Cai-Alitalia autunno 2009 caldo... anzi BOLLENTE! (3' parte)
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in questa sezione si trattano tutti gli argomenti riguardanti vettori aerei con COA estero
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Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Salvi: "Cai mi ha impedito di venire a Varese"
Il candidato alle elezioni europee 2009 per la lista che riunisce Prc, Pdci e Socialismo 2000 era atteso per lunedì 1 giugno ma i ritardi e le cancellazioni della compagnia gli hanno impedito di volare a Malpensa
Anche Cesare Salvi, candidato alle elezioni europee 2009 per la lista che riunisce Prc, Pdci e Socialismo 2000, si è scontrato con i disservizi di Cai: «Ho avuto modo purtroppo di sperimentare, come molti viaggiatori, il sistematico disservizio di Cai su Malpensa – spiega Cesare Salvi, atteso a Varese il 1 giugno -. Il volo con il quale sarei dovuto arrivare a Varese per la campagna elettorale è stato fermo a Fiumicino per due ore e poi annullato. Un bel servizio, per così dire, reso da Berlusconi alla Lombardia e a Milano.....
[edit per par condicio]
fonte: Varesenews.it
Il candidato alle elezioni europee 2009 per la lista che riunisce Prc, Pdci e Socialismo 2000 era atteso per lunedì 1 giugno ma i ritardi e le cancellazioni della compagnia gli hanno impedito di volare a Malpensa
Anche Cesare Salvi, candidato alle elezioni europee 2009 per la lista che riunisce Prc, Pdci e Socialismo 2000, si è scontrato con i disservizi di Cai: «Ho avuto modo purtroppo di sperimentare, come molti viaggiatori, il sistematico disservizio di Cai su Malpensa – spiega Cesare Salvi, atteso a Varese il 1 giugno -. Il volo con il quale sarei dovuto arrivare a Varese per la campagna elettorale è stato fermo a Fiumicino per due ore e poi annullato. Un bel servizio, per così dire, reso da Berlusconi alla Lombardia e a Milano.....
[edit per par condicio]
fonte: Varesenews.it
Malpensa airport user
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
"airline route updates
10 June 2009
US Airways ends Alitalia (AirOne) Codesharing
US Airways will terminate existing codeshare deal with Alitalia subsidiary AirOne on 30JUN09"
Ma non erano finiti con l'orario estivo?
10 June 2009
US Airways ends Alitalia (AirOne) Codesharing
US Airways will terminate existing codeshare deal with Alitalia subsidiary AirOne on 30JUN09"
Ma non erano finiti con l'orario estivo?
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
per chi pensa che la nuova AZ non stia cominciando a macinare, ecco una tabellina presa da Corriere Economia di oggi... notevole l'andamentale nel corso dei mesi
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Malpensa airport user
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
ALITALIA/ La nuova compagnia continua a perdere quota
di Andrea Giuricin
lunedì 22 giugno 2009
Il trasporto aereo ha vissuto e sta vivendo uno dei periodi più difficili di sempre; i primi mesi dell’anno sono stati complicati sia per le compagnie aeree che per gli scali aeroportuali. Questi ultimi, nella quasi totalità, hanno visto contrazioni di traffico molto accentuate con riduzioni molto spesso vicine al 15% rispetto all’anno precedente.
La situazione europea ha visto le difficoltà maggiori in Spagna, dove il settore ha sentito maggiormente della contrazione del turismo legata alla crisi in atto con una diminuzione di quasi 20 punti percentuali. In Italia, così come in Gran Bretagna, la caduta del traffico è stata superiore al 10% nel primo trimestre.
Bisogna riscontrare che a partire dal mese di aprile, anche a causa della Pasqua posticipata, la crisi ha allentato la presa e i dati potrebbero indicare che “il peggio è passato”. Certo due mesi non sono indicativi e la caduta del traffico potrebbe riprendere nel momento in cui la crisi dovesse nuovamente fare sentire tutti i suoi effetti, ma è importante segnalare i dati positivi. La Spagna nel mese di maggio ha continuato la propria caduta con una contrazione del 12% del numero di passeggeri, mentre l’Italia, dopo un recupero nel mese di aprile (+1,5%), ha visto una contrazione a maggio di “solo” il 3,9%:
In questa situazione certamente ha influito l’andamento della compagnia di bandiera. A partire dall’aprile 2008, la vecchia Alitalia aveva attuato il “Piano Prato” e dunque da quel mese era stata attuata una razionalizzazione delle rotte e conseguentemente una diminuzione del numero di passeggeri. Dal gennaio scorso inoltre, con la fusione tra Alitalia e Airone, è nata la nuova Alitalia e questa nuova compagnia ha ulteriormente razionalizzato i voli, per potere riprendere la propria attività. L’Italia sconta dunque la ripartenza di Alitalia e i dati italiani devono essere analizzati insieme a quelli dell’ex compagnia di bandiera.
Sul Corriere Economia di lunedì 15 Giugno, in un articolo di Antonella Baccaro, sono riportati i dati circa i passeggeri della nuova Alitalia. Nel complesso nei primi 5 mesi del 2009, la nuova Alitalia ha trasportato 8,44 milioni di passeggeri, vale a dire 2,7 milioni di passeggeri in meno rispetto alla somma dei passeggeri Alitalia e Airone dello stesso periodo del 2008.
Nel complesso il mercato italiano ha perso 3,5 milioni di passeggeri dall’inizio dell’anno e questo significa che senza la ripartenza di Alitalia, la caduta del traffico italiano sarebbe stata contenuta a circa 800 mila passeggeri, su un totale di circa 38 milioni, pari a poco più del 2%. La crisi italiana del trasporto aereo, depurata dall’effetto Alitalia, in realtà sarebbe dunque molto più contenuta rispetto a tutti i paesi europei. Il mercato del trasporto aereo italiano rimane dunque vivace, come dimostrano gli investimenti di Lufthansa Italia ed Easyjet su Milano Malpensa e quelli di Ryanair su diversi scali italiani.
La quota di mercato della nuova Alitalia è pari 22,3% nei primi 5 mesi, in diminuzione rispetto a quella aggregata di Alitalia e Airone nello stesso periodo del 2008, che era pari al 27,1%. Certamente il momento di ripartenza della nuova Alitalia è stato il peggiore e si stima che alla fine dell’anno la compagnia possa trasportare circa 22,5 milioni di passeggeri, anche nel momento in cui il load factor dovesse salire a circa il 60% nei prossimi mesi.
Il Piano Fenice prevedeva di arrivare a 28 milioni di passeggeri il primo anno questa differenza potrebbe comportare diverse problematiche finanziarie, se oltretutto come affermato responsabile marketing e strategie di Alitalia, il prezzo medio del biglietto è inferiore a quello preventivato.
Il riposizionamento della nuova Alitalia si è fatto sentire pesantemente a Malpensa nel primo trimestre, ma a partire dal mese di aprile, lo scalo varesino ha visto un recupero del numero di passeggeri. Infatti, dopo il recupero di aprile (+7,9%), l’aeroporto ha continuato ad aumentare il numero di passeggeri anche nel mese di maggio, andando in controtendenza rispetto all’andamento generale del mercato italiano, con un aumento del 2,3%.
Questa crescita è da imputarsi prevalentemente ad Easyjet, ormai il primo operatore sullo scalo, e Lufthansa Italia. Questi due vettori, alla fine dell’anno, trasporteranno probabilmente da Malpensa circa 5 e 1,7 milioni di passeggeri rispettivamente, diventando i primi due operatori nell’aeroporto varesino. Alitalia ha deciso di focalizzare i propri interessi su Roma Fiumicino e questa è una scelta industriale che dovrà essere il mercato a giudicare giusta o sbagliata; certamente la compagnia non poteva continuare ad avere una struttura di doppio hub, che per troppi anni ha provocato enormi perdite. Questa struttura inefficiente era da imputarsi ad una gestione politica della compagnia aerea; era infatti proprio la politica che influenzava i manager dell’azienda pubblica che non sceglievano mai tra Roma e Milano, provocando di fatto un errore strategico.
Ora la separazione tra politica e azienda è iniziata con la privatizzazione, ma dovrebbe essere conclusa con delle regole uguali per tutti gli operatori. Questo significa eliminare il monopolio delle rotte domestiche che la nuova Alitalia mantiene grazie alla legge 166 del 2008 che è stata votata proprio dalla politica.
