Intervista ad Aponte: “In futuro la logistica terrestre deve essere fatta dagli armatori”
Il numero uno di Msc risponde anche alle accuse in materia di concorrenza, preferisce il retroporto di Rivalta ad Alessandria e ritiene che senza nuova diga il porto di Genova non avrebbe margini di crescita
DI NICOLA CAPUZZO
4 MAGGIO 2023
Genova – Alle celebrazioni per l’avvio simbolico dei lavori per la costruzione della nuova diga di Genova la presenza forse più inaspettata ma al tempo stesso più eclatante e significativa è stata quella di Gianluigi Aponte, il fondatore e presidente di Msc (Mediterranean Shipping Company). Il suo gruppo è certamente fra quelli che trarrà maggiore beneficio dalla realizzazione di quest’opera che consentirà la manovra e l’approdo in sicurezza sia di navi portacontainer che da crociera nel porto storico di Sampierdarena.
A margine della cerimonia si è concesso per alcune domande sulla nuova diga di Genova, sui retroporti, sulla strategia di crescita di Msc, sul trasporto aereo merci e sulle accuse di possibili posizioni dominanti in materia di concorrenza nei traghetti e non solo.
Comandante Aponte perché ha voluto essere presente personalmente a Genova per l’avvio dei lavori della nuova diga?
“Soprattutto per gratitudine verso le persone che si sono impegnate moltissimo nel realizzare questo progetto e portarlo a compimento, che sono il presidente dell’Autorità di sistema Portuale, il sindaco di Genova e il presidente della Regione Liguria. Sono stati molto assidui nel loro lavoro e hanno portato a termine la conclusione di questo lavoro molto rapidamente, quindi è un vero successo.”
Perché ritiene fondamentale quest’opera?
“Questa infrastruttura è molto importante perché Genova al momento è ingolfata, non può crescere più di tanto e noi abbiamo dei traffici che stanno crescendo e per farli crescere bisogna aumentare la capacità (portuale, ndr). Questo è l’unico modo. Per noi è una giornata importante perché aspettavamo che si facesse questa diga per portare navi più grandi e senza questa grande infrastruttura il porto non potrà mai crescere. Non saremo solo noi i beneficiari dell’opera ma lo saranno anche gli altri; saranno dei terminal container pubblici, il nostro (Terminal Bettolo, ndr) potrebbe essere pubblico perché non attraccheranno soltanto le nostre navi, ma anche quelle dei competitors.
Genova grazie alla diga permetterà alle grandi navi di poter attraccare e questo permetterà di fare anche transhipment, cosa che oggi non si può fare. Investiremo circa 280 milioni e grazie alla diga potremmo portare 2 milioni di Teu di contenitori.”
Una volta ultimata la diga lei ha detto che servirà un dry port nel basso Piemonte: si parla molto spesso di Rivalta Scrivia piuttosto che di Alessandria. Cosa ne pensa?
“Secondo me meglio Rivalta Scrivia; il dry port deve essere relativamente vicino al porto e Rivalta Scrivia è più vicino.”
Meglio Rivalta Scrivia che Alessandria secondo lui dunque?
“Esatto. Tutte e due vanno bene, ma è meglio Rivalta Scrivia.”
Dopo tutte le acquisizioni completato recentemente, integrando la catena logistica, in che direzione guarderete ora per crescere ancora? Cosa manca rispetto a quello che già avete?
“C’è molto da fare. Non manca niente.”
So che lei non rivela volentieri le strategie che avete in mente, però in che direzione guarda Msc per uno sviluppo ulteriore del business?
“A livello internazionale facciamo quello che è necessario secondo il mercato, secondo i volumi. Ovviamente le cose più importanti sono le navi, quindi ci sviluppiamo molto in questo settore. Come sapete abbiamo un programma di crescita molto importante per le navi da carico e anche nel settore passeggeri. Poi ci sviluppiamo con tutto ciò che c’è intorno, perché ormai la logistica diventa una cosa integrata. Che piaccia o meno, se l’armatore non fa la propria logistica, la logistica non sarà mai integrata né efficiente, quindi io penso che in futuro la logistica terrestre debba essere fatta dagli armatori.”
C’è qualche fattore a livello macroeconomico che la preoccupa per il prossimo futuro?
