La Cina riapre i confini e i voli
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in questa sezione si trattano argomenti di aeroporti stranieri ma anche italiani fuori dalla Lombardia
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
China Southern deve avere qualche problema, mi sembra che per avere un suo volo da CAN bisognerà attendere parecchio.
Sembra la Miami di AA, con l’ulteriore aggravante del blocco delle importazioni di aerei Boeing.
Sembra la Miami di AA, con l’ulteriore aggravante del blocco delle importazioni di aerei Boeing.
Re: La Cina riapre i confini e i voli
Mi sfugge dove sarebbe il "vittimismo" visto che al contrario in questo caso si può “godere” di un’importante nuova apertura su MXP, mentre per la cronaca su FCO io sono totalmente neutrale se non costa nulla al contribuente (come gli improbabili voli LR aperti da AZ in passato).
Re: La Cina riapre i confini e i voli
Ma assolutamente!
Quella che contesto e' la necessita' di dover tirar fuori FCO ad ogni pie' sospinto, con il sarcastico (?) commento
FCO - a prescindere da ITA - fa il suo corso (e bene), cosi' come MXP.
Invece di continuare a guardare cosa succede nel giardinetto altrui, cerchiamo di concentrarci sul nostro, migliorando il migliorabile per continuare a crescere a prescindere di ITA e FCO.
Quella che contesto e' la necessita' di dover tirar fuori FCO ad ogni pie' sospinto, con il sarcastico (?) commento
La "cattedrale nel deserto" non la si sente da anni, cosi' come il megahubbe planetario (se non nella testa di pochi alitalioti rimasti).Mentre MU lancia il volo daily su MXP (cattedrale nel deserto), CZ prolunga la cancellazione del volo su FCO (megahubbe planetario): il mondo decisamente non è più quello di una volta.
FCO - a prescindere da ITA - fa il suo corso (e bene), cosi' come MXP.
Invece di continuare a guardare cosa succede nel giardinetto altrui, cerchiamo di concentrarci sul nostro, migliorando il migliorabile per continuare a crescere a prescindere di ITA e FCO.
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
C'e' tanto da migliorare, proprio tanto a Malpensa...e la cosa sembra passare con nonchalance...aumentano i voli, bene.
C'e' un detto ..."..il troppo stroppia"...non riferito ai voli si intende ma alle strutture dell'aeroporto. Quando la gente inondera' i social di lamentele e "vaffa" a chi gestisce Malpensa allora in tipico stile italiota il management attuale si freghera' le mani perche' sara' andato in pensione o sostituito da altri che peleranno la patata bollente...tutto normale cosi' qui da noi...
C'e' un detto ..."..il troppo stroppia"...non riferito ai voli si intende ma alle strutture dell'aeroporto. Quando la gente inondera' i social di lamentele e "vaffa" a chi gestisce Malpensa allora in tipico stile italiota il management attuale si freghera' le mani perche' sara' andato in pensione o sostituito da altri che peleranno la patata bollente...tutto normale cosi' qui da noi...
Re: La Cina riapre i confini e i voli
Che poi è la mentalità stantia che aleggia su questa nazioncina bella e dannata.romaneeconti ha scritto:C'e' tanto da migliorare, proprio tanto a Malpensa...e la cosa sembra passare con nonchalance...aumentano i voli, bene.
C'e' un detto ..."..il troppo stroppia"...non riferito ai voli si intende ma alle strutture dell'aeroporto. Quando la gente inondera' i social di lamentele e "vaffa" a chi gestisce Malpensa allora in tipico stile italiota il management attuale si freghera' le mani perche' sara' andato in pensione o sostituito da altri che peleranno la patata bollente...tutto normale cosi' qui da noi...
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
appunto...BAlorMXP ha scritto: ↑mer 16 apr 2025, 19:47:18Che poi è la mentalità stantia che aleggia su questa nazioncina bella e dannata.romaneeconti ha scritto:C'e' tanto da migliorare, proprio tanto a Malpensa...e la cosa sembra passare con nonchalance...aumentano i voli, bene.
C'e' un detto ..."..il troppo stroppia"...non riferito ai voli si intende ma alle strutture dell'aeroporto. Quando la gente inondera' i social di lamentele e "vaffa" a chi gestisce Malpensa allora in tipico stile italiota il management attuale si freghera' le mani perche' sara' andato in pensione o sostituito da altri che peleranno la patata bollente...tutto normale cosi' qui da noi...