Gli ultimi dati di Malpensa evidenziano che rivolgendosi al mercato è possibile sviluppare il trasporto aereo. Certo l’azione politica dovrebbe essere molto più incisiva sulla liberalizzazione degli slot, con l’introduzione di un mercato di questi diritti e con una continuazione nell’azione di rinegoziazione degli accordi bilaterali, per sviluppare il trasporto aereo intercontinentale.
Se la nuova Alitalia avrà successo, questo dovrà essere legato a una buona gestione aziendale e non alla posizione dominante che gode sul mercato interno. La politica deve tornare a essere arbitro imparziale, ricordandosi una volta per tutte di evitare la gestione dell’aziende e liberalizzando il mercato.
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=26904
di Andrea Giuricin
lunedì 22 giugno 2009
Il trasporto aereo ha vissuto e sta vivendo uno dei periodi più difficili di sempre; i primi mesi dell’anno sono stati complicati sia per le compagnie aeree che per gli scali aeroportuali. Questi ultimi, nella quasi totalità, hanno visto contrazioni di traffico molto accentuate con riduzioni molto spesso vicine al 15% rispetto all’anno precedente.
La situazione europea ha visto le difficoltà maggiori in Spagna, dove il settore ha sentito maggiormente della contrazione del turismo legata alla crisi in atto con una diminuzione di quasi 20 punti percentuali. In Italia, così come in Gran Bretagna, la caduta del traffico è stata superiore al 10% nel primo trimestre.
Bisogna riscontrare che a partire dal mese di aprile, anche a causa della Pasqua posticipata, la crisi ha allentato la presa e i dati potrebbero indicare che “il peggio è passato”. Certo due mesi non sono indicativi e la caduta del traffico potrebbe riprendere nel momento in cui la crisi dovesse nuovamente fare sentire tutti i suoi effetti, ma è importante segnalare i dati positivi. La Spagna nel mese di maggio ha continuato la propria caduta con una contrazione del 12% del numero di passeggeri, mentre l’Italia, dopo un recupero nel mese di aprile (+1,5%), ha visto una contrazione a maggio di “solo” il 3,9%:
In questa situazione certamente ha influito l’andamento della compagnia di bandiera. A partire dall’aprile 2008, la vecchia Alitalia aveva attuato il “Piano Prato” e dunque da quel mese era stata attuata una razionalizzazione delle rotte e conseguentemente una diminuzione del numero di passeggeri. Dal gennaio scorso inoltre, con la fusione tra Alitalia e Airone, è nata la nuova Alitalia e questa nuova compagnia ha ulteriormente razionalizzato i voli, per potere riprendere la propria attività. L’Italia sconta dunque la ripartenza di Alitalia e i dati italiani devono essere analizzati insieme a quelli dell’ex compagnia di bandiera.
Sul Corriere Economia di lunedì 15 Giugno, in un articolo di Antonella Baccaro, sono riportati i dati circa i passeggeri della nuova Alitalia. Nel complesso nei primi 5 mesi del 2009, la nuova Alitalia ha trasportato 8,44 milioni di passeggeri, vale a dire 2,7 milioni di passeggeri in meno rispetto alla somma dei passeggeri Alitalia e Airone dello stesso periodo del 2008.
Nel complesso il mercato italiano ha perso 3,5 milioni di passeggeri dall’inizio dell’anno e questo significa che senza la ripartenza di Alitalia, la caduta del traffico italiano sarebbe stata contenuta a circa 800 mila passeggeri, su un totale di circa 38 milioni, pari a poco più del 2%. La crisi italiana del trasporto aereo, depurata dall’effetto Alitalia, in realtà sarebbe dunque molto più contenuta rispetto a tutti i paesi europei. Il mercato del trasporto aereo italiano rimane dunque vivace, come dimostrano gli investimenti di Lufthansa Italia ed Easyjet su Milano Malpensa e quelli di Ryanair su diversi scali italiani.
La quota di mercato della nuova Alitalia è pari 22,3% nei primi 5 mesi, in diminuzione rispetto a quella aggregata di Alitalia e Airone nello stesso periodo del 2008, che era pari al 27,1%. Certamente il momento di ripartenza della nuova Alitalia è stato il peggiore e si stima che alla fine dell’anno la compagnia possa trasportare circa 22,5 milioni di passeggeri, anche nel momento in cui il load factor dovesse salire a circa il 60% nei prossimi mesi.
Il Piano Fenice prevedeva di arrivare a 28 milioni di passeggeri il primo anno questa differenza potrebbe comportare diverse problematiche finanziarie, se oltretutto come affermato responsabile marketing e strategie di Alitalia, il prezzo medio del biglietto è inferiore a quello preventivato.
Il riposizionamento della nuova Alitalia si è fatto sentire pesantemente a Malpensa nel primo trimestre, ma a partire dal mese di aprile, lo scalo varesino ha visto un recupero del numero di passeggeri. Infatti, dopo il recupero di aprile (+7,9%), l’aeroporto ha continuato ad aumentare il numero di passeggeri anche nel mese di maggio, andando in controtendenza rispetto all’andamento generale del mercato italiano, con un aumento del 2,3%.
Questa crescita è da imputarsi prevalentemente ad Easyjet, ormai il primo operatore sullo scalo, e Lufthansa Italia. Questi due vettori, alla fine dell’anno, trasporteranno probabilmente da Malpensa circa 5 e 1,7 milioni di passeggeri rispettivamente, diventando i primi due operatori nell’aeroporto varesino. Alitalia ha deciso di focalizzare i propri interessi su Roma Fiumicino e questa è una scelta industriale che dovrà essere il mercato a giudicare giusta o sbagliata; certamente la compagnia non poteva continuare ad avere una struttura di doppio hub, che per troppi anni ha provocato enormi perdite. Questa struttura inefficiente era da imputarsi ad una gestione politica della compagnia aerea; era infatti proprio la politica che influenzava i manager dell’azienda pubblica che non sceglievano mai tra Roma e Milano, provocando di fatto un errore strategico.
Ora la separazione tra politica e azienda è iniziata con la privatizzazione, ma dovrebbe essere conclusa con delle regole uguali per tutti gli operatori. Questo significa eliminare il monopolio delle rotte domestiche che la nuova Alitalia mantiene grazie alla legge 166 del 2008 che è stata votata proprio dalla politica.
Gli ultimi dati di Malpensa evidenziano che rivolgendosi al mercato è possibile sviluppare il trasporto aereo. Certo l’azione politica dovrebbe essere molto più incisiva sulla liberalizzazione degli slot, con l’introduzione di un mercato di questi diritti e con una continuazione nell’azione di rinegoziazione degli accordi bilaterali, per sviluppare il trasporto aereo intercontinentale.
Se la nuova Alitalia avrà successo, questo dovrà essere legato a una buona gestione aziendale e non alla posizione dominante che gode sul mercato interno. La politica deve tornare a essere arbitro imparziale, ricordandosi una volta per tutte di evitare la gestione dell’aziende e liberalizzando il mercato.
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=26904
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
mah, l'articolo mi lascia alcuni dubbi...
Poi ovviamente che quota aveva AZ+AP sul nazionale nel 2008?
Ovvio che buona parte dei pax persi in Italia sia "colpa" loro: avevano quasi il monopolio, chi altro poteva perdere pax???
Lufthansa Italia + Lufthansa a Malpensa farà 1,7 mln di pax? mi sembrano pochi
Poi ovviamente che quota aveva AZ+AP sul nazionale nel 2008?
Ovvio che buona parte dei pax persi in Italia sia "colpa" loro: avevano quasi il monopolio, chi altro poteva perdere pax???
Lufthansa Italia + Lufthansa a Malpensa farà 1,7 mln di pax? mi sembrano pochi
Malpensa airport user
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Ultimi aggiornamenti.
Az + AP nel 2008 avevano ( mi si dice, ma qualche piccolo dubbio lo nutro su AP) 38 ml di pax.
I capitani coraggiosi avevano preparato il piano sulla pase di minimo 28 ml di pax anno 2009, con un ricavo reale medio di 140€ a testa.
