Etihad-Alitalia-Malpensa Comunicato stampa di AL

Ancora una volta pur di salvare la compagnia privata Alitalia si sacrifica il ruolo di Malpensa, già pesantemente penalizzato dal de-hubbing del 2008: ora si da il colpo di grazia aprendo Linate a ulteriori destinazioni (oggi non ammesse dal decreto Bersani bis) col rischio di aumentare anche il numero di movimenti orari.

Fa sorridere la smentita di Alitalia riguardo il ridimensionamento di Malpensa: in effetti il vettore ha già tolto tutto tra il 2007 e il 2008 e cos’altro può togliere oltre all’unico volo giornaliero intercontinentale per New York e il quadri-settimanale per Tokio? Nulla, sono gli unici rimasti dell’ex compagnia di bandiera.

L’idea di rilanciare Malpensa coi voli cargo ha poca credibilità anche perché molte destinazioni di fascia media stanno in piedi se sopra al volo cargo viaggiano i passeggeri e ormai dopo la chiusura di Alitalia Cargo nel 2007 gli spedizionieri si affidano ad altri player mondiali che operano stabilmente su Malpensa, tra questi i più importanti sono Cargolux, Cargolux Italia, Cathay Pacific, Korean Air, Nippon Cargo, Fedex.

Come Associazione attenta al bacino aeroportuale Lombardo ribadiamo che Malpensa è l’unico aeroporto che può collegare Milano e la Lombardia in modo diretto al mondo, l’ampliamento di voli da Linate e il favoritismo verso le compagnie alleate di Etihad-Alitalia (Air France, Air Berlin, Etihad Regional…) sarà l’ennesimo atto politico poco lungimirante che da una parte farà felice qualche milanese che non ha voglia di prendere il treno per Malpensa (29 minuti il diretto da Cadorna e 36’ quello che effettua le fermate) e dall’altra renderà Milano ancora più irraggiungibile dal resto del globo tagliando la città fuori dal grande circuito delle mete intercontinentali dirette creando non poco affanno alle imprese, agli imprenditori e ai turisti che vorranno venire in zona… senza contare che nel 2015 ci sarà Expo!

Lo diciamo ancora a gran voce: Malpensa non può attrarre voli e compagnie se da Linate (via altri hub europei) si fa concorrenza diretta e si ingrassano aeroporti e vettori che arrivano a Parigi, Londra, Francoforte o Madrid. Malpensa, come qualsiasi altro aeroporto, per riempire i voli per l’America o l’estremo Oriente ha bisogno dei passeggeri di corto raggio che facciano transito, voli che oggi però arrivano a Linate e che tra qualche mese potrebbero persino aumentare affossando una volta per sempre Malpensa e gli investimenti fatti dagli anni 90 ad oggi, sia per l’aeroporto che per le opere di accessibilità stradale e ferroviaria.

Non è questione di fede o di interesse personale è semplice costatazione dei fatti: Milano e la Lombardia per attrarre turisti e uomini d’affari nonché uffici di multinazionali ha bisogno di avere collegamenti diretti intercontinentali per avere accessibilità diretta di primo livello altrimenti si rischia di perdere per strada opportunità di crescita e sviluppo; perché mai un americano di Los Angeles deve investire a Milano o visitare Expo se per arrivare deve comunque far scalo e magari passare per Parigi o Francoforte?

La nostra Associazione è molto preoccupata dalle notizie che arrivano dalla stampa e dai rumors degli ambienti romani, già oggi il nostro territorio ha pagato pesantemente il de-hubbing di Alitalia con migliaia di disoccupati nell’indotto aeroportuale (numeri della Camera di Commercio parlano di oltre 4000 ex lavoratori).

Ecco perché ancora una volta invitiamo le forze economiche lombarde e la politica locale a farsi portavoce di una proposta seria e univoca: copiare quanto fatto a Monaco di Baviera nel 1992 dove all’apertura del nuovo grande aeroporto corrispose la chiusura del vecchio scalo cittadino ormai saturo e non adatto allo sviluppo dei traffici a lungo raggio, in Germania concentrarono tutto su un unico scalo e la scelta è stata vincente.

Ciò assume ancor più rilevanza dagli studi internazionali che indicano qualcosa come 3600-4000 addetti nell’aeroporto e nell’indotto per ogni milione di passeggeri a lungo raggio: pensate Malpensa cosa potrebbe significare per la nostra zona e per l’intera Lombardia.

La specializzazione degli aeroporti, tanto cara anche alla Regione Lombardia, non è attuabile con l’attuale Regolamento Europeo che prevede solo la chiusura degli scali del medesimo bacino di utenza… e attenzione che una volta aperti i cordoni di Linate sarà impossibile tornare indietro.

Facciamo fruttare una volta per tutti gli investimenti miliardari per costruire e collegare Malpensa, non buttiamo alle ortiche lo sforzo che ha dovuto subire il territorio circostante.

Noi lanciamo ancora una volta la sfida: destinare Linate al traffico della ricca Aviazione Generale, nicchia di mercato molto richiesta a Milano che oggi non trova valvola di sfogo: una scelta che all’inizio potrebbe sembrare impopolare ai politici e scomoda (come lo fu l’inizio della raccolta differenziata qualche tempo fa) ma che in poco tempo si rileverà vincente, come appunto lo è stato per Monaco.

Restiamo a disposizione per ulteriori approfondimenti e proposte costruttive.

Associazione Aeroporti Lombardi

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