“No, niente. L’unica cosa è che dobbiamo stare attenti che l’America non interferisca troppo nella politica europea perché questo potrebbe creare degli squilibri sicuramente economici e di traffico da una nazione a un’altra. Ma noi ci adattiamo, qualora dovessero cambiare i flussi, cambiamo le nostre rotte e ci adegueremo.”
Sul mercato traghetti, dove state crescendo molto e a breve dovreste rilevare il 49% di Moby, qualcuno (Grimaldi) ha segnalato ipotesi di intese restrittive della concorrenza o possibili abusi di posizione dominante. Cosa risponde?
“Lasciamo fare alla concorrenza. C’è l’Autorità Antitrust e deciderà. Comunque la nostra non è mai stata una filosofia di monopoli e di non concorrenza; viviamo in un mondo di concorrenza e modestamente ce la caviamo molto bene quando c’è concorrenza, quindi non ci fa paura niente. Non abbiamo bisogno di monopolizzare per avere successo, quindi continuiamo a correre, a fare concorrenza, ad adeguarci ai mercati e continueremo a essere molto competitivi. Questo è sempre il nostro obiettivo.”
L’acquisizione di Italo potrebbe fare parte di un ampliamento della vostra strategia di gruppo in Italia?
“Potrebbe.”
Invece per quanto riguarda il trasporto aereo, settore nel quale siete recentemente entrati con Msc Air Cargo, vede in quel segmento d’attività il prossimo terreno di battaglia?
“No, non credo. Noi abbiamo già un aereo e ne riceveremo 8 nei mesi a venire. Già l’aereo che abbiamo è profittevole.”
Anche se i margini di guadagno si sono abbassati nel cargo aereo?
“È chiaro, dappertutto, del resto è avvenuto. Anche sulle navi.”
Una compagnia aerea per il trasporto passeggeri interessa ancora? Era nei piani originari da voi annunciati con Lufthansa…
“Non credo per il momento.”
Però è ancora sul tavolo questa prospettiva?
“No, ormai Ita è finita, viviamo senza Ita, non c’è problema.”
Però eventualmente un rientro in un secondo, se Lufthansa dovesse effettivamente acquisire Ita, è possibile? Si potrebbe ricreare quell’asse che c’era all’inizio?
“Vedremo.”
Non lo esclude?
“No, non escludo mai niente.”
https://www.shippingitaly.it/2023/05/04 ... Nd_8MqWw8g
[OT] Intervista a Gianluigi Aponte
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In questa sezione si dovranno trattare gli argomenti che riguardano i vettori con COA italiano
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[OT] Intervista a Gianluigi Aponte
Gianluigi Aponte dichiara che con la nuova diga Genova potrà diventare un porto di transhipment, è a favore di un retroporto a Rivalta Scrivia e lascia intendere che gli piacerebbe l'acquisizione di italo
Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
E intanto Italo si compra Itabus.
ITALO FINALIZZA L’ACQUISIZIONE, CON CONSEGUENTE INTEGRAZIONE INDUSTRIALE, DI ITABUS
05/05/2023
Roma, 5 maggio 2023. Si è riunito oggi, sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, il Consiglio di Amministrazione di Italo – Nuovo Trasporto Viaggiatori SpA, che ha deliberato l’acquisizione, e la conseguente integrazione industriale, di Itabus, compagnia privata di trasporto passeggeri su gomma a lunga percorrenza operativa da fine maggio 2021.
Itabus collega l’Italia, Sicilia compresa, con 100 bus MAN (gruppo Volkswagen) e, dopo soli due anni di attività, nonostante le restrizioni del periodo pandemico, ha già superato i 2 milioni di viaggiatori. Con la nascita di Itabus è stato introdotto in Italia un servizio di qualità nel settore della gomma, con bus di ultimissima generazione dotati di wi-fi 4/5G gratuito, toilette e distributori automatici di snack e bevande. Mezzi bipiano (74 posti ognuno) con 2 ambienti di viaggio (Comfort+ e Top). Servizi sia diurni che notturni collegano grandi città, snodi infrastrutturali come aeroporti, stazioni e porti, ma anche piccole città e borghi a forte vocazione turistica.
