MXP: un futuro low-cost?

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easyMXP
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda easyMXP » dom 11 set 2011, 23:03:46

Non sarei così drastico, ma non vedo molto fattibile che la nuova Toto-airline arrivi ad avere un peso determinante.
Potrebbe diventare una buona spalla locale per alimentare i voli LR di SA e/o OW, e quindi resistere nella lotta contro U2 mantenendo basse le tariffe ma guadagnando da pro-rata sui LR, ma dubito riesca a fare il salto di qualità per diventare un vero hub carrier (magari!).
Certo che anche da spalla avrebbe un effetto positivo, permettendo di aprire voli LR che adesso non ci sono perchè le stime delle compagnie li danno un pelo in perdita.

MUSICA
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda MUSICA » dom 11 set 2011, 23:17:42

un paio d'anni fa Vueling (ancora separata da Click) tentò una prova su CDG per vedere se Mxp potesse divenire un loro nuovo hub.

Provocazione :green: :
Qualora Mxp dovesse definitivamente chiudere il discorso dei "voli seri con le major" (inteso in senso pieno intendo), non sarebbe male se un'altra (forte l.c.) mettesse piede qui per non dare troppo spazio ad Easy...magari mettendoci anche una sorta di J Class. Che dite :lol: ?

Oppure che la stessa Jetblue (uno degli azionisti di Vueling, mi sembra, vero?) metta qualche cosa con JB Italy.
Sì: Jetblue Italy. Base: Mxp.

Se dobbiamo morire l.w. cost che sia una bella battaglia allora. Vera. Magari in prospettiva L.R. a cui stanno pensando a NYC alla loro sede. Quando? 4-5 anni.
Città principe? Oltre alla solita LGW c'è sempre Parigi...ma anche...V e n e z i a. Oltre all'Est e BCN (base principale di Vueling). Aeroporti da cui partire in studio? Jfk, Bos, Fll.
Anche Brasile (da JFK e FLL) dove ottimizzare con la sorella Aero Sul. Macchina? A330-200 o A350.

Vi ricordate quel vecchio progetto United, Aer Lingus e...altri, poi chiuso? C'entravano anche loro :ciao: .

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda cesare.caldi » lun 12 set 2011, 11:57:26

JetBlue la trovo senza dubbio la migliore compagnie aerea USA come servizio, qualità e innovazione e mi sono sempre chiesto perchè non entrassero sul lungo raggio. Volare con loro sarebbe un piacere, se poi venissero a MXP piacere doppio.

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda malpensante » lun 12 set 2011, 12:58:15

kco ha scritto:Tanto per dire quanto il futuro di MXP è LC basta pensare a cosa sarebbe senza U2: un aeroporto con 13ml di pax. Non so se mi spiego, paragonabile a Linate e con un tasso di contrazione che sarebbe il triplo.
Il conto si basa sull' ipotesi inaccettabile che, se non ci fosse easyJet, non ci sarebbe nient' altro. Senza easyJet parte della domanda, quella che vola solo se, quando e perché i voli easyJet hanno prezzi bassi, scomparirebbe, ma il resto dei passeggeri volerebbe con qualche altri vettori e probabilmente sarebbero vettori tradizionali. I loro voli offrirebbero avvicinamenti e prosecuzioni ora inesistenti e ci sarebbero più transiti e magari più voli intercontinentali, resi possibili da accordi di interline. Difficile quantificare, ma non si può pensare che tutti i pax easyJet siano un guadagno netto.

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda malpensante » lun 12 set 2011, 13:48:25

Io credo che si debba spaccare il problema in due:
1) La massimizzazione del traffico che, attraverso i transiti, viene generata da un hub
2) La massimizzazione delle destinazioni intercontinentali che viene resa possibile dai transiti.

La prima è una questione che riguarda SEA, la remunerazione dei suoi investimenti, l' occupazione in Lombardia, le entrate fiscali etc., ma non è in sé qualcosa cha riguardi i passeggeri, se non per il fatto che un hub porta un aumento delle frequenze nelle rotte feed.
La seconda invece è più importante per il tessuto economico della Lombardia e bisogna chiedersi se e come è possibile avere abbastanza transiti per le rotte che più mancano alla Lombardia o che non sono operate 7xw.

