54.000 richieste slot bloccate per DL Salva Alitalia

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I-Alex
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54.000 richieste slot bloccate per DL Salva Alitalia

Messaggio da leggereda I-Alex » lun 05 lug 2010, 19:49:43

AEROPORTI: BONOMI, A LINATE 54. 000 RICHIESTE, MA SLOT BLOCCATI

14:12 05 LUG 2010

(AGI) - Malpensa, 5 lug. - L'aeroporto milanese di Linate e' 'penalizzato' dalla legge 'salva Alitalia' che, per tre anni, permette all'ex compagnia di bandiera di utilizzare o meno gli slot (ne detiene il 69%).
L'allarme, lanciato oggi da un quotidiano, e' perfettamente condiviso da Giuseppe Bonomi, presidente di Sea, la societa' che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa. "Ho letto con attenzione - ha detto Bonomi - e non ho una parola da modificare o aggiungere". Bonomi ha poi spiegato che "per la summer di quest'anno, a Linate abbiamo 54.000 nuove richieste in attesa, ma gli slot sono assegnati ad Alitalia". Ci sarebbero delle regole per far decadere l'accordo con le compagnie che non utilizzano gli slot, ma nel caso dell'ex compagnia di bandiera questa possibilita' viene meno.
"C'e' una legge - ha spiegato Bonomi - la cosiddetta legge 'salva Alitalia' che introduce una franchigia per tre anni. E questa scade nell'agosto del 2011. Fino a quel tempo, Alitalia ha la possibilita' di utilizzare o non utilizzare i movimenti".

fonte: Agi.it
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Re: 54.000 richieste slot bloccate per DL Salva Alitalia

Messaggio da leggereda kco » lun 05 lug 2010, 20:45:37

Da LaRepubblica

(non commento per dignità)


Aeroporti, Alitalia soffoca anche Linate
-2 milioni di passeggeri, superato da Orio
La compagnia blocca il 69% degli slot (ne utilizza molti meno) e la Sea non può accogliere altri vettori
di ETTORE LIVINI

Lo psicodramma degli aeroporti milanesi, a due anni dall’addio di Alitalia, regala il suo ennesimo colpo di scena. Il killer, metaforicamente parlando, è sempre lo stesso: la ex compagnia di bandiera. La novità è la vittima: Malpensa — data per spacciata dopo il tradimento della Magliana — gode discreta salute (più 5,7 per cento il traffico nel 2010 malgrado la nube islandese). Mentre ko, a sorpresa, è finita Linate.

In poco più di 24 mesi Linate ha perso oltre 2 milioni di passeggeri, quasi un quarto del suo traffico. Uno stillicidio inarrestabile: l’Europa dei cieli è ripartita (più 2 per cento da gennaio), i concorrenti risalgono la china. Linate no: meno 4,8 per cento a marzo, meno 18,8 ad aprile (causa cenere), meno 5,8 a maggio e meno 4,8 a giugno. Mese in cui la Caporetto dovrebbe essere certificata dal più doloroso degli schiaffi: il sorpasso di Bergamo-Orio al Serio, destinata a strappare al “cugino” meneghino il titolo di terzo aeroporto italiano.

La crisi del city airport di Milano è figlia di una situazione paradossale: Linate oggi è lo scalo più appetito d’Italia. Sul tavolo della Sea, secondo indiscrezioni, ci sono richieste per operare 54mila nuovi voli l’anno. Hanno fatto domanda Lufthansa («Linate è importante per il Milano-Roma», dice il numero uno in Italia Heike Birlenbach), Meridiana, Easyjet, British Airways e molti big mondiali. Tutti pronti a far volare da qui i loro aerei già domani. Peccato che, malgrado il crollo del traffico, per loro non ci sia spazio. Slot liberi, in teoria, ce ne sarebbero pure. Alitalia, titolare del 69 per cento dei diritti di decollo e atterraggio al Forlanini, ne utilizza in realtà molti meno. Poco più della metà, secondo una stima della Criet-Università Bocconi. Ma li tiene tutti ben stretti per non lasciar spazio ai concorrenti.

