Marco Giovanniello – 14 marzo 2012
Leggo su Linkiesta con una certo stupore:
http://www.linkiesta.it/tagli-meridiana-fly-air-italy
che chi la conosce ha paura di Meridiana
Trattandosi di aerei vuol dire che si deve aver paura di un incidente, che l’ aereo cada?
Io non ho paura di Meridiana e probabilmente acquisterò un biglietto prima che scada l’ offerta TAGLIA42 che garantisce uno sconto del 42% sui voli nazionali, giocando un po’ sull’ infelice iniziativa che voleva obbligare tutte le assistenti di volo a rientrare nella taglia 42, propugnata dalla salutista consorte del nuovo capo azienda e che è stata spernacchiata dai dipendenti.
Non ho paura perché, come in tutto il mondo civile, non è Meridiana a stabilire le procedure di manutenzione degli aerei né dell’ abilitazione dei piloti. A quello pensano norme internazionali, che non risulta vngano disattese. SIa ben chiaro, Meridiana è altrettanto sicura di ogni altra linea aerea italiana o europea.
L’ offerta TAGLIA42, proprio per l’ entità dello sconto, lascia pensare che il vettore debba darsi da fare per riempire gli aerei e sicuramente la crisi pesa di più su chi da anni, anche dagli anni buoni vola in perdita.
Da tempo immemorabile Meridiana perde e da tempo immemorabile Sua Altezza il Principe Shah Karīm al-Husaynī, Āgā Khān IV generosamente ripiana le perdite, ma nel 2011 ha deciso di fare un ultimo definitivo sforzo, consegnando il vettore a Giuseppe Gentile di air italy, per procedere all’ integrazione delle due piccole realtà, dopo che quella con eurofly non aveva saputo deviare Meridiana dalla rotta discendente. Se le perdite continueranno Sua Altezza questa volta lascerà Meridiana al suo infelice destino.
Il sindacato l’ ha presa molto male e ha deciso di dichiarare guerra, convinto di poter far allontanare il nuovo capo, qualcosa che storicamente è riuscito sempre a fare e che peraltro riuscivano sempre a fare i sindacati della vecchia Alitalia, quella che come Meridiana perdeva sempre finché non è fallita. Non vuole che le condizioni di lavoro vengano uniformate a quelle di air italy.
Veniamo a sapere che Meridiana non sarebbe sicura perché sono scoppiate le gomme ad un piccolo aereo di una piccola linea aerea africana usato per trasferire un equipaggio dal Kenya a Zanzibar. Increscioso incidente certo, ma non era un aereo Meridiana, forse ci si dovrebbe preoccupare di più del proprio nebuloso futuro.
Sempre i sindacati denunciano le maggiori spese per i membri del cda, certo poco opportune nell’ era della sobrietà e con i conti in rosso. Tuttavia, anche se i membri del cda lavorassero gratis, i guai di Meridiana non cambiebbero.
Per quello che riguarda la durata dei turni di lavoro, che potenzialmente potrebbe andare in conflitto con la sicurezza, si deve ricordare che naturalmente anche in questo campo esiste una normativa internazionale ben precisa. Gli attuali turni saranno più gravosi dei precedenti, ma la rispettano e se nella pratica così non accadesse sarebbe preciso dovere dei sindacati denunciare il fatto alla Magistratura, cosa che non ci risulta sia avvenuta.
Al contrario dei sindacati, che vediamo lanciati in una guerra senza esclusione di colpi bassi e anacronisticamente arroccati ad una conflittualità del tempo che fu, cerchiamo di guardare in faccia la realtà.
Meridiana è in grave crisi e non si può nemmeno essere certi che arrivi al panettone. Il suo modello di business è obsoleto e il miglior manager del mondo non potrebbe renderla profittevole senza cambiare tutto, con o senza il benestare sindacale. Al contrario di Alitalia si è poco rinnovata e non ha nessuna rotta che renda veramente, né ha appoggio politico fuori dalla Sardegna. Sia le low cost che Alitalia la sbranano e per sopravvivere deve confidare nel rinnovo della Continuità Territoriale, un meccanismo per cui il vettore vende i biglietti a prezzi scontati e prefissati ai sardi che vogliono volare nella penisola, godendo in cambio di un monopolio con cui è libero di tartassare i non sardi. La versione 2012 è ancora in fase di preparazione, ma è indispensabile, senza qualche aiutino è difficile sopravvivere.
Che ne sarà di Meridiana? Trattandosi di un’ azienda quotata in Borsa mi astengo da voli pindarici, la ristrutturazione è ad alto rischio e non mi stupirei se si chiedesse un salvataggio da parte di Alitalia, già impegnata ora nell’ “integrazione” delle fragili WindJet e Blue Panorama. Aggiungendo pure Meridiana e air italy Alitalia, copiando quanto fatto anni fa da Air France, diventerebbe l’ unica compagnia aerea nazionale. Raschierebbe il fondo del barile, creando notevoli grattacapi all’ Antitrust, che deve ancora smaltire la fusione con AirOne di tre anni fa.
Di Meridiana dobbiamo sì avere paura, paura di dover pagare il conto come contribuenti se certa mentalità vetero-sindacale annullerà le chance che la ristrutturazione abbia successo.