Credo che ci si debba dare l' obiettivo di recuperare le destinazioni che sono sparite con il ritiro di Alitalia e anche avere voli 7xw per quelle che come MIA, ATL, BKK, PEK e PVG sono operate con una frequenza insufficiente per la capitale economica dell' Italia.

Tra gli estremi opposti dell' hub e dell' aeroporto p-t-p sta il chiedersi da quali aeroporti, da quali zone vorremmo avere passeggeri in transito. La risposta più ovvia, secondo me, è dal nord Italia. E' vero che l' attuale situazione di Linate rende impervia una duplicazione a Malpensa della stessa rete nazionale, ma si tratta del traffico povero da sud e isole, che tenderà sempre a ricadere su FCO con cui è ben collegato e comunque non ha una componente business interessante.

Il traffico da portare a Malpensa è quello intercontinentale del nord, che in molti casi a Malpensa già viene, in auto, per approfittare delle combinazioni di qualità e prezzo dei vettori del Golfo, di Singapore, Cathay ma anche di TAM. E poi bisogna diminuire il vantaggio del volare da Linate, offrendo collegamenti a standard internazionale da Malpensa a Milano. Oggi è meglio di anni fa, ma non ci siamo.

Io credo che SEA dovrebbe rivedere al rialzo gli accordi con easyJet e se vi sarà un aumento dei prezzi dei biglietti tanto meglio. In parte è quello che succederà se il CIPE approverà il nuovo accordo di programma.
La politica deve fare il sacrificio di liberarsi di SEA Handling, che è utile solo ai politici e della zavorra che rappresenta sui conti. Vendere a qualsiasi prezzo, regalare ai dipendenti, qualsiasi cosa, ma smettere di spenderci soldi inutilmente.

Con i soldi dei maggiori incassi e con quelli non più gettati nell' Handling investire per avere feed dal nord, cioè finanziare più Frecciarossa da Bologna e voli da Venezia. Bus da Torino frequenti, tutto sotto controllo SEA.

Con easyJet far pesare l' essere la principale base continentale. SEA ha bisogno di transiti, che easyJet si adegui come fanno altre low cost del pianeta.

teogeoteo
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No, per Malpensa non vogliamo un futuro low-cost.

Messaggio da leggereda teogeoteo » lun 12 set 2011, 19:01:51

Trovo spesso non sensato scrivere messaggi fine a se stessi ..e' tempo che vorrei scrivere il mio disappunto per tutta questa situazione ma mi impongo di non farlo a meno di avere proposte e idee (sensate?).
Sicuramente l'opzione Low Cost rimane valida per consentire alle persone di spostarsi e di viaggiare, una liberta' che ora e' alla portata di tutti. Ma io non voglio viaggiare con compagnie Low Cost. A meno di esserne costretto.

Io vivo in una delle regioni piu industriallizzate (e piu ricche?) del mondo.
Come e' possibile che questa sia l'unica soluzione?

Forse una volta l'italia viveva di rendita, al giorno d'oggi, e per fortuna, non e' piu' cosi. Ma questo e' il risultato. Tutti urliamo alla meritocrazia quando chiediamo il bonus, l'aumento di stipendio o il premio...e questo vale anche per l'Italia, per SEA e le istituzioni.
Apparentemente ci meritiamo solo le Low Cost, una compagnia di bandiera sgangherata e l'ignoranza sovrana di gente che (ancora) asserisce dell'impossibilita' di raggiungere MXP... Qualcuno dice giustamente nel forum..."perche' per l'opinione pubblica Bergamo va Bene e Malpensa invece e' un disastro?"

A questo punto, forse, siamo ancora in tempo per rimboccarci le maniche e fare qualcosa (SEA e Istituzioni). Finanziare le compagnie aeree per farle venire da noi, dimezzare le tasse aeroportuali, dimezzare il costo del MXP express, togliere pedaggi per chi raggiunge MXP da Boffalora, rendere simbolici i costi dei parcheggi, prolungare tutti i Frecciarossa a MXP. Insomma ci vogliono soldi e investimenti per invogliare compagnie e persone ad utilizzare un aeroporto che ha tutte le potenzialita’ per essere tale.
Insomma....dobbiamo ripartire da uno. Non da zero. Le infrastrutture base ci sono.

