L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Regole del forum
in questa sezione si trattano tutti gli argomenti riguardanti vettori aerei con COA estero
in questa sezione si trattano tutti gli argomenti riguardanti vettori aerei con COA estero
- malpensante
- Messaggi: 18625
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire.
Alitalia? Ha un’occasione unica»
di Leonard Berberi 01 giu 2020
L'amministratore delegato del Gruppo Lufthansa, Carsten Spohr, lo chiama «Presidente», in italiano. E a lui ha chiesto di seguire uno dei dossier più delicati: Alitalia. Poi è arrivato il coronavirus e la questione è stata accantonata. Per ora. «Ero proprio con Spohr al simulatore di volo, a inizio marzo, quando abbiamo visto i primi effetti del Covid-19 sulle prenotazioni», racconta al Corriere della Sera Joerg Eberhart, presidente e amministratore delegato di Air Dolomiti. E come erano? «In pochi giorni segnavano un crollo del 97%, una cosa mai vista». Il vettore italiano — che fa parte del colosso tedesco dei cieli — ha il quartier generale a Verona, conta 15 aerei, impiega 748 dipendenti e nel 2019 ha trasportato 2,5 milioni di passeggeri, diventando la seconda aviolinea tricolore dopo Alitalia (21,3 milioni). In media prima della pandemia aveva ricavi mensili di circa 20 milioni di euro e costi fissi di 5-10 milioni. Con Eberhart la conversazione telefonica avviene «dopo undici settimane per niente facili».
Cosa avete fatto agli inizi della pandemia?
«La priorità è stata la tutela della salute dei dipendenti e dei clienti. I passeggeri si sono quasi azzerati entro una settimana dal primo focolaio lombardo. Abbiamo dovuto gestire una situazione drammatica cercando persino di trovare posti dove parcheggiare gli aerei».
Però non vi siete mai fermati del tutto.
«Il nostro operativo si è ridotto del 98%, siamo passati da un centinaio di voli al giorno ai due da Milano Malpensa per Francoforte — per conto di Lufthansa —, ma è chiaro che non sono profittevoli. Tutto questo al netto della decina di viaggi in collaborazione con l’Unità di crisi della Farnesina per il rimpatrio dei connazionali italiani fermi all’estero. In parallelo abbiamo dovuto gestire le cancellazioni: erano così tante che abbiamo trasferito alcune persone da altre aree per rafforzare il servizio clienti».
Niente prenotazioni, tante cancellazioni: che conseguenze hanno avuto sui soldi a disposizione?
«La liquidità è stata un problema all’inizio: sono venuti meno i ricavi, ma sono rimasti i costi fissi come il leasing, il personale. Avevamo cassa per 3-4 settimane prima del fallimento. Così abbiamo spostato i pagamenti di 120 giorni (come le bollette di Eurocontrol, i fornitori del catering), abbiamo mandato in cassa integrazione tutti i 748 dipendenti e attinto ai fondi del gruppo Lufthansa».
Come siete messi ora?
«Molto meglio: abbiamo almeno sei mesi di liquidità».
Quanto bruciate di cassa?
«Circa 5 milioni di euro al mese».
In Italia c’è anche il tema del distanziamento a bordo di un metro tra i passeggeri.
«È stata una criticità ulteriore: sui nostri Embraer da 120 posti potevamo venderne la metà, cioè 60».
Con che tassi di riempimento?
«30-40 passeggeri per volo».
Poca domanda: il distanziamento non sembra sia stato un ostacolo per voi...
«In realtà alcuni giorni avevamo molti più viaggiatori, ma non potevamo vendere i posti. Il distanziamento è un problema per il settore, speriamo si arrivi a una soluzione non così penalizzante anche in Italia».
Non le piace questa misura?
«All’inizio secondo me aveva senso, ma adesso che si va verso la riapertura mi auguro che dalla metà di giugno ci sia un accordo a livello europeo. Servono misure alternative meno penalizzanti».
Il governo ha stanziato 130 milioni di euro per i vettori italiani: voi, Neos e Blue Panorama.
