Alitalia al salvataggio di due concorrenti in crisi

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Marco Giovanniello – 26 gennaio 2012

Con una mossa a sorpresa Alitalia ha annunciato l’ assorbimento di due piccole linee aeree nazionali, WindJet e Blue Panorama, da tempo in difficoltà. Non sono stati comunicati i particolari di quello che appare come un complicato doppio salvataggio. Alitalia recupererà quota di mercato nelle rotte italiane, erosa dai colossi low cost easyJet e Ryanair, nel momento in cui le rotte intercontinentali non le danno molte soddisfazioni e in parte sono state messe in letargo invernale perché non producessero perdite.
Dal punto di vista industriale i due piccoli vettori acquisiti sono ancora meno focalizzati di Alitalia, operando contemporaneamente e sempre su scala troppo piccola per essere competitivi voli di linea tradizionali, low cost e charter. Mettendo insieme le attività di tutti ci sarà un discreto salto dimensionale, ma ci saranno anche difficili problemi d’ integrazione delle flotte e del personale e, soprattutto, Alitalia non compra niente che faccia attualmente profitto.
E’ una rotta verso il mercato? Paradossalmente potrebbe esserlo, tutto dipenderà dalle decisioni dell’ Antitrust, come sempre il diavolo è nei dettagli. Per molte rotte non ci sarà più possibilità di scelta, ma lo stesso avverrebbe se i due piccoli vettori fossero lasciati al loro destino. Invece di aspettare che chiudano si gioca d’ anticipo e le famiglie proprietarie più saggiamente escono prima che sia troppo tardi per sé, per i dipendenti e per i creditori. In Italia non succede sempre, è un indubbio passo avanti rispetto alla chiusura di Livingston.
Che cosa farà l’ Antitrust, che solo ora, scaduta la moratoria di tre anni garantita dal Governo Berlusconi, sta esaminando la ben più importante fusione fra Alitalia e AirOne?
Impedire l’ accordo a tre la metterebbe nella difficile situazione di essere il responsabile dell’ eventuale, ma probabile chiusura di Windjet e Blue Panorama, dunque spero che questa sia la goccia che fa positivamente traboccare il vaso, che cioè spinga l’ Autorità a esaminare insieme il gruppo che Alitalia ha costituito negli ultimi tre anni assorbendo concorrenti minori.
E’ fondamentale che non ci sia un do ut des, io salvo due piccoli dai guai e tu chiudi un occhio o due soprattutto sul pregresso. Ricordiamo che Alitalia ha da tre anni il monopolio de facto sulla Linate-Fiumicino, insieme ad una posizione abnorme a Linate e che non c’ è al mondo nessun caso simile.
Più che guardare alla concentrazione che con le fusioni annunciate si verrà a determinare in certe rotte, l’ Antitrust deve garantire il funzionamento del mercato, cioè il libero accesso ai concorrenti, beninteso anche easyJet e Ryanair, che vorrebbero certo intervenire qualora Alitalia alzasse i prezzi. Perché il meccanismo di mercato funzioni è indispensabile che possano offrire nuovi voli, che dunque ci siano slot disponibili a Fiumicino, che si abbandoni l’ idea di deportare le low cost nel costruendo aeroporto d Viterbo, un progetto di assurdo spreco e che il controllo Alitalia di Linate venga totalmente ripensato.
Sta all’ Antitrust far sì che questo passo dell’ aviazione italiana sia una crescita sia per Alitalia che per il mercato, che concorrenti forti si affrontino su un campo libero, senza appoggi occulti né privilegi garantiti al campione nazionale in cambio della salvaguardia dell’ occupazione.

Da LINKIESTA