Ita, vendita in ritardo. Sale la tensione tra Mef e compagnia
di Aldo Fontanarosa
Il piano industriale approvato a gennaio va aggiornato. Verso un cda straordinario. Riaperta la "data room" dopo una lettera in cui il Tesoro esprime irritazione per come è stata gestita la procedura
24 GIUGNO 2022 ALLE 03:15
ROMA - Il governo non riuscirà a individuare il compratore di Ita Airways entro il 30 giugno, come voleva fare. I tempi slittano. Entrambe le cordate interessate a Ita sono "insoddisfatte" delle informazioni presenti nella data room . La stanza dei dati - già aperta ai potenziali acquirenti tra il 3 e il 23 maggio - custodisce i documenti riservati e sensibili sulla compagnia aerea in vendita. Il ministero dell'Economia, vista l'insoddisfazione dei compratori, chiede ad Ita di riaprire la data room (con una lettera di due giorni fa). E ieri mattina Ita la riapre. La stanza dei dati contiene già svariati documenti in una versione aggiornata che può rispondere alla fame di informazioni delle due cordate. Ma la scadenza del 30 giugno per la scelta della cordata preferita tra le due in lizza, in ogni caso non sarà rispettata. La prima cordata vede insieme il gruppo Msc della famiglia Aponte con Lufthansa; la seconda il fondo Certares, con Air France e Delta.
La privatizzazione è segnata da un nuovo momento di tensione tra il presidente esecutivo di Ita Alfredo Altavilla e il ministero dell'Economia, che controlla il 100% della compagnia. La turbolenza prende forma il 7 giugno, quando il ministero spedisce una prima lettera a Ita. Scrive il ministero: "In particolare la cordata MSC/Lufthansa ha indicato la documentazione in allegato come mancante nella data room allestita da codesta società (Ita) o tra le risposte fornite dagli advisor". Il ministero non considera infondate le rivendicazioni di Msc e Lufthansa, anzi. Chiama in causa sia il management di Ita (Altavilla incluso), sia i quattro consulenti (o advisor) che assistono il vettore aereo nella vendita. Il disappunto del ministero è ancora più evidente nella lettera di due giorni fa, dove si legge: "È essenziale che gli offerenti non formulino nuovamente lamentele in ordine alla mancanza di documentazione".
L'8 giugno, a un giorno dalla prima lettera del ministero, Altavilla risponde di essere pronto alla immediata riapertura della data room. Ma il ministero si fa vivo solo 13 giorni dopo, il 22 giugno. E la risposta è tutt'altro che amichevole o conciliante. Il ministero non prende atto della proposta di Altavilla di riaprire la data room . Ne ordina invece la riapertura, specificando una serie di requisiti da rispettare. E il tono ostile della comunicazione ministeriale non sfugge ad Altavilla, che non lo giustifica.
Toccato nell'orgoglio, e comunque esperto nella gestione aziendale, Altavilla si è dato da fare. Da giorni ha messo al lavoro i suoi manager. E dunque ha già risposto - per iscritto - alle domande che entrambe le cordate hanno intanto inviato al ministero e al vettore. Parliamo di decine e decine di domande, anche molto tecniche. Sempre Altavilla ha collocato nella data room, prima ancora che riaprisse formalmente, molti documenti riservati in una versione aggiornata.Resta il problema del Piano di sviluppo industriale, che il Consiglio di amministrazione di Ita ha approvato il 31 gennaio 2022. Il ministero ne chiede - "con massima urgenza" - la revisione (anche "alla luce dell'andamento della società nell'anno in corso" e del "mutato scenario internazionale"). Probabile che un consiglio di amministrazione straordinario sia convocato nelle prossime ore per discutere una revisione così rilevante.
https://www.repubblica.it/economia/2022 ... 1-P2-S6-T1