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
Riporto qui un articolo che spiega la situazione attuale Boeing/Cina:
La Cina blocca alla frontiera gli aerei Boeing
Martedì, 15 Aprile 2025 16:50
di Redazione
Alla spirale dei dazi innescata da Trump, la Cina non sta rispondendo solo con controdazi, ma anche con provvedimenti che colpiscono direttamente alcune multinazionali statunitensi. Il 15 aprile 2025 Pechino ha aperto un nuovo fronte, quello aeronautico, imponendo alle compagnie aeree nazionali di non ricevere più consegne di apparecchi da parte di Boeing. Una mossa che non solo colpisce uno dei colossi dell’industria aerospaziale americana, ma rischia anche di riplasmare l’intero equilibrio globale della produzione aeronautica, con ripercussioni su catene di approvvigionamento, investimenti e rapporti diplomatici.
La decisione di Pechino, resa nota da fonti vicine alla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme (Ndrc) è diventata concreta con con una direttiva ufficiale che ha un impatto immediato: dai dati disponibili, risulta che Boeing ha consegnato diciotto aeroplani a nove vettori cinesi tra gennaio e aprile 2025, ma ulteriori spedizioni, come quelle previste per China Southern Airlines, Air China e Xiamen Airlines, sono ora congelate.
Il piano originale prevedeva la consegna di decine di aerei 737 Max nei prossimi anni: tra il 2025 e il 2027, China Southern ne attendeva 81, China Eastern 53 e Air China 45. Il blocco rappresenta dunque non solo una battuta d’arresto per la crescita delle flotte cinesi, ma anche un danno rilevante per le previsioni di espansione del costruttore americano. La misura è stata accompagnata da un ulteriore ordine governativo: il fermo degli acquisti di componenti aeronautici e attrezzature di provenienza statunitense. Ciò colpisce in modo trasversale l’intero ecosistema industriale americano operante in Cina, aggravando il danno economico per il settore.
Per Boeing, la crisi aperta in Cina rappresenta un grave danno, perché il mercato cinese è destinato a coprire circa un quinto della domanda globale di aeromobili nei prossimi vent’anni. Nel 2018, circa il 25% della produzione dell’azienda statunitense era destinata proprio alla Cina. Tuttavia, da anni non si registrano nuovi ordini significativi dal paese asiatico. Il titolo Boeing ha subito un’immediata flessione del 3,72% nelle contrattazioni pre-mercato del 15 aprile, e successivamente ha perso fino al 2,3% a Wall Street, cancellando i guadagni precedenti. Oltre ai danni economici, il blocco ha colpito anche la reputazione dell’azienda, già provata da altri problemi tecnici e regolatori.
Le compagnie aeree cinesi, dal canto loro, si trovano costrette a rivedere le proprie strategie operative. Boeing aveva accumulato nei propri hangar circa 140 aerei 737 MAX 8 entro la fine del 2023, di cui 85 destinati a vettori cinesi. Il ritorno alle consegne era avvenuto solo nel gennaio 2025, dopo una lunga sospensione seguita ai tragici incidenti del 2018 e 2019. Ora, con il nuovo blocco, i costi di gestione e manutenzione per le flotte esistenti aumenteranno sensibilmente, costringendo alcune compagnie a valutare forme di assistenza statale.
La nuova realtà potrebbe favorire l’europea Airbus, che già gode di una posizione solida nel mercato cinese. Allo stesso tempo, Pechino potrebbe così favorire lo sviluppo della propria industria aeronautica, puntando sul produttore nazionale Comac (Commercial Aircraft Corporation of China). Quest’ultima sta accelerando la produzione del suo aereo civile di punta, il C919, con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione nel mercato globale e competere direttamente con Airbus e Boeing. Per il 2025, l’azienda punta a produrre tra 30 e 50 esemplari del C919, secondo quanto dichiarato dal vice direttore generale Shen Bo e confermato da diverse fonti industriali. Alcuni rapporti indicano che l’obiettivo potrebbe essere ulteriormente alzato fino a 75 unità, in linea con una strategia di crescita che mira a raggiungere una capacità produttiva annua di 150 aerei entro il 2028-2029.
