Terremoto ai vertici AIR ITALY
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In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
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Terremoto ai vertici AIR ITALY
https://www.olbianova.it/notizie/air-it ... e-manager/
Air Italy. Fuori tre manager
Mentre in Consiglio regionale si discute della vertenza di Air Italy, si apprende che tre manager della Compagnia, Massimo Crippa: direttore vendite (dimissionario), Andrea Andorno: responsabile commerciale e Marco Picardi: chief strategy and planning, non fanno più parte dell’organico della ex Meridiana. L’azienda, come nel suo stile,.....[segue]
Air Italy. Fuori tre manager
Mentre in Consiglio regionale si discute della vertenza di Air Italy, si apprende che tre manager della Compagnia, Massimo Crippa: direttore vendite (dimissionario), Andrea Andorno: responsabile commerciale e Marco Picardi: chief strategy and planning, non fanno più parte dell’organico della ex Meridiana. L’azienda, come nel suo stile,.....[segue]
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Beh dopo quello che è successo... immaginatevi Al Baker che riceve la notizia di continue cancellazioni di operativi... se come si dice è molto puntiglioso, permaloso e incazzoso... non penso che abbia tollerato molto queste figuracce.
- malpensante
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
EDIT
Io sono sempre stato convinto che dei manager originali di Meridiana non sarebbe rimasto nessuno, come nel giallo di Agatha Christie And Then There Were None.
Anzi, della Air Italy originale sarda non sarebbe rimasto niente. Qatar ha comprato un COA con degli equipaggi, dei meccanici e, malvolentieri, degli impiegati. Il resto dura minga, dura no.
Io sono sempre stato convinto che dei manager originali di Meridiana non sarebbe rimasto nessuno, come nel giallo di Agatha Christie And Then There Were None.
Anzi, della Air Italy originale sarda non sarebbe rimasto niente. Qatar ha comprato un COA con degli equipaggi, dei meccanici e, malvolentieri, degli impiegati. Il resto dura minga, dura no.
Ultima modifica di malpensante il mer 03 ott 2018, 00:25:40, modificato 1 volta in totale.
Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Probabilmente ne rimarrà solo uno: Rigotti
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Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Mah io non credo che riceva le notizie passivamente. Le rotte, gli operativi credi davvero li abbiano decisi in autonomia quelli della dirigenza IG che adesso sono dimissionari/licenziati ?milmxp ha scritto:Beh dopo quello che è successo... immaginatevi Al Baker che riceve la notizia di continue cancellazioni di operativi... se come si dice è molto puntiglioso, permaloso e incazzoso... non penso che abbia tollerato molto queste figuracce.
All'oscuro o peggio in dissidenza con Al Baker? Mi sembra veramente impossibile.
SInceramente per quanto Al Baker si sia sempre sforzato di far credere che il vettore fosse indipendente da QR, ho sempre pensato che già comandasse molto più del 49%.
A partire dal fatto che quanti, quali aerei e quando consegnarli era già tutto stabilito da Doha. Così come il servizio, la livrea, gli interni, la divisa etc. Tutte osservazioni già uscite fuori in passato.
Certo magari lui avrebbe preferito fin dall'inizio persone scelte da lui e non ereditate, ma dubito comunque che quelli attuali abbiano avuto molta libertà manageriale nelle scelte intraprese finora.
- malpensante
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Sulle divise però pare che l'orlo delle gonne verrà alzato e che la vita verrà stretta al punto giusto, senza lasciare il lasco.
Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Non dico questo, ma penso che sulle programmazioni qualche margine di autonomia l'abbiano avuto.canadian#affairs ha scritto:Mah io non credo che riceva le notizie passivamente. Le rotte, gli operativi credi davvero li abbiano decisi in autonomia quelli della dirigenza IG che adesso sono dimissionari/licenziati ?milmxp ha scritto:Beh dopo quello che è successo... immaginatevi Al Baker che riceve la notizia di continue cancellazioni di operativi... se come si dice è molto puntiglioso, permaloso e incazzoso... non penso che abbia tollerato molto queste figuracce.
All'oscuro o peggio in dissidenza con Al Baker? Mi sembra veramente impossibile.
SInceramente per quanto Al Baker si sia sempre sforzato di far credere che il vettore fosse indipendente da QR, ho sempre pensato che già comandasse molto più del 49%.
A partire dal fatto che quanti, quali aerei e quando consegnarli era già tutto stabilito da Doha. Così come il servizio, la livrea, gli interni, la divisa etc. Tutte osservazioni già uscite fuori in passato.