Adesso ci ritroviamo con un aeroporto in mano a nessuno ma se non ci sbrighiamo o non facciamo qualcosa potremmo presto ritrovarci in un’area (la pianura padana) che nessuno piu’ vuole.

kco
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda kco » lun 12 set 2011, 20:22:25

malpensante ha scritto:
kco ha scritto:Tanto per dire quanto il futuro di MXP è LC basta pensare a cosa sarebbe senza U2: un aeroporto con 13ml di pax. Non so se mi spiego, paragonabile a Linate e con un tasso di contrazione che sarebbe il triplo.
Il conto si basa sull' ipotesi inaccettabile che, se non ci fosse easyJet, non ci sarebbe nient' altro. Senza easyJet parte della domanda, quella che vola solo se, quando e perché i voli easyJet hanno prezzi bassi, scomparirebbe, ma il resto dei passeggeri volerebbe con qualche altri vettori e probabilmente sarebbero vettori tradizionali. I loro voli offrirebbero avvicinamenti e prosecuzioni ora inesistenti e ci sarebbero più transiti e magari più voli intercontinentali, resi possibili da accordi di interline. Difficile quantificare, ma non si può pensare che tutti i pax easyJet siano un guadagno netto.
In parte condivido ma sono convinto che senza U2 solo una piccola parte di quel traffico rimarrebbe a MXP. Il grosso sarebbe stato dirottato su LIN, TRN e BGY. Senza il vantaggio dei prezzi rimangono veramente pochi motivi per andare a MXP. Per assurdo da Gallarate (attaccato a MXP) tramite S5 e bus ATM si riesce a essere a LIN in meno di un'ora e mezza con una frequeza bi-oraria!

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda I-Alex » lun 12 set 2011, 20:54:50

kco ha scritto:Per assurdo da Gallarate (attaccato a MXP) tramite S5 e bus ATM si riesce a essere a LIN in meno di un'ora e mezza con una frequeza bi-oraria!
e al sabato mattina Gallarate-Orio in 50' rispettando i limiti... ma vale anche al contrario
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda maurilive » mar 13 set 2011, 00:06:15

Discussione molto interessante, ma non ho il tempo di intervenire. Ci tengo però a precisare una cosa:
malpensante ha scritto:La politica deve fare il sacrificio di liberarsi di SEA Handling, che è utile solo ai politici e della zavorra che rappresenta sui conti. Vendere a qualsiasi prezzo, regalare ai dipendenti, qualsiasi cosa, ma smettere di spenderci soldi inutilmente.
Con i soldi dei maggiori incassi e con quelli non più gettati nell' Handling investire per avere feed dal nord, cioè finanziare più Frecciarossa da Bologna e voli da Venezia. Bus da Torino frequenti, tutto sotto controllo SEA.
Sea Handling non rappresenta più un costo per Sea, sarebbe già in attivo se non dovesse pagare (unico handler a farlo) una tassa a Sea di oltre 4 milioni di euro l'anno. Ci sono ampi margini per un ulteriore recupero di produttività e fatturato, senza bisogno di darla in pasto a qualche pescecane. Inoltre, se le compagnie più prestigiose che operano a MXP hanno scelto Sea Handler, un motivo ci sarà; e non è certo perchè è più economica. Se qualcuno in Sea ti continua a raccontare che non ci sono soldi per gli investimenti perchè bisogna coprie il passivo di Sea Handling ti sta raccontando una falsita, sarebbe ora di cambiare scusa.

:ciao:
Aeroplano che te ne vai lontano da qui chissà cosa vedrai...

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda I-Alex » mar 13 set 2011, 06:53:32

kco ha scritto:
In parte condivido ma sono convinto che senza U2 solo una piccola parte di quel traffico rimarrebbe a MXP. Il grosso sarebbe stato dirottato su LIN, TRN e BGY. Senza il vantaggio dei prezzi rimangono veramente pochi motivi per andare a MXP. Per assurdo da Gallarate (attaccato a MXP) tramite S5 e bus ATM si riesce a essere a LIN in meno di un'ora e mezza con una frequeza bi-oraria!
ma hai in mente che bacino enorme intercetta Easyjet? Gente che arriva dalla svizzera, da Brescia, da bologna e persino Emilia, per non parlare di piemontesi e liguri...
Difficilmente andrebbero su Linate.
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda carloz » mar 13 set 2011, 10:45:01

