Ecranoplano. Il mostro del Caspio

Questo tipo di aeromobile si muove volando a pochi metri dalla superficie (in genere sull’acqua), sfruttando per il sostentamento l’effetto suolo. Sostanzialmente una volta che il mezzo ha accelerato si sviluppa al di sotto di esso quello che può essere definito come un cuscino d’aria dinamico.
Il termine ekranoplano è l’adattamento dal russo del termine экраноплан, ekranoplan, letteralmente “schermoplano”. Infatti questa particolare tipologia di velivoli, che a prima vista sembrano grandi idrovolanti caratterizzati da ali tozze e da giganteschi piani di coda, venne sviluppata dai sovietici a partire dagli anni cinquanta. Il loro inventore fu l’ingegnere navale sovietico, Alexeev Rostislav Evgenievich.

Il varo del Lun – primo ecranoplano militare del peso di 400 tons – fu eseguito nel 1987. Il capo progettista e’ stato Vladimir Kirillovyh. L’ecranoplano era armato con tre paia di missili da crociera ZM80 o 80M “Mosquito” (denominazione NATO SS-N-22 Sunburn). Il secondo esemplare fu progettato come vettore per i missili, ma in seguito fu convertito a mezzo di soccorso.


Modello Lun
Apertura alare, m 44,00
Lunghezza m 73,80
Altezza, m 19,20
Superficie alare, m2 550,00
Peso a vuoto, kg 243.000
Peso massimo al decollo, kg 380.000
8 propulsori del tipo NK-87 turbojet
Spinta, kgs 8 × 13.000
Velocità massima, km / h 500
Raggio dazione, km 2.000
Equipaggio 10
Armamento: 6 IP PKR ZM-80 Mosquito

Il corpo dell’ekranoplano era diviso in quattro parti (distretti): la prua, la parte centrale, la poppa e chiglia con lo stabilizzatore. Nella prua si trovava la plancia di comando, i piloni con i motori principali e secondari, nella parte centrale – equipaggiamenti vari, la cucina, il bagno, la camera del equipaggio, nella poppa – equipaggiamento, nella zona di chiglia – generatore di energia elettrica, la strumentazione elettronica di ausilio alla navigazione. Nell’incrocio tra la chiglia e lo stabilizzatore all’altezza di 12 m sopra la linea di galleggiamento era posizionata una torretta per l’armiere di coda.
L’ecranoplano volando ad una quota molto bassa (da pochi centimetri ad alcuni metri) sfruttava il sostentamento generato dall’effetto suolo. L’altezza di volo è equivalente alla lunghezza della corda media aerodinamica (MAC).

La differenza di pressione tra dorso e ventre dell’ala fa sì che alla sua estremità si generi un vortice d’aggiramento, che è responsabile della resistenza indotta. La vicinanza con il suolo ostacola la creazione di questo vortice, comportando una riduzione di resistenza e quindi un aumento dell’efficienza dell’ala.
Di conseguenza, l’effetto suolo inizia ad un’altezza inferiore di h <(l x V) / 2v , dove – l la larghezza delle ali (corda), V – velocità del suono, h – l’altezza di volo, v – velocità del mezzo.

Maggiore è la corda, minore è la velocità e l’altitudine – maggiore sarà l’effetto suolo.
Ad esempio, l’autonomia di volo ad un’altezza di 0,8 m è di 1150 km, e ad una altezza di 0,3 metri, con lo stesso carico – è 1480 km.

L’effetto suolo sposta il centro delle forze verso la parte posteriore. Questo determina problemi di bilanciamento. Cambiando l’altezza o velocità, si generano anche problemi di stabilità. Pertanto, il controllo del mezzo richiede una preparazione specifica nel pilotaggio.

Vantaggi

• Alta capacità di sopravvivenza
• Velocità sufficientemente elevata
• Alta efficienza dovuta allo sfruttamento dell’effetto suolo
• Velocità e caratteristiche di combattimento superiori ad altri mezzi di pari livello come gli aliscafi
• Poca visibilità ai radar, invulnerabilità alle mine.
• In grado di volare sia sull’acqua che sulla terra.
• Non richiede infrastrutture particolari per il ricovero.

Svantaggi

• Volando essenzialmente sugli specchi d’acqua, è soggetto all’ impatto con volatili con tutto ciò che ne consegue.
• Difficile da pilotare, è richiesta una preparazione speciale da parte dell’equipaggio.
• Impossibile operare in zone montuose o collinari.
• Durante la fase di decollo è richiesta un’elevata spinta, per cui vengono utilizzati i motori ausiliari poi disattivati durante la crociera. Questo comporta un aumento del peso e consumi di carburante aggiuntivi.

Il primo esemplare chiamato LUN (uccello che vive nelle steppe russe) fu costruito e utilizzato per un solo volo nel 1989.
Il secondo modello ORLENOR (aquilotto) fu costruito in 3 esemplari. Il primo finì ingloriosamente smontato. Il secondo precipitò nel 1992 in cui morì un membro dell’ equipaggio. IL terzo è l’unico esemplare ancora integro ed è conservato presso il museo della Marina Militare a Mosca.

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