners oltre ad altri co-investitori. Un passo importante per il colosso di Aponte in una società la cui valutazione complessiva supera i quattro miliardi di euro compresi i 900 milioni di debito.
"Questo accordo dimostra il nostro impegno di lunga data per l'Italia e il sostegno al trasporto ferroviario passeggeri ad alta velocità nel Paese", disse il presidente del gruppo Msc, Diego Aponte, figlio del Comandante. "Crediamo fortemente nel potenziale di Italo per rafforzare ulteriormente la connettività ferroviaria in tutta Italia, ma anche nel mercato turistico nazionale", ha sottolineato. Non solo passeggeri però: "L'accordo riflette anche l'obiettivo del nostro gruppo di sviluppare ulteriormente modalità di trasporto sostenibili, sia per i passeggeri che per le merci".
Integrazione è la parola chiave. Con l'ingresso in Italo, Msc ha rilevato anche la dote di Itabus secondo il piano di una mobilità integrata treno, nave, autobus. Italo-Ntv fu fondato nel 2006 da Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone con l'obiettivo di competere sull'Alta velocità con i Frecciarossa di Fs, in vista della liberalizzazione del settore ferroviario nell'Unione europea. Il debutto sui binari avvenne il 28 aprile del 2012 sulla tratta Napoli-Milano. Da allora Italo è cresciuto fino a gestire una flotta di 51 treni elettrici ad alta efficienza energetica, collegando 51 città in tutta Italia, 59 stazioni ed effettuando più di 110 viaggi giornalieri.
Il business dei passeggeri abbraccia anche altri mezzi di trasporto. Come ad esempio le navi della compagnia di crociera, la terza al mondo dopo Carnival e Royal Caribbean, con venti navi, 2,7 milioni di passeggeri, 102 toccate e 240 itinerari, mentre in Italia è attiva anche nel cabotaggio e nei traghetti con Gnv e Snav. Di recente Msc ha puntato anche l'ex Alitalia per completare con il trasporto aereo il tassello mancante del puzzle, utile perchè servirebbe a entrambe le divisioni, merci (i beni di lusso spesso vengono trasportati via aereo) e passeggeri. Dopo essersi affacciata, però Msc si è lentamente sfilata di fronte all'avanzata della compagnia di bandiera della Germania, Lufthansa, che da tempo aveva nell'ex Alitalia un obiettivo industriale. Tuttavia il piano di acquisizione sembra aver incontrato gli ostacoli burocratici della Commissione Europea, innescando diverse e reiterate reazioni da parte del Governo italiano. Pochi giorni fa il ministro Urso è tornato a ripetere che l'intesa Ita-Lufthansa risponde pienamente alle regole europee e ci auguriamo che siano superati tutti gli ostacoli". Il dossier "è argomento di confronto in sede europea e abbiamo buone ragioni per pensare che ci sia il via libera", ha evidenziato il ministro. In tutta evidenza, sono emerse problematiche sul piano della concorrenza nel mercato interno. A inizio febbraio il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere che per la cessione di Ita a Lufthansa "manca che la direzione generale Competition dell'Ue dia il proprio parere". Bruxelles "ha chiesto altri mesi di tempo, la data limite è il 6 giugno, per quella data ci dovranno dire se questa operazione altera la competizione a livello europeo, noi pensiamo assolutamente di no". "Magari - ha proseguito - Ita fosse così grande da alterare la competizione europea". Alla domanda se chiedono la cessione di altri slot il ministro ha replicato che "chiedono tante cose, abbiamo già in parte risposto, in parte risponderemo". Certo è che se i paletti dell'Antitrust di Bruxelles dovessero far deragliare il negoziato, c'è chi sostiene che Msc potrebbe tornare in partita.
Ma come detto le mire del gruppo svizzero non hanno confini. Sempre di recente Msc è entrato nell'azionariato di HHLA, il terminalista portuale di Amburgo, il terzo porto a livello europeo per movimentazioni di merci. Con una quota di minoranza, insieme alla Città di Amburgo gestirà la società terminalista tedesca, la stessa che nel porto di Trieste ha rilevato la concessione per la nuova piattaforma logistica, una banchina nuova di zecca e fiore all'occhiello dello sviluppo infrastrutturale del porto giuliano, con un'imponente rete ferroviaria alle spalle. Dove peraltro Msc è già presente con l'80% del Trieste Marine Terminal. In questo senso l'investimento nel sito ex Wartsila, che dista una decina di chilometri dal porto, assume una connotazione ancora più strategica.
