PIano industriale Alitalia 2013-2016

Roma 03 Lulgio 2013 Viene presentato il nuovo piano industriale Alitalia. Chi si aspettava un autentico cambiamento strategico è rimasto deluso. Sono più le ombre e le incertezze che sorgono da tale piano che una visione strategica chiara e ben definita.
Riportiamao il comunicato stampa AZ ed il commento ci chi consideriamo il miglio ocsservatore analista della situazione.

IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DI ALITALIA SI CONCENTRERA’ SU 3 BUSINESS PRINCIPALI: ALITALIA, AIR ONE E ALITALIA LOYALTY

LINEE STRATEGICHE:
1. RIDEFINIZIONE DEL RUOLO DI ALITALIA E DI AIR ONE NELL’AMBITO DELL’OFFERTA DI BREVEMEDIO RAGGIO
AIR ONE DISPORRA’ DI 4 BASI (CATANIA, PALERMO, VENEZIA E PISA) CON VOLI DOMESTICI E INTERNAZIONALI
ALITALIA CONCENTRERA’ LE SUE ATTIVITA’ NAZIONALI E INTERNAZIONALI SU ROMA FIUMICINO, RAFFORZANDONE IL RUOLO DI HUB, E SU MILANO LINATE E MALPENSA
DA LINATE NUOVI COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI A FRONTE DELLA RIDUZIONE DI FREQUENZE VERSO ROMA
NUOVA STRETEGIA DI PRICING E DI SERVICING
2. SVILUPPO DELL’ATTIVITA’ INTERCONTINENTALE
SVILUPPO DELLA FLOTTA DI LUNGO RAGGIO CON L’INGRESSO DI 6 AEREI ENTRO IL 2016
RICONFIGURAZIONE AIRBUS A330
NUOVE ROTTE VERSO DESTINAZIONI AD ALTA POTENZIALITA’
INCREMENTO DELLA PRESENZA SU DESTINAZIONI GIA’ SERVITE
IMPEGNO NELLE AREE AD ALTA PRESENZA DI COMUNITA’ ITALIANE
RAFFORZAMENTO DELLE PARTNERSHIP ESISTENTI.
3. SVILUPPO DI PARTNERSHIP INFRASTRUTTURALI E MAGGIORE ATTENZIONE VERSO L’INTERMODALITA’ FRA TRASPORTO AEREO E FERROVIARIO.
4. NUOVE OPPORTUNITA’ DALLO SPIN OFF MILLEMIGLIA (ALITALIA LOYALTY).

DA OTTOBRE A FIUMICINO PARTE IL “RE-HUBBING”, LA RIORGANIZZAZIONE E L’OTTIMIZZAZIONE DEGLI ORARI DI ARRIVO E PARTENZA DEI VOLI SULL’HUB PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL SERVIZIO AL PASSEGGERO.
NUOVA MISSION DELLA COMPAGNIA PER PUNTARE IN MODO FORTE SUI VALORI CHE LA DIFFERENZIANO:
“ORGOGLIOSI DI MOSTRARE IL MEGLIO DEL NOSTRO PAESE. APPASSIONATAMENTE”.

OBIETTIVI ECONOMICOFINANZIARI DI PIANO 2013 – 2016
NEL CORSO DEI QUATTRO ANNI DI PIANO, CON L’ATTUAZIONE DI TUTTE LE MISURE PREVISTE SIA INDUSTRIALI CHE FINANZIARIE LA COMPAGNIA PREVEDE DI CONSEGUIRE I SEGUENTI RISULTATI ECONOMICI:

2013: EBIT INDUSTRIALE POSITIVO NEL SECONDO SEMESTRE, DERIVANTE DA UN MIGLIORAMENTO DELLA GESTIONE INDUSTRIALE
2014: SOSTANZIALE PAREGGIO DEL MARGINE OPERATIVO
2015: PAREGGIO DI BILANCIO
2016: UTILE DI BILANCIO.
CONTESTUALMENTE DOVRANNO ESSERE CONSEGUITI I SEGUENTI OBIETTIVI:

AUMENTO DI 55 MILIONI DEL PRESTITO SOCI CONVERTIBILE ENTRO DICEMBRE 2013
AUMENTO DI 300 MILIONI DELLE RISORSE FINANZIARIE A DICEMBRE 2013.
Roma, 3 luglio 2013 – Gabriele Del Torchio, nuovo Amministratore Delegato di Alitalia, ha oggi illustrato le principali linee strategiche del nuovo Piano Industriale 2013 – 2016 di Alitalia e la nuova mission della Compagnia.