A oggi, potrei affermare che le previsioni più rosee si realizzassero, a fine anno si potrebbe arrivare a 18/20 m. E già sarebbe un miracolo. Il peggio è che al di là del LF, che in effetti sia pur a macchia di leopardo sta migliorando, il ricavo pro capite potrebbe scendere a 80-90€ procapite. A essere ottimisti. Pertanto, piuttosto che un ricavo di circa 4 mld di € evremmo neppure 2 mld di €, sempre ad essere ottimisti...
Le attuali promozioni di Az a 49€ se analizzate bene, lasciano in cassa di AZ non più di 3€. Ripeto 3 Euro a testa.
Per cui la ricapitalizzazione sarà inevitabile, chi ne sarà l'artefice , beh non certo gli attuali soci CAI. Di fatto già ora AF sta dandop il tempo alla Magliana. Il piano di integrazione/sostituzione dell'attuale management è in corso, e a breve subirà una accelerata.
Mia opinione, viste le tante piccole tessere affiorare ogni tanto qua e là, il vertice operativo al max livello sarà il primo ad essere rimosso.
Certo, la crisi ha colto CAI nel tempo e modo peggiore. Ma anche gli attuali vertici paiono del tutto incapaci di rendersi contdi ciò che hanno la pretesa di gestire. A partire dai rapporti con il personale.
Alla prossima puntata. Per ora la stagione estiva potrà dare qualche attimo di tregua. In autunno poi potremmo assistere a nuove interessanti evoluzioni.
Noi saremo come sempre osservatori attenti. Una solo cosa auspichiamo, che non vengano affibiati alla comunità balzelli vari pro CAI, magari mascherati da chissà quale alchimia da "Letta-evolution".
Az + AP nel 2008 avevano ( mi si dice, ma qualche piccolo dubbio lo nutro su AP) 38 ml di pax.
I capitani coraggiosi avevano preparato il piano sulla pase di minimo 28 ml di pax anno 2009, con un ricavo reale medio di 140€ a testa.
A oggi, potrei affermare che le previsioni più rosee si realizzassero, a fine anno si potrebbe arrivare a 18/20 m. E già sarebbe un miracolo. Il peggio è che al di là del LF, che in effetti sia pur a macchia di leopardo sta migliorando, il ricavo pro capite potrebbe scendere a 80-90€ procapite. A essere ottimisti. Pertanto, piuttosto che un ricavo di circa 4 mld di € evremmo neppure 2 mld di €, sempre ad essere ottimisti...
Le attuali promozioni di Az a 49€ se analizzate bene, lasciano in cassa di AZ non più di 3€. Ripeto 3 Euro a testa.
Per cui la ricapitalizzazione sarà inevitabile, chi ne sarà l'artefice , beh non certo gli attuali soci CAI. Di fatto già ora AF sta dandop il tempo alla Magliana. Il piano di integrazione/sostituzione dell'attuale management è in corso, e a breve subirà una accelerata.
Mia opinione, viste le tante piccole tessere affiorare ogni tanto qua e là, il vertice operativo al max livello sarà il primo ad essere rimosso.
Certo, la crisi ha colto CAI nel tempo e modo peggiore. Ma anche gli attuali vertici paiono del tutto incapaci di rendersi contdi ciò che hanno la pretesa di gestire. A partire dai rapporti con il personale.
Alla prossima puntata. Per ora la stagione estiva potrà dare qualche attimo di tregua. In autunno poi potremmo assistere a nuove interessanti evoluzioni.
Noi saremo come sempre osservatori attenti. Una solo cosa auspichiamo, che non vengano affibiati alla comunità balzelli vari pro CAI, magari mascherati da chissà quale alchimia da "Letta-evolution".
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
se compagnie come SQ, AA, EK solo per citarne tre sono in forte crisi... cosa vi aspettata dalla neonata AZ?
E' già buona se hanno ancora soldi per pagare le spese correnti e i leasing degli aerei nuovi in consegna: vedremo!
E' già buona se hanno ancora soldi per pagare le spese correnti e i leasing degli aerei nuovi in consegna: vedremo!
Malpensa airport user
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
se la cadrega non riuscira' a fare grossa cassa quest'esttre (e ne dubito) difficilmente alla magliana mangeranno il panettone......
certo con la crisi e' durissima per tutti ma i prodromi non e' che fossero stati comunque incoraggianti.
certo con la crisi e' durissima per tutti ma i prodromi non e' che fossero stati comunque incoraggianti.
mxp exp
- janmnastami
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- Iscritto il: gio 17 apr 2008, 17:24:16
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Mi permetto di correggere alcuni numeri andando a memoria (quindi prendili con le pinze): i pax di AZ+XM nel 2007 erano 26 mln (fonte Wiki), sempre nel 2007 invece AP ha avuto 7 mln di pax (fonte Wiki). Quindi nel 2007, AZ+XM+AP=33 mln di paxhal ha scritto:Ultimi aggiornamenti.
Az + AP nel 2008 avevano ( mi si dice, ma qualche piccolo dubbio lo nutro su AP) 38 ml di pax.
I capitani coraggiosi avevano preparato il piano sulla pase di minimo 28 ml di pax anno 2009, con un ricavo reale medio di 140€ a testa.
A oggi, potrei affermare che le previsioni più rosee si realizzassero, a fine anno si potrebbe arrivare a 18/20 m. E già sarebbe un miracolo. Il peggio è che al di là del LF, che in effetti sia pur a macchia di leopardo sta migliorando, il ricavo pro capite potrebbe scendere a 80-90€ procapite. A essere ottimisti. Pertanto, piuttosto che un ricavo di circa 4 mld di € evremmo neppure 2 mld di €, sempre ad essere ottimisti...
Le attuali promozioni di Az a 49€ se analizzate bene, lasciano in cassa di AZ non più di 3€. Ripeto 3 Euro a testa.
Per cui la ricapitalizzazione sarà inevitabile, chi ne sarà l'artefice , beh non certo gli attuali soci CAI. Di fatto già ora AF sta dandop il tempo alla Magliana. Il piano di integrazione/sostituzione dell'attuale management è in corso, e a breve subirà una accelerata.
Mia opinione, viste le tante piccole tessere affiorare ogni tanto qua e là, il vertice operativo al max livello sarà il primo ad essere rimosso.
Certo, la crisi ha colto CAI nel tempo e modo peggiore. Ma anche gli attuali vertici paiono del tutto incapaci di rendersi contdi ciò che hanno la pretesa di gestire. A partire dai rapporti con il personale.
Alla prossima puntata. Per ora la stagione estiva potrà dare qualche attimo di tregua. In autunno poi potremmo assistere a nuove interessanti evoluzioni.
Noi saremo come sempre osservatori attenti. Una solo cosa auspichiamo, che non vengano affibiati alla comunità balzelli vari pro CAI, magari mascherati da chissà quale alchimia da "Letta-evolution".
Per il 2008, io ricordo la cifra di 28 mln di pax, ma non so dirti se si riferisce ad AZ+AP o ad altro.
Il piano Fenice prevedeva 28 mln di pax nel 2009 (fonte: http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=26904) ma è chiaro che sarà una cifra molto molto difficile da raggiungere (per non dire impossibile).
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
ALICAOS – L’ALITALIA DEI “PATRIOTI” SEMPRE PIU' IN DIFFICOLTA': AEREI RIEMPITI A META', LA TRATTA D'ORO MILANO-ROMA 10 PUNTi SOTTO LA MEDIA, RITARDI, PREZZI, I PROBLEMI CON “AEROPORTI DI ROMA” (STESSI AZIONISTI) – IL RAPPORTO COLANINNO-SABELLI E LA CARTA AIR-FRANCE…
Chi li conosce bene sostiene che i rapporti fra i due non sono mai stati migliori di adesso. I rapporti personali, s'intende. Ma non si potrebbe proprio affermare che per Roberto Colaninno e Rocco Sabelli in questo momento tutto vada esattamente per il verso giusto.
Che l'avventura nell'Alitalia non sarebbe stata una passeggiata, per ripetere le parole di qualche influente azionista, si sapeva. Ma né il presidente della compagnia aerea, né tanto meno l'amministratore delegato, avrebbero immaginato di trovarsi davanti una strada tanto in salita.
Dal suo bunker di Fiumicino, dov'è chiuso anche quattordici ore al giorno, Sabelli non si stanca di sottolineare la sciagurata coincidenza fra il decollo della nuova Alitalia dei «patrioti» (come definì un giorno il premier Silvio Berlusconi i soci della cordata italiana) e la picchiata dell'economia mondiale. Ben sapendo, però, che la sfortuna non basta a spiegare tutto.