Morale: fra il 20 e il 30 per cento della capacità operativa di Linate — che sulla rotta per Fiumicino soffre pure la concorrenza del Frecciarossa — è inutilizzato. Aumentare il numero di partenze e arrivi a tavolino non è possibile: il decreto Bersani, varato nel 2001 per favorire il decollo di Malpensa, ne fissa per legge il tetto massimo a 18 all’ora. Così — malgrado una lista d’attesa da Guinness per offrire nuovi voli ai milanesi — l’accesso alle piste dell’Idroscalo è di fatto blindato. E il traffico a Linate continua a cadere a vite, rischiando di condannare l’aeroporto a una lenta eutanasia.

I margini di intervento delle autorità di controllo sono, per legge o per scelta, limitati. Assoclearance (vicepresieduta da un rappresentante Cai) dovrebbe redistribuire ogni sei mesi gli slot non utilizzati almeno all’85 per cento. Ma finora non si è mossa. E il comitato di controllo formato da Enac ed Enav non ha ritenuto opportuno intervenire. L’unica voce fuori dal coro è stata quella di Antonio Catricalà: «Il blocco del Forlanini è un’ingiusta restrizione a favore di Alitalia-Cai», ha detto il numero uno dell’Antitrust. La ricetta? «Noi non possiamo intervenire per le scelte del governo (il decreto salva-Cai lega per tre anni le mani all’Authority sulla Magliana), ma si potrebbe alzare a 25 il numero di movimenti orari». Il livello cui Linate operava nel 1998.

Proposta saggia, che rischia però di diventare un boomerang: «I nuovi slot andrebbero assegnati proquota agli attuali operatori — dice in camera caritatis uno dei concorrenti che hanno fatto richiesta di operare dal Forlanini — Così si finirebbe solo per consolidare il potere di Colaninno & C». Alitalia, naturalmente, fa il suo mestiere. Di potenziare il servizio dal city airport meneghino alle capitali europee (la domanda come ovvio è altissima) non se ne parla. La compagnia di Colaninno non vuole regalare il ricco traffico business locale ai voli a lungo raggio dei concorrenti in partenza da Londra, Francoforte, Vienna o Madrid e punta a dirottarlo a Roma. Colaninno e Sabelli, tra l’altro, hanno già le loro gatte da pelare sulla Linate-Fiumicino.

Lo scorso anno il traffico sulla navetta, complice il boom dell’alta velocità, è calato del 31 per cento. Meglio quindi operare pochi voli e tenere alti i prezzi sacrificando il tasso d’occupazione degli aerei (sceso dal 66 per cento del 2007 al 55 attuale). Tanto nessuno, almeno fino a fine 2012, potrà scalfire il monopolio della ex compagnia di bandiera. «Alla fine la situazione è controproducente per tutti, compresa Alitalia», dice Francois Bacchetta, general manager per l’Europa del Sud di quella Easyjet che dopo il successo a Malpensa punta a sbarcare pure al Forlanini. Pagano un pedaggio salato i milanesi — già più lontani dal mondo per il drastico taglio dei collegamenti intercontinentali Alitalia da Malpensa — penalizzati ora da biglietti più cari e meno mobilità. Paga il Comune come azionista Sea. A festeggiare è solo Bergamo, che grazie al boom dei voli low cost ha triplicato il suo traffico in sei anni, sfrattando Linate dal podio dei cieli nazionali.

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Re: 54.000 richieste slot bloccate per DL Salva Alitalia

Messaggio da leggereda I-Alex » lun 05 lug 2010, 21:00:40

Linate per ora non è superato da Orio...
L'articolo è indecente :confuso:
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Re: 54.000 richieste slot bloccate per DL Salva Alitalia

Messaggio da leggereda kco » lun 05 lug 2010, 21:10:19

I-Alex ha scritto:Linate per ora non è superato da Orio...
L'articolo è indecente :confuso:
E' un articolo fatto per farti credere che Linate oggi come oggi è un problema e va potenziato: ovvero l'unica arma che rimane per ricacciare sotto MXP.

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Re: 54.000 richieste slot bloccate per DL Salva Alitalia

Messaggio da leggereda mxp98 » mer 07 lug 2010, 14:24:51

Un'altra opera d'arte firmata Ettore Livini,non c'e' che dire!
Comincio a pensare che qui non si tratta piu' di malpensa scomoda e Linate vicino,qui si sta' solo cercando di limitare con mezzi leciti e piu' che altro illeciti,lo sviluppo di Malpensa,ed ogni volta che qualche evento positivo prende piede nello scalo della brughiera,voci e polemiche di personaggi velenosi si alzano minacciose.
Strane coincidenze.
Marco
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