Certo magari lui avrebbe preferito fin dall'inizio persone scelte da lui e non ereditate, ma dubito comunque che quelli attuali abbiano avuto molta libertà manageriale nelle scelte intraprese finora.
- mattaus313
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Vero è che le cose non stanno andando a gonfie vele ai nostri occhi, ma questo cambio di vertice non penso sia cosi strano, hanno cambiato radicalmente la società, è fisiologico che debba cambiare anche la dirigenza. Non penso neanche sia dovuto alle cattive performance di alcune rotte, non dimentichiamoci che i piani industriali non sono mai basati su qualche mese ma su molti anni e per natura possono prevedere delle correzioni.
La chiusura di Mosca è imputabile al fatto che sia una rotta della vecchia gestione, la riduzione delle destinazioni indiane possiamo pensare siano dovuta o ad una revisione o al fatto che è un periodo morto e a Doha non vogliono rischiare di perdere troppo, cosi come il 4° 330 in prestito possa voler dire liquidità certa + portare Finnair dalla propria in ottica OW. Tutte cose che noi possiamo immaginare, ma i piani come giustamente si è detto, arrivano di fatto da Doha, e voglio pensare che li sappiano il fatto loro. Diversamente da quanto successo con LHI e AirOne (cose successe tra l'altro 10 anni fa, e da allora ne sono cambiate di cose).
Personalmente, questi cambi li vedo positivi, se delle persone erano alla guida di un'azienda che perdeva è giusto che non guidino un'azienda completamente rinnovata che vuole guadagnare e ritagliarsi una sua fetta di mercato.
Spero di non sbagliarmi.
La chiusura di Mosca è imputabile al fatto che sia una rotta della vecchia gestione, la riduzione delle destinazioni indiane possiamo pensare siano dovuta o ad una revisione o al fatto che è un periodo morto e a Doha non vogliono rischiare di perdere troppo, cosi come il 4° 330 in prestito possa voler dire liquidità certa + portare Finnair dalla propria in ottica OW. Tutte cose che noi possiamo immaginare, ma i piani come giustamente si è detto, arrivano di fatto da Doha, e voglio pensare che li sappiano il fatto loro. Diversamente da quanto successo con LHI e AirOne (cose successe tra l'altro 10 anni fa, e da allora ne sono cambiate di cose).
Personalmente, questi cambi li vedo positivi, se delle persone erano alla guida di un'azienda che perdeva è giusto che non guidino un'azienda completamente rinnovata che vuole guadagnare e ritagliarsi una sua fetta di mercato.
Spero di non sbagliarmi.
"Because you needed a lot of capital in an airline, you needed to be where the financial markets were, and obviously that's New York"
Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie.
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
... sugli alberiKittyHawk ha scritto:Si sta
come d'autunno
sugli alberi
le foglie.
le scimmie.
Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
certo che con la crisi di alitalia che si sta avvicinando l'ideale sarebbe una IG con una programmazione molto stabile e continua per accelerare il travaso di passeggeri. Peccato....
Sara' una battaglia e speriamo di vincerla, incrocio le dita
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20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Ad Alitalia c è ormai poco da fregare, specie a Milano.spanna ha scritto:certo che con la crisi di alitalia che si sta avvicinando l'ideale sarebbe una IG con una programmazione molto stabile e continua per accelerare il travaso di passeggeri. Peccato....
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
mica vero...c'e' puzza di rumors da rompiballe...kco ha scritto:Ad Alitalia c è ormai poco da fregare, specie a Milano.spanna ha scritto:certo che con la crisi di alitalia che si sta avvicinando l'ideale sarebbe una IG con una programmazione molto stabile e continua per accelerare il travaso di passeggeri. Peccato....
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- malpensante
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Il mercato India-Italia è quello che è, inoltre sono presenti Air India e Alitalia, con transiti una di là, l'altra di qua e offerte a basso costo di tutte le compagnie del Golfo.mattaus313 ha scritto:la riduzione delle destinazioni indiane possiamo pensare siano dovuta o ad una revisione o al fatto che è un periodo morto e a Doha non vogliono rischiare di perdere troppo
La rete feed di Air Italy è solo un abbozzo, non ci sono partnership di c/s. Il futuro somiglierà, nei piani, allo scissor hub di Jet Airways a Bruxelles di qualche anno fa, ma adesso c'è solo una delle due forbici e quella più difficile, la indiana. Per funzionare ci vogliono almeno altre destinazioni nordamericane, ad iniziare da Toronto. Senza è molto, molto difficile riempire gli aerei dall'India e la cosa più sensata è volare al massimo 3-4xw. Ma si sapeva anche prima.