Con questo Piano il Gruppo vuole rispondere al meglio alle evoluzioni del mercato del trasporto aereo che, negli ultimi anni, ha visto una forte riduzione del traffico sul comparto domestico, a fronte di una crescita sulle direttrici internazionali e intercontinentali, in particolare verso Europa dell’Est, Nord e Sud America, Medio ed Estremo Oriente.

Il Piano prevede un incremento dei ricavi da attività all’estero, che già oggi pesano per oltre il 50% sui ricavi totali del Gruppo, facendo di Alitalia una delle principali Aziende italiane che contribuiscono al bilancio valutario del nostro Paese.

Il Piano Industriale 2013 – 2016 si concentrerà sui 3 business principali – Alitalia, Air One e Alitalia Loyalty (la nuova società del Gruppo, fondata a fine 2012, che si occupa dello sviluppo e della valorizzazione del Programma MilleMiglia) – e si baserà su 4 linee strategiche con l’obbiettivo di recuperare la produttività dell’Azienda, consentendole di mantenersi sul mercato in modo efficiente e profittevole.

LINEA STRATEGICA: RIDEFINIZIONE DEL RUOLO DI ALITALIA E DI AIR ONE NELL’AMBITO DELL’OFFERTA DI BREVEMEDIO RAGGIO

Prevede la ridefinizione dell’offerta del Gruppo sul network di breve e di medio raggio, differenziando le attività fra Alitalia e Air One, evitando sovrapposizioni fra le due Compagnie, con l’obiettivo di rispondere al meglio alle esigenze di tutti i segmenti di clientela.

Lo Smart Carrier Air One: una compagnia web oriented, che avrà basi operative in Sicilia, Nord Est e a Pisa.
E’ allo studio per Air One un nuovo brand e un nuovo naming. Il nuovo brand, che sostituirà Air One, avrà un richiamo più forte con Alitalia. Lo Smart Carrier offrirà, con un modello di vendita prevalentemente web oriented, 2 tariffe e 2 livelli di servizio (EASY e PLUS) per soddisfare le esigenze sia del segmento price-sensitive, che di quello premium. Per i passeggeri della tariffa EASY sarà comunque possibile personalizzare l’esperienza di viaggio scegliendo servizi aggiuntivi.