Il tenore dei problemi della compagnia di bandiera è stato già efficacemente descritto sulle colonne di questo giornale da Antonella Baccaro (Corriere Economia 22 giugno 2009).
Cominciando proprio da quel termine inglese, «load factor», che da mesi angoscia i vertici della compagnia e gli azionisti. Nel primo quadrimestre il coefficiente medio di riempimento degli aerei è stato del 51,4%. Il che significa che su due posti uno è rimasto sempre vuoto.
«Il problema più grosso si registra proprio sulla Roma-Milano dove il riempimento è una decina di punto sotto la media», ha sottolineato Antonella Baccaro. Non a caso: perché nei piani della compagnia il monopolio sulla tratta più ricca, ottenuto grazie a una generosa deroga delle norme antitrust, è il presupposto del ritorno all'utile previsto per il 2011.
Vero è che quando la nuova Alitalia è partita, a gennaio di quest'anno, il «load factor» era al lumicino, ma il 51,4% è molto lontano dal 65% che sarebbe considerato accettabile. La crisi economica ha avuto il suo peso, certamente. Ma quanto hanno inciso la disaffezione dei viaggiatori, vessati da ritardi continui, i voli cancellati, la confusione organizzativa dovuta al fatto che i sistemi operativi di Air One e Alitalia non si sono parlati per sei mesi, la concorrenza dell'alta velocità ferroviaria, e i prezzi?
Ce ne sarebbe abbastanza, in questi primi sei mesi di «passeggiata», per far storcere il naso non soltanto ai viaggiatori ma anche a qualche azionista che non si era ben reso conto del guazzabuglio nel quale si sarebbe infilato. E magari, sostiene maliziosamente chi non ha mai apprezzato il modo in cui è stato condotto il salvataggio della compagnia di bandiera, per mettere a dura prova il rapporto del duo Colaninno-Sabelli.
Del resto, i primi difficili mesi hanno già fatto venire al pettine alcuni nodi, che all'inizio di tutto forse erano stati liquidati con troppa sufficienza. Per esempio, quello della qualità e dell'efficienza dei servizi dell'aeroporto di Fiumicino, che secondo Sabelli di sicuro non hanno attenuato le oggettive difficoltà di start up della compagnia di bandiera.
Tanto più in considerazione del fatto che che la società di gestione di quei servizi si chiama Aeroporti di Roma e ha come azionista di riferimento il gruppo Benetton, uno dei «patrioti » della Cai-Alitalia. Non l'unico a essere contemporaneamente socio della compagnia aerea e dell'azienda aeroportuale: c'è anche Salvatore Ligresti.
Hostess Alitalia
Se da un azionista fosse lecito attendersi qualcosa di più, lo lasciamo decidere ai lettori. Ma con certezza questo nodo è particolarmente intricato. Dettaglio non trascurabile, oltre a essere fornitore di Alitalia e avere lo stesso azionista, Aeroporti di Roma figura anche nella lista dei creditori della vecchia Alitalia, da cui deve avere una cifra importante: 40 milioni di euro.
Soldi che però difficilmente vedrà. Scontato che punti a far rendere al massimo la sua particolare posizione. Entrando però talvolta in rotta di collisione con Sabelli, poco incline a concedere tutto e comunque agli azionisti.
I muscoli del manager
Episodi marginali, che hanno però rafforzato in qualcuno l'idea di un amministratore delegato forse troppo muscolare. Idea, peraltro, che già si era fatta strada subito dopo i primi ruvidi contatti fra la nuova gestione e i sindacati. Anche se a Sabelli non sarebbe mai venuto meno il sostegno pieno di Corrado Passera, l'amministratore delegato di Intesa San Paolo che l'ha voluto a capo di tutta l'operazione ben prima dell'arrivo di Colaninno.
Piloti Alitalia
Non che il patron della Piaggio non abbia un carattere deciso, ma il suo ruolo di rappresentanza lo mette evidentemente su una posizione diversa. Anche per questo motivo, probabilmente, Sabelli ha sentito il bisogno di rimarcare una chiara distinzione di ruoli, mettendo al proprio fianco un fedelissimo come Giuseppe Sammartino, con il quale a lungo aveva lavorato a Telecom Italia, a capo del proprio staff
Di fatto, anche con un ruolo di comunicazione. Tutto questo in una compagnia dove quella funzione è delegata a Colaninno, che tra l'altro la esercita attraverso un'oggettiva stratificazione di competenze, sempre complicata da risolvere quando due diverse aziende si devono integrare.
Piloti Alitalia
Altro nodo non secondario, il ruolo di Air France. Sabelli ha ben chiaro che il vero problema dell'Alitalia è la scarsa capacità di generare ricavi. E non soltanto in Italia. Le aspettative su alcune rotte sono andate deluse, al punto che qualche maligno ha messo in giro la voce di una possibile cancellazione della Roma-Chicago.
Così stringere sempre di più i rapporti con Air France, che ha la rete più estesa al mondo, è apparsa a Sabelli una via da percorrere con decisione, facendo leva sulle sue ottime relazioni con l'amministratore delegato Pierre-Henri Gourgeon. Anche se non tutti, a Fiumicino, manifestano identico calore nei confronti della compagnia francese. Dove le quotazioni dell'interlocutore di Colaninno, Jean-Cyril Spinetta, sono oggi piuttosto in ribasso. Quando si dice il caso...
Sergio Rizzo per il "Corriereconomia del Corriere della Sera"
[29-06-2009]
Chi li conosce bene sostiene che i rapporti fra i due non sono mai stati migliori di adesso. I rapporti personali, s'intende. Ma non si potrebbe proprio affermare che per Roberto Colaninno e Rocco Sabelli in questo momento tutto vada esattamente per il verso giusto.
Che l'avventura nell'Alitalia non sarebbe stata una passeggiata, per ripetere le parole di qualche influente azionista, si sapeva. Ma né il presidente della compagnia aerea, né tanto meno l'amministratore delegato, avrebbero immaginato di trovarsi davanti una strada tanto in salita.
Dal suo bunker di Fiumicino, dov'è chiuso anche quattordici ore al giorno, Sabelli non si stanca di sottolineare la sciagurata coincidenza fra il decollo della nuova Alitalia dei «patrioti» (come definì un giorno il premier Silvio Berlusconi i soci della cordata italiana) e la picchiata dell'economia mondiale. Ben sapendo, però, che la sfortuna non basta a spiegare tutto.
Il tenore dei problemi della compagnia di bandiera è stato già efficacemente descritto sulle colonne di questo giornale da Antonella Baccaro (Corriere Economia 22 giugno 2009).
Cominciando proprio da quel termine inglese, «load factor», che da mesi angoscia i vertici della compagnia e gli azionisti. Nel primo quadrimestre il coefficiente medio di riempimento degli aerei è stato del 51,4%. Il che significa che su due posti uno è rimasto sempre vuoto.
«Il problema più grosso si registra proprio sulla Roma-Milano dove il riempimento è una decina di punto sotto la media», ha sottolineato Antonella Baccaro. Non a caso: perché nei piani della compagnia il monopolio sulla tratta più ricca, ottenuto grazie a una generosa deroga delle norme antitrust, è il presupposto del ritorno all'utile previsto per il 2011.
Vero è che quando la nuova Alitalia è partita, a gennaio di quest'anno, il «load factor» era al lumicino, ma il 51,4% è molto lontano dal 65% che sarebbe considerato accettabile. La crisi economica ha avuto il suo peso, certamente. Ma quanto hanno inciso la disaffezione dei viaggiatori, vessati da ritardi continui, i voli cancellati, la confusione organizzativa dovuta al fatto che i sistemi operativi di Air One e Alitalia non si sono parlati per sei mesi, la concorrenza dell'alta velocità ferroviaria, e i prezzi?
Ce ne sarebbe abbastanza, in questi primi sei mesi di «passeggiata», per far storcere il naso non soltanto ai viaggiatori ma anche a qualche azionista che non si era ben reso conto del guazzabuglio nel quale si sarebbe infilato. E magari, sostiene maliziosamente chi non ha mai apprezzato il modo in cui è stato condotto il salvataggio della compagnia di bandiera, per mettere a dura prova il rapporto del duo Colaninno-Sabelli.
