Le infrastrutture del futuro viste della Lombardia

Presentazione ufficiale: Lunedì 4 marzo 2013 università Bocconi Milano

Potenziare il trasporto pubblico su ferro, concludere le opere già iniziate e avviare una profonda riflessione su come realizzare le infrastrutture nel futuro prossimo. Il tutto nell’ottica della “frugalità”, vera e propria parola d’ordine nella programmazione dei cantieri nei prossimi anni. Sono questi gli scenari descritti dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Andrea Gilardoni, intervenuto in Bocconi a un convegno, durante il quale è stato presentato lo studio ‘Le infrastrutture del futuro’. Realizzata dall’Assessorato regionale, sia a livello regionale che nazionale, la ricerca mette a fuoco sei ambiti infrastrutturali fondamentali (viabilità, ferrovie, aeroporti, logistica, utilities, telecomunicazioni), raccogliendo idee e contributi offerti da operatori e studiosi in vari comparti del Paese.

QUADRO COMPLESSO – “Ci troviamo – ha detto l’assessore -davanti a un quadro complesso: non solo ci sono meno risorse finanziarie pubbliche, perché il modello storico che si basava sul finanziamento pubblico è praticamente finito, ma il nostro Paese fatica anche ad attrarre i grandi investitori internazionali a causa della burocrazia, dell’incertezza e della complessità dei processi autorizzativi”. “Eppure – ha proseguito Gilardoni – la nostra regione ha esigenze infrastrutturali significative e gli studi fatti dall’osservatorio sui costi del non fare dimostrano chiaramente che, se si realizzano certe opere, si genera un benessere per l’intera comunità. Bisogna dunque trovare nuovi modi per costruire, in un’ottica di aggiornamento e razionalizzazione”.

INFRASTRUTTURE INTELLIGENTI – Le opere devono dunque essere intelligenti. “Il futuro non può essere fatto solo di cemento e acciaio – ha rilanciato l’assessore – ma anche della capacità di pianificare l’integrazione tra il nuovo e l’esistente. Così come occorre estendere rapidamente la banda ultra larga all’intero territorio lombardo, perché questa è una condizione di sviluppo ineliminabile”. Intelligenza, ha spiegato Gilardoni, è anche sfruttare al meglio ciò che si ha. E, per fare questo, occorre eliminare i cosiddetti ‘colli di bottiglia’: “Abbiamo infrastrutture rilevanti, che però in certi punti sono sovraccariche e rischiano di vanificare i consistenti investimenti fatti per realizzarle”.

NAVIGAZIONE LAGHI – “I laghi – ha proseguito l’assessore – sono i gioielli della corona d’Italia e, anche in vista di Expo, bisogna impegnarsi per valorizzarli al massimo. A questo scopo ritengo che sarebbe utile che la gestione della navigazione, attualmente di competenza governativa, passasse in capo alla Regione, che sa meglio interpretare le necessità del territorio”.

TEMPI CERTI – “I 31 rappresentanti delle aziende che hanno dato il proprio contributo alla realizzazione dello studio – ha concluso l’assessore – hanno manifestato soprattutto l’esigenza di logiche nuove, che diano tempi certi nel rilascio delle autorizzazioni. Non risolvere questo problema significa avere impatti negativi in termini di costi e oneri di finanziamenti, che provocano le fughe dei capitali stranieri dal Paese”

Le infrastrutture del futuro. Idee e proposte per i governi che verranno

Questo documento traccia la sintesi di idee e contributi offerti da un ampio numero di operatori e studiosi in vari comparti infrastrutturali del Paese.
L’analisi, condotta in una prospettiva intersettoriale e con riferimento sia al contesto regionale che nazionale, riguarda sei ambiti infrastrutturali fondamentali (Viabilità, Ferrovie, Aeroporti, Logistica, Utilities, Telecomunicazioni), tra loro distinti, ma caratterizzati da crescenti collegamenti.
Un lavoro da intendersi a beneficio dei governi che verranno, i quali potranno trarre spunti per le loro policy in una materia di particolare rilevanza e complessità, nonché cruciale per lo sviluppo sociale e economico del Paese.

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