Singapore Airlines potrà volare da Malpensa a New York (forse)

Marco Giovanniello – 5 aprile 2012

Una piccola vittoria per le liberalizzazioni e per i media, forse.
Ieri al Senato il Vice Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Mario Ciaccia ha promesso che verranno concessi i diritti a Singapore Airlines per far proseguire da Milano Malpensa a New York JFK il volo che viene da Singapore. Pare che abbia anche assicurato che il diritto varrà per voli giornalieri.
Dietro c’ è una lunga storia, Singapore Airlines aveva presentato la domanda nel lontano 2009, da tanti anni effettua un volo simile facendo scalo a Francoforte, la scelta dell’ aeroporto milanese porterebbe sostanziosi introiti e il ritorno al lavoro di qualche cassaintegrato.
Nonostante voli dall’ Asia agli Stati Uniti che fanno scalo in Europa siano cosa comune, ce ne sono anche in Gran Bretagna, in Spagna e in Belgio, in Italia non se n’ è fatto nulla per l’ opposizione di Alitalia, che da Milano vola a New York solo 4 volte la settimana e per il resto lucra sul volo effettuato dalla partner americana Delta e dai passeggeri che fanno scalo a Parigi e Amsterdam. Insomma c’ è un contrasto fra gli interessi di Alitalia e quelli degli aeroporti milanesi.
Finora le Autorità, Ministero ed ENAC, hanno sempre fatto quadrato dietro Alitalia, come se fosse l’ unico interesse da difendere, dimenticando l’ enorme emorragia di passeggeri dai nostri aeroporti, soprattutto quelli del nord, che vanno ad ingrassare vettori ed aeroporti d’ oltralpe.
Alle insistenze della Lega si sono aggiunte negli ultimi mesi quelle degli esponenti lombardi di altri partiti, ad iniziare dal PD. Il Ministro Passera dichiarò a gennaio che avrebbe concesso i diritti se gli fosse stato possibile, ma che la materia era di spettanza UE. Si trattò di un passo falso della burocrazia che l’ aveva male informato, convinta che nessuno avrebbe scoperto la verità, ma qui su Linkiesta abbiamo pubblicato la dichiarazione del funzionario competente di Bruxelles, per cui spettava solo a Passera autorizzare o negare i diritti.
http://www.linkiesta.it/passera-malpensa-singapore-airlines-new-york
È iniziato allora un altro giochetto, con ENAC che si mostrava disponibile a concedere i diritti, ma solo per 3-4 voli settimanali, sapendo bene che con così poche frequenze il volo di Singapore Airlines sarebbe antieconomico.
Vogliamo credere che la commedia si sia conclusa e che il Ministero non faccia marcia indietro, che l’ ENAC non trovi qualche altro escamotage per rendere il volo di fatto impossibile, il tutto per difendere un vettore che a Malpensa ha lasciato il deserto, ma pretende ancora di dettare legge, pur se ufficialmente nega di avere alcuna influenza sulle Autorità.
Questo è solo il primo passo, dopo il ritiro di Alitalia nel 2008 Malpensa è un aeroporto per metà inutilizzato e che secondo i desideri di Air France, promessa sposa di Alitalia, tale dovrebbe restare, con migliaia di persone licenziate o in cassa integrazione. È ora che il Governo italiano si renda conto che Malpensa, la “fabbrica” lombarda che nonostante tutto ha il maggior numero di occupati, ha bisogno di rilancio, anche se questo contrasta un po’ con le esigenze di Alitalia. Comunque sono 140.000 all’ anno i passeggeri che da Milano volano a New York facendo scalo altrove, c’ è spazio tanto per Alitalia che per Singapore, se si recupera anche solo un po’ di quei passeggeri in fuga.
Si deve trovare un modo per cui tutti possano prosperare e a Malpensa, visto che Alitalia non vuole o non può offrire i collegamenti necessari, si deve lasciare lo spazio a chi ogni volta che atterra porta in Italia denaro sonante, come Singapore Airlines. L’ alternativa è tenere i lavoratori a spasso e mandare i passeggeri negli aeroporti di altri paesi, farà comodo ad Air France, ma non va bene per l’ Italia. Il tutto sperando che Singapore Airlines non si sia stancata della nostra burocrazia e voglia ancora fare scalo a Milano.
Meglio ancora sarebbe risolvere definitivamente il nodo di Linate, che va ridimensionato e riportato alla legalità. Alitalia perderebbe una comoda posizione di monopolio, ma troverebbe a Malpensa una seconda base da cui crescere, visto che il suo problema principale è la taglia troppo piccola.

Da LINKIESTA