La mail è andata poi per conoscenza a una cinquantina di altre persone (Comune Milano, provincia Varese, Regione Lombardia, Promos, associazione commercianti MonteNapoleone, associazione orefici, associazione albergatori, Fiera Milano, Bit, Certet Bocconi, etc)
Lettera aperta al presidente Camera Commercio di Milano dott. Carlo Sangalli
Oggetto: il rilancio di Milano e della Lombardia deve passare da Malpensa
Gentilissimo presidente Sangalli,
ho letto con molto interesse la Sua recente intervista al Corriere della Sera e ne apprezzo sia i contenuti sia lo spirito costruttivo per rilanciare la città e renderla attrattiva per tutti coloro che intendono soggiornare.
Vorrei però farLe notare che per attirare gli stranieri e in particolar modo quelli delle economie emergenti (o con ampio budget di spesa) servono anche voli diretti che consentano ai turisti e agli uomini di affari di raggiungere facilmente e in modo diretto Milano senza dover transitare per altri scali.
Come ben Lei saprà a Milano ci sono due grandi aeroporti: Linate e Malpensa.
Il primo molto comodo nei pressi della città che però consente solo voli di corto medio raggio in Italia e Europa, il secondo con altrettanti voli di corto e medio raggio oltre a un discreto network di lungo raggio che però non è paragonabile a quello degli scali di Parigi, Londra, Amsterdam, Madrid, Francoforte, Zurigo, Monaco o Amsterdam solo per citare i più importanti.
Nel campo aeronautico se non si ha alle spalle una città come Londra non ci si può permettere di avere due aeroporti che si fanno concorrenza reciproca sul medio raggio: questa situazione sta fortemente compromettendo le capacità di Malpensa e in modo particolare l'accessibilità diretta di Milano e della Lombardia sul lungo raggio. Basta pensare alle pochissime destinazioni servite il prossimo inverno sul Nord America (New York e Miami soltanto) per notare che qualcosa nel sistema non funziona.
Se da Linate gli italiani e gli stranieri volano su Chicago, Boston, Toronto, Los Angeles, Rio de Janeiro, Tokio o Kuala Lumpur passando da Parigi o Francoforte sarà assai difficile per una compagnia aprire il volo diretto da Malpensa che subisce questa concorrenza da un aeroporto privilegiato e più vicino alla città. Questi passeggeri non solo fanno un danno a Malpensa e al suo indotto (società di handling, catering, taxisti, hotel, turismo...) ma alimentano persino i PIL e le economie dei paesi concorrenti europei.
A Berlino e a Monaco hanno chiuso i vecchi scali cittadini per lasciare spazio a un unico grande aeroporto dove i voli di corto raggio consentono e alimentano i voli di lungo raggio in modo da massimizzare le sinergie e consentire massa critica per l’apertura di maggiori voli diretti, importantissimi per il bene della città e di tutta la regione limitrofa.
A Milano bisogna ancora capire che deve prevalere l'interesse generale dell'area metropolitana su quello particolare del singolo individuo: se proprio la città non vuole fare a meno di Linate perlomeno bisogna far convivere questi due aeroporti limitando Linate alla sola navetta per Roma aperta a tutti ma se non abbiamo il coraggio di far questo si può al massimo lasciare una frequenza al mattino e una alla sera per le capitali europee in modo che i “businessmen” siano facilitati (operazione da vagliare bene con le normative UE) ma è impensabile lasciare la situazione allo stallo attuale: ad esempio i 6 voli da Linate per Parigi di Air France oltre ai 3 di Alitalia non facilitano i milanesi ma li affossano perché lasciano fuggire a Parigi passeggeri indispensabili a Malpensa per alimentare i voli di lungo raggio che oggi mancano o peggio ancora che sono a rischio chiusura o che sono prossimi a ridurre le frequenze (Singapore ad esempio).
Ormai Malpensa è a soli 29 minuti di treno da Cadorna e 45 da Garibaldi-Centrale: è il vero e unico aeroporto di Milano che può ancora crescere e far aumentare le presenze di americani o giapponesi in città perché altrove non potranno mai atterrare se non facendo scalo e chissà quanti ne continuiamo a regalare a Parigi, a Londra, a Francoforte o a Roma.
Carissimo Presidente Sangalli, se davvero ha a cuore l'interesse di Milano e del suo hinterland, se davvero vuole rilanciare la città, il suo brand e il suo appeal nell'Olimpo europeo guardi gli esempi delle altre città europee (Berlino, Monaco, Madrid, Francoforte...) e chieda all'assessore dei Trasporti Raffaele Cattaneo cosa ne pensa al riguardo.
L'Associazione Aeroporti Lombardi, della quale faccio parte, da anni promuove lo sviluppo di Malpensa a beneficio di tutta l'economia e mobilità lombarda; più volte abbiamo cercato di far comprendere perché è opportuno e importante puntare su Malpensa nell'interesse collettivo del nostro tessuto economico, sociale e produttivo anche se ciò sarà a scapito di Linate: in ottica di una economia di scala, che è importante per il settore aeronautico, bisogna avere il coraggio di fare scelte coraggiose e lungimiranti come da tempo hanno fatto in molte altre città con ottimi risultati incrementando l'accesso intercontinentale, il lavoro e la ricchezza per la città stessa.
La Sua personalità è molto influente e importante su queste tematiche, non aspettiamo altro tempo perché dopo 15 anni di stallo il sistema aeroportuale lombardo è in forte crisi: servono persone e idee coraggiose e lungimiranti per l'interesse di tutti noi.
Con i migliori auspici di ricevere un suo riscontro, le porgo i più Cordiali Saluti