Messaggio da leggereda mik » ven 22 apr 2011, 10:11:40
buongiorno a tutti,
ho provato a scrivere la seguente lettera ai tre candidati più quotati per la carica di sindaco di milano.
Solo lo staff della Moratti mi ha risposto (anche se in realtà non risponde)
di seguito la mia lettera (già publicata anche su Varesenews a fine marzo) e la risposta del sindaco
Gent. Sindaco,
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> Vorrei la Sua opinione su un tema importante per la crescita della città
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> Meglio risparmiare 20 minuti per andare a Linate….ed impiegare 3 ore in più per
> arrivare a destinazione?
> Sembra strano ma nessuno si pone questa domanda; a Linate continuano ad arrivare
> nuovi voli, anche in contrasto con il decreto Bersani, che prevede la possibilità di operare a Linate solo per rotte oltre i 350.000 passeggeri annui e comunque per al più tre frequenze giornaliere di andata e ritorno (escluso il collegamento per Roma).
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> Oggi, solo per fare alcuni esempi, da Linate partono voli per Pescara, Lamezia terme e Trieste (rotte che in un anno non arrivano neanche a 100.000 passeggeri).
> Inoltre ci sono fino a 5 voli al giorno per ciascuna compagnia aerea, sia British airways che Alitalia, verso Londra, mentre il suddetto decreto fissa un massimo di tre.
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> Questo imprevisto “affollamento” di voli a Linate sta creando due ordini di problemi:
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> Tanti Milanesi partono da Linate ed effettuano uno scalo intermedio in un altro
> aeroporto Europeo, con innegabile loro disagio e sottrazione di traffico internazionale ed intercontinentale a Malpensa, che cresce, ma non come dovrebbe l’aeroporto di questa regione.
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> Chi utilizza Linate per viaggi di lavoro si trova “mischiato” a turisti o gite scolastiche, con allungamento dei tempi ai controlli sicurezza ed agli imbarchi (dove è un’impresa trovare un posto a sedere).
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> Linate potrebbe avere un’utile funzione se fosse veramente un city airport dedicato agli uomini di affari; invece con l’attuale situazione di “anarchia” penalizza Malpensa e fornisce un servizio scarso.
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> Visto che il comune è azionista di maggioranza di SEA, cosa intende fare per risolvere questa situazione e dare a Milano uno scalo all’altezza delle sue potenzialità?
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> Cordiali saluti
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> Michele caforio
Gentile Sig. Caforio,
in ordine alla Sua mail relativa ai criteri di suddivisione del traffico aereo tra gli scali di Linate e Malpensa, mi permetta di precisare per completezza che il riferimento normativo da Lei richiamato (Decreto del Ministero dei Trasporti del 5 gennaio 2001, c.d. “Bersani bis”), comprende collegamenti operabili dall’aeroporto di Linate anche con altre destinazioni (singoli scali o sistemi aeroportuali) con traffico inferiore ai 350.000 passeggeri/anno registrati nel 1999, quali i voli verso le capitali europee o città di riferimento delle allora Aree Obiettivo 1 dell’Unione Europea (cui appartengono alcuni dei collegamenti da Lei citati). Recita infatti il DM del 5 gennaio 2001: “I vettori comunitari possono effettuare sullo scalo di Linate, con le modalità di cui al comma 1, un servizio di andata e ritorno giornaliero con l'uso di due bande orarie, per sistemi aeroportuali o singoli scali ubicati nelle regioni dell'"obiettivo 1 o in città capitali di Stati membri dell'Unione europea, che abbiano registrato nel sistema aeroportuale di Milano, nel corso dell'anno solare 1999, un traffico passeggeri inferiore a 350.000 unità”.
In ogni caso l’aeroporto rappresenta un’infrastruttura utilizzata dalle compagnie per fornire il servizio ai passeggeri esattamente quanto un’autostrada viene utilizzata per esempio da società di trasporto pubblico per offrire servizio di collegamenti pullman ai propri clienti. Non è in alcun modo facoltà del gestore aeroportuale – esattamente come non lo è per il gestore di una rete autostradale – stabilire quali collegamenti possano offrire le compagnie. La regolamentazione in materia, infatti, è prodotta e garantita da organi istituzionali e agenzie di livello nazionale, peraltro coerentemente agli indirizzi comunitari (eccetto per Linate che, oltre alle regole Ue e Iata, è regolamentato da un DM). Non è mai accaduto che fossero mossi rilievi da parte delle autorità preposte ad alcuno – né alle compagnie né tanto meno al gestore aeroportuale – in merito a inottemperanze del citato decreto di regolamentazione della ripartizione del traffico del sistema aeroportuale milanese.
Accade certamente che passeggeri dell’area milanese optino per un volo da Linate verso hub europei (peraltro citati nel medesimo decreto del 2001 come destinazioni che è possibile operare da Linate) per imbarcarsi su voli intercontinentali, invece che scegliere la stessa destinazione finale in volo diretto da Malpensa (se operata). Stante l’attuale offerta di collegamenti dal sistema aeroportuale milanese – che riflette anche i vincoli normativi esistenti cui Lei fa riferimento – tale opzione appartiene in tutto e per tutto alla libera scelta del da parte del passeggero-cliente.
Quello che invece può fare l’Amministrazione Comunale, in quanto ente di governo territoriale, prima ancora che come socio di maggioranza della società di gestione degli scali milanesi, è adoperarsi affinché l’aeroporto di Malpensa possa contare su collegamenti sempre più efficienti con Milano e risulti complessivamente sempre più attraente. È esattamene quanto abbiamo fatto in questi anni, in collaborazione molti altri soggetti, istituzionali e non solo. Un’azione condotta nel pieno di una fase particolarmente complicata dovuta prima dal de-hubbing di Alitalia e poi ulteriormente aggravata dalla pesante crisi economica mondiale che ha avuto forti ripercussioni sul mercato aereo e, contestualmente, sulla disponibilità di risorse pubbliche.
Eppure alcuni obiettivi sono stati centrati. Innanzitutto recuperando a Milano molti dei collegamenti, in particolare intercontinentali, che rischiavano di scomparire, oltre agli sforzi profusi da Sea attraverso costanti relazioni con i principali player mondiali del settore, anche grazie alla rinegoziazione di alcuni accordi bilaterali tra l’Italia e altri Stati non comunitari che hanno consentito a molte compagnie diverse dal vecchio hub carrier di attivare nuovi collegamenti o incrementare quelli esistenti. Oggi Malpensa registra tassi di crescita superiori alla media italiana (+8% nel 2010), con punte particolarmente alte nel settore cargo (+26,6%).
In secondo luogo nel corso dell’ultimo anno sono stati fortemente incrementati i collegamenti ferroviari che possono contare contemporaneamente su un numero più alto di corse (e dunque maggior frequenza), più stazioni servite in città (compresa Milano Centrale), diversi servizi (Malpensa Express, linee suburbane e, recentemente, Alta Velocità).
Nei prossimi anni, anche in relazione allo sforzo compiuto per Expo 2015, la dotazione infrastrutturale a servizio di Malpensa, aumenterà ancora, allargando la catchmet area dell’aeroporto e rendendo lo scalo non solo meglio accessibile a un numero ancora maggiore di pessegeri, ma anche più attrattivo per le compagnie. Un buon requisito affinché l’offerta di destinazioni, soprattutto intercontinentali, possa ulteriormente aumentare e i milanesi abbiano più possibilità di trovare a Malpensa collegamenti diretti senza passare da altri hub.
Cordiali saluti
Comitato Letizia Moratti per Milano