L’integrazione Italo – Itabus darà vita ad un gruppo in grado di sviluppare un efficiente servizio di mobilità integrata, che, grazie alle sinergie che si realizzeranno, farà crescere il perimetro di copertura dell’intero territorio nazionale, sud compreso: Sicilia, Puglia e Campania saranno le prime tre regioni a partire e diventeranno il modello di questa interconnessione e dei suoi vantaggi per i viaggiatori. Un servizio attivo h24, al quale si aggiungerà l’offerta efficiente ed efficace di chartering, per soddisfare le esigenze di scuole, società sportive, gruppi turistici e di ogni genere di comunità sia pubblica che privata.
Le due società, inoltre, condividono e credono negli stessi valori, primo tra tutti la cura e l’attenzione al cliente, ma anche la sostenibilità: Italo da sempre è un treno green per eccellenza costruito con materiali riciclabili al 98% e dotato di filtri HEPA per il ricambio costante di aria, Itabus grazie ai motori diesel EURO 6D (i meno inquinanti sul mercato) ed alla collaborazione con Eni (tutta la flotta viene alimentata con Eni diesel+, gasolio premium che riduce le emissioni di CO2 rispetto ai carburanti tradizionali) è best in class nel trasporto su gomma per attenzione verso l’ambiente.
Due realtà e due network sinergici fra loro: una volta completata l’integrazione, infatti, nasceranno interessanti connessioni fra stazioni ferroviarie ed aeroporti e porti, si svilupperà la rete di micromobilità urbana e mobilità integrata, offrendo una vasta scelta ai passeggeri, acquistabile da un’unica piattaforma multimodale e con la comodità di un singolo biglietto.
Il servizio sarà operativo a partire dall’estate, le prime connessioni riguarderanno la Campania la Sicilia e la Puglia per poi espandersi in tutta Italia.
“Grazie a questa operazione i viaggiatori avranno a disposizione un servizio reale di mobilità integrata, un progetto in cui Italo crede e che studia da anni per facilitare gli spostamenti sul territorio” dichiara Gianbattista La Rocca, Amministratore Delegato di Italo. “Con una flotta per ora di 51 treni e 100 bus, ma che potrà crescere nei prossimi anni, connetteremo tutta l’Italia, servendo 24 ore su 24 grandi città, borghi turistici e snodi infrastrutturali come porti ed aeroporti”.
Il Cda, infine, prende atto che Flavio Cattaneo lascia tutte le deleghe al Presidente Luca Cordero di Montezemolo, rimane azionista della Societa’ e Vice Presidente non esecutivo.
Itabus, che da oggi entra a far parte del gruppo, continuerà ad essere guidata dai due Amministratori Delegati Francesco Fiore ed Enrico Zampone, mentre il Presidente diventerà Gianbattista La Rocca Amministratore Delegato di Italo.
https://italospa.italotreno.it/ufficio- ... tabus.html
ITALO FINALIZZA L’ACQUISIZIONE, CON CONSEGUENTE INTEGRAZIONE INDUSTRIALE, DI ITABUS
05/05/2023
Roma, 5 maggio 2023. Si è riunito oggi, sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, il Consiglio di Amministrazione di Italo – Nuovo Trasporto Viaggiatori SpA, che ha deliberato l’acquisizione, e la conseguente integrazione industriale, di Itabus, compagnia privata di trasporto passeggeri su gomma a lunga percorrenza operativa da fine maggio 2021.
Itabus collega l’Italia, Sicilia compresa, con 100 bus MAN (gruppo Volkswagen) e, dopo soli due anni di attività, nonostante le restrizioni del periodo pandemico, ha già superato i 2 milioni di viaggiatori. Con la nascita di Itabus è stato introdotto in Italia un servizio di qualità nel settore della gomma, con bus di ultimissima generazione dotati di wi-fi 4/5G gratuito, toilette e distributori automatici di snack e bevande. Mezzi bipiano (74 posti ognuno) con 2 ambienti di viaggio (Comfort+ e Top). Servizi sia diurni che notturni collegano grandi città, snodi infrastrutturali come aeroporti, stazioni e porti, ma anche piccole città e borghi a forte vocazione turistica.
L’integrazione Italo – Itabus darà vita ad un gruppo in grado di sviluppare un efficiente servizio di mobilità integrata, che, grazie alle sinergie che si realizzeranno, farà crescere il perimetro di copertura dell’intero territorio nazionale, sud compreso: Sicilia, Puglia e Campania saranno le prime tre regioni a partire e diventeranno il modello di questa interconnessione e dei suoi vantaggi per i viaggiatori. Un servizio attivo h24, al quale si aggiungerà l’offerta efficiente ed efficace di chartering, per soddisfare le esigenze di scuole, società sportive, gruppi turistici e di ogni genere di comunità sia pubblica che privata.