New York, Miami e Bangkok, salvo stagionalità, sono destinazioni dove gli Italiani vanno in massa e, se vendi a poco, riempi gli aerei senza problemi, purché non ti preoccupi di riempire la cassa con i ricavi. L'India neanche se vendi i biglietti a 0,99 euro.
Io continuo ad essere convinto che i feed debbano auto-sostenersi con il point-to-point il più possibile e che dunque Air Italy debba offrire un orario paragonabile a quello degli altri vettori presenti a Milano, con tre rotazioni al giorno su Napoli, Catania e Palermo, tutti i giorni. Magari fare meno destinazioni, ma farle bene, altrimenti i voli nazionali restano vuoti.
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
E' proprio cosi, sposo in pieno il tuo pensiero. Ad ogni modo se Airitaly vuole veramente diventare una "compagnia di bandiera seria" deve necessariamente incrementare le frequenze dal Sud a Mxp altrimenti è una pagliacciata. Per riempire i grandi boeing/airbus serve anche l'apporto di pax da NAP, CTA, PMO, BRI con orari strategici per il lungo raggio.malpensante ha scritto:Il mercato India-Italia è quello che è, inoltre sono presenti Air India e Alitalia, con transiti una di là, l'altra di qua e offerte a basso costo di tutte le compagnie del Golfo.mattaus313 ha scritto:la riduzione delle destinazioni indiane possiamo pensare siano dovuta o ad una revisione o al fatto che è un periodo morto e a Doha non vogliono rischiare di perdere troppo
La rete feed di Air Italy è solo un abbozzo, non ci sono partnership di c/s. Il futuro somiglierà, nei piani, allo scissor hub di Jet Airways a Bruxelles di qualche anno fa, ma adesso c'è solo una delle due forbici e quella più difficile, la indiana. Per funzionare ci vogliono almeno altre destinazioni nordamericane, ad iniziare da Toronto. Senza è molto, molto difficile riempire gli aerei dall'India e la cosa più sensata è volare al massimo 3-4xw. Ma si sapeva anche prima.
New York, Miami e Bangkok, salvo stagionalità, sono destinazioni dove gli Italiani vanno in massa e, se vendi a poco, riempi gli aerei senza problemi, purché non ti preoccupi di riempire la cassa con i ricavi. L'India neanche se vendi i biglietti a 0,99 euro.
Io continuo ad essere convinto che i feed debbano auto-sostenersi con il point-to-point il più possibile e che dunque Air Italy debba offrire un orario paragonabile a quello degli altri vettori presenti a Milano, con tre rotazioni al giorno su Napoli, Catania e Palermo, tutti i giorni. Magari fare meno destinazioni, ma farle bene, altrimenti i voli nazionali restano vuoti.
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Anche se devo dire che alla fine hanno chiuso proprio DME dove esisteva l'unico accordo commerciale di code-sharing con S7, credo comunque che, da come si sta delineando la situazione, degli accordi di code-sharing lato USA, India e Tailandia, ma anche con vettori UE su MXP (tipo Vueling), potrebbero essere più importanti rispetto a tante nuove aperture...
- mattaus313
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
Sicuramente devono autosostenersi, per questo reputo fondamentali alcune destinazioni europee dove ci sia massa critica. Speriamo si muova qualcosa nel breve periodo almeno lato CS almeno con Vueling e Levelmalpensante ha scritto:Il mercato India-Italia è quello che è, inoltre sono presenti Air India e Alitalia, con transiti una di là, l'altra di qua e offerte a basso costo di tutte le compagnie del Golfo.mattaus313 ha scritto:la riduzione delle destinazioni indiane possiamo pensare siano dovuta o ad una revisione o al fatto che è un periodo morto e a Doha non vogliono rischiare di perdere troppo
La rete feed di Air Italy è solo un abbozzo, non ci sono partnership di c/s. Il futuro somiglierà, nei piani, allo scissor hub di Jet Airways a Bruxelles di qualche anno fa, ma adesso c'è solo una delle due forbici e quella più difficile, la indiana. Per funzionare ci vogliono almeno altre destinazioni nordamericane, ad iniziare da Toronto. Senza è molto, molto difficile riempire gli aerei dall'India e la cosa più sensata è volare al massimo 3-4xw. Ma si sapeva anche prima.
New York, Miami e Bangkok, salvo stagionalità, sono destinazioni dove gli Italiani vanno in massa e, se vendi a poco, riempi gli aerei senza problemi, purché non ti preoccupi di riempire la cassa con i ricavi. L'India neanche se vendi i biglietti a 0,99 euro.