«Confermo. È una mossa che sicuramente ci aiuta a risarcire parte dei danni subiti a causa del coronavirus. Ma dobbiamo capire ancora i dettagli. Aggiungo anche che per noi vettori questi 130 milioni ci danno ulteriore responsabilità e ci spronano a investire al meglio questi soldi».
Quanto andrà a ciascuna compagnia?
«Non lo sappiamo ancora. Credo che saranno divisi sulla base del principio del danno subito: chi aveva più ricavi dovrebbe ricevere di più».
Lo Stato intende sborsare 3 miliardi per Alitalia. Che ne pensa?
«La situazione di Alitalia non è paragonabile a quella degli altri vettori italiani. La compagnia ora ha un’opportunità storica in un momento unico: tutte le aviolinee devono iniziare da zero».
Quindi si parte tutti dallo stesso punto?
«Sì, ma altri hanno oneri e prestiti da restituire nei prossimi anni, Alitalia no e questo la pone in una situazione favorevole. Non solo: ha la possibilità di firmare nuovi contratti, accordi di leasing e con gli aeroporti più favorevoli».
Molti dicono che quei soldi siano uno sproposito, a voler essere diplomatici.
«Io invece ritengo che sia legittimo che un governo cerchi di tutelare parte dell’infrastruttura del Paese, così fondamentale per il turismo e l’economia».
Con tre miliardi in cassa Alitalia potrebbe diventare ancora più appetibile per Lufthansa.
«Come gruppo ribadiamo di essere disposti a una partnership commerciale con loro. Ma è fondamentale che il governo italiano punti su un management che ha una esperienza profonda nel settore».
Come avete organizzato la ripartenza di Air Dolomiti?
«Da metà giugno aumentiamo i posti a disposizione del 20%. Dal 5 giugno decolliamo dall’aeroporto di Firenze verso Catania, Palermo e Cagliari».
Firenze sembra la vostra seconda base in Italia dopo Verona.
«È così. Non voliamo dalla città su rotte stagionali, anzi. Vogliamo diventare il vettore principale a Firenze, grazie anche al nuovo centro di manutenzione e agli ottimi rapporti con Toscana Aeroporti. Lo scalo fiorentino è perfetto per i nostri Embraer e nei prossimi 2-3 anni vogliamo sperimentare molto, vogliamo creare opportunità di mercato».
Da Firenze volate sui due hub di Lufthansa, Francoforte e Monaco. Dove vorreste espandervi?
«Vorremmo collegare la Toscana con gli altri hub del gruppo, Zurigo e Vienna. Ma vorremmo anche per esempio operare la Firenze-Berlino o andare verso altre capitali europee».
Quindi sta cambiando la strategia di Air Dolomiti?
«Sì, pensiamo a un nuovo modello. Non solo feederaggio verso gli hub di Lufthansa, ma anche voli punto a punto».
Nella flotta di 15 Embraer quanti voleranno a metà giugno?
«Tre».
Le prenotazioni come stanno andando?
«Meglio, sono in aumento. Per giugno vediamo ancora dell’incertezza, luglio invece inizia ad avere segnali positivi».
L’idea è di ripartire prima sui voli domestici, poi europei?
«Sì, ma è importante anche riprendere il prima possibile i collegamenti intercontinentali».
Le persone forse non si sentono ancora sicure.
«La loro fiducia è fondamentale dopo questa crisi che ha colpito tutti. Per questo servono linee guida chiare a livello europeo».