Del resto, i primi difficili mesi hanno già fatto venire al pettine alcuni nodi, che all'inizio di tutto forse erano stati liquidati con troppa sufficienza. Per esempio, quello della qualità e dell'efficienza dei servizi dell'aeroporto di Fiumicino, che secondo Sabelli di sicuro non hanno attenuato le oggettive difficoltà di start up della compagnia di bandiera.
Tanto più in considerazione del fatto che che la società di gestione di quei servizi si chiama Aeroporti di Roma e ha come azionista di riferimento il gruppo Benetton, uno dei «patrioti » della Cai-Alitalia. Non l'unico a essere contemporaneamente socio della compagnia aerea e dell'azienda aeroportuale: c'è anche Salvatore Ligresti.
Hostess Alitalia
Se da un azionista fosse lecito attendersi qualcosa di più, lo lasciamo decidere ai lettori. Ma con certezza questo nodo è particolarmente intricato. Dettaglio non trascurabile, oltre a essere fornitore di Alitalia e avere lo stesso azionista, Aeroporti di Roma figura anche nella lista dei creditori della vecchia Alitalia, da cui deve avere una cifra importante: 40 milioni di euro.
Soldi che però difficilmente vedrà. Scontato che punti a far rendere al massimo la sua particolare posizione. Entrando però talvolta in rotta di collisione con Sabelli, poco incline a concedere tutto e comunque agli azionisti.
I muscoli del manager
Episodi marginali, che hanno però rafforzato in qualcuno l'idea di un amministratore delegato forse troppo muscolare. Idea, peraltro, che già si era fatta strada subito dopo i primi ruvidi contatti fra la nuova gestione e i sindacati. Anche se a Sabelli non sarebbe mai venuto meno il sostegno pieno di Corrado Passera, l'amministratore delegato di Intesa San Paolo che l'ha voluto a capo di tutta l'operazione ben prima dell'arrivo di Colaninno.
Piloti Alitalia
Non che il patron della Piaggio non abbia un carattere deciso, ma il suo ruolo di rappresentanza lo mette evidentemente su una posizione diversa. Anche per questo motivo, probabilmente, Sabelli ha sentito il bisogno di rimarcare una chiara distinzione di ruoli, mettendo al proprio fianco un fedelissimo come Giuseppe Sammartino, con il quale a lungo aveva lavorato a Telecom Italia, a capo del proprio staff
Di fatto, anche con un ruolo di comunicazione. Tutto questo in una compagnia dove quella funzione è delegata a Colaninno, che tra l'altro la esercita attraverso un'oggettiva stratificazione di competenze, sempre complicata da risolvere quando due diverse aziende si devono integrare.
Piloti Alitalia
Altro nodo non secondario, il ruolo di Air France. Sabelli ha ben chiaro che il vero problema dell'Alitalia è la scarsa capacità di generare ricavi. E non soltanto in Italia. Le aspettative su alcune rotte sono andate deluse, al punto che qualche maligno ha messo in giro la voce di una possibile cancellazione della Roma-Chicago.
Così stringere sempre di più i rapporti con Air France, che ha la rete più estesa al mondo, è apparsa a Sabelli una via da percorrere con decisione, facendo leva sulle sue ottime relazioni con l'amministratore delegato Pierre-Henri Gourgeon. Anche se non tutti, a Fiumicino, manifestano identico calore nei confronti della compagnia francese. Dove le quotazioni dell'interlocutore di Colaninno, Jean-Cyril Spinetta, sono oggi piuttosto in ribasso. Quando si dice il caso...
Sergio Rizzo per il "Corriereconomia del Corriere della Sera"
[29-06-2009]
visto e considerato che i NIMBY sono contro tutto..... perche non se ne vanno in giro a dorso di mulo e non col SUV
LO STIVALE E' DI MODA nel cxxo di AZ
LO STIVALE E' DI MODA nel cxxo di AZ
- Mirketto992
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Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Allora hanno voluto la bicicletta, che pedalino!!!!
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Onestamente di az non mi frega più niente, l'hanno voluta se la godano.
L'importante è che tra un po non si inventino qualcosa per tenerla in piedi con i soldi di noi contribuenti, sarebbe veramente inaccettabile.
Auguri capitani coraggiosi e buon lavoro!
L'importante è che tra un po non si inventino qualcosa per tenerla in piedi con i soldi di noi contribuenti, sarebbe veramente inaccettabile.
Auguri capitani coraggiosi e buon lavoro!
Pace e bene!
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
18:07 - mercoledì
Alitalia, Colaninno: "Abbiamo problemi di puntualità"
Il nuovo Airbus A-320 di Alitalia
Roma, Italia - Il manager ha poi affermato di voler lavorare insieme a FS sulla Roma-Milano
(WAPA) - Il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, ha ammesso i gravi problemi di puntualità del vettore nazionale, spiegando che ogni giorno tra i 140 e i 150 aerei partono in ritardo, affermando però il grande impegno che sta venendo profuso per il miglioramento di questa situazione. "Da lunedì, ad esempio, i sistemi di AirOne e Alitalia sono integrati", ha detto Colaninno.
Il presidente ha poi sottolineato un aspetto positivo di questi primi mesi di nuova gestione: "Il tasso di cancellazione dei voli -ha detto- è stato drastocamente ridotto: su 700 voli al giorno, è sceso a meno di 7 aerei".
Parlando dei rapporti con le Ferrovie dello Stato (FS), in particolare riguardo alla tratta Roma-Milano, Colaninno ha teso una mano a Mauro Moretti, amministratore delegato di FS. "Il nostro obiettivo è essere una grande compagnia globale non fare la Roma-Milano, per questo ci siamo alleati con Air France-Klm. Le Ferrovie e il trasporto aereo vanno pensate come un'unica infrastruttura. A Moretti per questo dico: lavoriamo insieme". (Avionews)
http://www.avionews.it/index.php?corpo= ... Dindex.php
****************** ************************ **********************
Il problema di AZ dei ritardi, è a mio avviso molto semplice.
Sostanzialmente è l'effetto della guerra interna senza esclusione di colpi tra ANPAC e sndacati confederali. Per capire questo bisogna rifarsi alle settimane autunnali delle trattative a conduzuione Letta. Vi ricordate le nottate che determinarono di fatto l'esclusione di ANPAC dalle trattative, con l'effetto che poi la stessa ANPAC dovette accettare di fatto obtorto collo la situazione?
Ancora prima se fate uno sforzo di memoria ricorderete la varie missioni di ANPAC a Parigi.
Ebbene ora si sta attuando la v endetta di tutti gli ANPAC nei confronti dei confederali, vendetta che passa attraverso l'assioma:
"Ci avete fottuti grazie ai quattro gatti di confederali? Pensavate e pensate tutt'ora che senza di noi potete tirare avanti? Avete riassunto tutti i collaborazionisti e avete lasciato per strada molti di noi? Ora pagatene le conseguenze... Per cui ogni procedura viene rispettata pedissequamente. Anzi tutte le facoltà del personale di volo nel chiedere conferme, verifiche ecc. ecc. vengono messe in atto."
Nel frattempo si punta, almeno come auspicio alla ricapitalizzazione il più velocemente possibile. L'intento è chiaro, accelerare il più possibile la messa in disparte dei patrioti da parte dei Francesi. Dietro ci sarebbe la promessa di reintegro di molti piloti ora cassaintegrati. Alla mia osservazione che oggi, con la crisi in atto anche AF ha le sue gatte da pelare. Vedasi i circa 4.000 esuberi annunciati. E potrebbe cambiare idea e programmi su molte cose.
Risposta:
"AF ormai è dentro ( Alitalia ) e non può più tirarsi indietro, In ogni caso è un rischio che siamo coscienti di correre".
In sintesi CAI è ostaggio del tentativo da parte di ANPAC di riconquistare il proprio ruolo predominente... Tutto qui
Alitalia, Colaninno: "Abbiamo problemi di puntualità"
Il nuovo Airbus A-320 di Alitalia
Roma, Italia - Il manager ha poi affermato di voler lavorare insieme a FS sulla Roma-Milano
(WAPA) - Il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, ha ammesso i gravi problemi di puntualità del vettore nazionale, spiegando che ogni giorno tra i 140 e i 150 aerei partono in ritardo, affermando però il grande impegno che sta venendo profuso per il miglioramento di questa situazione. "Da lunedì, ad esempio, i sistemi di AirOne e Alitalia sono integrati", ha detto Colaninno.
