Messaggio da leggereda spanna » sab 08 dic 2018, 13:27:17
se nessuno in europa si lamenta della governance di airitaly non vedo perche' se ne debbano lamentare gli americani. E sono gli europei quelli che patiscono di piu' la concorrenza di airitaly, non certo gli americani. Tanto per quanto abbaino gli americani non possono certo impedire ad airitaly di volare negli USA, a meno che non vogliano annullare il trattato di open skies con la UE che mi sembra un po' come usare un bazooka per uccidere una mosca. Per cui gli 11 senatori se la prenderanno tranquillamente in saccoccia senza problemi, ed air italy potra' tranquillamente aprire tutti i voli che vuole dove vuole. Con l'unica sfida della profittabilita' dell'investimento, senza la quale nessuno (oddio, ci sarebbe un'eccezione ma non fa testo) puo' sopravvivere.
Tuttavia questa vicenda degli 11 senatori ispira altri pensieri, e tutti poco positivi in realta'.
Ripenso a tutti questi anni spesi leggendo e scrivendo nei forum di aviazione, e alle varie analisi scritte e lette su queste pagine per spiegare lo stato di sofferenza del trasporto aereo milanese e lombardo. Sono stati portati alla luce tanti motivi che in qualche modo hanno concorso a questo stato di cose, alcuni piu' importanti ed altri meno. La nascita di airitaly ha modificato in modo netto la percezione di questo problema, eliminando taluni timori e generando nuovi entusiasmi. Eppure, proprio oggi che le aspettative volgono al bello, ci troviamo di fronte ad una nuova nuvola nera, per ora lontana, sull'atlantico, che minaccia in modo inspiegabile il trasporto aereo milanese. AA che collaborava tranquillamente con un'AB totalmente in mano ad EY si mette di traverso e rifiuta di collaborare con IG. Si aggiunge adesso questa lettera senza senso degli 11 senatori americani. E io mi domando: ma perche'? Perche' AB che aveva una dozzina di collegamenti TATL e che era in mano da anni ad EY e' stata accettata da AA, mentre IG non puo' fare la stessa cosa? Comincio a pensare che il motivo che sta dietro a questo rifiuto sia proprio milano!! Mi spiego meglio. E' come se l'aviazione mondiale fosse in mano ad una Spectre che tira i fili del business, una spectre che e' nata e si e' formata nel corso degli anni e che sicuramente le varie crisi dell'aviazione hanno contribuito a formare ed a rendere piu' agguerrita. In questa spectre sono ovviamente rappresentate le compagnie maggiori americani, quelle europee e probabilmente a livello asiatico ci vedo i giapponesi e forse, da poco tempo, i cinesi. Le ME3 sono probabilmente rappresentate in modo parziale, e' possibile che EY pur essendo la piu' piccola sia anche quella che abbia maggior ascolto o che sia maggiormente tollerata rispetto alle altre due che sono percepite come forze di rottura, in particolare QR. In ogni caso, e' a livello di spectre che vengono stabiliti i criteri di sviluppo del business dell'aviazione, e indovinate un po', milano non e' prevista come hub!!! Non e' prevista perche' molto semplicemente in spectre arrivano da parte italiana solo i sussurri di AZ, la quale non contempla milano come hub, e certo non puo' vedere l'operazione IG con simpatia. Torniamo al punto di partenza, e ripensiamo alle analisi scritte e lette sul trasporto aereo milanese. Questi 10 anni dal dehub non sono passati senza lasciare traccia. Le forze che si oppongono allo sviluppo del trasporto aereo milanese si sono trincerate, e hanno avuto il tempo di costruire fortificazioni possenti a difesa delle loro posizioni. Quello che osserviamo oggi e che proviene dall'america e' l'effetto di questo lavorio continuo, e ci fa capire quanto elevate sono le mura che circondano la cittadella della spectre e quanto pericoloso sia avvicinarsi ad esse per attaccarle. La lotta per mxp hub non solo non e' finita, ma e' appena cominciata.
20 anni di perdite senza soluzione di continuità per liberarsi di alitalia. Per ITA airways ne occorreranno molti meno.