https://www.corriere.it/economia/aziend ... d6db.shtml
Alitalia? Ha un’occasione unica»
di Leonard Berberi 01 giu 2020
L'amministratore delegato del Gruppo Lufthansa, Carsten Spohr, lo chiama «Presidente», in italiano. E a lui ha chiesto di seguire uno dei dossier più delicati: Alitalia. Poi è arrivato il coronavirus e la questione è stata accantonata. Per ora. «Ero proprio con Spohr al simulatore di volo, a inizio marzo, quando abbiamo visto i primi effetti del Covid-19 sulle prenotazioni», racconta al Corriere della Sera Joerg Eberhart, presidente e amministratore delegato di Air Dolomiti. E come erano? «In pochi giorni segnavano un crollo del 97%, una cosa mai vista». Il vettore italiano — che fa parte del colosso tedesco dei cieli — ha il quartier generale a Verona, conta 15 aerei, impiega 748 dipendenti e nel 2019 ha trasportato 2,5 milioni di passeggeri, diventando la seconda aviolinea tricolore dopo Alitalia (21,3 milioni). In media prima della pandemia aveva ricavi mensili di circa 20 milioni di euro e costi fissi di 5-10 milioni. Con Eberhart la conversazione telefonica avviene «dopo undici settimane per niente facili».
Cosa avete fatto agli inizi della pandemia?
«La priorità è stata la tutela della salute dei dipendenti e dei clienti. I passeggeri si sono quasi azzerati entro una settimana dal primo focolaio lombardo. Abbiamo dovuto gestire una situazione drammatica cercando persino di trovare posti dove parcheggiare gli aerei».
Però non vi siete mai fermati del tutto.
«Il nostro operativo si è ridotto del 98%, siamo passati da un centinaio di voli al giorno ai due da Milano Malpensa per Francoforte — per conto di Lufthansa —, ma è chiaro che non sono profittevoli. Tutto questo al netto della decina di viaggi in collaborazione con l’Unità di crisi della Farnesina per il rimpatrio dei connazionali italiani fermi all’estero. In parallelo abbiamo dovuto gestire le cancellazioni: erano così tante che abbiamo trasferito alcune persone da altre aree per rafforzare il servizio clienti».
Niente prenotazioni, tante cancellazioni: che conseguenze hanno avuto sui soldi a disposizione?
«La liquidità è stata un problema all’inizio: sono venuti meno i ricavi, ma sono rimasti i costi fissi come il leasing, il personale. Avevamo cassa per 3-4 settimane prima del fallimento. Così abbiamo spostato i pagamenti di 120 giorni (come le bollette di Eurocontrol, i fornitori del catering), abbiamo mandato in cassa integrazione tutti i 748 dipendenti e attinto ai fondi del gruppo Lufthansa».
Come siete messi ora?
«Molto meglio: abbiamo almeno sei mesi di liquidità».
Quanto bruciate di cassa?
«Circa 5 milioni di euro al mese».
In Italia c’è anche il tema del distanziamento a bordo di un metro tra i passeggeri.
«È stata una criticità ulteriore: sui nostri Embraer da 120 posti potevamo venderne la metà, cioè 60».
Con che tassi di riempimento?
«30-40 passeggeri per volo».
Poca domanda: il distanziamento non sembra sia stato un ostacolo per voi...
«In realtà alcuni giorni avevamo molti più viaggiatori, ma non potevamo vendere i posti. Il distanziamento è un problema per il settore, speriamo si arrivi a una soluzione non così penalizzante anche in Italia».
Non le piace questa misura?
«All’inizio secondo me aveva senso, ma adesso che si va verso la riapertura mi auguro che dalla metà di giugno ci sia un accordo a livello europeo. Servono misure alternative meno penalizzanti».
Il governo ha stanziato 130 milioni di euro per i vettori italiani: voi, Neos e Blue Panorama.
«Confermo. È una mossa che sicuramente ci aiuta a risarcire parte dei danni subiti a causa del coronavirus. Ma dobbiamo capire ancora i dettagli. Aggiungo anche che per noi vettori questi 130 milioni ci danno ulteriore responsabilità e ci spronano a investire al meglio questi soldi».
Quanto andrà a ciascuna compagnia?
«Non lo sappiamo ancora. Credo che saranno divisi sulla base del principio del danno subito: chi aveva più ricavi dovrebbe ricevere di più».
Lo Stato intende sborsare 3 miliardi per Alitalia. Che ne pensa?
