In arrivo rinnovo di Linate in contemporanea con la crisi Alitalia

Visione notturna dell'esterno aerostazione SEA, in quanto gestore, comunica il programma di restyling dell’aeroporto di Linate.
Sono state comunicati i primi programmi di massima dei lavori con relativi immagini delle modifiche dell’aerostazione. E’ in esame un restyling, sulla falsariga di quanto fatto a Malpensa T1.
Pare che ci sia anche un piccolo incremento (due o tre) dei jetbridge, da ricavare nella zona adiacente all’hangar, che verrebbe spostato. Niente di trascendentale, dal punto di vista della capacità.

Il programma:

  1. – subito il rifacimento estetico del terminal esistente
  2. – fine 2018/inizio 2019 rifacimento della pista
  3. – dopo il 2021 e entro il 2030 demolizione di una parte di terminal per aprire il passaggio verso l’Idroscalo e
    ampliamento al posto dell’hangar con un paio di nuovi jetbridge.

Rendering nuova LIN a lavori ultimati Inevitabilmente il futuro prossimo dei lavori a LIN s’interseca con il percorso travagliato di Alitalia, fantasticando, ma non troppo, su questo aspetto riportiamo un commento dal forum dell’utente KittyHawk:
Alitalia è nelle condizioni che conosciamo e non sappiamo cosa potrà succedere. Immaginiamo che riesca ad andare avanti ancora alcuni mesi e che poi fallisca e che il tutto avvenga prima del rifacimento della pista. Le tempistiche potrebbero essere casuali o ben congegnate, dipende da cosa si vorrà fare.
Gli slot AZ su LIN rimarrebbero “congelati” e nessuno potrebbe usarli immediatamente. Almeno credo, dato che si sa che se non si usano essi vengono persi, non subito ma alla successiva stagione IATA. Dico credo perché non ho idea di cosa preveda la legge in caso di fallimento e non di semplice non utilizzo.

Immagine d'insieme dell'aeroporto con l'Idroscalo Partono i lavori di rifacimento della pista e tutte le compagnie vengono trasferite a MXP o BGY. Partiti i lavori si trova una scusa per interromperli. In Italia le scuse non mancano, al limite chiediamo consiglio ai berlinesi. Del resto il maggior cliente, quello che attualmente fornisce più di metà del traffico, quello che bisogna(va) tutelare a tutti i costi, è fallito e non c’è un valido motivo per sbrigarsi. Anzi, di validi motivi per non continuare ce ne sono più di uno (bilanci, investimenti etc.). Non ci sono ripercussione né sulle compagnie né sui viaggiatori, perché il traffico viene tranquillamente gestito dagli altri due aeroporti dell’area milanese.
Successivamente, con la scusa che ci sono altre priorità per le disastrate finanze pubbliche e che il traffico è gestibile anche senza LIN, si rivedono i piani. Si chiude LIN al traffico commerciale di linea, si riducono gli investimenti, si fa in modo che l’aeroporto serva solo l’aviazione generale e i voli di Stato (militari, polizia, protezione civile etc.) e si trova un altro uso per buona parte degli edifici esistenti. C’è la metropolitana, ci sono i parcheggi, basta usare un po’ di fantasia.

Uno scorcio di LIN attuale A questo punto una rediviva Alitalia bis potrebbe trovare casa a MXP (non deve essere necessariamente il suo hub ufficiale), dove sarebbe in grado di gestire sia i voli a lungo raggio sia quelli a breve e medio raggio. Che poi questi ultimi siano effettuati direttamente o tramite una low cost o con un mix delle due opzioni non importa, dato che AZ bis si troverebbe a condividere l’aeroporto con la più grande base continentale di U2, che secondo le ultime voci che circolano sembrerebbe al momento la candidata più accreditata a questo scopo.
Senza dimenticare che la nuova compagnia avrebbe, finalmente, la possibilità di riempire tutte le pance degli aerei, dato che opererebbe dall’aeroporto che da solo movimenta più di metà del cargo aereo italiano.
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