Nel nuovo assetto del network di breve e medio raggio lo Smart Carrier sarà dedicato a servire i collegamenti point to point, dalle basi di Catania, Palermo, Venezia e Pisa, potenziando, in particolare, l’offerta di voli internazionali.
Il potenziamento dell’offerta in Sicilia e nel Nord Est del Paese risponde all’esigenza di soddisfare la forte richiesta di traffico sul territorio siciliano e di riconquistare quote di mercato nel Nord Est perse negli ultimi anni a favore di altri aeroporti europei. Di notevole importanza anche il mantenimento di un presidio su Pisa e la Toscana.
Alitalia rafforza le sue attività sull’hub di Fiumicino e su Linate e Malpensa
Alitalia opererà su tutti i collegamenti nazionali e internazionali da/per l’hub di Roma Fiumicino e da/per gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, potenziando l’offerta internazionale e intercontinentale su questi 3 scali.
Per quanto riguarda l’aeroporto di Linate, salvaguardando i collegamenti verso il Sud Italia, il Piano prevede che alcune coppie di slot della tratta Roma-Milano-Roma saranno sostituite con nuovi collegamenti point to point internazionali che consentiranno ad Alitalia di soddisfare al meglio le esigenze della clientela del Nord Italia, in particolare quella che viaggia per affari.
Nell’arco del Piano saranno attivati nuovi voli da Linate per Copenaghen, Budapest, Vienna, Stoccolma, Helsinki, Malta, Tallinn, Praga e Varsavia.
Su Malpensa, oltre al collegamento con Roma Fiumicino, l’attività di Alitalia sarà dedicata a servire da Milano quelle destinazioni non comunitarie quali Il Cairo, Tunisi, Mosca e Tirana.
Sarà ulteriormente potenziata l’offerta di voli internazionali anche da Roma Fiumicino che già nel 2013 ha visto l’apertura di numerose rotte internazionali. Possibili aperture di nuovi voli per Norimberga, Leopoli, Bordeaux, Skopje, Zagabria, Sarajevo, Ankara, Marrakech, Misurata, Minsk, Basilea, Marsiglia, Rostov, Pristina, Damasco, Erbil.
Nuova strategia di pricing e servicing
La difesa e lo sviluppo delle quote di mercato domestico e internazionale saranno assicurate anche attraverso un riposizionamento delle strategie di pricing per tener conto e per attrarre non solo chi sceglie una offerta completa di tipo premium (la grande maggioranza dei passeggeri Alitalia oggi), ma anche i viaggiatori che scelgono di volare in base alla convenienza del prezzo del biglietto e che potranno, in ogni caso, personalizzare l’esperienza di volo con servizi opzionali.
A questa nuova strategia si aggiungono anche altre iniziative dedicate a segmenti di viaggiatori; tra questi, i giovani (grazie alle offerte SALTA SU già attive) e, a breve, le famiglie e gli stranieri che vivono in Italia.
LINEA STRATEGICA: SVILUPPO DELL’ATTIVITA’ INTERCONTINENTALE
Il Piano Industriale 2013 – 2016 vede una forte proiezione sulla rete intercontinentale.
Sviluppo della flotta di lungo raggio
Per sostenere lo sviluppo del network intercontinentale è previsto l’ingresso nella flotta Alitalia, nell’orizzonte di piano, di 6 aeromobili di lungo raggio.
Fra le diverse azioni necessarie a incrementare la profittabilità sulle attuali rotte intercontinentali è previsto anche a partire da ottobre del 2013, l’avvio di un piano di riconfigurazione degli interni dei 10 Airbus A330 della flotta Alitalia che si concluderà entro il 2014.
Questa nuova configurazione nasce dallo studio delle precise esigenze del mercato italiano del trasporto aereo .
Nuove rotte di lungo raggio ad alto potenziale
Saranno individuate e attivate nuove rotte di lungo raggio ad alto potenziale di traffico da/per l’Italia. Le nuove rotte partiranno principalmente dall’hub di Roma Fiumicino, dallo scalo di Milano Malpensa e da quello di Venezia.
Le nuove destinazioni intercontinentali che potrebbero essere attivate fra l’inverno 2014 e l’inverno 2016, sono Nairobi, Seoul, Santiago del Cile, San Francisco e Johannesburg da Roma; Shanghai, Abu Dhabi e Osaka da Milano Malpensa e Tokyo da Venezia.
A queste nuove rotte si affiancherà anche un potenziamento della presenza Alitalia attraverso l’aumento delle frequenze sul Nord e Sud America (in particolare Stati Uniti e Brasile), sul Giappone e sulla penisola Araba.
Questo processo consentirà di rilanciare l’attrattiva di Fiumicino come hub nazionale e intercontinentale, con una forte ed innovativa politica commerciale per attrarre volumi crescenti di passeggeri.
Rafforzamento delle partnership commerciali con importanti compagnie
Parallelamente allo sviluppo di nuovi collegamenti di lungo raggio serviti direttamente, Alitalia amplierà la propria presenza su mercati mondiali ancora poco presidiati attraverso il rafforzamento delle partnership commerciali attualmente esistenti.
Grazie al rafforzamento degli attuali accordi di codesharing, o attraverso lo sviluppo di nuovi accordi, i passeggeri italiani potranno raggiungere destinazioni in tutto il mondo anche se non servite direttamente da Alitalia.
Sviluppo della market share e dell’attività commerciale all’estero
Alitalia, quale ambasciatore del nostro Paese e dell’eccellenza italiana nel mondo, punta ad incrementare la propria market share all’estero e in particolare in quei paesi dove si registra una forte presenza di comunità italiane, quali: Canada, Usa, Brasile, Argentina, Uruguay, Sud Africa e Australia.
Nello stesso tempo, per incrementare ulteriormente i flussi di traffico verso l’Italia, sia di turisti che di viaggiatori di tipo business, Alitalia potenzierà la propria rete commerciale, già presente in numerose nazioni del mondo.
L’espansione di Alitalia all’estero sarà resa possibile anche dalle alleanze e accordi di codesharing.

