WindJet verso la chiusura

WindJet verso la chiusura, quali saranno le conseguenze?

Marco Giovanniello – 11 agosto 2012

Quando sembrava che all’ accordo con Alitalia mancasse solo la firma c’ è stato un colpo di scena e il matrimonio è saltato definitivamente. Secondo il mancato acquirente la compagnia siciliana non ha presentato i documenti promessi, secondo WindJet invece la compagnia di bandiera ha cercato di approfittare della situazione chiedendo l’ ennesimo sconto. Di fatto WindJet sarà costretta a mettere a terra i propri aerei entro la fine della settimana, salvo l’ ennesimo colpo di teatro.
I circa 500 dipendenti di WindJet perderanno tutti il posto di lavoro e, mors tua vita mea, saranno quelli delle altre compagnie ad avere qualche garanzia in più sul proprio futuro, al netto della cancellazione delle rotte meno profittevoli, tra le quali alcune decisamente strampalate.
Gli aeroporti di Catania e Rimini vedranno nell’ immediato un forte calo di passeggeri e voli e fatturato, un effetto meno drastico Palermo, ma se in Sicilia almeno le rotte più importanti verranno rimpolpate prima o poi da nuovi arrivati, a Rimini sarà molto più difficile trovare un sostituto di WindJet, salvo che non si metta mano pesantemente al portafogli con forti sovvenzioni.
Alitalia, senza imbarcare una società dai bilanci dubbi e dalla flotta questionabile e senza nemmeno farsi carico dei suoi dipendenti, porta a casa senza spendere un euro gran parte di quello che cercava. Con la chiusura di WindJet avrà subito un grande rafforzamento della sua posizione nelle rotte chiave, quelle fra gli aeroporti di Catania e Palermo da una parte e Roma Fiumicino e Milano Linate dall’ altra, perché secondo le regole difficilmente gli slot negli aeroporti romano e milanese potranno essere riassegnati subito e in futuro non è detto che chi li otterrà sceglierà di usarli per voli verso la Sicilia. Questa soluzione è nettamente preferibile a quella che Alitalia avrebbe avuto dopo un eventuale acquisto di WindJet, perché secondo i dettami dell’ Antitrust avrebbe dovuto cedere i preziosi slot gratuitamente ad un concorrente. Quegli slot finiscono fuori gioco, almeno per il momento ma forse anche per sempre.
Perché farsi carico di una compagnia traballante e cedere gratis il filetto ad un concorrente, se con la chiusura si può tenere la concorrenza fuori dalla porta e restare soli? Complimenti a Ragnetti, ha vinto la partita senza spendere un euro e mettendo in conto solo qualche polemica.
ENAC rimedia invece un grave insuccesso e una brutta figura, AGCM vede frustrato l’ impegno per mantenere la concorrenza sulle rotte chiave. WindJet soccombe e Alitalia ottiene il quasi monopolio che desiderava.
Che cosa succederà, in soldoni, a chi vorrà volare da e per la Sicilia in futuro? Meno offerta e meno concorrenza vorranno dire prezzi più alti, ma sono stati proprio prezzi non all’ altezza dei costi ad affossare WindJet, insieme a tante scelte sbagliate.
Ai voli dalla Sicilia verso tutte le destinazioni diverse da Roma e Milano provvederà il mercato, le rotte interessanti saranno riaperte da qualche altro vettore, per Milano Linate invece niente da fare, non ci sono slot disponibili, ma la domanda potrà essere soddisfatta con nuovi voli verso Malpensa e Orio. Difficile sarà invece la situazione dei collegamenti verso Roma, a Fiumicino non ci sono slot disponibili nelle ore più richieste e Ciampino è bloccato, quindi i voli WindJet potranno essere rimpiazzati eventualmente solo da qualche linea aerea che vorrà dedicare i propri slot alla Sicilia, togliendoli alle altre destinazioni per cui vengono adoperati oggi. Alitalia è ancora una volta il candidato principale, ma potranno intervenire Meridiana, Blue Panorama e easyJet, altrimenti i passeggeri si dovranno contendere, attraverso prezzi più alti, i posti disponibili sui voli operati già oggi su quelle tratte.
Emerge nella sua gravità la mancanza di investimenti nel sistema aeroportuale romano, che non è in grado di rispondere alla domanda di nuovi voli. Urge la costruzione di una nuova pista a Fiumicino, abbandonando l’ idea di sprecare miliardi per deportare i passeggeri a Viterbo, altrimenti il costo di volare a Roma sarà sempre più alto

Da LINKIESTA