Da tempo il gruppo mette a segno un colpo dopo l'altro. Ad aprile 2022 la società Shipping Agency Service (controllata Msc) ha rilevato per 6,3 miliardi di dollari le attività logistiche africane del Gruppo francese guidato da Vincent Bolloré. Africa Global Logistics è stata presentata alla fine di marzo dello scorso anno ed è un soggetto di dimensioni notevoli nel continente africano, con attività in 49 Paesi e circa ventimila dipendenti che lavorano in 250 agenzie logistiche e marittime, ventidue concessioni portuali e ferroviarie, 66 terminal interni e due fluviali. In una nota, Africa Global Logistics ha detto di volersi porre come fornitore di servizi in tutte le modalità di trasporto (mare, ferrovia, strada e fluviale) e di logistica, fornendo soluzioni personalizzate. Le attività più importanti sono in Africa Centrale e Occidentale, soprattutto in Costa d’Avorio, Ghana, Nigeria e Gabon.
La compagnia di navigazione che ha iniziato la sua avventura nel trasporto merci, raccontano le cronache, partendo da una singola nave (Patricia), e dalla flotta decadente di Achille Lauro, oggi può vantare oltre 600 navi di varie dimensioni che servono più di 230 rotte commerciali effettuando più di 500 scali in tutto il mondo. Muove in totale 23 milioni di Teu all'anno, è presente in 155 Paesi con oltre 500 uffici per oltre 100mila dipendenti. Questo è il suo core business legato al trasporto di merci via mare, c'è poi tutta la parte della filiera che ha scalato negli anni. Oggi Msc è presente in oltre 60 terminal portuali, gran parte attraverso la controllata Til (Terminal Investment Limited) che ha quote in 40 terminal container a livello internazionale, alcuni anche in Italia in Italia come quello di Gioia Tauro (Medcenter Container Terminal) e a Genova, a Calata Bettolo, ma Msc ha banchine anche a Napoli, Livorno e La Spezia. Til ha quote nel primo porto d'Europa, Rotterdam, ad Anversa, Liverpool, Le Havre, San Pietroburgo, Istanbul, Marsiglia, Valencia e altri. In Nord America a Montreal, Houston, Long Beach, Los Angeles, New Orleans, Seattle e altri. E poi alle Bahamas, Rio de Janeiro, Buenos Aires. E in Asia a Singapore, Ningbo, Khalifa e altri ancora. A fine dicembre, Til è anche entrata nel porto indiano di Ennore.
Le attività logistiche sono nelle mani della controllata Medlog, uno dei principali operatori per soluzioni logistiche integrate. Presente in 70 Paesi per volumi superiori ai 12 milioni di contenitori, si occupa del trasporto su camion, treni e chiatte. E poi dello stoccaggio della merce fuori dalla banchina (per evitare o alleggerire il congestionamento dei piazzali che ha un costo sempre maggiore nelle controstallìe), del magazzinaggio, dei cantieri per le riparazioni e la manutenzione dei container, dello sdoganamento, del personale e delle attrezzature per la movimentazione di carichi non imballati, e della refrigerazione. Da diverso tempo Msc ha deciso di sviluppare sempre di più la sua presenza sul ferro attraverso la sua società ferroviaria Medway che nel 2021 ha operato ben cinquemila treni trasportando circa 250mila contenitori da venti piedi su oltre 1,5 milioni di chilometri su rotaia. L'acquisizione di Wartsila per la produzione di carri ferroviari sarebbe perfettamente integrata nel vasto impero industriale, logistico e commerciale della famiglia Aponte. Come lo è pure il Cortenuova freight station, il nuovo progetto di polo intermodale gestito dalla società (Cfs) controllata al 60% da Medlog (Msc) e al 40% dallo sviluppatore immobiliare Vitali. Si tratta in sostanza di un nuovo inland terminal da 330mila metri quadrati per la ricezione, lo stoccaggio e la redistribuzione di container e unità di carico intermodali, che prenderà il posto dello scalo merci di Bergamo, un punto di riferimento fino a poco tempo fa per le imprese lombarde che però ha chiuso i battenti. Come si legge dal progetto allegato alla delibera comunale che lo ha approvato ad agosto del 2020, il comune della bassa bergamasca si trova in una posizione strategica, interessata dai corridoi Mediterraneo (8611 km), Reno-Alpi (3225 km) e Scandinavia-Mediterraneo (9374 km). I collegamenti ferroviari metteranno su rotaia merci da o per Genova e di lì fino a Barcellona, Valencia e Lisbona, Trieste e di lì fino a Kiev, Amburgo, il distretto della Ruhr, Rotterdam e Anversa. I treni passeranno in snodi intermodali diffusi in tutta Europa orientale e occidentale e che interesseranno i traffici delle aree più produttive d'Europa (Lombardia, Baden-Wurttemberg, Catalogna e Alveno-Rodano). Il nuovo polo prevede 70mila mq di verde, 2.500 mq di control room, 10mila mq di uffici, 5.000 mq di officine e altrettanti di centri servizi. Avrà una stazione merci, uno scalo ferroviario, una piattaforma intermodale e un'area di compensazione ambientale.
Inviato dal mio HD1903 utilizzando Tapatalk