Il Comac C919 – un aereo a corridoio singolo - è entrato in servizio nel maggio del 2023 e finora ha trasportato oltre un milione di passeggeri. A dicembre 2024 risultavano operativi sedici esemplari e nel corso del 2025 Comac dovrebbe consegnarne altri ventisette. Le principali compagnie aeree cinesi (Air China, China Eastern Airlines, China Southern Airlines) hanno ordinato ciascuna almeno cento C919, con l’obiettivo di gestire flotte di queste dimensioni entro il 2031.
Comac vuole rompere il duopolio Airbus-Boeing nel segmento dei jet a corridoio singolo anche a livello internazionale, ma deve affrontare alcune sfide. La capacità produttiva è ancora inferiore rispetto ai concorrenti occidentali, che producono decine di jet al mese, mentre la catena di approvvigionamento globale, la dipendenza da componenti occidentali e le tensioni geopolitiche rappresentano ostacoli significativi. Inoltre, l'aereo deve superare il cruciale passaggio della certificazione internazionale. L’Agenzia europea per la sicurezza aerea Easa sta valutando il C919 dal 2019 e i test di volo in Europa dovrebbero iniziare nel 2025.
Comac vuole entrare anche nel segmento degli aerei a doppio corridoio per il lungo raggio e sta sviluppando il C929, che è in fase di progettazione e di selezione dei fornitori. Questo modello competerebbe con l’Airbus A330neo e con il Boeing 787 Dreamliner. La società cinese cominciò a svilupparlo in una joint-venture con la russa United Aircraft Corporation, ma dal 2023 – a causa delle sanzioni imposte alla Russia dopo per la guerra in Ucraina – ha continuato lo sviluppo in modo autonomo. Le prime consegne sono programmate nel 2029 in tre configurazioni di capacità. La Comac potrebbe entrare anche nel trasporto aereo delle merci, sviluppando una versione cargo del C919.
https://www.trasportoeuropa.it/notizie/ ... ei-boeing/
La Cina blocca alla frontiera gli aerei Boeing
Martedì, 15 Aprile 2025 16:50
di Redazione
Alla spirale dei dazi innescata da Trump, la Cina non sta rispondendo solo con controdazi, ma anche con provvedimenti che colpiscono direttamente alcune multinazionali statunitensi. Il 15 aprile 2025 Pechino ha aperto un nuovo fronte, quello aeronautico, imponendo alle compagnie aeree nazionali di non ricevere più consegne di apparecchi da parte di Boeing. Una mossa che non solo colpisce uno dei colossi dell’industria aerospaziale americana, ma rischia anche di riplasmare l’intero equilibrio globale della produzione aeronautica, con ripercussioni su catene di approvvigionamento, investimenti e rapporti diplomatici.
La decisione di Pechino, resa nota da fonti vicine alla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme (Ndrc) è diventata concreta con con una direttiva ufficiale che ha un impatto immediato: dai dati disponibili, risulta che Boeing ha consegnato diciotto aeroplani a nove vettori cinesi tra gennaio e aprile 2025, ma ulteriori spedizioni, come quelle previste per China Southern Airlines, Air China e Xiamen Airlines, sono ora congelate.
Il piano originale prevedeva la consegna di decine di aerei 737 Max nei prossimi anni: tra il 2025 e il 2027, China Southern ne attendeva 81, China Eastern 53 e Air China 45. Il blocco rappresenta dunque non solo una battuta d’arresto per la crescita delle flotte cinesi, ma anche un danno rilevante per le previsioni di espansione del costruttore americano. La misura è stata accompagnata da un ulteriore ordine governativo: il fermo degli acquisti di componenti aeronautici e attrezzature di provenienza statunitense. Ciò colpisce in modo trasversale l’intero ecosistema industriale americano operante in Cina, aggravando il danno economico per il settore.
Per Boeing, la crisi aperta in Cina rappresenta un grave danno, perché il mercato cinese è destinato a coprire circa un quinto della domanda globale di aeromobili nei prossimi vent’anni. Nel 2018, circa il 25% della produzione dell’azienda statunitense era destinata proprio alla Cina. Tuttavia, da anni non si registrano nuovi ordini significativi dal paese asiatico. Il titolo Boeing ha subito un’immediata flessione del 3,72% nelle contrattazioni pre-mercato del 15 aprile, e successivamente ha perso fino al 2,3% a Wall Street, cancellando i guadagni precedenti. Oltre ai danni economici, il blocco ha colpito anche la reputazione dell’azienda, già provata da altri problemi tecnici e regolatori.
