:ciao:
Domanda tecnica e curiosa, tra l'altro: ho saputo che il Concorde (ma anche lo Shuttle) è pitturato solo con vernice bianca perchè a velocità supersoniche il colore influisce :rolleyes: in qualche modo, ma allora perchè molti supersonici, ivi incluso il più veloce di tutti (il Lockeed Martin SR 71) sono neri o scuri?
Qualcuno sa dare una spiegazione? Grazie.
Colori
Re: Colori
Allora, ci provo io per quanto mi possibile :yeah: . Le vernici scure degli aerei militari sono principalmente vernici che servono a riflettere la luce solare e ad assorbire le onde radar (anche se non sempre completamente) in modo da rendere questi aerei ancor più "stealth". Il colore scuro, inoltre, serve a renderli meno visibili di notte, momento nel quale volano solitamente aerei come l'F117, il B1, il B2 e l'SR71. Negli anni in cui questi velivoli venivano progettati ('60, '70) le vernici disponibili per diminuire la visibilità radar erano prevalentemente scure e ci si affidava molto di più alla forma dell'aereo piuttosto che ad altre tecnologie. Con il passare degli anni le tecnologie sono migliorate ed ora, per l'invisibilità radar, si usano vernici più efficaci e non più solo scure (F22 e F35 sono due esempi) e si tende a non estremizzare più la forma dell'aereo in modo da rendere più maneggevoli/efficienti gli aerei. (si usano sempre più sistemi di disturbo radar e altri computer a bordo degli aerei).
Per quanto riguarda invece la vernice bianca, sinceramente non sono sicurissimo del perchè, e cercherò di fare qualche ipotesi. Si potrebbe ipotizzare che, siccome a velocità supersoniche le strutture di questi velivoli si dilatano (il Concorde durante le crociere a Mach 2.0 si allungava anche di 10cm), la pittura quanto più uniforme sia comoda per queste modifiche strutturali che gli aerei subiscono.
Una vernice uniforme poi possiede un solo strato, mentre con verniciature più complesse e con più colori si hanno diversi strati e ciò potrebbe rovinare molto molto leggermente l'aerodinamica. Considerando che aerei come Concorde e navette come lo Shuttle devono essere pressochè perfetti aerodinamicamente potrebbe essere questo il motivo.
Un altro motivo che potrebbe spiegarlo è che questi velivoli si vengono a trovare ad altissime quote e quindi più sottoposti ai raggi solari che potrebbero scaldare la fusoliera eccessivamente. La vernice bianca riflette i raggi solari e non "scalda" come quella nera, il che è comodo perchè le leghe d'alluminio con cui sono fatti aerei come il Concorde tendono a modificarsi da temperature di 150°C circa.
Tuttavia ti porto un esempio che dovrebbe sfatare l'idea che il colore bianco centri qualcosa con la velocità supersonica: il serbatoio dello Shuttle, l'external tank (ET), era colorato un tempo ma dopo studi che portarono a sfatare l'influenza della vernice sulla sua struttura lo usarono senza verniciatura, cioè nella tipica configurazione rossa che si vede solitamente. E considera che il serbatoio raggiungeva insieme allo Shuttle velocità supersoniche ben più alte di Mach 1.0 prima di essere rilasciato...Probabilmente la vernice bianca viene utilizzata per motivi diversi dall'aerodinamica supersonica. :ciao:
Paolo
Per quanto riguarda invece la vernice bianca, sinceramente non sono sicurissimo del perchè, e cercherò di fare qualche ipotesi. Si potrebbe ipotizzare che, siccome a velocità supersoniche le strutture di questi velivoli si dilatano (il Concorde durante le crociere a Mach 2.0 si allungava anche di 10cm), la pittura quanto più uniforme sia comoda per queste modifiche strutturali che gli aerei subiscono.