Le due società, inoltre, condividono e credono negli stessi valori, primo tra tutti la cura e l’attenzione al cliente, ma anche la sostenibilità: Italo da sempre è un treno green per eccellenza costruito con materiali riciclabili al 98% e dotato di filtri HEPA per il ricambio costante di aria, Itabus grazie ai motori diesel EURO 6D (i meno inquinanti sul mercato) ed alla collaborazione con Eni (tutta la flotta viene alimentata con Eni diesel+, gasolio premium che riduce le emissioni di CO2 rispetto ai carburanti tradizionali) è best in class nel trasporto su gomma per attenzione verso l’ambiente.
Due realtà e due network sinergici fra loro: una volta completata l’integrazione, infatti, nasceranno interessanti connessioni fra stazioni ferroviarie ed aeroporti e porti, si svilupperà la rete di micromobilità urbana e mobilità integrata, offrendo una vasta scelta ai passeggeri, acquistabile da un’unica piattaforma multimodale e con la comodità di un singolo biglietto.
Il servizio sarà operativo a partire dall’estate, le prime connessioni riguarderanno la Campania la Sicilia e la Puglia per poi espandersi in tutta Italia.
“Grazie a questa operazione i viaggiatori avranno a disposizione un servizio reale di mobilità integrata, un progetto in cui Italo crede e che studia da anni per facilitare gli spostamenti sul territorio” dichiara Gianbattista La Rocca, Amministratore Delegato di Italo. “Con una flotta per ora di 51 treni e 100 bus, ma che potrà crescere nei prossimi anni, connetteremo tutta l’Italia, servendo 24 ore su 24 grandi città, borghi turistici e snodi infrastrutturali come porti ed aeroporti”.
Il Cda, infine, prende atto che Flavio Cattaneo lascia tutte le deleghe al Presidente Luca Cordero di Montezemolo, rimane azionista della Societa’ e Vice Presidente non esecutivo.
Itabus, che da oggi entra a far parte del gruppo, continuerà ad essere guidata dai due Amministratori Delegati Francesco Fiore ed Enrico Zampone, mentre il Presidente diventerà Gianbattista La Rocca Amministratore Delegato di Italo.
https://italospa.italotreno.it/ufficio- ... tabus.html
Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
pensavo Itabus fosse già figlia di Italo!
(da Malpensa operano già su Centrale con Terravision)
Aponte è sempre interessante ascoltarlo
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Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
Aponte: “Ita è un capitolo chiuso, Msc avrà i suoi aerei charter per le crociere”
31 maggio 2023 - Teodoro Chiarelli
“Grazie alla forza economica che ci ha dato il settore del carico negli ultimi anni, abbiamo i mezzi per poter ulteriormente crescere nelle crociere. Nel cargo abbiamo 4 apparecchi e arriveremo a 8. Bisogna avere il controllo di tutti gli anelli della catena logistica: le navi, ma anche i terminal portuali e i treni per raggiungerli”
Saint Nazaire (Francia) – La domanda è d’obbligo: diventerà il numero uno al mondo nelle crociere, dopo aver conquistato la leadership planetaria nella hit parade delle navi portacontainer? Gianluigi Aponte, fondatore e proprietario del gruppo Msc, è a Saint Nazaire, Chantier de l’Atlantique, per la consegna all’armatore della nuova ammiraglia della flotta crocieristica, Msc Euribia. Msc Crociere supererà Carnival e Royal Caribbean? Il gioco delle classifiche non gli piace, però si capisce che lascia comunque la porta aperta sul futuro.
“Quello che noi vogliamo – dice il Comandante, come lo chiamano i fedelissimi – è cercare di fare un po’ di soldi con le crociere, perché ne abbiamo persi tanti: il covid, la guerra… Speriamo di tornare a guadagnare”.
Però crescerete ancora, gli investimenti continuate a farli. E parliamo di diversi miliardi: 8 fra il 2022 e il 2028.
“Siamo costretti. Quando uno è in un business, oggi come oggi, non può esimersi dall’aumentare i volumi, creare economie di scala”.
