Con l'arrivo del DC3 continua il sogno del volo a Volandia

L’UNICO ESEMPLARE FUNZIONANTE ESPOSTO AL PUBBLICO
DI DOUGLAS DC-3 IN ITALIA

Comnunicato stampa Volandia
VOLANDIAPARCO E MUSEO DEL VOLO TRA I PIU’ GRANDI AL MONDO – aggiunge un altro pezzo unico alla collezione di oltre 45 velivoli: l’unico esemplare italiano funzionante di DOUGLAS DC-3. Il velivolo di linea più famoso e diffuso di sempre.

33 metri di apertura alare, 23 posti a sedere ed una velocità media di crociera di 274 km/h. Queste le principali caratteristiche del Douglas DC-3, uno dei primi aerei adibiti al trasporto pubblico dei passeggeri.
Il velivolo, un bimotore di linea sviluppato e prodotto dall’azienda statunitense Douglas Aircraft Company negli anni 30, fu il primo destinato al traffico commerciale su rotte a breve e medio raggio. Si aprì così la strada all’industria americana moderna del trasporto aereo sostituendo rapidamente i treni per i viaggi su lunghe distanze attraverso gli Stati Uniti.
L’esemplare presente al Parco e Museo, arrivato in volo all’Aeroporto di Malpensa da Perugia in 1h 42’, dopo un lavoro durato due anni per la sua messa a punto, è l’unico funzionante esposto al pubblico in Italia. Si tratta di un C-47B-10-DK Skytrain. Nella sua carriera ha totalizzato oltre 23.400 ore di volo, fu costruito nel 1944 dalla Douglas a Oklahoma City, e fu inviato nel Sud-Est Asiatico, poi in Gran Bretagna. Smilitarizzato nel 1952, operò a Londra, in Africa, in Portogallo e infine a Perugia il 24 luglio 1994 con l’intenzione, di adibirlo a voli turistici e promozionali.
Il velivolo entrerà a far parte del padiglione aviazione commerciale che aprirà al pubblico il prossimo 5 maggio.

IL DC-3
Il Douglas DC-3 è l’aereo di linea con motori a pistoni più famoso e diffuso di tutti i tempi: è stato prodotto in 16.079 esemplari e usato da centinaia di compagnie di ogni Paese e dimensione. Questo ne fa un’icona del trasporto aereo in tutto il mondo, spesso sotto il nome Dakota datogli dalla RAF.
Le sue origini risalgono al 1932, quando la compagnia americana TWA cercava un aereo con prestazioni superiori al rivoluzionario Boeing 247. Ad aggiudicarsi la gara fu il Douglas Commercial 1 (DC-1), che volò il 1° luglio 1933 e, allungato di due metri, entrò in produzione nel 1934 come DC-2. Allargandone la fusoliera nacque il DC-3, che volò il 17 dicembre 1935. Con oltre 600 esemplari prodotti, nel 1939 era già l’aereo di linea più diffuso del mondo.
Le esigenze della Seconda guerra mondiale videro la produzione di 10.046 DC-3 militari negli Stati Uniti (con i nomi C-47 Skytrain e Skytrooper), di quasi 4.937 in URSS (come Lisunov Li-2) e di 487 in Giappone (come Nakajima L2D). Robusto e versatile, si rese presto indispensabile su ogni fronte anche per lancio paracadutisti e traino alianti durante gli sbarchi in Sicilia e Normandia.
Dopo il 1945 migliaia di questi finirono a basso costo sul mercato civile, formando la base delle nuove compagnie aeree. Ben presto si diffuse il proverbio secondo cui “L’unico sostituto per un DC-3 è un altro DC-3”. A oltre 75 anni dal primo volo, ne restano in servizio alcune centinaia.