I-Alex ha scritto: ma hai in mente che bacino enorme intercetta Easyjet? Gente che arriva dalla svizzera, da Brescia, da bologna e persino Emilia, per non parlare di piemontesi e liguri...
Difficilmente andrebbero su Linate.
Anche io concordo con Kco e quello che hai scritto tu nei fatti lo conferma. Il bacino che hai descritto è così ampio proprio perchè si tratta di Easyjet, chi arriva da Bologna per volare Easyjet lo fa ovviamente perchè è molto price sensitive. A tariffe "normali" volerebbero anche loro dall'aeroporto sotto casa e non si farebbero centinaia di km per andare a MXP.
Certo occorrerebbe uno studio molto approfondito per capire quanta percentuale degli attuali passeggeri Easyjet continuerebbe a volare da MXP anche senza le code arancioni, ma la mia impressione è che sia bassina.
Da una parte molti sono i passeggeri "inventati" dalle Low Cost, cioè che prendono l'aereo solo per via del prezzo particolarmente allettante, altrimenti se ne starebbero semplicemente a casa o al più opterebbero per mezzi alternativi ove possibile. Altri, come detto prima, volerebbero comunque ma a MXP ci vanno perchè Easyjet conviene, altrimenti avrebbero alternative più comode. C'è poi una fetta, secondo me non trascurabile, di passeggeri che Easyjet fa indirettamente guadagnare a MXP, che volano cioè a prezzi stracciati con altre compagnie presenti sullo scalo, in virtù di questo gioco al ribasso che si è creato. Questi non sono inclusi nel computo dei passeggeri Easyjet, ma forse alcuni (o molti) di essi volerebbero meno (da MXP) se la pressione di Easyjet venisse meno e di conseguenza si smettesse di volare a tariffe low cost, indipendentemente dalla compagnia, come avviene ora.
Non dico quindi che il traffico di MXP senza Easyjet sarebbe pari al solo traffico del T1, ma al netto di tutti questi fattori, oggi come oggi non penso si discosterebbe molto.

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda I-Alex » mar 13 set 2011, 11:17:35

verissimo, sono molto price sensitive...
quello che intendevo scrivere è che molti di essi, proveniendo da lontano solo per il prezzo, difficilmente si riverserebbero su Linate; molto più probabile che si sgretolerebbero su più scali (Verona, Orio, Torino, Bologna...)
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda malpensante » mar 13 set 2011, 11:57:27

Comunque easyJet esiste e c' è pure a CDG e a FCO, non è uno scandalo, anche se obiettivamente crea problemi, ma solo perché è in coppia con Linate. Insieme sono una zavorra sull' intercontinentale, ma da sola non sarebbe un problema.

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda VAM » mar 13 set 2011, 12:37:21

Ma perchè tutta questa avversione nei confronti delle compagnie low-cost?!?
Allora, easy jet mi fa volare da x a y a 50 € e ci guadagna, az lh o chi volete voi mi fa volare sempre da x a y magari anche a 50€ però ci perde.
Perchè succede questo se il servizio che mi offre easy rispetto a quello che mi offre una major è pressochè identico, dove si generano le perdite e perchè?
Non è forse vero che da quando sono nate le low-cost il traffico aereo è centuplicato perchè si è permesso di volare anche a persone che prima non potevano permetterselo?
Non è forse stato un bene?
E poi mi si viene a dire che easy è la rovina di mxp!!!
Per favore non troviamo scuse, sappiamo tutti qual'è il vero problema di mxp e di certo non si chiama easy o az ma bensì linate!!!
E con questo vi auguro buon appetito.
:ciao: :ciao: :ciao:
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda malpensante » mar 13 set 2011, 12:46:04

VAM ha scritto:Ma perchè tutta questa avversione nei confronti delle compagnie low-cost?!?
Perché easyJet non fa transiti e ogni suo volo per X diminuisce la probabilità che ci sia un volo per X di un' altra compagnia che invece accetta interlining e transiti, quindi easyJet nuoce a Malpensa come aeroporto intercontinentale, che di transiti ha bisogno.