RE-HUBBING DELL’ HUB ALITALIA A ROMA FIUMICINO
Un’attività trasversale, che produrrà benefici per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalle prime due linee strategiche del Piano Industriale 2013 – 2016, è il processo di Re-Hubbing dell’hub Alitalia a Roma Fiumicino, che sarà avviato ad ottobre con l’orario invernale 2013-2014.

Questo processo consiste nella riorganizzazione e ottimizzazione delle fasce orarie dei voli nazionali, internazionali e intercontinentali in partenza e in arrivo a Fiumicino, con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio al passeggero.

Questa modifica delle fasce orarie dei voli da/per Roma Fiumicino è stata studiata sia a favore del passeggero business, che avrà così a disposizione un’offerta di voli verso l’Italia e l’Europa con decollo la mattina presto e rientro la sera, sia del passeggero che parte dagli altri aeroporti italiani, che avrà a disposizione collegamenti a orari più comodi per raggiungere Roma Fiumicino e poi imbarcarsi su un volo di lungo raggio quali i voli verso le Americhe.

Questa riorganizzazione assicurerà anche importanti benefici e vantaggi economici alla stessa Alitalia grazie ad un efficientamento della struttura operativa e dell’utilizzo delle risorse di volo e di terra sull’hub di Fiumicino.

LINEA STRATEGICA: SVILUPPO DI PARTNERSHIP INFRASTRUTTURALI E MAGGIORE ATTENZIONE VERSO L’INTERMODALITA’
Si prevede l’individuazione di nuove collaborazioni, e il rafforzamento di quelle già esistenti, con partner infrastrutturali chiave in Italia, quali, ad esempio, gli aeroporti.

L’obiettivo di queste partnership è quello di creare sinergie e di aumentare la soddisfazione del cliente attraverso la maggiore efficienza delle operazioni di terra, lo sviluppo congiunto del network e delle infra l’ampliamento dell’offerta di servizi non strettamente legati al volo (parcheggi o trasferimenti da/per gli aeroporti).

Il Piano auspica un altro elemento chiave di futura collaborazione: la possibilità di introdurre e sviluppare connessioni intermodali adeguate fra il trasporto aereo e quello dell’alta velocità ferroviaria.
Una più efficace ripartizione di traffico tra treno ed aereo consentirebbe di ottimizzare al meglio i fattori produttivi del sistema Paese Italiano.

LINEA STRATEGICA: FARE DI ALITALIA LOYALTY UN BUSINESS A SE’ STANTE CHE PORTI PROFITTABILITA’ PER L’INTERO GRUPPO ALITALIA
Riguarda Alitalia Loyalty, la nuova società del Gruppo, fondata a fine 2012, che si occupa dello sviluppo e della valorizzazione del Programma MilleMiglia di Alitalia.

Le principali linee guida del Piano Industriale riguardanti l’attività di Alitalia Loyalty prevedono: la spinta all’incremento del numero di soci del Programma MilleMiglia; lo sviluppo di nuove modalità per spendere le miglia accumulate in voli o altri servizi; la realizzazione di partnership di alto valore con i principali istituti finanziari e di credito; l’ingresso del Programma MilleMiglia in una coalizione di più programmi di fidelizzazione per incrementare le possibilità di guadagno e di utilizzo delle miglia Alitalia; lo sviluppo di nuove forme di comunicazione e di marketing a favore dei soci MilleMiglia.