Una vernice uniforme poi possiede un solo strato, mentre con verniciature più complesse e con più colori si hanno diversi strati e ciò potrebbe rovinare molto molto leggermente l'aerodinamica. Considerando che aerei come Concorde e navette come lo Shuttle devono essere pressochè perfetti aerodinamicamente potrebbe essere questo il motivo.
Un altro motivo che potrebbe spiegarlo è che questi velivoli si vengono a trovare ad altissime quote e quindi più sottoposti ai raggi solari che potrebbero scaldare la fusoliera eccessivamente. La vernice bianca riflette i raggi solari e non "scalda" come quella nera, il che è comodo perchè le leghe d'alluminio con cui sono fatti aerei come il Concorde tendono a modificarsi da temperature di 150°C circa.
Tuttavia ti porto un esempio che dovrebbe sfatare l'idea che il colore bianco centri qualcosa con la velocità supersonica: il serbatoio dello Shuttle, l'external tank (ET), era colorato un tempo ma dopo studi che portarono a sfatare l'influenza della vernice sulla sua struttura lo usarono senza verniciatura, cioè nella tipica configurazione rossa che si vede solitamente. E considera che il serbatoio raggiungeva insieme allo Shuttle velocità supersoniche ben più alte di Mach 1.0 prima di essere rilasciato...Probabilmente la vernice bianca viene utilizzata per motivi diversi dall'aerodinamica supersonica. :ciao:
Paolo
Paolo Fumagalli
"Quando il volo supera la passione, per decollare basta chiudere gli occhi."
"Quando il volo supera la passione, per decollare basta chiudere gli occhi."
Re: Colori
Credo che occorra scindere il problema in due: militari e civili.
Per quanto riguarda i militari, la colorazione di velivoli può risponde a due esigenze contrapposte: visibilità e mimetismo.
Nel primo caso ci ricordiamo di von Richthofen e del suo circo volante, con gli aerei sgargianti, o anche delle "invasion strips", le striscie bianche e nere applicate sugli aerei alleati in occasione dello sbarco in Normandia durante la Seconda Guerra Mondiale. L'essere visibili, in ambedue i casi, significava poter riconoscere gli amici dai nemici ed evitare di essere abbattuti dal fuoco amico. Fino agli anni '70 e '80 in molti casi non ci si preoccupava di mimettizzarsi,basti ricordare la livrea degli aerei dell'US Navy o anche dell'USAF, con i loro enormi segni distintivi nazionali e di squadriglia. Pure l'AM seguiva questi usi: i primi C130 avevano una livrea bianca/grigia e i primi F104 erano bianchi e argento.
Di contro, fin dalla Prima Guerra Mondiale, altri velivoli erano mimetizzati, dipingendoli di nero per le operazioni notturne o con tonalità verdi o marroni o grige scure per mimetizzarli nei campi di aviazione (varianti del color sabbia nel caso di operazioni nel deserto o bianchi nel caso di operazioni invernali). Facilmente queste mimetizzazioni usano/usavano 3 colori, due a chiazze per le superfici superiori e laterali e una per quelle inferiori (in questo caso può/poteva essere chiara, nel caso di velivoli per uso diurno, o nera per quelli che operavano principalmente di notte).
Oggi la "moda" è quella di usare una colorazione a bassa visibilità, che rende tutti i velivoli grigi con insegne nazionali di forma ridotta e poco visibili. Del resto la differenza che passa tra l'essere avvistati dal nemico subito o con un ritardo, seppur leggero, è la stessa che può passare tra la morte e la vita.
Le vernici che assorbono le onde radar sono un'applicazione abbastanza recente e con pro e contro. Sembra infatti che la manutenzione delle vernici dell'F22 sia più complessa e costosa di quella preventivata in fase di progetto.
In campo civile, e anche in altri campi aerospaziali, le cose cambiano. A parte i casi in cui bisogna esaltare al massimo la visibilità, come nel caso dei velivoli sperimentali o SAR, la colorazione risponde a esigenze estetiche e funzionali. Ad esempio il crescente uso di materiali compositi "obbliga" a usare tinte chiare, perché gli elementi strutturali non devono superare certe temperature, pena il degrado della struttura. Ragione per cui, probabilmente, non vedremo mai un B787 dipinto di nero come il DC9 di Playboy :green: .