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda HyperFlyer » mar 13 set 2011, 13:51:41

quello che tu dici non fa una piega come logica, malpensante, pero' sinceramente puntare il dito contro U2 con Linate aperto e non regolamentato (o meglio, con le gia' deboli regole non rispettate) mi pare prendersela con la pagliuzza pur trovandoci una trave ...be', diciamo nell'occhio.

Easyjet c'è anche a Barajas (insieme a FR!), ma a Madrid c'è un aeroporto solo.

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda EK412 » mar 13 set 2011, 14:48:22

@HyperFlyer: malpensante infatti mi sembra che concordi su questo punto.
malpensante ha scritto:Comunque easyJet esiste e c' è pure a CDG e a FCO, non è uno scandalo, anche se obiettivamente crea problemi, ma solo perché è in coppia con Linate. Insieme sono una zavorra sull' intercontinentale, ma da sola non sarebbe un problema.
E' d'altronde molto difficile negare l'evidenza...

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda VAM » mar 13 set 2011, 18:07:03

Ok tutti concordiamo sul fatto che linate è il problema, domandiamoci perchè nessuno fa niente!
Semplice ignoranza o malafede?
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda LIN-MXP » mar 13 set 2011, 20:28:43

Scusate ma anche tenendo conto di quanto sta accadendo in queste ore modificherei il titolo del thread così: MXP: un futuro low-cost e charter!

Infatti pare che sarà Air Italy ad aggiudicarsi l'acquisizione di Livingston, ciò significa che il progetto Toto è stato accantonato e rigettato per i soliti motivi politici e romani... Il progetto di quest'ultimo prevedeva, dopo una fase iniziale focalizzata sul charter, la creazione di un vero e proprio vettore stabilizzato a MXP.
Ora invece con l'avvicendamento di Air Italy, oltre a non avere un completo reintegro di tutto il personale LV rimasto a terra, rischiamo di avere esclusivamente attività charter. Sappiamo bene chi c'è dietro Air Italy e delle paure che serpeggino in quegli ambienti.

Posso solo dire: peccato, un' altra opportunità svanita per la nostra cara Malpensa :nonono:
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda I-Alex » mar 13 set 2011, 20:48:20

beh, ma voi credevate che Toto Jr potesse spiccare laddove il padre 4 anni fa fece un buco pazzesco?
Ricordate vero i 2 A330 e i 6 A320 sparsi a caso nella brughiera?

Charter? ormai non è più come 10/15 anni fa quando era tutto a Malpensa, oggi i charter ci sono ovunque e i pax di questo segmento a Malpensa sono passati da oltre 2,5mln annui a 1,5 scarso
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda kco » mar 13 set 2011, 21:03:19

malpensante ha scritto:Comunque easyJet esiste e c' è pure a CDG e a FCO, non è uno scandalo, anche se obiettivamente crea problemi, ma solo perché è in coppia con Linate. Insieme sono una zavorra sull' intercontinentale, ma da sola non sarebbe un problema.
purtroppo non si possono sacrificare 6ml di pax che crescono al ritmo dell 11% per qualche intercontinentale in più. L'intero sistema MXP è in estrema sofferenza, dai collegamenti che si riempono solo in certi orari, ai negozi dei terminal, etc, etc.
Oggi MXP ha bisogno di numeri elevati per rimanere aperta e continuare a esistere con le infrastrutture che ha oggi. Se togliessi U2 avresti qualche transito in più ma dovresti dimezzare i treni e chiudere il T2. La coperta è troppo corta con Linate aperto.

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda teogeoteo » mar 13 set 2011, 22:21:40

VAM ha scritto: il servizio che mi offre easy rispetto a quello che mi offre una major è pressochè identico,
Ciao VAM, scusa ma dissento in modo categorico ed al 100%. Non sono della stessa opinione e non penso che i servizi offerti siano simili. Anzi. Per un frequent flyer (>20/30 tratte/anno) l'ottimizzazione dei tempi offera dalle compagnie "tradizionali" nonché piccoli accorgimenti rendono la vita professionale piú comoda e sopportabile.