Siete al terzo posto: pronti a scalare la classifica?
“Abbiamo la volontà di crescere e grazie alla forza economica che ci ha dato il settore del carico negli ultimi anni, abbiamo i mezzi per poter ulteriormente crescere in questo settore. Msc Euribia è la 22esima nave a entrare a far parte della flotta di MSC Crociere”.
Lufthansa ha preso Ita da sola, con lo Stato, ma senza Msc. Il discorso da parte vostra è definitivamente chiuso?
“Ormai che Ita è di Lufthansa, che rimanga con Lufthansa: va bene così”.
Lei continua ancora a ritenere utile essere presenti nel trasporto aereo per creare sinergie con le navi merci e passeggeri? Sugli aerei punterete ancora?
“Sicuramente sì, perché è un’attività che va abbinata alle crociere. E’ una cosa che certamente perseguiremo. E ovviamente la faremo da soli. Stesso discorso, pur con le sue specificità, per il cargo”.
Comprerete nuovi aerei?
“Da carico ne abbiamo quattro, più altri quattro in arrivo e fanno otto. Ma per il cargo vale un approccio diverso rispetto ai passeggeri. Nelle merci bisogna fare un discorso globale. Bisogna avere il controllo di tutti gli anelli della catena logistica: le navi, ma anche i terminal portuali e i treni per raggiungerli”.
E per i passeggeri?
“Non avremo nessuna compagnia di linea passeggeri. Come ho detto, Ita è un discorso chiuso. Su questo fronte, al servizio delle crociere, inizieremo con i charter, per poi vedere se vale la pena continuare a investire anche lì”.
Più in generale, come vede lo scenario internazionale nel settore del trasporto marittimo, dopo questi anni eccezionali per voi armatori nel comparto del carico?
“Sicuramente la politica avrà un impatto molto importante. In questo momento vediamo che l’America vuol sanzionare un po’ tutti, sta creando problemi internazionali notevoli e quindi dobbiamo sperare che questa situazione si calmi, perché potrebbe diventare molto pericolosa dal punto di vista bellico, ma anche economico”.
Investirete ancora molto in Asia, nel Sud-est asiatico e in Estremo Oriente?
“Andiamo dove c’è il carico, quindi… Attualmente, ma anche in prospettiva, vedo sicuramente l’area asiatica come quella in maggiore crescita. E siccome abbiamo le risorse, continueremo a investire”.
https://www.shipmag.it/aponte-ita-e-un- ... XFYldWLI
31 maggio 2023 - Teodoro Chiarelli
“Grazie alla forza economica che ci ha dato il settore del carico negli ultimi anni, abbiamo i mezzi per poter ulteriormente crescere nelle crociere. Nel cargo abbiamo 4 apparecchi e arriveremo a 8. Bisogna avere il controllo di tutti gli anelli della catena logistica: le navi, ma anche i terminal portuali e i treni per raggiungerli”
Saint Nazaire (Francia) – La domanda è d’obbligo: diventerà il numero uno al mondo nelle crociere, dopo aver conquistato la leadership planetaria nella hit parade delle navi portacontainer? Gianluigi Aponte, fondatore e proprietario del gruppo Msc, è a Saint Nazaire, Chantier de l’Atlantique, per la consegna all’armatore della nuova ammiraglia della flotta crocieristica, Msc Euribia. Msc Crociere supererà Carnival e Royal Caribbean? Il gioco delle classifiche non gli piace, però si capisce che lascia comunque la porta aperta sul futuro.
“Quello che noi vogliamo – dice il Comandante, come lo chiamano i fedelissimi – è cercare di fare un po’ di soldi con le crociere, perché ne abbiamo persi tanti: il covid, la guerra… Speriamo di tornare a guadagnare”.
Però crescerete ancora, gli investimenti continuate a farli. E parliamo di diversi miliardi: 8 fra il 2022 e il 2028.
“Siamo costretti. Quando uno è in un business, oggi come oggi, non può esimersi dall’aumentare i volumi, creare economie di scala”.
Siete al terzo posto: pronti a scalare la classifica?
“Abbiamo la volontà di crescere e grazie alla forza economica che ci ha dato il settore del carico negli ultimi anni, abbiamo i mezzi per poter ulteriormente crescere in questo settore. Msc Euribia è la 22esima nave a entrare a far parte della flotta di MSC Crociere”.