Il presidente ha poi sottolineato un aspetto positivo di questi primi mesi di nuova gestione: "Il tasso di cancellazione dei voli -ha detto- è stato drastocamente ridotto: su 700 voli al giorno, è sceso a meno di 7 aerei".
Parlando dei rapporti con le Ferrovie dello Stato (FS), in particolare riguardo alla tratta Roma-Milano, Colaninno ha teso una mano a Mauro Moretti, amministratore delegato di FS. "Il nostro obiettivo è essere una grande compagnia globale non fare la Roma-Milano, per questo ci siamo alleati con Air France-Klm. Le Ferrovie e il trasporto aereo vanno pensate come un'unica infrastruttura. A Moretti per questo dico: lavoriamo insieme". (Avionews)
http://www.avionews.it/index.php?corpo= ... Dindex.php
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Il problema di AZ dei ritardi, è a mio avviso molto semplice.
Sostanzialmente è l'effetto della guerra interna senza esclusione di colpi tra ANPAC e sndacati confederali. Per capire questo bisogna rifarsi alle settimane autunnali delle trattative a conduzuione Letta. Vi ricordate le nottate che determinarono di fatto l'esclusione di ANPAC dalle trattative, con l'effetto che poi la stessa ANPAC dovette accettare di fatto obtorto collo la situazione?
Ancora prima se fate uno sforzo di memoria ricorderete la varie missioni di ANPAC a Parigi.
Ebbene ora si sta attuando la v endetta di tutti gli ANPAC nei confronti dei confederali, vendetta che passa attraverso l'assioma:
"Ci avete fottuti grazie ai quattro gatti di confederali? Pensavate e pensate tutt'ora che senza di noi potete tirare avanti? Avete riassunto tutti i collaborazionisti e avete lasciato per strada molti di noi? Ora pagatene le conseguenze... Per cui ogni procedura viene rispettata pedissequamente. Anzi tutte le facoltà del personale di volo nel chiedere conferme, verifiche ecc. ecc. vengono messe in atto."
Nel frattempo si punta, almeno come auspicio alla ricapitalizzazione il più velocemente possibile. L'intento è chiaro, accelerare il più possibile la messa in disparte dei patrioti da parte dei Francesi. Dietro ci sarebbe la promessa di reintegro di molti piloti ora cassaintegrati. Alla mia osservazione che oggi, con la crisi in atto anche AF ha le sue gatte da pelare. Vedasi i circa 4.000 esuberi annunciati. E potrebbe cambiare idea e programmi su molte cose.
Risposta:
"AF ormai è dentro ( Alitalia ) e non può più tirarsi indietro, In ogni caso è un rischio che siamo coscienti di correre".
In sintesi CAI è ostaggio del tentativo da parte di ANPAC di riconquistare il proprio ruolo predominente... Tutto qui
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
è la presunzione della conoscenza.
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Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Leggendo quanto hai postato, Hal, mi è corso un brivido lungo la schiena, specialmente per il passaggio
Vorrei sbagliarmi, ma l'idea di Colanninno di lavorare con le FS mi sa tanto di tentativo di procurarsi finaziamenti occulti per le perdite che AZ sta accumulando. Anche perché le Ferrovie possono essere foraggiate dalla Stato (cioè da noi) con molta più facilità di una AZ privata.
Sarà che ne ho lette tante, sugli strani connubi pubblico-privato, ma un proposito simile lo interpreto in questo modo: "Creiamo dei viaggi in comune per i passeggeri (o anche del trasporto merci), in cui io metto il segmento aereo e tu quello terrestre. Poi ci dividiamo gli incassi. Ovviamente per concludere un'operazione del genere io ho bisogno di avere dei minimi garantiti come passeggeri trasportati o merce imbarcata perciò tu FS devi garantirmi e pagarmi questi incassi minimi, anche se non troviamo abbastanza passeggeri o merci da trasportare. Ah, ovviamente, non farmi concorrenza con l'Alta Velocità."
Sui ritardi e la questione dei piloti ANPAC vorrei ricordare come gli stessi si fossero parecchio raffreddati, dopo gli iniziali entusiami, quando trattarono direttamente con AirFrance a Parigi parecchi mesi fa.
Pensavano di entrare tutti nella nuova compagnia, con stipendi più alti, salvo poi accorgersi che buona parte delle assunzioni promesse da Air France non erano né sicure né immediate (a grandi linee i francesi promettevano che avrebbero assunto fino a xxx piloti, sempre che le condizioni di mercato lo permettessero, in un certo numero di anni) e che la sede di lavoro non era necessariamente il litorale romano.
Ora, come ben sappiamo, a pensar male si fa peccato, ma ci si prende quasi sempre.Parlando dei rapporti con le Ferrovie dello Stato (FS), in particolare riguardo alla tratta Roma-Milano, Colaninno ha teso una mano a Mauro Moretti, amministratore delegato di FS. "Il nostro obiettivo è essere una grande compagnia globale non fare la Roma-Milano, per questo ci siamo alleati con Air France-Klm. Le Ferrovie e il trasporto aereo vanno pensate come un'unica infrastruttura. A Moretti per questo dico: lavoriamo insieme".
Vorrei sbagliarmi, ma l'idea di Colanninno di lavorare con le FS mi sa tanto di tentativo di procurarsi finaziamenti occulti per le perdite che AZ sta accumulando. Anche perché le Ferrovie possono essere foraggiate dalla Stato (cioè da noi) con molta più facilità di una AZ privata.
Sarà che ne ho lette tante, sugli strani connubi pubblico-privato, ma un proposito simile lo interpreto in questo modo: "Creiamo dei viaggi in comune per i passeggeri (o anche del trasporto merci), in cui io metto il segmento aereo e tu quello terrestre. Poi ci dividiamo gli incassi. Ovviamente per concludere un'operazione del genere io ho bisogno di avere dei minimi garantiti come passeggeri trasportati o merce imbarcata perciò tu FS devi garantirmi e pagarmi questi incassi minimi, anche se non troviamo abbastanza passeggeri o merci da trasportare. Ah, ovviamente, non farmi concorrenza con l'Alta Velocità."
Sui ritardi e la questione dei piloti ANPAC vorrei ricordare come gli stessi si fossero parecchio raffreddati, dopo gli iniziali entusiami, quando trattarono direttamente con AirFrance a Parigi parecchi mesi fa.
Pensavano di entrare tutti nella nuova compagnia, con stipendi più alti, salvo poi accorgersi che buona parte delle assunzioni promesse da Air France non erano né sicure né immediate (a grandi linee i francesi promettevano che avrebbero assunto fino a xxx piloti, sempre che le condizioni di mercato lo permettessero, in un certo numero di anni) e che la sede di lavoro non era necessariamente il litorale romano.
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Questione ANPAC
Per ovvi motivi non posso addentrarmi sui particolari, ma ti garantisco che arrivano da un "punto di vista " ben qualificato.
La dirigenza AZ attuale, con l protrarsi di tale situazione è altamente a rischio. Per ora i francesi osservano e gradualmente inseriscono i loro uomini alla Magliana. In gergo militare , stanno prendendo posizione.
ANPAC si trova nella assoluta necessità di riproporsi come gestore della situazione. Forse non hanno capito che i tempi sono cambiati, forse hanno le loro recondite ragioni, forse hanno ricevuto assicurazioni dai francesi. Non so. Certo è che in due ore e oltre di chiccherata, i rioferimenti al personale AF è stato continuo.
Della serie:
" Un mio carissimo collega ( pilota... uno dei pochi ) è stato assunto in AF , ebbene prende esattamente il doppio di me".
" Loro si che saprebbero organizzare una compagnia aerea, non questi quattro incompetenti ( CAI)"
Di fatto alle lacune della dirigenza CAI il personale di volo offre zero collaborazione, zero comprensione e suggerimenti.
" Sono stati c*** e camicia con i confederali, solo per in****re noi, che vadano dai federali a chiedere puntualità e collaborazione. Se sia pur a carico completato i mio accorgo che sul mio mezzo c'è anche una minima virgola, che sia tecnica o burocratica che non rientra nelle procedure , io mi fermo. Faccio rapporto, e aspetto. Non è compito mio suggerire soluzioni. E se le decisioni che vengono prese per risolvere il mio problema non sono conformi alle procedure, non si parte. Scendo e faccio rapporto a ENAC. E aspetto.Punto. "
Come si suol dire ... ai posteri l'ardua sentenza
Per ovvi motivi non posso addentrarmi sui particolari, ma ti garantisco che arrivano da un "punto di vista " ben qualificato.