Le compagnie aeree cinesi, dal canto loro, si trovano costrette a rivedere le proprie strategie operative. Boeing aveva accumulato nei propri hangar circa 140 aerei 737 MAX 8 entro la fine del 2023, di cui 85 destinati a vettori cinesi. Il ritorno alle consegne era avvenuto solo nel gennaio 2025, dopo una lunga sospensione seguita ai tragici incidenti del 2018 e 2019. Ora, con il nuovo blocco, i costi di gestione e manutenzione per le flotte esistenti aumenteranno sensibilmente, costringendo alcune compagnie a valutare forme di assistenza statale.
La nuova realtà potrebbe favorire l’europea Airbus, che già gode di una posizione solida nel mercato cinese. Allo stesso tempo, Pechino potrebbe così favorire lo sviluppo della propria industria aeronautica, puntando sul produttore nazionale Comac (Commercial Aircraft Corporation of China). Quest’ultima sta accelerando la produzione del suo aereo civile di punta, il C919, con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione nel mercato globale e competere direttamente con Airbus e Boeing. Per il 2025, l’azienda punta a produrre tra 30 e 50 esemplari del C919, secondo quanto dichiarato dal vice direttore generale Shen Bo e confermato da diverse fonti industriali. Alcuni rapporti indicano che l’obiettivo potrebbe essere ulteriormente alzato fino a 75 unità, in linea con una strategia di crescita che mira a raggiungere una capacità produttiva annua di 150 aerei entro il 2028-2029.
Il Comac C919 – un aereo a corridoio singolo - è entrato in servizio nel maggio del 2023 e finora ha trasportato oltre un milione di passeggeri. A dicembre 2024 risultavano operativi sedici esemplari e nel corso del 2025 Comac dovrebbe consegnarne altri ventisette. Le principali compagnie aeree cinesi (Air China, China Eastern Airlines, China Southern Airlines) hanno ordinato ciascuna almeno cento C919, con l’obiettivo di gestire flotte di queste dimensioni entro il 2031.
Comac vuole rompere il duopolio Airbus-Boeing nel segmento dei jet a corridoio singolo anche a livello internazionale, ma deve affrontare alcune sfide. La capacità produttiva è ancora inferiore rispetto ai concorrenti occidentali, che producono decine di jet al mese, mentre la catena di approvvigionamento globale, la dipendenza da componenti occidentali e le tensioni geopolitiche rappresentano ostacoli significativi. Inoltre, l'aereo deve superare il cruciale passaggio della certificazione internazionale. L’Agenzia europea per la sicurezza aerea Easa sta valutando il C919 dal 2019 e i test di volo in Europa dovrebbero iniziare nel 2025.
Comac vuole entrare anche nel segmento degli aerei a doppio corridoio per il lungo raggio e sta sviluppando il C929, che è in fase di progettazione e di selezione dei fornitori. Questo modello competerebbe con l’Airbus A330neo e con il Boeing 787 Dreamliner. La società cinese cominciò a svilupparlo in una joint-venture con la russa United Aircraft Corporation, ma dal 2023 – a causa delle sanzioni imposte alla Russia dopo per la guerra in Ucraina – ha continuato lo sviluppo in modo autonomo. Le prime consegne sono programmate nel 2029 in tre configurazioni di capacità. La Comac potrebbe entrare anche nel trasporto aereo delle merci, sviluppando una versione cargo del C919.
https://www.trasportoeuropa.it/notizie/ ... ei-boeing/
Re: La Cina riapre i confini e i voli
Beh direi che se la sono un po’ cercata, a Washington.
Re: La Cina riapre i confini e i voli
Xi’An: dopo il volo diretto, nuovi accordi con il mercato italiano
30/04/2025 | Destinazioni, News
Dopo la Via della Seta e il progetto Belt and Road, un ulteriore filo invisibile lega ancor di più l’Italia e la Cina. Si è tenuto a Milano l’evento di promozione del turismo e della cultura dello Shaanxi, organizzato dall’Ufficio per la cultura e il turismo della Provincia dello Shaanxi e l’Ufficio nazionale del turismo cinese a Roma. Un’importante iniziativa non solo per illustrare agli operatori del settore i punti di forza della destinazione, ma anche per siglare accordi di collaborazione e interscambio che hanno visto protagonisti Associazione per il turismo dello Shaanxi, Associazione Terme d’Italia, Shaanxi Turismo Group, Istituto Italo Cinese, Xi’An Group, Columbia Turismo, Shaanxi Abroad Tourism e Italcamel. Un rapporto rafforzato anche dall’inaugurazione, lo scorso ottobre, del collegamento diretto Milano/Xi’An operato da China Eastern Airlines con tre voli settimanali (martedì, giovedì e domenica).
