Ita Airways, i consiglieri del Tesoro lasciano a terra Altavilla. Resa dei conti nel Cda del 12 ottobre
di Aldo Fontanarosa
Sei membri del Consiglio di amministrazione - espressione dell'azionista pubblico - vogliono togliere al presidente esecutivo almeno la delega alle alleanze: il manager verrebbe estromesso così dalla partita della privatizzazione del vettore
08 OTTOBRE 2022
ROMA - Più che una turbolenza, si abbatte su Ita Airways una tempesta perfetta. Mercoledì 12 ottobre, il presidente esecutivo, Alfredo Altavilla, potrebbe perdere almeno alcuni dei poteri che ne hanno fatto il manager più influente della compagnia aerea (insieme all’amministratore delegato Fabio Lazzerini).
Muovono contro Altavilla i sei consiglieri di amministrazione di Ita nominati dal ministero dell’Economia, che è poi l’azionista unico del vettore. Per la proprietà transitiva, dunque, lo scontro è tra Altavilla e il ministero stesso.
I sei consiglieri - da tempo in rotta di collisione con Altavilla - puntano con precisione chirurgica a una delle deleghe, uno dei poteri che fanno capo al presidente esecutivo: la possibilità di negoziare le alleanze e di gestire, dunque, la vendita di Ita.
Ita è in via di privatizzazione. Il 31 agosto, dopo cinque mesi di esami e controesami, il ministero dell’Economia ha avviato una trattativa in esclusiva con il fondo Certares (Usa), Delta Airlines e Air France. Questo consorzio di imprese viene preferito a Lufthansa e all’Msc Group della famiglia Aponte, che insieme puntavano al nostro vettore.
Ora, Altavilla non ha mai nascosto la sua preferenza per l’offerta di Lufthansa ed Msc Group che - a suo parere - rispondeva meglio agli interessi di Ita airways. La predilezione di Altavilla può averlo spinto - si chiedono molti - a osteggiare la trattativa in esclusiva tra il ministero dell’Economia, il fondo Certares, Delta e Air France?
Il 29 settembre, pur senza chiamare direttamente in causa Altavilla, il ministero dell’Economia ha scritto una lettera di contestazione a Ita. La missiva ha accusato la compagnia in vendita di negare dati rilevanti alla cordata degli aspiranti compratori.
In particolare, Delta Airlines non ha ricevuto da Ita le informazioni sulla «profittabilità delle rotte» nazionali e internazionali, indicatore della loro convenienza economica. Proprio Altavilla ha replicato al ministero prima con una, poi con una seconda lettera.
Il presidente esecutivo ha rivendicato la legittimità della condotta di Ita Airways. Secondo Altavilla, solo il fondo Certares ha diritto a ricevere la totalità dei dati sullo stato di salute del vettore in vendita (inclusi quelli sulle rotte). Certares, d’altra parte, si è impegnato a entrare nell’azionariato di Ita con una quota del 51% ed ha al suo fianco consulenti, legali e finanziari.
Viceversa, Delta e Air France avrebbero diritto solo ad alcune informazioni perché siedono al tavolo della trattativa come semplici partner commerciali di Certares, privi peraltro di un loro advisor.
Le due lettere di Altavilla, che esponevano queste tesi, non hanno soddisfatto il ministero della Economia. Lo dimostrano le iniziative dei sei consiglieri di amministrazione che sono espressione diretta del ministero. I sei consiglieri sono andati in pressing perché una riunione del Cda venisse convocata il 12 ottobre.
Quindi, ai sensi dello Statuto di Ita, chiedono che la seduta del Cda affronti un tema specifico: e cioè «l’assetto delle deleghe». In discussione, dunque, ci sono tutti e 14 i poteri che Altavilla può esercitare: dalla gestione del Personale della compagnia aerea fino alle relazioni con il governo.
I PRINCIPALI POTERI DI ALTAVILLA
PREDISPORRE PIANO PLURIENNALE E BUDGET ANNUALE DI ITA
CERCARE ALLEANZE CON ALTRI VETTORI
VENDERE RAMI D'AZIENDA (entro i 20 mila euro)
GESTIRE IL PERSONALE (contratto, carriere, paghe, relazioni sindacali, sanzioni)
APRIRE CONTI CORRENTI, EMETTERE ASSEGNI
COLLOCARE STRUMENTI FINANZIARI
ACQUISTARE BENI, INSIEME ALL'AD, PER MASSIMO 10 MILIONI (per operazione)
ACQUISTARE CARBURANTE, INSIEME ALL'AD, PER MASSIMO 50 MILIONI (a fornitore)
ACQUISTARE O VENDERE MARCHI E BREVETTI (entro i 10 milioni per operazione)
ACQUISIRE, ANCHE IN LEASING, IMMOBILI E AEREI (entro i 50 milioni a operazione)
ACQUISIRE CONTRATTI DI MANUTENZIONE E GESTIONE BAGAGLI (max 50 milioni a operazione)
SOTTOSCRIVERE CONTRATTI DI CONSULENZA (entro i 250 mila euro)
CURARE LA COMUNICAZIONE E I RAPPORTI CON I MEDIA
CURARE LE RELAZIONI CON UE, GOVERNO, PARLAMENTO, AUTHORITY
Ma una sua prerogativa è più a rischio di ogni altra: il ministero e i consiglieri non vogliono che Altavilla continui a sedere al tavolo della privatizzazione.
Tutte le deleghe che saranno forse sottratte ad Altavilla finiranno all’amministratore delegato e direttore generale Fabio Lazzerini. Finirebbe così la diarchia al vertice di Ita, che avrebbe nel solo Lazzerini il vero capo azienda.
https://www.repubblica.it/economia/2022 ... ref=drrt-1