La dirigenza AZ attuale, con l protrarsi di tale situazione è altamente a rischio. Per ora i francesi osservano e gradualmente inseriscono i loro uomini alla Magliana. In gergo militare , stanno prendendo posizione.
ANPAC si trova nella assoluta necessità di riproporsi come gestore della situazione. Forse non hanno capito che i tempi sono cambiati, forse hanno le loro recondite ragioni, forse hanno ricevuto assicurazioni dai francesi. Non so. Certo è che in due ore e oltre di chiccherata, i rioferimenti al personale AF è stato continuo.
Della serie:
" Un mio carissimo collega ( pilota... uno dei pochi ) è stato assunto in AF , ebbene prende esattamente il doppio di me".
" Loro si che saprebbero organizzare una compagnia aerea, non questi quattro incompetenti ( CAI)"
Di fatto alle lacune della dirigenza CAI il personale di volo offre zero collaborazione, zero comprensione e suggerimenti.
" Sono stati c*** e camicia con i confederali, solo per in****re noi, che vadano dai federali a chiedere puntualità e collaborazione. Se sia pur a carico completato i mio accorgo che sul mio mezzo c'è anche una minima virgola, che sia tecnica o burocratica che non rientra nelle procedure , io mi fermo. Faccio rapporto, e aspetto. Non è compito mio suggerire soluzioni. E se le decisioni che vengono prese per risolvere il mio problema non sono conformi alle procedure, non si parte. Scendo e faccio rapporto a ENAC. E aspetto.Punto. "
Come si suol dire ... ai posteri l'ardua sentenza
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
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Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Hal, sono certo che quanto mi riferisci corrisponde a realtà, e non volevo metterlo in dubbio.
Quello che volevo dire è che i piloti non capiscono che Air France non è il buon samaritano, anche se paga i piloti profumatamente (almeno rispetto a CAI). Pensano forse che in caso di crisi e riduzione del personale siano i piloti francesi a doversene andare? non leggono i giornali e non conoscono la storia della Francia, da Coulbert in avanti? non hanno mai sentito parlare di "campioni nazionali"? non gli è giunta alle orecchie la notizia che Sarkozy avrebbe aiutato Peugeot e gli altri costruttori automobilistici francesi purché eventuali tagli di occupazione non riguardassero gli stabilimenti francesi?
Indipendentemente da ogni giudizio su CAI e sulla sua incapacità, l'ultima cosa di cui ha bisogno oggi AZ è un ulteriore danno di immagine, ammesso che ne abbia ancora una appena appena passabile. In questo momento - e lo dico senza scherzare - tutto il personale di AZ dovrebbe darsi da fare per stupire in positivo i passeggeri: comandanti che aiutano i passeggeri a sistemare i trolley, AV che in caso di ritardo o altri disservizi passano venti volte a chiedere se si vuole qualcosa da bere, personale di cabina che accompagna personalmente oltre il finger o scendendo la scaletta le persone con difficoltà motorie, piloti che offrono ai giovani passeggeri la possibilità di sedersi al posto di pilotaggio una volta a terra (con magari foto commemorativa con cappello!) etc. etc.
Comunque, sui piloti, contenti loro contenti tutti, purché quando e se le cose dovessero andare male non vengano a pietire aiuti statali in loro sostegno (che abbiamo già dato, e in abbondanza, in precedenza).
Quello che volevo dire è che i piloti non capiscono che Air France non è il buon samaritano, anche se paga i piloti profumatamente (almeno rispetto a CAI). Pensano forse che in caso di crisi e riduzione del personale siano i piloti francesi a doversene andare? non leggono i giornali e non conoscono la storia della Francia, da Coulbert in avanti? non hanno mai sentito parlare di "campioni nazionali"? non gli è giunta alle orecchie la notizia che Sarkozy avrebbe aiutato Peugeot e gli altri costruttori automobilistici francesi purché eventuali tagli di occupazione non riguardassero gli stabilimenti francesi?
Indipendentemente da ogni giudizio su CAI e sulla sua incapacità, l'ultima cosa di cui ha bisogno oggi AZ è un ulteriore danno di immagine, ammesso che ne abbia ancora una appena appena passabile. In questo momento - e lo dico senza scherzare - tutto il personale di AZ dovrebbe darsi da fare per stupire in positivo i passeggeri: comandanti che aiutano i passeggeri a sistemare i trolley, AV che in caso di ritardo o altri disservizi passano venti volte a chiedere se si vuole qualcosa da bere, personale di cabina che accompagna personalmente oltre il finger o scendendo la scaletta le persone con difficoltà motorie, piloti che offrono ai giovani passeggeri la possibilità di sedersi al posto di pilotaggio una volta a terra (con magari foto commemorativa con cappello!) etc. etc.
Comunque, sui piloti, contenti loro contenti tutti, purché quando e se le cose dovessero andare male non vengano a pietire aiuti statali in loro sostegno (che abbiamo già dato, e in abbondanza, in precedenza).
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Hai centrato il problema. E' quello che ho detto al mio interlocutore.
Ma cosa vuoi , a volte l'evidenza è l'ultima cosa che certi occhi riescono a vedere. O meglio, questi ( ANPAC) sono talmente presi da quella che considerano la loro doverosa rivalsa, che non si accorgono di come gira il mondo oggi.
Cosa vuoi, si sentono assolutamente centrali in tutta la faccenda. Forse hanno ragione, ma non si rendono conto che la loro "centralità" dovrà essere aggiornata e gestita in un contesto che non è più quello che loro percepiscono.
come la loro granitica convinzione che AF non potrà fare a meno di Alitalia, e non potrà fare a meno che di rivalutarli allo stesso rango del personale orginale AF.
Tra parentesi, altra cosa che non riescono a capire è che il pubblico/ cliente potenziale, in garn parte di volare o non volare AZ, nella miglkiiore delle ipotesi non gliene frega nulla.
Ciao
Ma cosa vuoi , a volte l'evidenza è l'ultima cosa che certi occhi riescono a vedere. O meglio, questi ( ANPAC) sono talmente presi da quella che considerano la loro doverosa rivalsa, che non si accorgono di come gira il mondo oggi.
Cosa vuoi, si sentono assolutamente centrali in tutta la faccenda. Forse hanno ragione, ma non si rendono conto che la loro "centralità" dovrà essere aggiornata e gestita in un contesto che non è più quello che loro percepiscono.
come la loro granitica convinzione che AF non potrà fare a meno di Alitalia, e non potrà fare a meno che di rivalutarli allo stesso rango del personale orginale AF.
Tra parentesi, altra cosa che non riescono a capire è che il pubblico/ cliente potenziale, in garn parte di volare o non volare AZ, nella miglkiiore delle ipotesi non gliene frega nulla.
Ciao
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Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Vedere in rassegna stampa articolo da Il Sole 24 h di oggi...hal ha scritto:Questione ANPAC
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Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
lo devono fare gli av è il loro compito,il comandante deve pensare alla cabina di pilotaggioKittyHawk ha scritto:comandanti che aiutano i passeggeri a sistemare i trolley
ormai dopo mezzora di volo non c'è più niente da bere,hanno razionalizzato pure i succhiKittyHawk ha scritto: AV che in caso di ritardo o altri disservizi passano venti volte a chiedere se si vuole qualcosa da bere
non lo possono fare a bordo deve esserci sempre il numero minimo di hostess/steward,cioè praticamente quelli che ha la cai ora a bordoKittyHawk ha scritto: personale di cabina che accompagna personalmente oltre il finger o scendendo la scaletta le persone con difficoltà motorie
c'è comunque un servizio apposito per le persone con difficoltà motorie
è vietato l'accesso alla cabina e col contratto dirigenti è più facile essere licenziati se qualche ghost passenger vede la scenaKittyHawk ha scritto: piloti che offrono ai giovani passeggeri la possibilità di sedersi al posto di pilotaggio una volta a terra (con magari foto commemorativa con cappello!) etc. etc.
