La concorrenza sulla Milano-Roma

Entra easyJet e crollano i prezzi della Linate-Fiumicino: conta la concorrenza tra linee aeree

13 Febbraio 2013 – Marco Giovanniello

Leggendo il programma di Umberto Ambrosoli, candidato della sinistra a Presidente della Lombardia, un brivido è corso lungo la mia schiena, quando mi sono accorto che la parte trasporti e soprattutto aeroporti era stata affidata a Marco Ponti, il NO Tutto della Lombardia, che in autunno figurava ancora come star ad un convegno della parte più destrorsa degli ex Alleanza Nazionale.

Marco Ponti, per cui la TAV non doveva essere fatta in quanto inutile, non bisogna costruire nuove autostrade in Lombardia eccetera eccetera, in campo aeroportuale supera se stesso e sostiene l’ idea bizzarra che innanzitutto si debbano avere aeroporti in concorrenza tra di loro, dice lui come a Londra.

È inutile fargli notare che un aeroporto troppo piccolo non riesce a far funzionare i voli intercontinentali, che invece riesce a rendere meglio e a collegare meglio il territorio con il resto del mondo quando ha da 30 (minimo) a (possibilmente) 50 milioni di passeggeri l’ anno, che la concorrenza in Europa c’ è praticamente solo a Londra, dove a Heathrow però i passeggeri annui sono 70 milioni, il secondo aeroporto ha traffico quanto tutti gli aeroporti lombardi messi insieme e così via, per un totale che equivale quasi all’ intero traffico aereo italiano, in una sola città.

A New York ci sono quattro aeroporti, non potendo essercene uno solo per limiti geografici e tutti sono della PANYNJ, insieme ai porti di New York e New Jersey e al World Trade Center. A Parigi ci sono due aeroporti dello stesso proprietario, come a Roma. Dove sono gli altri hub europei, ad Amsterdam, Madrid, Monaco, Zurigo, Vienna, Lisbona, Copenhagen eccetera l’ aeroporto è uno solo, Francoforte invece ha una dependance a ben 110 km. di distanza, naturalmente sotto lo stesso proprietario, proprio per evitare che faccia concorrenza distruttiva. Berlino, nel finora sfortunato tentativo di avere un unico aeroporto di dimensioni e ambizioni adeguate al ruolo di capitale della Germania, ha vietato la costruzione di altri aeroporti in un raggio molto ampio.

Alitalia andrebbe in bancarotta in poche settimane se i soci non intervenissero con una robusta iniezione di denaro, gli altri vettori italiani hanno un piede e mezzo nella fossa, i nostri aeroporti minori perdono valanghe di soldi (pubblici), l’ aviazione italiana sta morendo e secondo Ponti il problema qual è? La mancata concorrenza fra gli aeroporti, anzi specificamente fra gli aeroporti lombardi. Poco importa che la concorrenza in realtà esista e sia fortissima, Orio fa prezzi così stracciati a Ryanair che guadagna ben poco, mentre si arricchiscono soltanto gli Irlandesi. Più che di riduzione dei prezzi per i passeggeri, si tratta di trasferimento all’ estero dei profitti e delle relative imposte.

Nonostante Malpensa arranchi e la crisi lo tenga sotto i 19 milioni di passeggeri, nonostante i suoi cassaintegrati siano prossimi a perdere il sussidio e si avviino a migliaia a restare senza reddito, nonostante fra un mese ci saranno voli per le Americhe solo verso New York e San Paolo, Ponti è riuscito a convincere Ambrosoli che il problema è l’ insufficiente concorrenza fra gli aeroporti, che è un po’ come convincere a curarsi la cellulite chi ha un tumore al polmone.

Quale sarebbe il vantaggio di avere aeroporti in concorrenza, cioè Linate e Malpensa con proprietari differenti? Ponti dice che ci sarebbero prezzi più bassi, dimenticando che già a Bergamo Orio Ryanair fa una concorrenza temibile, che a Malpensa easyJet risponde adeguatamente e che non è assolutamente pensabile avere prezzi più bassi dei voli, prova ne sia che le linee aeree perdono, perché i prezzi dei biglietti non coprono i costi.

Di quanto potrebbero scendere i prezzi dei biglietti? Questo Ponti non lo dice e difficilmente si potrebbe trattare di più di qualche euro e a prezzo di differenze qualitative abissali, come quelle fra l’ imbarco direttamente dalla sala VIP per i passeggeri di Business Class di Emirates a Malpensa allo spartano “trasporto” con le proprie scarpe di Orio, che naturalmente costa meno.

Ponti manca totalmente il punto, quando non si accorge che a tenere bassi i prezzi è la concorrenza fra le linee aeree nello stesso aeroporto, non la concorrenza fra aeroporti diversi. Nonostante fossero disponibili alternative economiche sia a Malpensa che a Orio, nonostante la guerra dei prezzi scatenata tra Frecciarossa e italo, la monopolista Alitalia ha potuto fin qui chiedere non meno di 204 euro per un volo andata e ritorno fra Milano Linate e Roma Fiumicino.

L’ingresso di easyJet, imposto dall’ Antitrust, ha visto lunedì l’ annuncio di prezzi sola andata inferiori a 30 euro da parte del vettore inglese e la stessa Alitalia, che strano, da adesso venderà l’ andata e ritorno a partire da 99 euro e ha pure lanciato un’ offerta speciale a 84.

La concorrenza fra aeroporti può ridurre i prezzi di poco, ma nel contempo provoca, in un mercato troppo piccolo per ospitare una pluralità di aeroporti sufficientemente grandi, la scomparsa dei collegamenti intercontinentali diretti vitali per l’ economia in via di globalizzazione e, se spinta all’ eccesso, può causare la perdita di ulteriori migliaia di posti di lavoro.

La concorrenza fra linee aeree invece, che in Lombardia è minata dalla posizione dominante a Linate, concessa nel 2008 da Silvio Berlusconi ad Alitalia, nel vano tentativo di mantenerla italiana e profittevole, può abbassare i prezzi di decine, quando non centinaia di euro a viaggio.

Non pretendo che Ambrosoli al primo colpo possa azzeccarle tutte, essendo del tutto inesperto, ma è bene che sostituisca prontamente quel bizzarro consulente con qualcuno che capisca come funzionano aeroporti e linee aeree e non sia fissato con obiettivi inutili e sbagliati. Come ricordava appunto ieri Frances Ouseley, capo di easyJet in Italia, alla presentazione dei voli Linate-Fiumicino, è ora di portare Malpensa alla dimensione che le compete e con collegamenti terrestri adeguati.

Gli aeroporti della Lombardia non hanno certo bisogno di una balzana cura Di Bella come quella proposta dal professor Ponti

Da LINKIESTA