In alcuni casi si preferisce non dipingere l'aereo o altri elementi per risparmiare peso, come accadde dopo i primi esemplari del serbatoi esterno dello Shuttle. La pratica di non dipingere ha pro e contro: da una parte si risparmia peso, dall'altra si rinuncia alla protezione offerta dalla vernice. Se l'elemento è "usa e getta", come per il suddetto serbatoio, il problema non si pone mentre deve essere preso in considerazione, ad esempio, per un A380 che ha una vita ben più lunga (per inciso il peso della vernice su un A380 arriva a circa 1 tonnellata).
Per quanto riguarda i militari, la colorazione di velivoli può risponde a due esigenze contrapposte: visibilità e mimetismo.
Nel primo caso ci ricordiamo di von Richthofen e del suo circo volante, con gli aerei sgargianti, o anche delle "invasion strips", le striscie bianche e nere applicate sugli aerei alleati in occasione dello sbarco in Normandia durante la Seconda Guerra Mondiale. L'essere visibili, in ambedue i casi, significava poter riconoscere gli amici dai nemici ed evitare di essere abbattuti dal fuoco amico. Fino agli anni '70 e '80 in molti casi non ci si preoccupava di mimettizzarsi,basti ricordare la livrea degli aerei dell'US Navy o anche dell'USAF, con i loro enormi segni distintivi nazionali e di squadriglia. Pure l'AM seguiva questi usi: i primi C130 avevano una livrea bianca/grigia e i primi F104 erano bianchi e argento.
Di contro, fin dalla Prima Guerra Mondiale, altri velivoli erano mimetizzati, dipingendoli di nero per le operazioni notturne o con tonalità verdi o marroni o grige scure per mimetizzarli nei campi di aviazione (varianti del color sabbia nel caso di operazioni nel deserto o bianchi nel caso di operazioni invernali). Facilmente queste mimetizzazioni usano/usavano 3 colori, due a chiazze per le superfici superiori e laterali e una per quelle inferiori (in questo caso può/poteva essere chiara, nel caso di velivoli per uso diurno, o nera per quelli che operavano principalmente di notte).
Oggi la "moda" è quella di usare una colorazione a bassa visibilità, che rende tutti i velivoli grigi con insegne nazionali di forma ridotta e poco visibili. Del resto la differenza che passa tra l'essere avvistati dal nemico subito o con un ritardo, seppur leggero, è la stessa che può passare tra la morte e la vita.
Le vernici che assorbono le onde radar sono un'applicazione abbastanza recente e con pro e contro. Sembra infatti che la manutenzione delle vernici dell'F22 sia più complessa e costosa di quella preventivata in fase di progetto.
In campo civile, e anche in altri campi aerospaziali, le cose cambiano. A parte i casi in cui bisogna esaltare al massimo la visibilità, come nel caso dei velivoli sperimentali o SAR, la colorazione risponde a esigenze estetiche e funzionali. Ad esempio il crescente uso di materiali compositi "obbliga" a usare tinte chiare, perché gli elementi strutturali non devono superare certe temperature, pena il degrado della struttura. Ragione per cui, probabilmente, non vedremo mai un B787 dipinto di nero come il DC9 di Playboy :green: .
In alcuni casi si preferisce non dipingere l'aereo o altri elementi per risparmiare peso, come accadde dopo i primi esemplari del serbatoi esterno dello Shuttle. La pratica di non dipingere ha pro e contro: da una parte si risparmia peso, dall'altra si rinuncia alla protezione offerta dalla vernice. Se l'elemento è "usa e getta", come per il suddetto serbatoio, il problema non si pone mentre deve essere preso in considerazione, ad esempio, per un A380 che ha una vita ben più lunga (per inciso il peso della vernice su un A380 arriva a circa 1 tonnellata).
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