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MALPENSA – Cosa cambierà a Malpensa il via libera del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al Masterplan 2035? «Significa che nei prossimi 5 anni investiremo più di 500 milioni di euro. Potremmo arrivare intorno ai 2 miliardi euro in 15 anni tra investimenti nostri e di terzi». Lo ha detto Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, alla Triennale di Milano a margine della 24esima edizione della rassegna Italia Direzione Nord, promosso dalla Fondazione Stelline.

Quanta fatica
Se l’ampliamento di Cargo city è una questione ancora aperta, per quanto riguarda gli investimenti nel comparto passeggeri, in pista e nella realizzazione dell’Airport city di fronte al Terminal 1 si chiude invece un cerchio durato sei anni. Nelle parole di Brunini si intravedono soddisfazione e fatica: «La situazione amara è che ci vogliono non meno di 5 anni per approvare» un Masterplan, pur sottolineando che c’è stato il «supporto da parte della Regione e del Governo» e «buona volontà politica». Ma ora «Finalmente si è concluso l’iter del Masterplan di Malpensa. Per la prima volta nella sua storia Malpensa ha un masterplan approvato».
Secondo il numero di Sea, questo vuole dire che «da adesso in poi abbiamo 15 anni di tempo per sviluppare il piano degli investimenti adeguando le infrastrutture sia in termini quantitativi che qualitativi sulla base delle esigenze e dell’andamento del traffico. L’iter è stato lungo ma siamo soddisfatti che si è concluso quanto meno per la parte all’interno dell’attuale sedime aeroportuale».
Malpensa in salute
L’approvazione del Piano industriale si inserisce in un momento di ottima salute per Malpensa, con una crescita a doppia cifra per il 2024 e il traffico extra Schengen che soltanto a novembre è cresciuto di oltre il 40% per cento . Brunini ha ricordata che nel 2008, «Malpensa ha avuto una vera e propria svolta, diventando un hub fondamentale per la connettività a lungo raggio». Oggi, l’aeroporto offre oltre 200 rotte internazionali, con l’80% dei cittadini in grado di raggiungere destinazioni globali senza scali. Brunini ha sottolineato che questo livello di connettività è «paragonabile o addirittura superiore a quello di aeroporti come Bruxelles, Vienna e Monaco», che ospitano hub di grandi carrier.
«Dal periodo post-Covid, Malpensa ha recuperato i volumi di traffico un anno prima della media europea». Ora l’obiettivo di è lavorare per migliorare «la qualità dei collegamenti, puntando sulla crescita delle rotte a lungo raggio». Ad esempio, ha ricordato che «prima del Covid, verso la Cina eravamo 3 vettori che collegavano 4 città. Oggi abbiamo 6 compagnie aeree che collegano 11 città». Inoltre, ha sottolineato che Malpensa è uno degli aeroporti europei con più connessioni verso l’Oriente, grazie anche al ritorno di Tokyo e all’apertura di rotte inedite verso Taiwan e il Vietnam. «Siamo forse il quarto aeroporto per numero di collegamenti verso l’Asia».
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