Lufthansa ha preso Ita da sola, con lo Stato, ma senza Msc. Il discorso da parte vostra è definitivamente chiuso?
“Ormai che Ita è di Lufthansa, che rimanga con Lufthansa: va bene così”.
Lei continua ancora a ritenere utile essere presenti nel trasporto aereo per creare sinergie con le navi merci e passeggeri? Sugli aerei punterete ancora?
“Sicuramente sì, perché è un’attività che va abbinata alle crociere. E’ una cosa che certamente perseguiremo. E ovviamente la faremo da soli. Stesso discorso, pur con le sue specificità, per il cargo”.
Comprerete nuovi aerei?
“Da carico ne abbiamo quattro, più altri quattro in arrivo e fanno otto. Ma per il cargo vale un approccio diverso rispetto ai passeggeri. Nelle merci bisogna fare un discorso globale. Bisogna avere il controllo di tutti gli anelli della catena logistica: le navi, ma anche i terminal portuali e i treni per raggiungerli”.
E per i passeggeri?
“Non avremo nessuna compagnia di linea passeggeri. Come ho detto, Ita è un discorso chiuso. Su questo fronte, al servizio delle crociere, inizieremo con i charter, per poi vedere se vale la pena continuare a investire anche lì”.
Più in generale, come vede lo scenario internazionale nel settore del trasporto marittimo, dopo questi anni eccezionali per voi armatori nel comparto del carico?
“Sicuramente la politica avrà un impatto molto importante. In questo momento vediamo che l’America vuol sanzionare un po’ tutti, sta creando problemi internazionali notevoli e quindi dobbiamo sperare che questa situazione si calmi, perché potrebbe diventare molto pericolosa dal punto di vista bellico, ma anche economico”.
Investirete ancora molto in Asia, nel Sud-est asiatico e in Estremo Oriente?
“Andiamo dove c’è il carico, quindi… Attualmente, ma anche in prospettiva, vedo sicuramente l’area asiatica come quella in maggiore crescita. E siccome abbiamo le risorse, continueremo a investire”.
https://www.shipmag.it/aponte-ita-e-un- ... XFYldWLI
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Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
Anche in questa intervista, alla domanda su ITA la risposta pare molto stizzita forse fin troppo. Chissà che magari Aponte aveva piani diversi per ITA, o comunque lui sicuramente non era per nulla convinto del piano confezionato su misura dalla politica.
Sempre più convinto che alla fine anche i tedeschi si sono piegati ai desideri della politica, e questo di ITA non è il piano industriale che volevano i tedeschi.
E questo non è un buon inizio.
Sempre più convinto che alla fine anche i tedeschi si sono piegati ai desideri della politica, e questo di ITA non è il piano industriale che volevano i tedeschi.
E questo non è un buon inizio.
Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
non male, se poi prendono anche la quota di Italo vuol dire che il traffico pax e cargo in Italia gli interessa eccome
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Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
https://www.corriere.it/economia/aziend ... f188.shtml
News moolto interessante
Msc, dopo Italo tocca ad Alpitour? Dove vuole arrivare il colosso che guadagna 66 mila euro al minuto
«Quand’è che Msc smetterà di comprare aziende?». La domanda gira da settimane negli ambienti finanziari e legali interessati da un lato a capire come inserirsi nello shopping di Mediterranean Shipping Company — il colosso della logistica marittima della famiglia Aponte — e dall’altro a individuare lo «schema» adottato dall’armatore Gianluigi e dei suoi figli Diego e Alexa per allargare il perimetro di un’azienda che nel 2022 ha guadagnato circa 66 mila euro (netti) al minuto, 35 miliardi all’anno. Azienda — o meglio: reticolato di società — che oltre alle navi cargo e da crociera, ai terminal portuali, ai container, include pure cliniche private all’estero e presto gestirà pure i treni ad alta velocità di Italo dopo aver acquistato un’aviolinea per il trasporto merci.
