la Catullo Verona lascia Brescia Montichiari

Aeroporto di Montichiari: La “Catullo” se ne va da Brescia
giovedì 08 ottobre 2009

E’ divorzio ufficiale tra la “Catullo” di Verona e la “D’Annunzio” di Montichiari. L’accordo che stabilisce l’uscita definitiva della società scaligera dall’azionariato di quella bresciana che gestisce lo scalo aeroportuale della nostra provincia è stato sancito nella mattinata di giovedì tra il presidente della Provincia di Brescia, Daniele Molgora, e il presidente della Catullo spa, Fabio Bortolazzi.
Verona dunque cede la sua partecipazione maggioritaria nella società di gestione dello scalo aeroportuale monteclarense, lasciando via libera alla cordata bresciana, capitanata dalla Provincia, dal comune e da Abm spa (la società guidata da Aib e Camera di commercio).
I bresciani già ad aprile si erano proposti per l’acquisto dell’impianto aeroportuale per una cifra che – in base alla richiesta avanzata dai veronesi – si aggirava intorno ai 40 milioni di euro.
Il costo totale dell’acquisizione, tuttavia, potrebbe invece addirittura raddoppiare e toccare quota 80 milioni. Una spesa che, secondo alcuni, non sarebbe né adeguata né sostenibile.
La decisione giunge dopo dieci anni di gestione comune per i due aeroporti, durante i quali, il D’Annunzio, fin dall’inizio della sua storia in una posizione “ancillare” rispetto allo scalo veronese, ha perso mediamente 4 milioni di euro l’anno.
Non risalgono a molto tempo fa le parole del presidente Bortolazzi, il quale, interpellato sulla sorte degli aeroporti lombardi e sul loro rapporto con Malpensa, sosteneva la possibilità che il “D’Annunzio” potesse diventare la terza pista dell’hub milanese, un terminal per il grande trasporto cargo internazionale e, in un secondo momento, anche per i voli passeggeri sulle rotte intercontinentali, mentre quello di Verona avrebbe potuto supportare Linate. Una prospettiva che, se realizzata, avrebbe creato il più grande scalo merci d’Europa.
Affermazioni che ora, con l’uscita di scena ufficiale della Catullo spa dal consiglio di amministrazione della società monteclarense, lasciano l’amaro in bocca. L’aeroporto bresciano non è mai riuscito a decollare e sul suo futuro, ora, rimangono molte incertezze a partire dagli onerosi costi di acquisizione.

Fonte: QuiBrescia.it