Primo segno positivo dopo il de-hubbing

(AGI) – Roma, 6 mag. – Ad aprile la Sea ha registrato un aumento del traffico passeggeri del 7,9%: finalmente un dato positivo in controtendenza a quanto avviene nel resto di Europa. E’ quanto ha affermato il presidente della societa’ concessionaria degli aeroporti milanesi, Giuseppe Bonomi, che, incontrando i giornalisti alla Camera dei deputati, ha sottolineato la necessita’ di un adeguamento delle tariffe aeroportuali in modo da permettere i necessari investimenti infrastrutturali che per i due scali lombardi prevedono opere per 1,4 miliardi entro il 2016.

In attesa di un’audizione alla commissione trasporti della camera, Bonomi ha reso noto con soddisfazione che “il traffico e’ ripartito”. “Ad aprile – ha aggiunto – abbiamo avuto un primo dato positivo dopo tanto tempo: un 7,9% in piu’ che e’ significativo perche’ in controtendenza rispetto all’Europa. Ed e’ un dato significativo anche perche’ e’ una cifra omogenea rispetto all’aprile dello scorso anno visto che il ‘dehubing’ (l’abbandono dello scalo milanese di Malpensa, ndr) da parte dell’Alitalia risale alla fine di marzo dello scorso anno”.

Parlando poi dell’audizione, Bonomi ha annunciato che “intende rappresentare al governo i problemi della Sea e del sistema aeroportuale italiano e, in particolare, l’assoluta esigenza di investimenti che richiede degli aumenti tariffari visto che i prezzi praticati in Italia sono al di sotto della media europea del 40%”. “Noi – ha sottolineato l’ex presidente dell’Alitalia – non vogliamo finanziamenti pubblici ma autofinanziarci con i nostri introiti come ogni impresa. D’altronde c’e’ una prova sul campo che il mercato aeroportuale e’ in competizione e gli aeroporti milanesi sono in concorrenza con gli altri aeroporti europei. Siamo in un libero mercato – sono parole di Bonomi – e i gestori aeroportuali utilizzano premi e incentivi per attrarre traffico, ma perche’ sia veramente un libero mercato c’e’ bisogno di essere competitivi e se non realizziamo oggi gli investimenti ci troveremo in difficolta’ quando l’economia ricomincera’ a crescere”.

Peraltro la necessita’ degli investimenti in infrastrutture aeroportuali non riguarda solo i due scali milanesi di Linate e Malpensa, per i quali sono previsti investimenti per 1,4 miliardi entro il 2016 ma anche molti scali europei. “Tra il 2015 e il 2020 – ha concluso Bonomi – 60 aeroporti europei rischiano di trovarsi al limite delle proprie capacita’ in una situazione di saturazione”.
(AGI