Il dossier Alpitour-Neos
E non è finita qui. Se è vero — stando a quanto raccontano da qualche giorno le stesse fonti finanziarie — che Msc starebbe ragionando su un’offerta per rilevare la maggioranza di Alpitour. Che non è soltanto un tour operator (magari da affiancare a Cisalpina Tours, già in «pancia» al colosso marittimo) e alberghi, ma anche Neos, il vettore italiano specializzato in particolare nel trasporto dei turisti verso le località di vacanza e le navi da crociera proprio di Msc. Alpitour ha una valutazione che oscilla tra gli 1,3 e gli 1,5 miliardi di euro, più o meno i soldi che intende investire la famiglia Aponte per il 49,2% di Italo. Da tempo il comandante vuol dotarsi di una compagnia aerea passeggeri. Ci ha provato assieme a Lufthansa a rilevare Ita Airways, ma gli allora vertici del Tesoro preferirono una cordata più debole — secondo gli analisti — costringendo poi l’attuale ministro dell’Economia a salvare in extremis il dossier chiamando Lufthansa, ma ricevendo il «no» da Msc.
Il quartier generale
La riservatezza è il primo comandante al quartier generale di Msc, un blocco di vetro al civico 12 di Chemin Rieu, a Ginevra. La rapidità è il secondo. E aiuta, molto, anche un triennio 2020-2022 che ha azzoppato mezzo mondo, ma ha riempito le casse delle società di logistica marittima a livelli mai visti. Per avere un’idea: secondo i calcoli della società di consulenza Drewry durante il periodo pandemico il settore ha generato profitti superiori a quelli, complessivi, dei sei decenni precedenti.
Il settore
Le prime cinque società nel mondo per capacità di trasporto dei container (Msc, Maersk, Cma Cgm, Cosco, Hapag-Lloyd) hanno registrato nel 2022 quasi 336 miliardi di dollari di ricavi e poco meno di 128 miliardi di profitti netti, secondo l’analisi del Corriere sui bilanci fatti filtrare e quelli resi pubblici (per una migliore analisi è meglio utilizzare il dollaro come valuta di riferimento). Msc ha concluso i dodici mesi con 86,4 miliardi di ricavi, Maersk con 81,5 miliardi, mentre Cma Cgm con 74,5.
I profitti
Se si guarda ai profitti Msc spicca con 36,2 miliardi, i danesi di Maersk con 29,7 miliardi e Cma Cgm con circa 24,9. Da segnalare anche che il colosso della famiglia Aponte — che detiene circa un quinto del mercato per capacità di trasporto dei container — al 31 dicembre scorso aveva in cassa 63 miliardi di dollari, più del doppio di quella di Maersk (27 miliardi) e quasi cinque volte la liquidità di Hapag-Lloyd (13,4).
Le navi
Quanto alla flotta se si considera soltanto quella delle navi portacontainer secondo la società specializzata Alphaliner al 30 settembre 2023 Msc contava 785 giganti dei mari, Maersk 680, Cma Cgm 621, quindi Cosco 478 e Hapag-Lloyd 262. Sul fronte degli ordini Msc ne ha richieste 121 di ulteriori navi, poco meno dei 123 di Cma Cgm che è destinata a scalzare Maersk dal momento che i danesi ne hanno richieste «solo» 32 per i prossimi anni.
lberberi@corriere.it
News moolto interessante
Msc, dopo Italo tocca ad Alpitour? Dove vuole arrivare il colosso che guadagna 66 mila euro al minuto
«Quand’è che Msc smetterà di comprare aziende?». La domanda gira da settimane negli ambienti finanziari e legali interessati da un lato a capire come inserirsi nello shopping di Mediterranean Shipping Company — il colosso della logistica marittima della famiglia Aponte — e dall’altro a individuare lo «schema» adottato dall’armatore Gianluigi e dei suoi figli Diego e Alexa per allargare il perimetro di un’azienda che nel 2022 ha guadagnato circa 66 mila euro (netti) al minuto, 35 miliardi all’anno. Azienda — o meglio: reticolato di società — che oltre alle navi cargo e da crociera, ai terminal portuali, ai container, include pure cliniche private all’estero e presto gestirà pure i treni ad alta velocità di Italo dopo aver acquistato un’aviolinea per il trasporto merci.