1. riprotezioni
2. assegnazione del posto preferito (fa comodo uscire per primi pur salendo per ultimi....trovi meno coda ai taxi, ad esempio)
3. arrivo in aeroporto all'ultimo minuto
4. maggiore pitch
5. piú professionalitá, cortesia ed attenzione (parlo almeno per LH e KL)
6. maggiore flessibilitá per bagaglio a bordo (spesso due pezzi) in termini di peso e dimensioni
7. drink e snack (KL offre ottimi sandwich e bevande calde e fredde a ripetizione...a 98 euro A/R)
8. su tratte europee consente di cancellare il volo e recuperare 90% del prezzo totale (AMS -Ginevra, 140 euro A/R...cancellato: restituiti 122 euro)...questo si traduce in maggiore flessibilitá
9. assistenza al passeggero a terra in ogni occasione.
10. scali e terminal in genere piú attrezzati e godibili in caso si attese (non raccomando a nessuno un ritardo oltre varchi di sicurezza nei famosi aeroporti di Ryanair)
11. collegamenti in genere piu facili (vedi T2 mxp) con cittá
12. tarrife piú chiare e trasparenti nella maggiorparte dei casi
13. reward (essere ilver star alliance, gold skyteam fa davvero la differenza)...e questo lo metto per ultimo perche'non vale per il vacanziero medio. ma il resto SI.

e sono sicuro che se vado avanti ne trovo altri.

In sintesi, il LOW cost porta massa e consente al sottoscritto di andare a Tampere da Bergamo per 10 giorni di vacanza 5 anni fa ad una tariffa estremamente vantaggiosa. Ma non offre un servzio di qualitá all'altezza di una capitale economica europea.

io non voglio viaggiare low cost.

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda VAM » mer 14 set 2011, 10:51:31

Ciao teo
tutto vero quello che scrivi però bisogna ammettere che la massa guarda al portafoglio e pur di risparmiare a volte pochi € preferisce rinunciare alle comodità e servizi da te elencati.
Purtroppo o per fortuna senza massa non si va da nessuna parte, le compagnie aeree tradizionali lo sanno bene ed infatti hanno negli anni rivisto le loro strategie.
L'ideale sarebbe a mio modo di vedere che le compagnie low-cost offrissero i servizi da te elencati a quei passeggeri disposti a pagare di più, in questo modo ruberebbero alle compagnie tradizionali anche la fetta di passeggeri che ora si rifiuta di volare con loro.
E' fattibile?
Non ci resta che stare a vedere.
Pace e bene!

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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda mxp98 » mer 14 set 2011, 22:58:15

Tranquilli che adesso arrivano i cinesi.

.INDISCREZIONI
Malpensa, la pista cinese
Pechino punta sullo scalo per farne il proprio hub europeo.
di Guido Mariani
Dal ponte di Messina all’aeroporto di Malpensa, dall’alta velocità alle infrastrutture turistiche, dalle telecomunicazioni ai poli logistici. I gioielli su cui mettere le mani abbondano, i denari anche. E il tempo degli «aiuti all’economia e all’Europa», per i cinesi, è appena iniziato.
Cosa, come e quando sia in vendita in Italia ancora non è chiaro. Ma alcune voci sono iniziate a filtrare. E se i funzionari del Tesoro italiano in estate si sono ripetutamente recati in visita a Pechino, poi ricambiati da Lou Jiwei, presidente del China Investment Corporation (il quinto fondo sovrano di investimenti al mondo, con 300 miliardi di dollari in gestione), anche l’ex premier Romano Prodi si sarebbe speso in una serie di incontri con i dirigenti cinesi. Determinanti, stando ai bene informati, per indirizzare lo shopping del Dragone in casa nostra: si tratti di titoli di Stato o di infrastrutture strategiche.

