Messaggio da leggereda belumosi » lun 26 set 2011, 18:38:32
@malpensante
E' ben vero quello che tu scrivi in merito alla "furbizia" degli italiani nell'interpretare la legge, ma nel caso LIN-MXP vedo prevalente un'altra disgraziata caratteristica della nostra classe politica: l'incapacità di decidere. Lo status quo va sempre in qualche modo tutelato, i supposti "diritti acquisiti" sono sempre intoccabili. E non parlo del diritto alla sanità o all'istruzione. Parlo del diritto del negoziante o del taxista di LIN a non doversi spostare a MXP a causa della chiusura del city airport, del diritto di politici e imprenditori di recarsi a FCO dall'aeroporto sotto casa senza sobbarcarsi il viaggio fino a MXP, il diritto concesso ad AZ in quanto compagnia di bandiera (?!) di fare a LIN ciò che vuole e mi fermo qui perchè non ho tutto il pomeriggio da perdere.
I decreti Bersani 1 e 2 sono essi stessi una sconfitta, la prova certa che le istituzioni preferiscono non decidere piuttosto che scontentare qualche potentato. La prova che la decisione giusta può essere sacrificata senza problemi se arriva qualche pressione contraria, non necessariamente fortissima. Perchè anche ai tempi della partenza dell'hub a MXP, le pressioni per non chiudere LIN, erano sostanzialmente per le motivazioni che ho scritto prima e se si fosse tirato dritto, non si sarebbe sicuramente assistito ad una rivolta sociale.
Ora, tutti siamo qui a stracciarci le vesti per la collezione di AOC che ha AZ e probabilmente hai ragione nel dire che altrove un abuso così sfacciato non sarebbe tollerato. Ma anche questo in realtà è un falso problema. Cosa sarebbe cambiato se AZ avesse costruito intorno alle aziende fantasma controllate, delle compagnie vere e proprie con un numero congruo di aerei, una propria livrea, una quota di personale dedicato e così via? In chiave LIN, credo assolutamente nulla, semplicemente AZ avrebbe speso un po' di soldi in più e avrebbe avuto una gestione più complessa. Perchè sappiamo bene che tutte le major hanno una fila di controllate (di norma regionali), che fanno parte del lavoro della mainline. Una AZ più corretta sul piano formale non avrebbe fatto altro che imitarle.
Quello che sta avvenendo in questi mesi (passaggio in massa delle major a LIN), è la cartina tornasole aeroportuale di quanto sta avvenendo nella politica, a partire da Roma fino ad arrivare alle più lontane ramificazioni periferiche: l'anarchia istituzionale.
Significa che chi è preposto a prendere decisioni, non le prende e nel vuoto che si crea, si riescono ad inserire altri sistemi di potere.
Il caso LIN-MXP è esemplare: non è vero che è gestito male, semplicemente non è gestito. Sta vagando in mezzo al mare senza nessuna guida, se non un vecchio decreto pensato per implementare il costruendo hub a MXP del quale non c'è più traccia.
Nel vuoto gestionale del sistema Milano, U2 a MXP e FR a BGY hanno praticamente preso in mano il nazionale / europeo e hanno dimostrato nei fatti di riuscire a far desistere "pivelli" come LH o AF dalla concorrenza diretta.
Ed ironia della sorte, in un simile contesto, anche chiudere LIN domani potrebbe creare nuovi problemi. L'attuale traffico del city airport verrebbe diviso tra MXP e BGY, tenendo bene a mente che quest'ultimo dista da piazza Duomo appena 400m in più del T1 (fonte Google maps).
Sicuramente le major suddividerebbero i voli tra i due aeroporti, mentre le compagnie più piccole, nella possibilità di coprire un solo aeroporto, si orienterebbero probabilmente su MXP, anche per via dei migliori collegamenti con la città.
AZ immagino posizionerebbe buona parte del network a MXP, mentre le destinazioni del centro-sud Italia, servite da numerose frequenze, sarebbero suddivise tra l'aeroporto varesino e BGY.
La navetta su FCO sparirebbe, sostituita da qualche frequenza extra da MXP e BGY.
Mauro Moretti stapperebbe champagne per una settimana di fila, incredulo del fatto di trovarsi ad avere tra le mani il miglior collegamento tra Milano e Roma da tutti i punti di vista: tempo di percorrenza, frequenza e comodità. E con prezzi accettabili.
Ora, ammesso e non concesso che le cose vadano in questo modo, chi impedirebbe a U2 a MXP e a FR a BGY di fare fuori AZ in qualche mese mediante congruo aumento di voli verso le destinazioni servite dalla compagnia italiana? E per quanto si possa essere avversi ad AZ, l'idea di rendere MXP un aeroporto U2 + feed + LR e quindi BGY FR + feed, non credo proprio sarebbe strategicamente vincente per Milano.