OBIETTIVI ECONOMICOFINANZIARI DI PIANO 2013- 2016
Nel corso dei quattro anni di piano, con l’attuazione di tutte le misure previste sia industriali che finanziarie la Compagnia prevede di conseguire i seguenti risultati economici:

2013: ebit industriale positivo nel secondo semestre, derivante da un miglioramento della gestione industriale
2014: sostanziale pareggio del margine operativo
2015: pareggio di bilancio
2016: utile di bilancio.
Contestualmente dovranno essere raggiunti i seguenti obiettivi:

Aumento di 55 milioni del prestito soci convertibile entro dicembre 2013
Aumento di 300 milioni delle risorse finanziarie a dicembre 2013

LA NUOVA MISSION DI ALITALIA
Il Piano Industriale prevede che Alitalia si rifocalizzi sui valori che da sempre la distinguono in Italia e nel mondo: l’italianità, un servizio di alta qualità e l’orgoglio di appartenenza.

Da questi elementi nasce la nuova mission della Compagnia:
ORGOGLIOSI DI MOSTRARE IL MEGLIO DEL NOSTRO PAESE. APPASSIONATAMENTE
La nuova mission di Alitalia, che sarà resa il più possibile visibile alla clientela sugli aerei e negli aeroporti, rappresenta, in poche parole, il nuovo spirito di Alitalia: una Compagnia che, con la sua coda tricolore ad alta riconoscibilità e grazie allo sforzo appassionato di tutti i suoi dipendenti, rappresenta l’ambasciatore della qualità, dell’eleganza e dello stile di vita tipicamente italiano che fanno del nostro Paese un’icona nel mondo.

Le prime iniziative riguarderanno la re-brandizzazione delle tre classi di volo, il miglioramento dei servizi di bordo, le nuove Vip Lounge e ol nuovo servizio di assistenza dedicata ai passeggeri in transito nell’hub di Fiumicino.

Comunicato stampa Alitalia

Analisi critica:

Il piano industriale Alitalia 2013/16 – prima puntata
di Marco Giovanniello

da LINKIESTA:

Ho un sacco di domande sul piano industriale di mercoledì a cui Alitalia non mi sa rispondere, anzi non sanno nemmeno se e quando mi sapranno rispondere. In assenza di dettagli importanti mi sembra che sia stato presentato, troppo velocemente, più un buon elenco di linee guida che un vero piano industriale. Siccome non si può dare per scontata nemmeno la sopravvivenza del vettore fino alla fine dell’ anno, a me come risposta il “verrà fatto nell’ arco di piano”, cioè indifferentemente dopodomani o nel 2016 non soddisfa.

Un esempio per tutti, è stato detto che la rotta Linate-Fiumicino ex gallina delle uova d’ oro verrà ridotta, ma non si sa a quanti voli giornalieri dai trenta attuali dei giorni feriali, né quando. Le corrispondenti nuove rotte internazionali da Linate, inutili in sé, ma indispensabili alla conservazione dei preziosi slot, sono ugualmente avvolte nel vago, solo si sa che non tutte sarebbero necessariamente operate tutti i giorni. C’ è una bella differenza, in termini di redditività, fra un volo bigiornaliero per Vienna che consenta l’ andata e ritorno in giornata ai businessmen che spendono e vada a cozzare contro quelli di Austrian da Malpensa o un volo per turisti super-attenti al risparmio fatto all’ ora di pranzo, che infastidirebbe solo la low cost Niki e rischierebbe di produrre perdite.

Le cose più importanti del piano sono quelle che mancano. Qualche politico fin troppo desideroso di aprire il nostro borsellino avrà fede nel promesso raggiungimento dell’ utile operativo nel 2014, ma nelle cento pagine del piano non ci sono gli addendi da sommare per ottenere quel pareggio operativo, il pareggio vero e proprio nel 2015 e l’ utile nel 2016, sono discorsi troppo simili a quelli ascoltati negli scorsi anni per essere creduti, se non per Fede.