L'interesse dei Brics e i piani cinesi per lo hub milanese

Altra curiosità. Mentre le voci (poi frettolosamente smentite) sull’interesse di Pechino per i nostri Btp si facevano consistenti, e i Brics - i cosiddetti Paesi emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica - dichiaravano che era loro intenzione sostenere l’Europa nella crisi, nel decreto per spingere la crescita italiana, abbozzato il 13 settembre, spuntava l’idea di internazionalizzare e privatizzare.
Sempre secondo indiscrezioni, nel corso dei vertici tra i funzionari di Roma e gli emissari di Pechino sono già state messe sul tavolo alcune opzioni concrete. Con una trattativa ben avviata: quella per l’aeroporto milanese di Malpensa.
ATTESA PER LA QUOTAZIONE. Lo hub (insieme con quello di Linate) è oggi gestito dalla Società di esercizi aeroportuali (Sea), di proprietà per il 84,56% del Comune di Milano, per il 14,56 % della Provincia e per lo 0,88% da investitori minori.
La quotazione in Borsa del gruppo è attesa entro la fine dell’anno: sembra però che il collocamento possa essere anticipato e i cinesi possano accaparrarsene un pezzo. Entrando, in questo modo, anche nella Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio al Serio (il quarto per movimento passeggeri in Italia), che Sea controlla per il 49%.
LA PRESENZA CINESE NELLO SCALO. La presenza cinese nello scalo di Malpensa è già sostanziale, sia per quanto riguarda le rotte passeggeri sia per la presenza sempre più significativa di Air China Cargo che opera dal 2009 con rotte che toccano Shanghai, Pechino e Chengdu, importante snodo economico-commerciale del sud-ovest del Paese. Ma aggiudicandosi una fetta significativa della Sea, i cinesi potrebbero creare un hub ad hoc per il traffico delle proprie merci.

Le altre mire di Pechino: dall'Alta velocità al Ponte di Messina
Non c’è solo Malpensa, però. Parte dei 3.200 miliardi di dollari di riserve in valuta estera cinese in mano allo State Administration of Foreign Exchange (Safe, una sorta di dicastero che gestisce le riserve cinesi, le più ricche del Pianeta) potrebbero finire anche nell’Alta velocità e nel tormentato progetto del Ponte di Messina, oggi appaltato al contractor Eurolink, il cui capofila, con il 45%, è Impregilo. Ma nel mirino del Dragone ci sono anche i porti siciliani di Augusta e di Pozzallo e il Polo Logistico dell’Alto Adriatico.
UN INTERSCAMBIO DI 479 MLD. La recente caccia grossa in Italia è solo l’ultima tappa di una lunga serie di affari cinesi stretti qui e là in Europa. Dallo scoppio della crisi dei debiti sovrani, infatti, la Cina è stato un attore di primo piano in tutte le piazze che contano.
D’altra parte, il vecchio continente rappresenta il primo partner commerciale di Pechino (nel 2010 il valore degli scambi ha raggiunto i 479,1 miliardi di dollari) ed è interesse cinese che i mercati europei siano ancora in grado di assorbire le esportazioni, vero motore della crescita strabiliante del Dragone asiatico.
SHOPPING EUROPEO. La stesso copione si replicò in Grecia, dove nell’ottobre 2010 il premier Wen Jabao promise iniezioni di capitale e investimenti nel settore della logistica che si sono poi concretizzati in partnership nell’ambito del trasporto marittimo e della cantieristica. E in Spagna. Lo scorso gennaio il vicepremier Li Keqiang firmò un accordo commerciale da 7,5 miliardi di dollari per la partnership tra la spagnola Repsol e la cinese Sinopec, volta allo sfruttamento del petrolio brasiliano.
Ad agosto, infine, la compagnia energetica China Investment Corp ha investito 2,3 miliardi di euro in una joint venture con il colosso energetico francese Gdf Suez per attività di esplorazione congiunte e per rilevare il 10% (valore 600 milioni di euro) della fabbrica di liquefazione Atlantic Lng, di proprietà del gruppo d'Oltralpe.
COMMERCIO E COMUNICAZIONI. Il vero interesse di Pechino, tuttavia, resta la logistica. I cinesi hanno investito nel passato nel porti di Barcellona e si sono mostrati interessati anche a Gioia Tauro, in Italia.
Tutte mosse che rientrano in una strategia di progressivo tentativo di controllo delle reti commerciali, cui si affianca anche un interesse per le reti informatiche e di comunicazione del Paese.
«La Cina negli ultimi anni ha investito considerevolmente nella logistica europea», ha commentato a Lettera43.it Andrea Fumagalli, economista dell'Università di Pavia. «Non sorprende quindi che questi investimenti possano consolidarsi, tanto più che l’ingresso in questi settori può apparire oggi come una contropartita per l’investimento nel debito italiano attualmente necessario».

Mercoledì, 14 Settembre 2011
http://www.lettera43.it/economia/finanz ... cinese.htm
Marco
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michyh87
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Re: MXP: un futuro low-cost?

Messaggio da leggereda michyh87 » mer 14 set 2011, 23:10:38

beh dai, non sottovalutiamo i cinesi :green:


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