Io continuo ad essere convinto che i feed debbano auto-sostenersi con il point-to-point il più possibile e che dunque Air Italy debba offrire un orario paragonabile a quello degli altri vettori presenti a Milano, con tre rotazioni al giorno su Napoli, Catania e Palermo, tutti i giorni. Magari fare meno destinazioni, ma farle bene, altrimenti i voli nazionali restano vuoti.
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Re: Terremoto ai vertici AIR IYALY
ROSSEN DIMITROV NOMINATO CHIEF OPERATIONS OFFICER
Olbia, 3 ottobre 2018 – Air Italy è lieta di annunciare che Rossen Dimitrov, già Chief Customer Experience Officer dallo scorso aprile, è stato nominato con effetto immediato Chief Operating Officer della Compagnia.
Neil Mills, che ha ricoperto fino ad oggi il ruolo di Chief Operating Officer, ha lasciato la Compagnia per ragioni personali. L’intero Consiglio di Amministrazione ha ringraziato Mills per il suo impegno nel guidare l’azienda durante la prima fase operativa del nuovo progetto industriale.
Rossen Dimitrov avrà il ruolo di coordinare e dirigere tutte le funzioni della Società, in linea con gli indirizzi del Consiglio di Amministrazione e manterrà la responsabilità diretta del customer experience.
Il Vice Presidente di Air Italy, Marco Rigotti, ha dichiarato: “Sarò molto lieto di supportare Rossen nel suo nuovo ruolo. Grazie alla sua notevole esperienza nel guidare complessi team di persone in una varietà di ambiti, sarà in grado di gestire una organizzazione rinnovata e focalizzata su obiettivi ambiziosi che la Compagnia punta a raggiungere in questa seconda fase più avanzata del progetto. Rossen ha già dimostrato dall’inizio del suo mandato una comprovata capacità di guidare il cambiamento all'interno dell'organizzazione. Il suo nuovo incarico mostra anche quanto sia determinata la volontà di Air Italy nel rendere l'esperienza del cliente una priorità chiave per la crescita e lo sviluppo in atto."
Restano invariate le responsabilità dell'attuale Accountable Manager della Compagnia.
Da nota stampa in mio possesso
Olbia, 3 ottobre 2018 – Air Italy è lieta di annunciare che Rossen Dimitrov, già Chief Customer Experience Officer dallo scorso aprile, è stato nominato con effetto immediato Chief Operating Officer della Compagnia.
Neil Mills, che ha ricoperto fino ad oggi il ruolo di Chief Operating Officer, ha lasciato la Compagnia per ragioni personali. L’intero Consiglio di Amministrazione ha ringraziato Mills per il suo impegno nel guidare l’azienda durante la prima fase operativa del nuovo progetto industriale.
Rossen Dimitrov avrà il ruolo di coordinare e dirigere tutte le funzioni della Società, in linea con gli indirizzi del Consiglio di Amministrazione e manterrà la responsabilità diretta del customer experience.
Il Vice Presidente di Air Italy, Marco Rigotti, ha dichiarato: “Sarò molto lieto di supportare Rossen nel suo nuovo ruolo. Grazie alla sua notevole esperienza nel guidare complessi team di persone in una varietà di ambiti, sarà in grado di gestire una organizzazione rinnovata e focalizzata su obiettivi ambiziosi che la Compagnia punta a raggiungere in questa seconda fase più avanzata del progetto. Rossen ha già dimostrato dall’inizio del suo mandato una comprovata capacità di guidare il cambiamento all'interno dell'organizzazione. Il suo nuovo incarico mostra anche quanto sia determinata la volontà di Air Italy nel rendere l'esperienza del cliente una priorità chiave per la crescita e lo sviluppo in atto."
Restano invariate le responsabilità dell'attuale Accountable Manager della Compagnia.
Da nota stampa in mio possesso
visto e considerato che i NIMBY sono contro tutto..... perche non se ne vanno in giro a dorso di mulo e non col SUV
LO STIVALE E' DI MODA nel cxxo di AZ
LO STIVALE E' DI MODA nel cxxo di AZ
Re: Terremoto ai vertici AIR ITALY
Mi spiego ora la faccia da funerale che aveva all'inaugurazione della Bangkok il 9 settembre...
Re: Terremoto ai vertici AIR ITALY
Andiamo bene, chissà che bel clima si respira nella compagnia.