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
del resto da come è andato in porto il passaggio delle vecchia AZ, non vedo come i vari Sabelli and Company possano sperare nella collaborazione attiva dei piloti Anpac... loro applicano tutto alla virgola del regolamento? sotto certi punti di vista li posso capire
Malpensa airport user
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
venerdì 17 luglio 2009
ALITALIA/ Lega pronta ad azione legale contro i ritardi a Torino Caselle
Contro i continui ritardi dei voli Cai-Alitalia su Caselle, la Lega distribuisce moduli per la richiesta del risarcimento dei danni, mette a disposizione un legale specializzato in diritti dei consumatori, e annuncia che raccoglierà copia dei moduli recapitati all'azienda per organizzare un'azione legale collettiva. L'iniziativa parte dal capogruppo alla Camera Roberto Cota, piemontese, che oggi l'ha presentata a Torino.
«I continui ritardi dei voli su Caselle - ha detto Cota - sono inaccettabili. Questa è una prima forma di pressione nei confronti di Cai. Riteniamo doveroso rendere i cittadini coscienti dei propri diritti. Cai ha preso soldi dallo stato impegnandosi a lavorare nelle logiche di mercato, e deve fare seguire i fatti alle parole. E il rispetto del contratto nei confronti dei passeggeri è il passaggio fondamentale che ci aspettiamo compia al più presto».
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=31759
ALITALIA/ Lega pronta ad azione legale contro i ritardi a Torino Caselle
Contro i continui ritardi dei voli Cai-Alitalia su Caselle, la Lega distribuisce moduli per la richiesta del risarcimento dei danni, mette a disposizione un legale specializzato in diritti dei consumatori, e annuncia che raccoglierà copia dei moduli recapitati all'azienda per organizzare un'azione legale collettiva. L'iniziativa parte dal capogruppo alla Camera Roberto Cota, piemontese, che oggi l'ha presentata a Torino.
«I continui ritardi dei voli su Caselle - ha detto Cota - sono inaccettabili. Questa è una prima forma di pressione nei confronti di Cai. Riteniamo doveroso rendere i cittadini coscienti dei propri diritti. Cai ha preso soldi dallo stato impegnandosi a lavorare nelle logiche di mercato, e deve fare seguire i fatti alle parole. E il rispetto del contratto nei confronti dei passeggeri è il passaggio fondamentale che ci aspettiamo compia al più presto».
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=31759
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Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Leggo solo adesso questa replica a un mio post.luca ha scritto:lo devono fare gli av è il loro compito,il comandante deve pensare alla cabina di pilotaggioKittyHawk ha scritto:comandanti che aiutano i passeggeri a sistemare i trolley
ormai dopo mezzora di volo non c'è più niente da bere,hanno razionalizzato pure i succhiKittyHawk ha scritto: AV che in caso di ritardo o altri disservizi passano venti volte a chiedere se si vuole qualcosa da bere
non lo possono fare a bordo deve esserci sempre il numero minimo di hostess/steward,cioè praticamente quelli che ha la cai ora a bordoKittyHawk ha scritto: personale di cabina che accompagna personalmente oltre il finger o scendendo la scaletta le persone con difficoltà motorie
c'è comunque un servizio apposito per le persone con difficoltà motorie
è vietato l'accesso alla cabina e col contratto dirigenti è più facile essere licenziati se qualche ghost passenger vede la scenaKittyHawk ha scritto: piloti che offrono ai giovani passeggeri la possibilità di sedersi al posto di pilotaggio una volta a terra (con magari foto commemorativa con cappello!) etc. etc.
Temo di non essere riuscito a farmi capire (fossi arrogante direi che quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito... non te la prendere :fiori: ). Il succo del discorso è che la nuova AZ avrebbe dovuto ribaltare completamente l'approccio con il cliente (guarda che scrivo cliente, non utente, perché tra i due termini c'è differenza) e mostrare in tutti i modi che era una compagnia aerea totalmente differente dalla vecchia AZ. Non l'ha fatto e non lo sta facendo, peggio per lei.
Purtroppo in Italia non abbiamo ancora capito che occorre mettere il cliente al centro di tutto il processo lavorativo, coccolarlo, blandirlo, farlo sentire un "re". Specialmente se dobbiamo riconquistarlo dopo che l'abbiamo maltrattato per anni e anni e se ci siamo creati una pessima immagine.
Per renderti più chiaro il concetto della differenza di approccio tra l'impostazione di una società italiana e quella di una società multinazionale che cura il rapporto col cliente ti faccio un esempio.
Recentemente ho avuto occasione di comprare una lampada di Artemide, direttamente in fabbrica a Pregnana Milanese, e un mobile dell'Ikea. Artemide, come saprai, è uno dei produttori più importanti di (costose) lampade di design, mentre Ikea lo potremmo definire un mobiliere/arredatore low cost. Ambedue i prodotti erano da montare e in entrambi i casi nelle scatole mancavano degli accessori, una vite per Artemide e un paio di piolini reggimensola per Ikea. Niente di drammatico, cose che succedono, l'importante è porvi rimedio. Ecco cosa è successo in seguito.
Scoperta a casa la mancanza della vite, ho telefonato subito ad Artemide ma la ragazza dell'ufficio che mi ha risposto ha detto che non era compito suo raccogliere la segnalazione e che avrei dovuto chiamare il suo collega il giorno dopo, perché era assente (credo condividano la stessa stanza). Il giorno seguente sono riuscito a parlare con il "responsabile dell'assistenza clienti" (chiamiamolo così, anche se non so quale sia la sua posizone lavorativa): non ha preso nota telefonicamente dei miei dati, ma ha voluto che gli inviassi una e-mail a cui avrebbe risposto con le indicazioni su come risolvere il problema. L'e-mail è partita immediatamente e in questa, oltre a fornire tutti i miei dati (nome, indirizzo, numeri di telefono) e i codici del prodotto interessato, prospettavo due possibili soluzioni: una che mi facessero trovare il pezzo mancante presso presso il loro show-room di Milano, che sarei andato io a prenderlo, l'altra che me lo inviassero via posta. Trascorsa oltre una settimana e non avendo ricevuto né una mail di risposta né la vite direttamente a casa ho richiamato il responsabile. Risultato? Non aveva ancora fatto niente e ho dovuto aspettare altri giorni prima di ricevere quanto richiesto.
Con Ikea l'esperienza è stata di tutt'altra fatta. Ripassato in negozio qualche giorno dopo (ero in giro per commissioni e non mi è costata fatica farlo), prima la commessa ha cercato i pezzi nelle loro scorte di ricambi ma putroppo erano esauriti, poi ha voluto controllare personalmente se ne trovava tra i mobili smontati (stavano rinnovando parte dell'esposizione) e non avendoli trovati ha immediatamente inserito via computer l'ordine di spedizione dalla Svezia. Nel giro di una settimana (tempo tecnico per le poste) i pezzi mancanti, in quantità maggiore di quella richiesta, mi sono arrivati dentro una busta di cartone dove erano stampigliati dei personaggi a fumetti e la scritta "Scusa se non eravamo presenti per iniziare". Ora credo non ci siano dubbi di chi ha trattato meglio il cliente!
PS. Cosa avrebbero dovuto fare in Artemide? La prima persona che mi ha risposto avrebbe dovuto prendere i miei dati (nome, telefono, motivo della chiamata) e passarli al collega quando rientrava il giorno dopo. Quest'ultimo avrebbe dovuto chiamarmi appena arrivato, mettersi subito d'accordo con me su come risolvere il problema e far partire il pacchettino in giornata. Poi, una volta che il pacchettino fosse stato spedito, una e-mail che mi segnalava la cosa sarebbe stata sicuramente indice di attenzione al cliente e buon servizio.
PS2. Tante cose "fuori regolamento", come tu dici, avrebbero dovuto essere rese obbligatorie dai nuovi proprietari, per generare simpatia e riconquistare clientela.
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
Intervento di KittyHawk assoloutamente da condividere.
Il maggior nemico della conoscenza non è l’ignoranza,
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
è la presunzione della conoscenza.
Stephen Hawking
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
da incorniciare, e che qualcuno , se lo vuol fare, mediti.
mxp exp
Re: Cai, la nuova Alitalia (3' parte)
i nuovi dati su AZ danno a Maggio 2 milioni di pax trasportati e a Giugno LF del 66& sui nazionali e 70% sugli internazionali... comunque in crescita
Malpensa airport user
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