Il dossier Alpitour-Neos
E non è finita qui. Se è vero — stando a quanto raccontano da qualche giorno le stesse fonti finanziarie — che Msc starebbe ragionando su un’offerta per rilevare la maggioranza di Alpitour. Che non è soltanto un tour operator (magari da affiancare a Cisalpina Tours, già in «pancia» al colosso marittimo) e alberghi, ma anche Neos, il vettore italiano specializzato in particolare nel trasporto dei turisti verso le località di vacanza e le navi da crociera proprio di Msc. Alpitour ha una valutazione che oscilla tra gli 1,3 e gli 1,5 miliardi di euro, più o meno i soldi che intende investire la famiglia Aponte per il 49,2% di Italo. Da tempo il comandante vuol dotarsi di una compagnia aerea passeggeri. Ci ha provato assieme a Lufthansa a rilevare Ita Airways, ma gli allora vertici del Tesoro preferirono una cordata più debole — secondo gli analisti — costringendo poi l’attuale ministro dell’Economia a salvare in extremis il dossier chiamando Lufthansa, ma ricevendo il «no» da Msc.
Il quartier generale
La riservatezza è il primo comandante al quartier generale di Msc, un blocco di vetro al civico 12 di Chemin Rieu, a Ginevra. La rapidità è il secondo. E aiuta, molto, anche un triennio 2020-2022 che ha azzoppato mezzo mondo, ma ha riempito le casse delle società di logistica marittima a livelli mai visti. Per avere un’idea: secondo i calcoli della società di consulenza Drewry durante il periodo pandemico il settore ha generato profitti superiori a quelli, complessivi, dei sei decenni precedenti.
Il settore
Le prime cinque società nel mondo per capacità di trasporto dei container (Msc, Maersk, Cma Cgm, Cosco, Hapag-Lloyd) hanno registrato nel 2022 quasi 336 miliardi di dollari di ricavi e poco meno di 128 miliardi di profitti netti, secondo l’analisi del Corriere sui bilanci fatti filtrare e quelli resi pubblici (per una migliore analisi è meglio utilizzare il dollaro come valuta di riferimento). Msc ha concluso i dodici mesi con 86,4 miliardi di ricavi, Maersk con 81,5 miliardi, mentre Cma Cgm con 74,5.
I profitti
Se si guarda ai profitti Msc spicca con 36,2 miliardi, i danesi di Maersk con 29,7 miliardi e Cma Cgm con circa 24,9. Da segnalare anche che il colosso della famiglia Aponte — che detiene circa un quinto del mercato per capacità di trasporto dei container — al 31 dicembre scorso aveva in cassa 63 miliardi di dollari, più del doppio di quella di Maersk (27 miliardi) e quasi cinque volte la liquidità di Hapag-Lloyd (13,4).
Le navi
Quanto alla flotta se si considera soltanto quella delle navi portacontainer secondo la società specializzata Alphaliner al 30 settembre 2023 Msc contava 785 giganti dei mari, Maersk 680, Cma Cgm 621, quindi Cosco 478 e Hapag-Lloyd 262. Sul fronte degli ordini Msc ne ha richieste 121 di ulteriori navi, poco meno dei 123 di Cma Cgm che è destinata a scalzare Maersk dal momento che i danesi ne hanno richieste «solo» 32 per i prossimi anni.
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Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
In un altro articolo/intervista Aponte commenta l'acquisizione di Italo e dice che servità per creare sinergie offrendo ad esempio il collegamento per portare i crocieristi verso i porti del mediterraneo dove partono le sue navi. Ma Italo al momento opera solo in Italia, si prepara forse lo sbarco all' estero di Italo come da fatto Trenitalia in Spagna e in Francia?
- malpensante
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Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
Ma è aria fritta. Aponte compre italo perché non sa dove mettere i miliardi guadagnati e che non può nemmeno restituire agli azionisti, cioè a se stesso.
Re: [OT] Intervista a Gianluigi Aponte
Io non credo che Aponte compri Italo solo perchè non sa più dove mettere i soldi. Cioè per lasciare NTV a fare solo la concorrenza a Trenitalia. Mi stupirei se l'operazione non rispondesse a un disegno più ampio, o, se vogliamo, più mirato. Forse un senso può trovarsi nelle precedenti dichiarazioni circa gli sviluppi del porto di Genova (la nuova diga foranea che consentirà l'ingresso delle portacontainer sempre più gigantesche e altresì i programmi per l'elettrificazione dei moli, ecc.) Quanto alla possibile estensione all'estero di Italo (ma forse con altro nome) non mi sembra inverosimile, nelle mani di un tipo come Aponte.
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