Assolutamente d’accordo, se ITA fa parte di Lufthansa Group.
Il problema di ITA, che si riverbera in tutti gli aeroporti italiani, è sempre stato nel manico, cioè in chi è proprietario e in chi dirige.
Sì, ma entro un certo limite.jetblue ha scritto: ↑gio 11 lug 2024, 11:04:11 Se oggi ITA con un network di federaggio su FCO decisamente modesto, (piccolo se paragonato ad altri hub del gruppo LH come BRU, VIE e ZRH), riesce a sostenere in pareggio operativo 23 widebody per il lungo raggio a fronte di SN che muove 10 widebody, OS 11 widebody e LX 30 widebody (+5 Edelweiss), significa che con le sinergie offerte da LH è possibile immaginare una crescita potenziale sia delle destinazioni fedeer che del lungo raggio.
Sicuramente LH Group, insieme alle sue Joint Ventures, potrà far arrivare in Italia tanti passeggeri che ora transitano nei suoi hub. Non avrà più senso in futuro che un suo passeggero faccia scalo, se vuole andare da Los Angeles a Roma. Quindi più voli diretti e/o aerei più grossi fra Los Angeles e Roma.
Mi aspetto una rete di feed europei, che ora a Fiumicino non c’è, quindi anche alcuni passeggeri fra Los Angeles e Bucarest potranno fare scalo a Roma, anziché a Francoforte, ma ovviamente c’è un limite e soprattutto questo non esclude, in linea di principio e nel lungo periodo, che vi possa essere interesse per un altro bacino di utenza italiano che è ancora peggio servito, è almeno uguale nelle dimensioni, meno stagionale, più danaroso e che scambia merce con il resto del mondo, senza bisogno di portarla da 500 chilometri di distanza. Certo, senza fare voli pindarici.
Roma comunque non sarà mai attraente come Madrid per il Sudamerica, poco più a est c’è Istanbul con mille piste e Turkish che avrà più di 800 aerei…
L’attrattiva di Roma è e resterà quella del traffico O/D, anzi quella del traffico per cui Fiumicino è destinazione. Gli hub di Lufthansa Group sono in scala come le matrioske e Fiumicino come hub LH Group non sarà mai grande come Francoforte. Non lo sono Monaco e Zurigo, ben più favorite sotto tutti gli aspetti che non siano avere Colosseo e San Pietro.
La merce che viene portata via camion presso i principali hub europei è quella che, in quegli hub europei, trova voli diretti. Non credo proprio che si mandino camion dalla Lombardia a Parigi per spedire merce a Hong Kong.jetblue ha scritto: ↑gio 11 lug 2024, 11:04:11 Per il cargo ricordo che oggi oltre il 50% della merce Italiana che viaggia via aerea verso destinazioni di lungo raggio viene portata via camion presso i vari hub Europei. Se il camion dal nord Italia va a FCO il tragitto è pure più corto ed economico.
Più voli pax da Fiumicino uguale più spazio nel belly, vediamo già adesso la crescita del cargo dovuta all’espansione di ITA. Tuttavia un asino non diventa il cavallo bianco dell’imperatore e un aeroporto che non ha mai visto un aereo full cargo avrà sempre e solo un ruolo marginale nel cargo, perché il territorio non ha industrie che producono, né popolazione che consuma.
Alla fine della fiera, se Singapore Arlines deve prendere merce a Brescia per portarla in Australia, la imbarca a Malpensa e allo spedizioniere non converrà mai mandarla prima in camion a Fiumicino, salvo che l’offerta di voli pax lì cresca così tanto che, per riempire il belly altrimenti vuoto, il vettore offra tariffe stracciate.