maclover ha scritto:So che scatenerò un putiferio, soprattutto tra gli imbruttiti, ma Milano è - ovviamente secondo me - non sopravvalutata, di più.
Ho vissuto a Milano per quasi 10 anni e credo di poter con cognizione di causa: ce la si canta e ce la si suona da soli.
Non basta chiamare un quartiere NoLo o aprire qualche locale di surrogata tendenza per definirsi internescional: francamente anche solo restando in ambito europeo, Milano fa una magra figura senza neppure dover scomodare Londra o Parigi, ma fermandosi a realtà “minori”.
Mi hanno sempre davvero fatto sorridere quei tanti, soprattutto milanesi di adozione, che pensano di essere finiti nel centro del mondo solo perché il ristorante fa pagare 30€ un primo mediocre o un tavolo all’Armani privé l’ha pagato 1.000€ anzi “un kappa”.
Certo, a Milano si fa bisniss perché è lì che sta tutto il menéigment (con un bell’accento marcato a rendere la parola piana anziché sdrucciola, primo indicatore per misurare lo standing di chi ti sta davanti).
Non nego certo che lavorativamente parlando non abbia uguali (in Italia), ma…
… cosa ha da offrire questa città ai turisti se non il Duomo, quattro passi in via Dante, un selfie al castello e una night-life che a Roma definirebbero coatta?
Ok, 1 giorno lo si riempie, 2 se ci si può permettere di fare shopping sfrenato alla Rina.
Il 3º si va al lago. E poi?
In linea di massima concordo. Per questo dico che si dovrebbe lavorare molto sul prodotto turistico. Milano non avrà mai il patrimonio artistico di Roma o quello naturale di Rio. Ma qualcosa potrebbe comunque fare se desse il massimo di sé a partire dall'ordine urbano fino ad arrivare alla valorizzazione di quello che abbiamo e alla creazione di veri percorsi turistici.
Se tutto ciò che sta dal livello strada al primo piano degli edifici fosse disegnato e mantenuto in maniera impeccabile cambierebbe tantissimo la percezione della città.
Non possiamo campare di sola moda, anche perché secondo me, in un mondo globalizzato, la gente prima o poi si stancherà di venire a Milano a comprare le stesse cose che può trovare a Dubai o a New York.
Trovo insopportabili i "MilanOttimisti" che credono di stare nel posto più figo del mondo. E secondo me potrebbero avere un brutto risveglio sul lungo termine, quando lo smart-working spinto porterà alla luce il fatto che la gente a Milano non ci voglia vivere realmente. Di fatti appena ha l'occasione (weekend, ponte, ferie varie) la gente non perde un minuto a partire, per poi tornare all'ultimo secondo possibile. Anche durante l'ultimo Salone del Mobile: giunto il venerdì i milanesi sono partiti tutti per il ponte. Sono rimasti solo i turisti e la gente coinvolta nel salone del mobile.
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