Gli investimenti sulle rotte
Nel 2024 lo scalo cinese ha non solo ripreso la sua completa operatività, ma anche aggiunto nuovi voli per un totale di 370 rotte, in 235 destinazioni in tutto il mondo per un totale di 47 milioni di passeggeri in transito. Fondamentali anche i collegamenti domestici con 10 linee espresse business su 19 città oltre a 6 turistiche su 16 destinazioni. Un aeroporto destinato a crescere ulteriormente con un investimento di oltre 5 miliardi di euro per la costruzione di tre piste, un terminal di 700mila mq e un hub di 420mila mq. Ampliamenti che consentiranno di soddisfare la domanda di 83 milioni di pax e il trasporto di un milione di tonnellate di merci all’anno. Un aeroporto che mescola tradizione e modernità ospitando al suo interno un museo dedicato ai reperti culturali del luogo e al tempo stesso moderni sistemi di self check-in. È stata inoltre implementata l’esenzione dell’ispezione per i passeggeri in transito internazionale entro le 24 ore, mentre è previsto un transito senza visto di 240 ore per i passeggeri provenienti da 56 Paesi.
La culla della storia
Con un totale di 59 siti Unesco presenti in Cina e tre nella regione dello Shaanxi, questa area racchiude ben 329 musei con oltre 7 milioni di reperti offrendo quindi innumerevoli spunti di viaggio come: il tour alla scoperta della capitale Xi’An che custodisce celeberrimi tesori come l’Esercito di terracotta e la storica cinta muraria; il viaggio attraverso i luoghi simbolo e le tradizioni del Kung Fu cinese; o una full immersion nella regione del Jiangnan nella parte sud del corso del Fiume Azzurro; infine la possibilità di ripercorrere la Via della Seta che offre scorci imperdibili come la Grande Pagoda del Tempio dell’Oca Selvatica, la Grande Città Splendente della dinastia Tang, le rovine del Palazzo Weiyang e il parco archeologico nazionale del Palazzo Daming.
da guidaviaggi.it
30/04/2025 | Destinazioni, News
Dopo la Via della Seta e il progetto Belt and Road, un ulteriore filo invisibile lega ancor di più l’Italia e la Cina. Si è tenuto a Milano l’evento di promozione del turismo e della cultura dello Shaanxi, organizzato dall’Ufficio per la cultura e il turismo della Provincia dello Shaanxi e l’Ufficio nazionale del turismo cinese a Roma. Un’importante iniziativa non solo per illustrare agli operatori del settore i punti di forza della destinazione, ma anche per siglare accordi di collaborazione e interscambio che hanno visto protagonisti Associazione per il turismo dello Shaanxi, Associazione Terme d’Italia, Shaanxi Turismo Group, Istituto Italo Cinese, Xi’An Group, Columbia Turismo, Shaanxi Abroad Tourism e Italcamel. Un rapporto rafforzato anche dall’inaugurazione, lo scorso ottobre, del collegamento diretto Milano/Xi’An operato da China Eastern Airlines con tre voli settimanali (martedì, giovedì e domenica).
Gli investimenti sulle rotte
Nel 2024 lo scalo cinese ha non solo ripreso la sua completa operatività, ma anche aggiunto nuovi voli per un totale di 370 rotte, in 235 destinazioni in tutto il mondo per un totale di 47 milioni di passeggeri in transito. Fondamentali anche i collegamenti domestici con 10 linee espresse business su 19 città oltre a 6 turistiche su 16 destinazioni. Un aeroporto destinato a crescere ulteriormente con un investimento di oltre 5 miliardi di euro per la costruzione di tre piste, un terminal di 700mila mq e un hub di 420mila mq. Ampliamenti che consentiranno di soddisfare la domanda di 83 milioni di pax e il trasporto di un milione di tonnellate di merci all’anno. Un aeroporto che mescola tradizione e modernità ospitando al suo interno un museo dedicato ai reperti culturali del luogo e al tempo stesso moderni sistemi di self check-in. È stata inoltre implementata l’esenzione dell’ispezione per i passeggeri in transito internazionale entro le 24 ore, mentre è previsto un transito senza visto di 240 ore per i passeggeri provenienti da 56 Paesi.
