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Manovra aerea spettacolare
Racconto di I-DANB
Vorrei raccontarVi un episodio che ha quasi
dell’incredibile, di cui sono stato unico testimone (oltre ai diretti interessati ovviamente. Chissà se
qualcuno di loro ci legge e possa confermare il fatto ndr) e che di seguito vado a raccontare.
Aeroporto della Malpensa. Siamo in tarda mattinata di una splendida domenica di fine primavera,
tanto per intenderci una di quelle giornate in cui si vede il Monte Rosa e l’adiacente Arco Alpino
(per fortuna aggiungo io). Fermi sul piazzale l’immancabile 747 TWA, un DC10 della nostra (fu)
Compagnia di Bandiera e due 737 della Britannia, entrambi in servizio charter per Luton. Il DC10
chiede la messa in moto e successiva taxi clearance. Ora non ricordo se fosse il volo per Caracas o
Chicago. Poco importa comunque. E’ in notevole ritardo ed il pilota percorre la taxiway centrale a
velocità sostenutissima, evidentemente per cercare di recuperare il più possibile, amche perchè dalla
torre gli è stato comunicato che a breve ci sarà una sequenza di arrivi con conseguente probabile
attesa per l’OK al decollo.
Il comandante ha così tanta fretta, che comunica alla torre di essere alla posizione attesa della 35R
quando effettivamente si trova al traverso della ex caserma dei pompieri. Il controllore in torre, nota
la discrepanza e con tono pacato ed educato, gli fa presente di riportare quando effettivamente è alla
posizione attesa.
Un secondo dopo arriva la seguente chiamata:
“Malpensa, Ali 600. Prossimo a Novara, stabilizzato”
Si tratta del 747 Alitalia che quotidianamente svolazza tra Malpensa ed il JFK.
“Ali 600, Malpensa Torre. Continuate per un ILS sulla 35 destra, il QNH è 1014, il QFE sud è 998.
Riportate lasciando Novara e i quattromila”
“Roger, richiamerà lasciando Novara e i quattro. Ali 600”
Una manciata di secondi ed il DC10 riporta la posizione (questa volta correttamente)
“Torre, la 554 è alla posizione attesa 35R, pronta per un immediato”
“554, se pronta per un immediato, autorizzata ad allineamento e decollo, a destra dopo, transponder
on. Il vento è calmo”
“Autorizzata allineamento e decollo immediato, a destra dopo, Alitalia 554”
Il pilota da una grande smanettata, entra in pista ed inizia ad allinearsi al centro del nastro d’asfalto,
ma anzichè incominciare la corsa di decollo, percorsi pochi metri (una decina non di più)
improvvisamente si blocca.
“Malpensa, Ali 600 lascia Novara”
“Ali 600 continuate, prossimo riporto lasciando Mike Alfa Lima e i duemila”
“Lo farà. Ali 600”
Il controllore evidentemente non si è ancora accorto che il DC10 è ancora fermo sulla soglia pista.
A questo punto il DC10 chiama :
“Torre, da 554”
ma l’aereo forse si trova in una zona d’ombra e la sua comunicazione non arriva a destinazione.
Ripete la chiamata:
“Malpensa Torre, 554”
Dalla Torre ancora nessuna risposta.
“Malpensa, Ali 600 outer marker inbound. Scusate Torre, ma vediamo un aereo fermo sulla soglia
pista”
E a questo punto che il controllore (forse) si accorge della 554 ancora ferma in pista.
“Si, ma dovrebbe decollare a secondi. Continuate pure, magari riducendo il più possibile. Sarete
autorizzati a breve”
Il controllore a questo punto chiama il DC10
“Alitalia 554, Malpensa Torre”
“Si Torre, è la 554. Continuiamo a chiamare, ma non rispondete. Abbiamo un problema. Una spia
accesa. Dobbiamo rientrare al parcheggio”
“Ma come, mi aveva detto che era pronto ad un immediato ??”
“La spia si è accesa dopo. Ci muoviamo per rientrare”
“554 ferma lì, non si muova” tuona con voce minacciosa il controllore.
“Alitalia 600, Torre. L’aereo in pista ha un problema e non può liberare a breve. Cosa volete fare ?
Riattaccate o cercate di scavalcarlo (!!!) ??”
Breve pausa (circa 5 secondi). Evidentemente i due piloti del 747 hanno un breve consulto sul da
farsi
“Torre, ci proviamo a scavalcarlo, Ali 600”
“D’accordo. Alitalia 600 autorizzata all’atterraggio 35 destra, vento calmo”
Il 747 ormai è a poche centinaia di metri dall’inizio del Calvert. Il pilota da tutto motore per
riprendere quota. I motori rispondono alla grande e ruggiscono, quasi come se avessero capito la
gravità della situazione.
L’aereo riprende quota, quel tanto che basta per passare con le ruote del carrello principale sopra il
timone del DC10 a non più di 10/15 metri. Un secondo dopo, via tutto motore e giù il muso, per
rialzarlo quasi subito per assumere il giusto assetto per un corretto atterraggio. Le ruote toccano
quando l’aereo ormai si è mangiato più di metà della pista. Reverse e freni al massimo. I motori
urlano talmente tanto che pare che debbano scoppiare da un momento all’altro. In questi casi non si
può andare troppo per il sottile.
“Alitalia 600, al suolo ai 29, prossimo a sinistra, il vostro stand è il Foxtrot 3. Grazie per la
collaborazione”
“Di niente, grazie a Voi. Ali 600 ha liberato. Continua per il Fox3”
Come si può facilmente immaginare, il 747 termina la sua corsa solo un centinaio di metri prima
della fine della pista ed esce al raccordo 1 (l’attuale AA, quello di fronte ai parcheggi Easyjet tanto
per capire).
“Alitalia 554, Torre. Liberi al 9. Può tornare al parcheggio”
“Ricevuto. Scusate. 554”