Già alcuni mesi orsono SEA ha promosso ed incentivato la formazione di gruppi di studio tra i propri dipendenti. La finalità era quella di presentare nuove idee nell’ambito del progetto denominato “Idee a bordo”.
Proponiamo i particolari di uno di questi studi, che se realizzato, colmerebbe quella che a nostro avviso è una grave lacuna di Malpensa. Anzi non solo di Malpensa ma di tutti gli aeroporti italiani. Lacuna strutturale, ma soprattutto mentale e concettuale di tutti i centri di potere e comando dell’aviazione civile italiana.
Citiamo direttamente il pieghevole che illustra le linee guida:
“Il progetto si propone di avvicinare il pubblico ( viaggiatori e non) al mondo del volo e dell’aeroporto, coinvolgendo emozionalmente attraverso una serie di iniziative e luoghi che consentono di trascorrere il tempo piacevolmente all’interno dei terminal gestiti da SEA.
In quest’ottica ci proponiamo di utilizzare le infrastrutture e le competenze disponibili trasformandole in opportunità di “business” e valorizzandole.”
Il progetto in questione ( che per ora rimane progetto) dimostra come anche all’interno di SEA, ad ogni livello, si stia facendo strada la convinzione di dover icentivare un nuovo tipo di rapporto con chi vive, a vario titolo, l’aeroporto.
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