«La situazione di Alitalia non è paragonabile a quella degli altri vettori italiani. La compagnia ora ha un’opportunità storica in un momento unico: tutte le aviolinee devono iniziare da zero».
Quindi si parte tutti dallo stesso punto?
«Sì, ma altri hanno oneri e prestiti da restituire nei prossimi anni, Alitalia no e questo la pone in una situazione favorevole. Non solo: ha la possibilità di firmare nuovi contratti, accordi di leasing e con gli aeroporti più favorevoli».
Molti dicono che quei soldi siano uno sproposito, a voler essere diplomatici.
«Io invece ritengo che sia legittimo che un governo cerchi di tutelare parte dell’infrastruttura del Paese, così fondamentale per il turismo e l’economia».
Con tre miliardi in cassa Alitalia potrebbe diventare ancora più appetibile per Lufthansa.
«Come gruppo ribadiamo di essere disposti a una partnership commerciale con loro. Ma è fondamentale che il governo italiano punti su un management che ha una esperienza profonda nel settore».
Come avete organizzato la ripartenza di Air Dolomiti?
«Da metà giugno aumentiamo i posti a disposizione del 20%. Dal 5 giugno decolliamo dall’aeroporto di Firenze verso Catania, Palermo e Cagliari».
Firenze sembra la vostra seconda base in Italia dopo Verona.
«È così. Non voliamo dalla città su rotte stagionali, anzi. Vogliamo diventare il vettore principale a Firenze, grazie anche al nuovo centro di manutenzione e agli ottimi rapporti con Toscana Aeroporti. Lo scalo fiorentino è perfetto per i nostri Embraer e nei prossimi 2-3 anni vogliamo sperimentare molto, vogliamo creare opportunità di mercato».
Da Firenze volate sui due hub di Lufthansa, Francoforte e Monaco. Dove vorreste espandervi?
«Vorremmo collegare la Toscana con gli altri hub del gruppo, Zurigo e Vienna. Ma vorremmo anche per esempio operare la Firenze-Berlino o andare verso altre capitali europee».
Quindi sta cambiando la strategia di Air Dolomiti?
«Sì, pensiamo a un nuovo modello. Non solo feederaggio verso gli hub di Lufthansa, ma anche voli punto a punto».
Nella flotta di 15 Embraer quanti voleranno a metà giugno?
«Tre».
Le prenotazioni come stanno andando?
«Meglio, sono in aumento. Per giugno vediamo ancora dell’incertezza, luglio invece inizia ad avere segnali positivi».
L’idea è di ripartire prima sui voli domestici, poi europei?
«Sì, ma è importante anche riprendere il prima possibile i collegamenti intercontinentali».
Le persone forse non si sentono ancora sicure.
«La loro fiducia è fondamentale dopo questa crisi che ha colpito tutti. Per questo servono linee guida chiare a livello europeo».
https://www.corriere.it/economia/aziend ... d6db.shtml
- malpensante
- Messaggi: 18625
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Ho capito a che cosa servono i tre miliardi ad Alitalia: è la dote per trovarle marito.
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Ma ovviamente non tutti vanno bene ("Ma è fondamentale che il governo italiano punti su un management che ha una esperienza profonda nel settore" cit.) .malpensante ha scritto: Ho capito a che cosa servono i tre miliardi ad Alitalia: è la dote per trovarle marito.
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Joerg Eberhart figlio di buona donna comunque
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Ma come, Eberarth non era l'idolo del forum, quello che in Commissione trasporti aveva spergiurato che AZ era un cadavere e che sarebbe dovuta migrare a MXP (chiudendo LIN)?
Ora che parla come un ministro della repubblica, inneggiando all'importanza della compagnia per l'economia e per il turismo (sic) e sostenendo che AZ parte da zero come tutte le compagnie (ri-sic), come la mettiamo? E ovviamente nessun accenno a opportuni cambiamenti di hub...
Da ricordare a futura memoria per chi ama credere ciecamente alle parole purchè siamo miele per MXP.
