Where can I park ? Near to the F-104 ??

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Tower, where can I park ?? Near to the F-104 ??

Racconto di I-DANB

Ve lo ricordate il controllore di volo che salvò il pilota che si era perso nell’episodio dal
titolo “Aiuto !!! Mamma voglio scendere ?? Ebbene, poco tempo dopo, il nostro eroe, suo
malgrado, fu protagonista di un altro celebre episodio di vita vissuta. In questo caso, però,
un po’ meno glorioso.
Esattamente come l’altra volta, anche in questo caso si trova in servizio durante il turno di
notte. Seduto davanti alla consolle che guarda sul piazzale, questa volta, invece di
dilettarsi con le parole incrociate, sta ammazzando il tempo leggendo “Topolino”, una delle
letture che più lo appassionano.
Gli altri due controllori in turno, invece, sono già nelle braccia di Morfeo. Di questo non
dobbiamo meravigliarci. Visto lo scarso traffico di quei tempi, un controllore è più che
sufficiente. Infatti, quella notte, è previsto l’arrivo di un solo aereo. Un volo cargo. Si tratta
di un Boeing 707 serie 300 in versione “combi”, dell’americana TWA. Dovrebbe arrivare
poco dopo la mezzanotte dal John Fitzgerald Kennedy International Airport e ripartire dopo
poco più di un’ora per Francoforte. Questo per due volte la settimana. La prima il martedì
e la seconda di venerdì.
Stasera, stando a quanto comunicatogli dal collega della sala radar di Linate, l’arrivo del
volo è atteso in leggero anticipo sullo schedulato. L’aereo dovrebbe atterrare intorno alle
ventitré e trenta.
Difatti, quando il collega di Linate lo chiama per comunicargli che da lì a poco il volo
passerà sotto la sua competenza, sono da pochissimo passate le ventitré e venti.
Intorno all’aeroporto, il meteo è buono ma la visibilità è ridotta, a causa di una leggera
foschia in banchi, un fenomeno tipico di queste zone nelle mezze stagioni. Inoltre, l’unico
ILS di cui è dotato l’aeroporto ed installato sulla pista 35 di destra, risulta provvisoriamente
inoperativo. Il pilota pertanto, dovrà eseguire un avvicinamento non di precisione,
esclusivamente con l’ausilio dei due radiofari (NDB) di Novara e Malpensa. Sia ben chiaro,
non è nulla di eccezionale, è una normale procedura contemplata dai manuali di volo
strumentale, che ogni pilota professionista è in grado di effettuare senza problemi.
Rispetto ad un avvicinamento ILS però, essendo una procedura basata su radioassistenze
emittenti onde radio di minor precisione, avvicinandosi alla pista necessita di una
maggiore visibilità. Pertanto le altezze minime calcolate per portare a termine l’atterraggio
in totale sicurezza, sono più elevate.
Sono trascorsi si e no un paio di minuti dalla chiamata del collega di Linate, quando arriva
il primo contatto radio del pilota, già informato sul fatto che l’impianto ILS è fuori servizio:

“Malpensa Tauer, Ti Dabliu Uei Seven Tri Faiv (il numero del volo è fittizio ndr), good
evening !! We are approching Novara beacon with the runway lighting system in sight !!”
“Ti Dabliu Uei Seven Tri Faiv, Malpensa Roger. Continue the approach, general visibility is
two thousand meters with mist and the Keinich is uan ziro uan uan. The kefisaut is nainar
nainar faiv. Riport passing Novara bicon living four tausan fit”.

Il controllore, forse perché troppo preso nella lettura delle avventure del topo più famoso
del mondo, non si è accorto che il pilota, malgrado ci siano solo due chilometri di visibilità,
ha dichiarato di avere già le luci della pista in vista.
Un minuto più tardi, il pilota richiama
“Malpensa, Ti Dabliu Uei Seven Tri Faiv is living Novara bicon inbaund”
Il controllore, non avendo altro traffico riportato, a questo punto decide di rilasciare con
largo anticipo rispetto alla consuetudine, l’autorizzazione all’atterraggio.
“Ti Dabliu Uei Seven Tri Faiv, you are cleared to land tri faiv rait. The wind is calm”.
Dopo una manciata di secondi, arriva la risposta del pilota: “We are cleared to land, Ti
Dabliu Uei Seven Three Five”.
Per percorrere la distanza che separa il radiofaro di Novara dalla pista di Malpensa, un jet
come il Settezerosette, impiega quattro minuti circa. Il controllore lo sa ed in attesa di
sentire il caratteristico rumore dei “reverse”, che per frenare, il pilota aziona subito dopo
aver toccato la pista, riprende a leggere il suo giornaletto.
I quattro minuti trascorrono, anzi ne passano anche di più, ma dall’esterno non arriva
nessun rumore di reverse. Il controllore a questo punto, preoccupato, sospende la lettura
ed alza la testa, al fine di capire cosa possa essere successo e del perché l’aereo non si
scorge ancora sulla pista. In quello stesso preciso istante, dall’altoparlante si sente la voce
del pilota, che chiede
“Tower sorry, where can I park ?? Near to the F-104 ??”
Il controllore, a questo punto, intuisce immediatamente cosa è successo ed esclama a
voce alta, tanto da svegliare gli altri due colleghi
“Porca vacca !! E’ atterrato a Cameri !!”
“Cosa è successo ??” chiedono in coro i due colleghi non del tutto coscienti in quanto
ancora assonnati.
“Non so come possa avere fatto, ma il cargo della TWA è atterrato a Cameri !!”
“Atterratooo a Cameriii ??” esclamano increduli i due colleghi
Per chi non lo sapesse, Cameri è una piccola località situata a Nord della città di Novara,
proprio a metà strada tra quest’ultima e Malpensa. Qui è ubicato un aeroporto militare, fino
a pochi anni fa base di uno dei più importanti reparti di caccia intercettori della nostra
Aeronautica Militare. La sua unica pista, ha un orientamento perfettamente parallelo a
quello delle piste di Malpensa. L’aeroporto è comunque regolarmente indicato su tutte le
cartine aeronautiche che comunemente utilizzano i piloti.
Pertanto, rimane ancor oggi un mistero, come possano avere sbagliato i due piloti del
TWA. Il destino ha voluto che anche a Cameri, a quell’ora ci fosse il sentiero luminoso di
avvicinamento acceso e questo in parte può andare a loro discolpa ed averli indotto in
errore. Resta il fatto comunque, che per allinearsi con la pista dell’aeroporto di Cameri,
hanno dovuto deviare dalla loro prua ed eseguire una virata a sinistra abbastanza
accentuata e questo in totale sfregio alla procedura che avrebbero dovuto eseguire.
Per la cronaca, non sono stati i soli. Già negli Anni Cinquanta, due piloti ai comandi di un
quadrimotore a pistoni con marche di registrazione australiane, li avevano preceduti, solo
che si accorsero in tempo dell’errore e riuscirono a riattaccare all’ultimo momento, sotto lo
sguardo incredulo dei militari in servizio nella piccola torre della base.
Anche due piloti russi, probabilmente invidiosi dei colleghi americani, atterrarono a
Cameri, qualche anno dopo il TWA. Ma mentre per gli americani, le nostre Autorità
assodarono che si trattò quasi certamente di un errore, quando successe con i russi, si
optò per la tesi che i piloti commisero “l’errore” volutamente. L’aereo venne ispezionato
minuziosamente e rimase piantonato e sotto sequestro per diversi giorni.
FINE