La culla della storia
Con un totale di 59 siti Unesco presenti in Cina e tre nella regione dello Shaanxi, questa area racchiude ben 329 musei con oltre 7 milioni di reperti offrendo quindi innumerevoli spunti di viaggio come: il tour alla scoperta della capitale Xi’An che custodisce celeberrimi tesori come l’Esercito di terracotta e la storica cinta muraria; il viaggio attraverso i luoghi simbolo e le tradizioni del Kung Fu cinese; o una full immersion nella regione del Jiangnan nella parte sud del corso del Fiume Azzurro; infine la possibilità di ripercorrere la Via della Seta che offre scorci imperdibili come la Grande Pagoda del Tempio dell’Oca Selvatica, la Grande Città Splendente della dinastia Tang, le rovine del Palazzo Weiyang e il parco archeologico nazionale del Palazzo Daming.
da guidaviaggi.it
Re: La Cina riapre i confini e i voli
Ho prenotato anch'io o per il Giappone (ottobre) approfittando dei saldi di Air China, mi sembra di essere tornato al 2019 coi prezzi low cost di Air Italy!cesare.caldi ha scritto:Diciamo che se si sceglie il viaggio n funzione del volo è un conto, del tipo vado dovunque basta che costa poco e magari sono uno studente o un pensionato che posso viaggiare in qualsiasi giorno o periodo dell' anno.
Ma volevdo andare in un determinato posto e in una certo periodo spesso i prezzi cambiano parecchio.
Sicuramente i prezzi da 500 euro sono il limite minimo esistente quello che ho riportato si avvicina a quelli massimi ma su certe destinazioni e in certi periodi ti assicuro che Y a 2000 euro o anche oltre sono la norma. Escludendo questi due estermi direi che per gli Usa un prezzo medio in Y non in alta stagione è intorno ai 1000 euro per l'Asia è un po piu alto.
Perlatro facendo anche un itinerario multiplo con arrivo a Tokyo e ripartenza da Osaka
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
Anche un mio amico e' in questi giorni di ponte in Giappone e ha volato Air China con arrivo a Osaka e ripartenza da Tokyo in otto giorni, prezzo davvero competitivo mi ha detto rispetto a tutte le altre opzioni con scalo in UE.I-Alex ha scritto: ↑gio 01 mag 2025, 07:47:11Ho prenotato anch'io o per il Giappone (ottobre) approfittando dei saldi di Air China, mi sembra di essere tornato al 2019 coi prezzi low cost di Air Italy!cesare.caldi ha scritto:Diciamo che se si sceglie il viaggio n funzione del volo è un conto, del tipo vado dovunque basta che costa poco e magari sono uno studente o un pensionato che posso viaggiare in qualsiasi giorno o periodo dell' anno.
Ma volevdo andare in un determinato posto e in una certo periodo spesso i prezzi cambiano parecchio.
Sicuramente i prezzi da 500 euro sono il limite minimo esistente quello che ho riportato si avvicina a quelli massimi ma su certe destinazioni e in certi periodi ti assicuro che Y a 2000 euro o anche oltre sono la norma. Escludendo questi due estermi direi che per gli Usa un prezzo medio in Y non in alta stagione è intorno ai 1000 euro per l'Asia è un po piu alto.
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
non stupisce, anche considerando che passi sopra la Siberia con le compagnie cinesiromaneeconti ha scritto: ↑gio 01 mag 2025, 10:01:26Anche un mio amico e' in questi giorni di ponte in Giappone e ha volato Air China con arrivo a Osaka e ripartenza da Tokyo in otto giorni, prezzo davvero competitivo mi ha detto rispetto a tutte le altre opzioni con scalo in UE.I-Alex ha scritto: ↑gio 01 mag 2025, 07:47:11Ho prenotato anch'io o per il Giappone (ottobre) approfittando dei saldi di Air China, mi sembra di essere tornato al 2019 coi prezzi low cost di Air Italy!cesare.caldi ha scritto:Diciamo che se si sceglie il viaggio n funzione del volo è un conto, del tipo vado dovunque basta che costa poco e magari sono uno studente o un pensionato che posso viaggiare in qualsiasi giorno o periodo dell' anno.