Ora che parla come un ministro della repubblica, inneggiando all'importanza della compagnia per l'economia e per il turismo (sic) e sostenendo che AZ parte da zero come tutte le compagnie (ri-sic), come la mettiamo? E ovviamente nessun accenno a opportuni cambiamenti di hub...
Da ricordare a futura memoria per chi ama credere ciecamente alle parole purchè siamo miele per MXP.
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Ma credi veramente che siano parole oneste le sue? Suvvia belumosi...belumosi ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 11:43:42 Ma come, Eberarth non era l'idolo del forum, quello che in Commissione trasporti aveva spergiurato che AZ era un cadavere e che sarebbe dovuta migrare a MXP (chiudendo LIN)?
Ora che parla come un ministro della repubblica, inneggiando all'importanza della compagnia per l'economia e per il turismo (sic) e sostenendo che AZ parte da zero come tutte le compagnie (ri-sic), come la mettiamo? E ovviamente nessun accenno a opportuni cambiamenti di hub...
Da ricordare a futura memoria per chi ama credere ciecamente alle parole purchè siamo miele per MXP.
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Ti sei già risposto da solo nel tuo post precedente, che per inciso è applicabile a chiunque sia a certi livelli.D960 ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 11:44:47Ma credi veramente che siano parole oneste le sue? Suvvia belumosi...belumosi ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 11:43:42 Ma come, Eberarth non era l'idolo del forum, quello che in Commissione trasporti aveva spergiurato che AZ era un cadavere e che sarebbe dovuta migrare a MXP (chiudendo LIN)?
Ora che parla come un ministro della repubblica, inneggiando all'importanza della compagnia per l'economia e per il turismo (sic) e sostenendo che AZ parte da zero come tutte le compagnie (ri-sic), come la mettiamo? E ovviamente nessun accenno a opportuni cambiamenti di hub...
Da ricordare a futura memoria per chi ama credere ciecamente alle parole purchè siamo miele per MXP.
Sempre filtrare, mai credere ciecamente a nessuno.
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Male che vada utilizzeranno Air Dolomiti per espandersi, bene che vada continueranno ad oliare la macchina per avvicinarsi ad AZ e indorare la pillola. Non ci sono altre possibilità per come la vedo io.
Il Principe cerca moglie, prossimamente su questi forum. Un grande classico per altro.malpensante ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 10:06:00 Ho capito a che cosa servono i tre miliardi ad Alitalia: è la dote per trovarle marito.
AHO-ARN-BLQ-BGY-CAG-DUB-FCO-FLR-FRL-GOA-GRO-KIR-KBP-LIN-MXP-MUC-OLB-PMF-PSA-STN-TBS-TPS-TRN-TRS-TSF-VCE
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Primo anno in perdita, secondo in pareggio e terzo in utile
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Belumosi sono d'accordo con te, ma quello che ha detto su MXP non è in contrasto con quello che dice adesso.belumosi ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 11:47:45Ti sei già risposto da solo nel tuo post precedente, che per inciso è applicabile a chiunque sia a certi livelli.D960 ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 11:44:47Ma credi veramente che siano parole oneste le sue? Suvvia belumosi...belumosi ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 11:43:42 Ma come, Eberarth non era l'idolo del forum, quello che in Commissione trasporti aveva spergiurato che AZ era un cadavere e che sarebbe dovuta migrare a MXP (chiudendo LIN)?
Ora che parla come un ministro della repubblica, inneggiando all'importanza della compagnia per l'economia e per il turismo (sic) e sostenendo che AZ parte da zero come tutte le compagnie (ri-sic), come la mettiamo? E ovviamente nessun accenno a opportuni cambiamenti di hub...
Da ricordare a futura memoria per chi ama credere ciecamente alle parole purchè siamo miele per MXP.
Sempre filtrare, mai credere ciecamente a nessuno.
Certo, fa crollare tutti i pipponi che si leggono ovunque sul fatto che sia ininfluente avere una forte compagnia nazionale, ma che vuoi che sia, un dettagliuccio.