Alitalia, lenta nell’ adeguarsi alla fine delle compagnie di bandiera, è un vettore tradizionale che, nonostante sulla carta possa contare su un Paese del G8 di 60 milioni di abitanti con un turismo molto notevole, è un nano nei voli intercontinentali che restano appannaggio delle linee aeree tradizionali che offrono transiti. Di fatto questo piano non punta sui transiti dal mercato europeo, gioca per lo 0-0 cercando le residue nicchie a prevalente traffico point-to-point nei voli sia intercontinentali che europei che nazionali. Di fronte al socio Air France-KLM che ne ha ben oltre 150, Alitalia avrà solo 27 e non quei 50 almeno aerei di lungo raggio che potrebbero forse farla sopravvivere da sola, Non si è nemmeno creata una nicchia di mercato come Iberia e TAP verso il Sudamerica o Finnair verso l’ Asia, il piano prevede un incremento modesto e peraltro non chiaro dei voli intercontinentali, insufficiente a garantirle la dimensione minima per sopravvivere. Alitalia si lamenta delle low cost, ma se si limiterà a pochi transiti dove spera di andare? Sui voli “punto a punto” contro le low cost non si può che perdere.
Di chiaro c’ è il bisogno di oltre 350 milioni di euro entro la fine dell’ anno per non chiudere, ma non si indica nessuno che li verserebbe, se non per una cinquantina di milioni i soci fin qui riluttanti al prestito soci, che verrà trasformato in aumento di capitale perché non si sarebbe in grado di restituirlo.

Tutti avevamo creduto all’ italianità all’ italiana, certi che nel 2013 Alitalia sarebbe diventata parte di Air France-KLM, ora non se ne parla più ma non è nemmeno chiaro se i Francesi lasceranno anziché raddoppiare o meglio quadruplicare fino al 100% la propria quota. Il piano tace e in un certo modo finge o pretende di farci credere che, da sola e con soli 27 aerei di lungo raggio anziché i 22 di adesso, Alitalia possa trovare un equilibrio, sia pure con accordi come quello prevedibile con Kenya Airways sulla rotta per Nairobi. Io non ci credo, o cresce davvero o deve diventare parte di un gruppo più ampio, cosa chiara all’ amministratore delegato Cempella già a metà degli anni ’90.

Il piano non risolve e nemmeno affronta i nodi strategici, mi sembra solo un “Fino al 2011 ci sono stati i miglioramenti previsti, 2012 e 2013 sono stati anni eccezionali in negativo, questi sono i miglioramenti che faremo, noi ci mettiamo 55 milioni, datecene altri 300 e vissero tutti felici e contenti”.

Alitalia ammette che non può pensare di crescere oltre i 27 aerei di lungo raggio perché non ci sarebbe modo di trovare i soldi per finanziare l’ apertura delle rotte, inevitabilmente in perdita. Gli ultimi anni e il relativo miliardo di euro sono stati buttati via, non risolvendo il problema strategico fondamentale. Secondo me oltre a Air France anche l’ Italia deve decidere il suo “Lascia o Raddoppia”: o si trova il modo di far arrivare Alitalia ad una dimensione tale per cui possa finalmente reggersi in piedi da sola, senza periodiche ricapitalizzazioni o è meglio lasciare che chiuda subito, salvo che non si ammetta pubblicamente che tiriamo a campare, in attesa di un eventuale compratore esotico prima che finiscano anche quei soldi che si spera di mettere in cassa nel 2013. Io però non vedo una rottura strutturale rispetto al ciclo di ricapitalizzazioni dell’ Alitalia statale, non è cambiato nulla ed è probabile che, sotto mentite spoglie, paghi ancora involontariamente Pantalone, ma ancora una volta senza risolvere nulla.

Come per qualsiasi altra azienda in crisi da sempre è ora di scegliere adesso e definitivamente fra Fix it, Close it or Sell it. Dare troppo pochi soldi ad Alitalia per tirare a campare è inutile, meglio ammettere ora che la privatizzazione è fallita, come come per l’ ILVA di Taranto e in gran parte per Telecomitalia. Colaninno ha fatto il bis e, anche se non ha commesso reati come i Riva, tragga le conclusioni e si faccia da parte, lasci la società a qualcuno più bravo o semplicemente più fortunato.

Per qualche altra considerazione vi rimando alla prossima puntata.

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