Castelli «Lega pronta a tutto per Malpensa»

«Pronti a tutto per difendere Malpensa, anche alle geometrie variabili in Parlamento sugli emendamenti. Ma soprattutto si illude chi crede che la Lega sia pronta a barattare questa battaglia sull’altare del federalismo fiscale».
Roberto Castelli come al solito è calmo ma franco. Ha appena finito una gita in montagna, sono gli ultimi scampoli di vacanza prima di rituffarsi nel grande circo della politica.

«Per prima cosa – spiega il sottosegretario leghista alle Infrastrutture a «Il Sole 24 Ore» – sbaglia bersaglio chi accusa la Lega di essere stata troppo silente in queste settimane», mentre si sta andando verso il closing di Alitalia con Air France, cioè ad un forte ridimensionamento di Malpensa. «Non è così, anzi. L’ora x sta per scattare», specie davanti ad un network Alitalia peggiore del vecchio piano Prodi/Air France.
«In teoria c‘è ancora una piccola speranza. Manca la firma con i francesi, e questo è il motivo per cui finora siamo stati zitti. Siamo forza di governo, e come tale agiamo senza colpi di testa. Il 5 gennaio dovrebbe esserci un incontro tra Roberto Colaninno e il presidente di Lufthansa Wolfgang Mayrhuber, che continua a restare la nostra prima opzione».

Forse è meglio dire: restava la prima opzione…
Cai e Lufthansa insieme permetterebbero a Malpensa di riprendersi velocemente dal de-hubbing suicida di Alitalia. Che è stato suicida per tutto il paese, intendiamoci, visto che ha fatto perdere il 30% di viaggiatori al nostro scalo senza guadagnarne uno su Fiumicino. A dimostrazione che il mercato è qui in Padania.

Però, Sottosegretario, questa ipotesi sembra ormai chiusa…
Ci stiamo avvicinando al matrimonio francese, è vero. Anche violando quanto scritto nel piano Fenice, che prevedeva 13 destinazioni intercontinentali su Milano e 3 su Fiumicino. Invece apprendiamo dal nuovo network Alitalia che la proporzione si è esattamente ribaltata.

Perché secondo voi ha vinto Air France? Da piano industriale l’integrazione migliore sembrava quella con i tedeschi?
La versione ufficiale è che si sarebbe dovuta pagare una penale salata per uscire da Sky Team. Poi c’era la questione Linate, che farebbe concorrenza a Malpensa.

Solo questo?
Non credo, ma mi fermo qui perché sono un membro del governo… Detto questo, però, non resteremo inerti nel vedere Malpensa che muore. Lo voglio dire chiaramente: la gente del nord non scenderà mai a Roma per volare nel mondo. Non butta via due ore per tornare dov’era. Ma andrà a Francoforte o a Parigi.

Cosa significa «non rimarremo inerti»?
Ne ho parlato anche con Bossi, dunque la mia non è una posizione personale: la Lega metterà in atto tutte le azioni parlamentari e di governo necessarie perché qualunque compagnia voglia venire a volare da Malpensa sul lungo raggio lo possa fare.

Quindi chiederete di rinegoziare i bilaterali?
Certamente. Spingeremo fortissimamente in questa direzione. C‘è una fila lunghissima di compagnie che vogliono venire a Malpensa. Oggi Enac concede permessi provvisori che valgono una stagione, ma mettere su un network intercontinentale su un permesso in deroga non è possibile. Ci vuole un atto ben preciso del governo italiano. Solo questo permetterebbe a Malpensa di tornare un grande aeroporto internazionale. Poi c‘è il discorso dell’hub…

Cioè?
Sappiamo che Sea sta lavorando per tornare ad essere un hub vero e proprio in partnership con Lufthansa. Bene, se Cai non vuole investire su Milano, la Lega appoggerà il gestore milanese in ogni sua azione di liberalizzazione.

Eppure da quando Berlusconi è tornato a palazzo Chigi il dossier “bilaterali” non è mai stato aperto. C‘è chi dice per non pregiudicare il negoziato di Cai con Air France…
Allora vi svelo un retroscena: qualche tempo fa avevamo già pronte alcune mozioni sui bilaterali che impegnavano il governo in modo perentorio. Poi i colleghi di maggioranza ci hanno convinto a soprassedere, sfumando la richiesta in un semplice odg. Ecco, la prossima volta non ci sarà realismo politico che tenga. Tireremo fuori i nostri emendamenti. Lo ripeto: siamo pronti a tutto.

E se un pezzo di maggioranza non vi seguisse…?
Cercheremmo maggioranze variabili in Parlamento. Vediamo se i tanti parlamentari del Pd del Nord che in queste ore ci tirano per la giacca, saranno coerenti fino in fondo a difesa di Malpensa. Ma voglio essere chiaro su un altro punto.

Prego
Chi pensa che la Lega sia disposta a barattare Malpensa sull’altare del federalismo fiscale si sbaglia di grosso. E lo dico anzitutto ai compagni di maggioranza…
Già. Un avvertimento che assomiglia molto ad un
ultimatum.
Da Il Sole 24Ore