Comunque mi sembra una pessima notizia, hanno messo a capo di una compagnia che andrebbe rivoltata come un calzino il Chief Customer Experience Officer, e nel comunicato non si parla neanche di interim. Non so, spero di sbagliare, ma ho dei brutti presentimenti.
Comunque mi sembra una pessima notizia, hanno messo a capo di una compagnia che andrebbe rivoltata come un calzino il Chief Customer Experience Officer, e nel comunicato non si parla neanche di interim. Non so, spero di sbagliare, ma ho dei brutti presentimenti.
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Re: Terremoto ai vertici AIR ITALY
Male, però fino a quando rimane Rigotti non sono preoccupato. Questi cambi di operativi sono più dovuti a turbolenze interne che ai risultati (che cq non sono buoni).
Re: Terremoto ai vertici AIR ITALY
Butto la domanda un po' scomoda: secondo voi chiudono? Cioè, stanno passando la mannaia sul network... ogni giorno... il cambio del management non è quasi mai un buon segno.
Io spero di sbagliarmi, ma sembra di essere tornati a Maggio 2011 ai tempi di LHI...
Non lo dico perché spero che chiudano, anzi... :azz: ma... con gli aerei che arrivano col contagocce, con ENAC che sicuramente non stenderà i tappeti rossi, con i sindacati Sardi che brontolano, con gli slot che non si trovano, con i bilaterali blindati per le zone che contano... con un rosso quasi quadruplicato rispetto a quello preventivato... voi andreste avanti a metterci i soldi?
Io spero di sbagliarmi, ma sembra di essere tornati a Maggio 2011 ai tempi di LHI...
Non lo dico perché spero che chiudano, anzi... :azz: ma... con gli aerei che arrivano col contagocce, con ENAC che sicuramente non stenderà i tappeti rossi, con i sindacati Sardi che brontolano, con gli slot che non si trovano, con i bilaterali blindati per le zone che contano... con un rosso quasi quadruplicato rispetto a quello preventivato... voi andreste avanti a metterci i soldi?
- mattaus313
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Re: Terremoto ai vertici AIR ITALY
milmxp ha scritto:Butto la domanda un po' scomoda: secondo voi chiudono? Cioè, stanno passando la mannaia sul network... ogni giorno... il cambio del management non è quasi mai un buon segno.
Io spero di sbagliarmi, ma sembra di essere tornati a Maggio 2011 ai tempi di LHI...
Non lo dico perché spero che chiudano, anzi... :azz: ma... con gli aerei che arrivano col contagocce, con ENAC che sicuramente non stenderà i tappeti rossi, con i sindacati Sardi che brontolano, con gli slot che non si trovano, con i bilaterali blindati per le zone che contano... con un rosso quasi quadruplicato rispetto a quello preventivato... voi andreste avanti a metterci i soldi?
Premetto che sono un pessimista nato.
Quanto questi timori sono dettati da condizioni reali e quanto dalle esperienze pregresse (abbandono di AZ, fallimento di LHI, AirOne) il tutto condito da un (purtroppo verosimile ma a tratti vero) "ci remano tutti contro"?
Come ho già detto, i piani industriali contemplano scenari, nessuno si aspettava che andasse tutto bene fin da subito, magari a Doha hanno fatto male i calcoli e hanno fatto qualche revisione, ma forse solo nel 2015 dalle parti di Roma si aspettavano di fare utile in 3 anni. Non è passato ancora un anno e stiamo per entrare nel periodo morto, sono state aperte rotte sugli USA che sembrano andare, quelle nuove asiatiche è vero al momento non sono performanti ma probabilmente con qualche aggiustamento in periodi migliori potrebbero decollare, e se cosi non dovesse essere quei 5 A330 si possono provare a piazzare su mete USA che magari rendono di più.
E' vero, forse le cose stanno andando peggio del previsto. I manager che cambiano non sono necessariamente un fattore negativo, anzi, lo disse anche Marchionne in una conferenza che quando c'è da rilanciare un'azienda una delle prime cose è cambiare completamente il vertice (è vero, situazione diversa ma penso ci siano concetti validi in quello che ha detto se è riuscito a non far portare i libri in tribunale).
Speriamo sia solo una piccola turbolenza e magari andando verso dicembre si muova qualcosa di buono.
PS: nella peggiore delle ipotesi, ovvero quella di chiusura, Malpensa si è ripresa dal DeHub di AZ in tempi peggiori, penso possa fare altrettanto visto lo stato attuale di IG.
5th freedom a manetta, hub Emirates-EasyJet con transiti, facciamo incazzare gli americani e via (provocazione eh, si scherza)
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