Ma volevdo andare in un determinato posto e in una certo periodo spesso i prezzi cambiano parecchio.
Sicuramente i prezzi da 500 euro sono il limite minimo esistente quello che ho riportato si avvicina a quelli massimi ma su certe destinazioni e in certi periodi ti assicuro che Y a 2000 euro o anche oltre sono la norma. Escludendo questi due estermi direi che per gli Usa un prezzo medio in Y non in alta stagione è intorno ai 1000 euro per l'Asia è un po piu alto.
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
Non da poco il sorvolo sulla Siberia, su una tratta come PVG si risparmiano almeno 1h35/40Mattia ha scritto:non stupisce, anche considerando che passi sopra la Siberia con le compagnie cinesiromaneeconti ha scritto: ↑gio 01 mag 2025, 10:01:26Anche un mio amico e' in questi giorni di ponte in Giappone e ha volato Air China con arrivo a Osaka e ripartenza da Tokyo in otto giorni, prezzo davvero competitivo mi ha detto rispetto a tutte le altre opzioni con scalo in UE.I-Alex ha scritto: ↑gio 01 mag 2025, 07:47:11Ho prenotato anch'io o per il Giappone (ottobre) approfittando dei saldi di Air China, mi sembra di essere tornato al 2019 coi prezzi low cost di Air Italy!cesare.caldi ha scritto:Diciamo che se si sceglie il viaggio n funzione del volo è un conto, del tipo vado dovunque basta che costa poco e magari sono uno studente o un pensionato che posso viaggiare in qualsiasi giorno o periodo dell' anno.
Ma volevdo andare in un determinato posto e in una certo periodo spesso i prezzi cambiano parecchio.
Sicuramente i prezzi da 500 euro sono il limite minimo esistente quello che ho riportato si avvicina a quelli massimi ma su certe destinazioni e in certi periodi ti assicuro che Y a 2000 euro o anche oltre sono la norma. Escludendo questi due estermi direi che per gli Usa un prezzo medio in Y non in alta stagione è intorno ai 1000 euro per l'Asia è un po piu alto.
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
infatti non è poco in termini di tempo e quindi di costi inferiori da parte della compagniaBAlorMXP ha scritto: ↑gio 01 mag 2025, 14:44:11Non da poco il sorvolo sulla Siberia, su una tratta come PVG si risparmiano almeno 1h35/40Mattia ha scritto:non stupisce, anche considerando che passi sopra la Siberia con le compagnie cinesiromaneeconti ha scritto: ↑gio 01 mag 2025, 10:01:26Anche un mio amico e' in questi giorni di ponte in Giappone e ha volato Air China con arrivo a Osaka e ripartenza da Tokyo in otto giorni, prezzo davvero competitivo mi ha detto rispetto a tutte le altre opzioni con scalo in UE.
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
Al netto del sorvolo sulla Siberia che porta sicuramente un abbattimento dei costi, le cinesi stanno facendo prezzi decisamente più bassi, anche del 40/50%, rispetto alle alle altre compagnie.
Re: La Cina riapre i confini e i voli
Il risparmio non è solo di carburante. Le compagnie cinesi non pagavano neppure i diritti di sorvolo per passare sopra la Siberia e non penso che Vladimir glieli abbia applicati dopo il febbraio 2022.
La Cina riapre i confini e i voli
A loro tempo è quello che fecero le mediorientali. Ricordo un MXP-DOH-SGN/CGK-DOH-MXP a 590€ nel 2013maclover ha scritto:Al netto del sorvolo sulla Siberia che porta sicuramente un abbattimento dei costi, le cinesi stanno facendo prezzi decisamente più bassi, anche del 40/50%, rispetto alle alle altre compagnie.

Adesso se ti va bene è a tratta.
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Re: La Cina riapre i confini e i voli
Oh yes! Con QR in quegli anni ricordo tante HKG/SIN/BKK a 1.5K o addirittura meno quando facevano le promo “vola in 2”… bei tempi!
Il mio punto però è per sottolineare come più che ad un risparmio dovuto alla rotta seguita, le cinesi stiano sostanzialmente facendo dumping.
Chi c’è in linea
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