spanna ha scritto: ↑dom 18 dic 2022, 10:31:42
belumosi ha scritto: ↑dom 18 dic 2022, 02:00:35
A quanto pare dovremmo esserci. L'opzione scelta, dovrebbe essere simile a quella utilizzata per rilevare Brussels. Se realmente dovessero esserci una offerta di LH prima di Natale, ed una accettazione della stessa da parte del governo entro fine anno, è probabile che sia già stato raggiunto un accordo tra le parti. Incrociamo le dita.

scusa ma mi vien da ridere... sono 15 anni che escono sui giornali le stesse notizie, ed ogni volta, ogni singola volta, vengono sempre smentite, le scadenze vengono sempre spostate, e dopo mille e mille spostamenti arriva il fallimento. E tu ci vieni a dire che e' probabile che sia gia' stato raggiunto un accordo tra le parti?

Ma almeno dacci uno straccio di motivo per cui proprio questa volta dovrebbe essere differente da tutte le altre. Non dico tanti, ma almeno uno.
Rileggi bene: io ho solo scritto che se (dubitativo) venissero rispettate le date dell'articolo, già ora ci dovrebbe essere un accordo tra le parti. E questo per evidenti motivi temporali. Non è che inizi a trattare a una settimana dalla firma. In quella settimana, al massimo limi gli ultimi dettagli.
Quanto al motivo per cui dovrebbe essere differente, ce ne sono più d'uno:
-AZ con il suo carico di storia non esiste più, sostituita dall'anonima ITA grande 1/3 della vecchia compagnia
-Il peso elettorale si è ridotto di conseguenza
-maintenance e handling della vecchia AZ sono state cedute in modo irreversibile
-l'ultima rinascita di AZ è stata concessa da Bruxelles in modo condizionato come mai prima. Molto difficilmente al prossimo giro arriverebbe l'ok ad una ITA 2.
-se dovesse saltare tutto, la patata bollente rimarrebbe tra la mani dell'attuale governo e si presenterebbe al massimo entro un anno
-anche se venisse concesso l'ennesimo prestito ponte, dopo un ulteriore anno saremmo daccapo. E la figura di merxa continuerebbe a farla l'attuale governo
-la cessione a LH è gradita ai sindacati
-il gruppo tedesco è l'unico che abbia dimostrato di saper gestire un network di compagnie lasciando alle controllate abbastanza ossigeno per sopravvivere bene.
-una ITA risanata e integrata nel gruppo LH permetterebbe comunque all'Italia di mantenere una compagnia di bandiera. Se ITA dovesse saltare, stavolta sarebbe molto difficile immaginare una sostituta in quel ruolo.
-al cittadino medio non gliene può fregare di meno chi sia il proprietario di ITA
-lo stesso cittadino medio, probabilmente vedrebbe con favore una compagnia di bandiera risanata anche se nelle mani dei tedeschi.
-è interesse geopolitico dei tedeschi sottrarre l'Italia dall'attuale abbraccio con i francesi.
L'inquietudine di Macron non è certo per una nave di migranti, ma perchè teme di perdere un alleato che ha comunque un certo peso
-i governanti più avveduti, potrebbero spacciare la vendita come inevitabile, bilanciata però da varie garanzie.
-la vendita iniziale di una quota di minoranza, lenirebbe il dolore dei più nazionalisti
-a medio termine, se le condizioni previste fossero rispettate (immagino siano riferite soprattutto alle dimensioni e al network dell'azienda), la cessione del resto delle quote sarebbe probabilmente meno indolore di una cessione della maggioranza delle quote fatta oggi. In pratica vendi a chi ha dimostrato sul campo di sapere far funzionare il giocattolo.
E a quel punto una sistemazione onorevole e definitiva di ITA, potrebbe essere venduta come un successo da parte della politica.
-nelle ultime settimane c'è stato un crescendo di contatti tra i funzionari di LH e i misteri.
Difficilmente i tedeschi sono venuti a Roma per sentirsi dire che dovrebbero pagare per poi obbedire ai politici italiani
-visto che la storia ci insegna che nelle piccole nazioni europee c'è spazio per una sola compagnia di bandiera (che di norma è la stessa di 60 anni fa), per LH acquisire ITA significherebbe occupare in modo definitivo quella quota italiana del mercato legacy.
Con la gradita prospettiva di sottrarla ai francesi.
-da tempo c'è un silenzio assordante che arriva dai Palazzi, che si contrappone alle code degli aspiranti compratori di AZ millantate negli anni scorsi. Non credo sia un caso.
Come vedi ci sono tante differenze rispetto al passato. Se poi saranno sufficienti per chiudere l'affare lo vedremo presto. Anch'io in realtà ci vado con i piedi di piombo e se alla fine gli statalisti dovessero avere la meglio, non cadrei certo dalla sedia per lo stupore.
Però nel frattempo la storia avanza e probabilmente i margini di manovra che poteva avere il governo nella gestione di AZ/ITA 15 anni fa, erano sensibilmente maggiori di quelli attuali. Ne fa fede il fatto che Draghi, seppur apprezzato a Bruxelles e ben introdotto nei palazzi che contano, ha dovuto abbozzare accontentandosi di portare a casa una compagnia obbligata a rinunciare alla manutenzione, all'handling e al programma fedeltà.
Al prossimo giro non ci sarebbe alcuna contropartita da dare in cambio per ottenere l'ok all'ennesima rinascita.
Comunque visti i tempi prospettati, l'attesa per sapere com'è andata a finire stavolta dovrebbe essere breve.