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Secondo me nel leggere un'intervista è sempre opportuno partire dal presupposto che l'intervistato parla nell'esclusivo interesse della propria azienda.easyMXP ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 12:19:49 Belumosi sono d'accordo con te, ma quello che ha detto su MXP non è in contrasto con quello che dice adesso.
Certo, fa crollare tutti i pipponi che si leggono ovunque sul fatto che sia ininfluente avere una forte compagnia nazionale, ma che vuoi che sia, un dettagliuccio.
Eberarth in Commissione ha passato metà del tempo a smerxare AZ in tutti i modi possibili (a ragione) e l'altra metà a magnificare LH in ogni suo gesto, manco fosse senza un difetto.
Il messaggio era: sappiate che non intendiamo mettere soldi in un'azienda fallimentare come AZ, ma dall'alto dei nostri risultati positivi, siamo disponibili a collaborare (leggi comandare de facto) offrendo la nostra esperienza per risanare la compagnia italiana.
Praticamente le nozze con i fichi secchi. Roba che altrove gli avrebbero riso in faccia.
Ora il contesto è completamente mutato: anche l'inossidabile LH, è dovuta ricorrere ad una montagna di aiuti di stato, per cui non può che appoggiare con motivazioni più o meno veritiere, chi sta seguendo un processo analogo come AZ.
Però adesso la compagnia italiana è diventata interessante perchè ha tre miliardi da spendere. E magari Spohr, parlando attraverso Eberarth, gradirebbe farci un po' di pesca in quei 3 MLD avvicinando la compagnia a LH. Tanto ormai è chiaro che AZ è e resterà pubblica, quindi non è in discussione il controllo. Ma chi si spartirà la torta dei finanziamenti pubblici.
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Posto che fa i suoi interessi, a me il pensiero di Eberhart sembra piuttosto lineare.
In audizione disse che FCO non va bene per fare un hub, mentre MXP, o meglio la Lombardia, avrebbe tutte le carte in regola, se non ci fosse LIN.
Adesso dice che è giusto tutelare un interesse infrastrutturale quale è una (sperabilmente) forte compagnia aerea nazionale.
Mettendo insieme le cose, fosse per lui i 3 miliardi li userebbe per fare una compagnia nazionale basata nell'unico hub possibile, previa pulizia dei fattori limitanti. Come dice lui, è un'occasione unica.
Che poi verrà sprecata è un altro discorso.
Spohr è interessato ai 3 miliardi? Se vuole usarli per sviluppare il ramo italiano del gruppo, e non per pomparli su FRA e MUC, perché no, tanto se aspettiamo AZ standalone non avremo mai uno sviluppo serio e sostenibile.
Però adesso che LH diventa ufficialmente di proprietà parziale dello stato tedesco, mentre prima era una compagnia formalmente privata ma piuttosto ammanicata col governo, non può opporsi ad avere lo stato italiano in AZ, a tutela che quei 3 miliardi non finiscano in Germania.
Del resto tutte le major UE saranno di proprietà statale, formalmente parziale ma di fatto risponderanno sulle scelte strategiche ai rispettivi governi.
In audizione disse che FCO non va bene per fare un hub, mentre MXP, o meglio la Lombardia, avrebbe tutte le carte in regola, se non ci fosse LIN.
Adesso dice che è giusto tutelare un interesse infrastrutturale quale è una (sperabilmente) forte compagnia aerea nazionale.
Mettendo insieme le cose, fosse per lui i 3 miliardi li userebbe per fare una compagnia nazionale basata nell'unico hub possibile, previa pulizia dei fattori limitanti. Come dice lui, è un'occasione unica.
Che poi verrà sprecata è un altro discorso.
Spohr è interessato ai 3 miliardi? Se vuole usarli per sviluppare il ramo italiano del gruppo, e non per pomparli su FRA e MUC, perché no, tanto se aspettiamo AZ standalone non avremo mai uno sviluppo serio e sostenibile.