Il DC-3 in Italia
Il DC-3 è stato il protagonista della rinascita dell’aviazione civile italiana dopo la Seconda guerra mondiale. Il bimotore americano fu il primo e più diffuso aereo metallico delle compagnie aeree nazionali, nelle quali soppiantò in breve gli ultimi aerei italiani, spesso ancora con struttura mista.
Il DC-3 fu usato da nove compagnie. La prima fu l’Aerea Teseo nel 1947; l’ultima la SAM, fino al 1965. Le Linee Aeree Italiane (LAI) ebbero la flotta più numerosa: ben 26 esemplari, in parte passati ad Alitalia nel 1957.
L’Aeronautica Militare ne impiegò 28, molti dei quali già civili. Il loro uso si concluse nel 1986 nel ruolo radiomisure.
La cabina di pilotaggio
In un’epoca in cui caccia e addestratori avevano ancora abitacoli aperti, i due piloti del DC-3 sedevano in un comodo abitacolo chiuso. I comandi dei motori e delle eliche sono sulla piantana centrale, a portata di entrambi i piloti. Gli strumenti, disposti secondo uno schema invariato dal DST ai C-53 militari, consentivano già il volo strumentale.

Il DC- 3 nel cinema
Infine il DC-3 è apparso in film quali ‘Indiana Jones e il Tempio Maledetto’ e ‘Provaci ancora Sam’ di Woody Allen.

Il Dc-3 di Volandia
p<>. L’esemplare esposto è un C-47B-10-DK Skytrain la cui vita lunga e avventurosa in quattro continenti (Nord America, Europa, Asia e Africa) incarna l’importanza del DC-3 e il suo ruolo nell’aviazione civile del dopoguerra. Nella sua carriera ha totalizzato oltre 23.400 ore di volo totali.

Fu costruito nel 1944 per l’USAAF dalla Douglas a Oklahoma City, con numero di costruzione 14799/26244 e matricola militare 43-48983. Gli Stati Uniti lo cedettero subito alla Royal Air Force (RAF) inglese in base alla legge “Affitti e prestiti”. Diventò così il Dakota IV matricola KJ952 e fu inviato nel Sud-Est Asiatico, dove rimase fino a tutto il 1946.Rientrato dalla Malesia in Gran Bretagna nel 1947, prestò servizio per qualche tempo con il 24° Squadron.

Smilitarizzato nel 1952, fu ceduto alla Surrey Flying Services, con la quale operò dall’aeroporto londinese di Croydon nei colori della piccola compagnia Air Charter con le sigle G-AMSR.
Nel luglio 1954 fu esportato in Africa, il continente nel quale avrebbe operato per i quarant’anni successivi con frequenti cambi di paese e immatricolazione.

La prima destinazione fu il Sud Africa, dove divenne ZS-DJZ e operò inizialmente in Rhodesia (oggi Zimbabwe) per la Wenela Air Service. Nel 1960 fu operato brevemente come VP-YSO nella Federazione Centrafricana, tornando poi in Sud Africa con la Suidwes Lugdiens (“Servizi aerei del Sud-est”) che lo battezzò “Luderitz”.

Nell’episodio più oscuro e affascinante, durante la guerra civile nell’ex Congo belga (oggi Zaire) fu utilizzato dalla compagnia di bandiera della provincia scissionista del Katanga. Quando fu preso dalle forze ONU a Elisabethville portava le marche KA-TCA, non riconosciute internazionalmente.
Dopo un secondo periodo con la Suidwes Lugdiens e la Namibiair, fino al 1978, tornò in Congo con le piccole società Genrec e Inter-Fret Transport Aerien con le marche 9Q-CGW. L’ultimo periodo africano si svolse dal 1989 con la International Trans Air Business (ITAB), sempre con sede in Zaire.

Immatricolato CS-AZL in Portogallo nel luglio 1994, si trasferì a Perugia il 24 luglio 1994 per entrare nella flotta di Air Umbria e in quell’estate partecipò a diverse manifestazioni aeree.

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