Però adesso che LH diventa ufficialmente di proprietà parziale dello stato tedesco, mentre prima era una compagnia formalmente privata ma piuttosto ammanicata col governo, non può opporsi ad avere lo stato italiano in AZ, a tutela che quei 3 miliardi non finiscano in Germania.
Del resto tutte le major UE saranno di proprietà statale, formalmente parziale ma di fatto risponderanno sulle scelte strategiche ai rispettivi governi.
- malpensante
- Messaggi: 18625
- Iscritto il: mar 20 nov 2007, 18:05:14
- Località: Milano
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Interessante la base FLR, di fatto il city airport della Toscana.
Proveranno a sfruttare la domanda disposta a pagare qualcosa di più pur di non partire da Psa o Blq. In bocca al lupo!
Proveranno a sfruttare la domanda disposta a pagare qualcosa di più pur di non partire da Psa o Blq. In bocca al lupo!
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
dubito che la soluzione dei problemi di alitalia possa venire da lufthansa
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.
-
- Messaggi: 2275
- Iscritto il: mar 08 mar 2011, 20:11:31
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Certo che sono parole oneste! Come erano oneste le parole di Etiad (solo per fare un esempio, forse il più clamoroso).D960 ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 11:44:47Ma credi veramente che siano parole oneste le sue? Suvvia belumosi...belumosi ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 11:43:42 Ma come, Eberarth non era l'idolo del forum, quello che in Commissione trasporti aveva spergiurato che AZ era un cadavere e che sarebbe dovuta migrare a MXP (chiudendo LIN)?
Ora che parla come un ministro della repubblica, inneggiando all'importanza della compagnia per l'economia e per il turismo (sic) e sostenendo che AZ parte da zero come tutte le compagnie (ri-sic), come la mettiamo? E ovviamente nessun accenno a opportuni cambiamenti di hub...
Da ricordare a futura memoria per chi ama credere ciecamente alle parole purchè siamo miele per MXP.
Poi si è visto come è sempre andata a finire.
Quello che mi stupisce, è che crediamo ancora a quello che dicono gli altri. Non capendo (o facendo finta di non capire) che fanno e sempre faranno prima i loro interessi, e poi (forse) i nostri. Come è giusto che sia: siamo non italiani che non sappiamo fare i nostri interessi
Fiumicino non sarà mai un hub (lo dimostra la storia), e non sarà mai l'hub che farà rinascere AZ. Bisogna farsene una ragione. Basterebbe rileggere la storia degli ultimi 10 anni.
-
- Messaggi: 2275
- Iscritto il: mar 08 mar 2011, 20:11:31
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Sei proprio sicuro che il contesto sia cambiato?belumosi ha scritto: ↑lun 01 giu 2020, 12:42:32
Ora il contesto è completamente mutato: anche l'inossidabile LH, è dovuta ricorrere ad una montagna di aiuti di stato, per cui non può che appoggiare con motivazioni più o meno veritiere, chi sta seguendo un processo analogo come AZ.
Però adesso la compagnia italiana è diventata interessante perchè ha tre miliardi da spendere. E magari Spohr, parlando attraverso Eberarth, gradirebbe farci un po' di pesca in quei 3 MLD avvicinando la compagnia a LH.
"Come gruppo ribadiamo di essere disposti a una partnership commerciale con loro"
E' la numero non so quanto che continuano a ribadirlo. In che altri modi devono dirlo?
Per me proprio non è cambiato nulla. Tante belle parole e basta.
Re: L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»
Straquoto.grandemilano ha scritto: Quello che mi stupisce, è che crediamo ancora a quello che dicono gli altri. Non capendo (o facendo finta di non capire) che fanno e sempre faranno prima i loro interessi, e poi (forse) i nostri. Come è giusto che sia: siamo non italiani che non sappiamo fare i nostri interessi
Il contesto (inteso come situazione nella quale gli attori si trovano ad operare) è sicuramente cambiato con l'avvento della pandemia.
L'obiettivo di LH (lo stesso di AF, EY e QR) è rimasto tale e quale: fottere soldi e potere agli italioti.
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Google Adsense [Bot] e 13 ospiti